No privacy. Verso la militarizzazione dei dati sensibili dei vaccinati d’Italia
Militarizzare la banca con milioni di dati personali e sanitari sensibili e centralizzarne il controllo nelle mani di un’unica figura, preferibilmente un generale d’armata con tanto di penna sul cappello. No, no non è l’ossessione di complottisti e No Wax per il Grande Fratello di orwelliana memoria, ma il disegno strategico del governo Draghi e del sistema societario chiamato a gestire l’emergenza pandemia e la complessa campagna di vaccinazione della popolazione italiana.
Lunedì 8 marzo 2021: a Palazzo Chigi s’incontrano per analizzare alcuni aspetti del piano di
vaccinazione in via d’implementazione nel Paese il Presidente del
Consiglio Mario Draghi, i
ministri della Salute e per gli Affari regionali, Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini, il neo-commissario straordinario per
l’emergenza gen. Francesco Paolo
Figliuolo, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e l’amministratore delegato di Poste Italiane
SpA, Matteo Del Fante. Sui temi
all’ordine del giorno e sugli esiti di quel confronto è l’ufficio stampa di
Poste Italiane a fornire una puntuale ma inquietantissima descrizione.
“Il Governo Draghi accelera sui
vaccini, puntando sul supporto di Poste Italiane”, riporta la nota pubblicata l’11
marzo sul sito internet del gruppo. “Un nuovo piano, che comprenderà
l’allargamento della platea dei somministratori nonché una riorganizzazione
logistica dei punti vaccinali. L’idea del Governo e della struttura
commissariale guidata dal Generale Francesco
Paolo Figliuolo è quella di militarizzare
la gestione dei dati sulle inoculazioni prevedendo, proprio come già avviene
per le unità militari, che i territori inviino ogni giorno alla stessa ora un
report giornaliero che abbia al suo interno tutte le informazioni impilate in
maniera standardizzata”. Utilizzando il linguaggio bellico - come prassi ormai di
tutte le narrazioni ufficiali e mediatiche dell’emergenza pandemia - l’ufficio
stampa spiega poi che “il rafforzamento dell’impiego dei militari e i mezzi
messi a disposizione da Poste Italiane – unici per capillarità e per sviluppo
tecnologico – contribuiranno a portare avanti questa missione senza precedenti”.
Per favorire il processo di
militarizzazione dell’immensa mole di dati sensibili, il premier e il
commissario straordinario penserebbero innanzitutto a dare una “nuova
centralità della piattaforma già sviluppata da Poste Italiane per prenotare il
vaccino e gestire gli appuntamenti via app o sms” e a un “monitoraggio più
efficiente della distribuzione”. La piattaforma in
questione è quella messa a disposizione dal sito ufficiale della Campagna di vaccinazione anti-Covid della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Commissario Straordinario e dal
Ministero della Salute (https://info.vaccinicovid.gov.it/privacy-policy.html)
che prevede quattro modalità per la prenotazione dei
vaccini: sito istituzionale, call center di Poste Italaine, palmare dei postini
e ATM Postamat dove può essere inserita direttamente la tessera sanitaria. Alla
realizzazione del Piano, Poste Italiane contribuisce pure con la distribuzione
dei vaccini nel territorio nazionale tramite la propria controllata SDA corriere espresso.
Domenica 14 marzo, con una lunga intervista a Che tempo che fa, il generale di corpo
d’armata ed ex comandante Nato in Afghanistan e Kosovo, Figliuolo, spiegava al
grande pubblico il progetto della banca dati dove far confluire le informazioni
sulle vaccinazioni in atto e tutte le schede anamnestiche. E’ ancora l’ufficio
stampa di Poste Italiane a riportare alcuni dei passaggi chiave dell’intervento
del neocommissario all’emergenza: “Nella
logistica della prenotazione del vaccino c’è stato un grande sforzo di Poste
Italiane che ha donato un sistema molto efficace, che è stato adottato a
livello centrale e che stanno adottando molte Regioni, ha dichiarato
Figliuolo. Al riguardo si
sta integrando il sistema di Poste Italiane con quello della tessera sanitaria
e dei sistemi regionali, in modo tale che tutte le informazioni girino in maniera
circolare”. Così, senza che la delicatissima questione dell’informatizzazione
e trattamento dei dati sanitari sensibili dei vaccinati e degli assisiti del
Sistema sanitario nazionale sia stata affrontata nelle dovute sedi
istituzionali (Parlamento in primis), l’ufficio stampa della società per azioni
concludeva che all’interno del piano
vaccinale del governo sono ribadite soluzioni informatiche che coinvolgano
appunto i sistemi informativi regionali, Poste Italiane e il sistema Tessera
Sanitaria.
Il 24 marzo scorso l’ennesima nota di
Poste Italiane con altri particolari sulle reali finalità militar-sanitarie-strategiche
della piattaforma vaccinazioni. “Il Governo
di Mario Draghi invita
le Regioni a servirsi della piattaforma di Poste Italiane per consentire ai
cittadini che ne hanno diritto di prenotare i vaccini”, scrive la SpA. “L’obiettivo
è duplice: da un lato accelerare la campagna vaccinale; dall’altro uniformare a
livello centrale i dati sulle dosi somministrate permettendo così di monitorare
il raggiungimento dei target previsti ogni settimana. Dopo Sicilia, Marche,
Calabria, Basilicata, Abruzzo e Lombardia, potrebbero, sull’invito di Draghi e
la spinta del Commissario Straordinario all’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo, aggiungersi
altre Regioni. Di settimana in settimana, si farà il conto delle dosi ricevute
e somministrate e, dove le difficoltà richiedano un cambiamento, si interverrà
sulla logistica, modificando la disposizione dei punti vaccinali, aggiungendone
di nuovi e dando la possibilità di ampliare la platea dei somministratori”.
“Il premier chiede regole più
uniformi e sarebbe pronto a imporre con una norma di legge l’adesione delle
Regioni alla piattaforma offerta gratuitamente da Poste Italiane”, riporta infine
la nota. “La piattaforma unica permetterebbe di moltiplicare le prenotazioni
tramite Postamat, call center, ecc.; inoltre un sistema centralizzato
garantisce di verificare in tempo reale il numero degli immunizzati e di
inserire il nome del singolo paziente nell’anagrafe vaccinale, in vista di un
patentino”. Il Grande Fratello cioè, deciderà, chi, come e quando si potrà
spostare liberamente da un luogo all’altro…
Opportuno ricordare che per vaccinarsi
i cittadini residenti nelle regioni che hanno adottato la piattaforma di Poste
Italiane devono sottostare a un vero e proprio ricatto: in aperta violazione dei
principi costituzionali e dell’art. 7 del Regolamento Generale Ue del 2016,
devono fornire obbligatoriamente il consenso
al trattamento dei dati personali, pena la “mancata prosecuzione del rapporto”,
ovverossia la somministrazione del vaccino.
Ai vaccinati viene pure fornita un’informazione
non veritiera sul soggetto titolare del trattamento dei dati sensibili. Nel
modulo da sottoscrivere (scaricabile proprio dalla piattaforma del Governo e delle
regioni che l’hanno adottata), si riporta che
esso “è stato individuato in INVITALIA SpA”,
cioè l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo
d’impresa, società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle
Finanze. Peccato che l’ufficio stampa di INVITALIA, da noi appositamente
consultato, ci abbia risposto con una nota che non consente fraintendimenti.
“INVITALIA mai è
stata individuata quale Responsabile del trattamento ai sensi del Reg. UE 679/2016”, spiega la
società a capitale pubblico. “Infatti, ad ogni Regione che intendesse aderire
al sistema di piattaforma nazionale centrale per l’anagrafe dei vaccinati
(gestita da Poste Italiane ai sensi del D.L. 2/2021) è stato perfettamente
delineato che il Titolare del Trattamento fosse la Regione aderente ed il
Responsabile il Commissario Straordinario (con nomina di Poste Italiane a Sub
Responsabile). In ogni caso, a seguito della nomina del nuovo Commissario del 2
marzo 2021, la responsabilità del trattamento è traslata a quest’ultimo. Procederemo a comunicare alla Regione Sicilia la questione, invitandola a
rettificare il Modulo in quanto non coerente con le disposizioni di legge
citate”.
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