Forze armate italiane e “aiuti” a Gaza: una farsa, tanta propaganda
Gli "aiuti umanitari" paracadutati sulla popolazione di Gaza dall'Aeronautica Militare italiana? Infinitesimali ma costosissimi.
Il
Ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere che i lanci di "aiuti
umanitari aviotrasportati" sulla Striscia di Gaza dai velivoli
dell'Aeronautica Militare in collaborazione con l'Esercito proseguiranno fino
alla fine di questa settimana. "Essi permetteranno di paracadutare oltre
100 tonnellate di aiuti", spiega la Farnesina. Davvero una cifra
irrisoria, nonostante il gran sperpero di denaro pubblico per il trasferimento
da Pisa in una base aerea della Giordania di aerei e reparti militari (46^
brigata Aviotrasportata).
In
verità, nonostante il grande sforzo mediatico e narrativo, l'apporto delle
forze armate internazionali (e degli aviolanci) per sfamare la popolazione
palestinese di Gaza a gravissimo rischio di morte per fame e sete è del tutto
ridicolo.
Secondo
fonti dell'esercito israeliano (Tel Aviv purtroppo sta coordinando nei fatti
gli interventi), nella giornata di ieri 13 agosto sarebbe stato autorizzato
l'ingresso nella Striscia di Gaza "dai valichi di Kerem Shalom e Zikim di
380 camion carichi di aiuti umanitari", mentre "altri 119 pallet di
aiuti, pari a circa 4-6 camion, sono stati lanciati ieri a Gaza da Giordania,
Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Italia e Francia".
Come
dire che gli aviolanci hanno rappresentato meno dell'1,5% degli aiuti giunti a
Gaza, fermo restando che un'alta percentuale dei "doni" paracadutati
non finisce per varie ragioni in mano alla popolazione stremata.



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