Frontex: guerra ai migranti con droni israeliani
L’agenzia Frontex dell’Unione
Europea va alla guerra ai migranti con i droni di guerra israeliani.
“Per la seconda volta
consecutiva, Frontex ha prescelto la nostra azienda in partnership con le IAI -
Israel Aerospace Industries per la sorveglianza marittima del Mediterraneo”. E’
Airbus DS Airborne Solutions (ADAS), società interamente controllata dal
gruppo aerospaziale Airbus Defence and
Space (quartier generale a Monaco di Baviera), a rendere
nota l’aggiudicazione di un nuovo contratto a favore dell’agenzia a cui è
affidato il controllo delle frontiere esterne Ue.
“La controllata di Airbus e il suo partner da lungo
tempo Israel Aerospace Industries, continueranno a fornire a Frontex i servizi
di sorveglianza aereonavale con l’impiego di velivoli senza pilota”, aggiunge
l’ufficio stampa di ADAS.
Ad oggi non è dato sapere l’ammontare del contratto.
Il gruppo aerospaziale tedesco ha però comunicato che sarà il drone MALE (Medium-Altitude, Long-Enduranc) “Heron” di
produzione israeliana ad essere messo a disposizione dall’agenzia europea sui
cieli del Mediterraneo.
“L’Heron opererà per altri quattro anni, dando un
importante contributo alla sicurezza e alla stabilità dell’Europa”, aggiunge
ADAS. “La continuazione delle missioni con il sistema aereo a pilotaggio remoto
Heron, secondo i termini del nuovo contratto, avverrà a partire dall’inizio
2025”.
Particolare enfasi è stata espressa dai manager delle
due aziende militari. “Questo nuovo contratto sottolinea sia la posizione
leader di ADAS e IAI nella fornitura ed esecuzione di servizi con sistemi di
droni in grado di volare a medie altitudini e per lunghi periodi, nonché il
successo della cooperazione avviata con l’Unione europea”, ha commentato Tim
Behrens, presidente del consiglio di amministrazione di Airbus DS Airborne
Solutions.
“Israel Aerospace Industries è fiera di essere scelta
da Airbus quale sub- contractor del programma di Frontex”, ha dichiarato Moshe
Levy, ex colonnello dell’Aeronautica militare israeliana ed odierno
vicepresidente e general manager del settore aereo militare del gruppo
industriale IAI.
Il drone MALE “Hero” viene impiegato ormai da numerosi
paesi europei, asiatici ed africani, sia per attività di intelligence,
riconoscimento e sorveglianza e sia per operazioni di attacco contro obiettivi
terrestri e navali.
Il velivolo può volare
ininterrottamente per oltre 20 ore a un’altitudine di 35.000 piedi, in tutte le
condizioni atmosferiche. Ha un raggio operativo di 1.000 miglia e per le
esigenze di “controllo” dei flussi migratori nel Mediterraneo, sarà dotato di
sistemi elettro-ottici per le missioni diurne ed infrarossi per scopi notturni.
“L’“Heron” in versione navale
è inoltre equipaggiato con un radar per il pattugliamento di grande performance
e con un sistema automatico di identificazione delle imbarcazioni”, spiegano i
manager di Airbus DS Airborne Solutions.
Tutte le informazioni raccolte dal drone di produzione
israeliana saranno inviate direttamente al Centro di comando operativo di
Frontex con sede a Varsavia e ai vari centri di controllo delle Guardie
costiere dei paesi Ue. “Ciò consentirà di coordinare le operazioni di
ricerca in tempo reale e di intervenire contro le attività illegali, garantendo
la sicurezza del Mediterraneo”.
Il primo contratto per lo svolgimento delle attività
di intelligence anti-migranti con i droni made
in Israel, è stato sottoscritto dall’Agenzia europea l’1 ottobre 2020. Le
operazioni d’intercettazione delle imbarcazioni nel Mediterraneo presero il via
nei primi mesi del 2021 dopo una serie di prove tecniche che il consorzio Airbus
– Israel Aerospace Industries effettuò nell’isola greca di Creta.
I termini di riferimento del
contratto (classificato con il codice 2020/S 196-473315) prevedevano per
ADAS e IAI l’uso delle piattaforme a pilotaggio remoto con le relative
attrezzature di comunicazione, la raccolta e la trasmissione dati a un portale
remoto, la memorizzazione delle missioni, il controllo e l’assistenza con
collegamenti radio e via satellite, la manutenzione dei velivoli e
l’addestramento del personale.
“Il servizio sarà fornito in
Grecia, e/o in Italia e/o a Malta con le modalità che saranno previste
dall’accordo che sarà definito tra Frontex e il contractor”, specificò al tempo
Frontex.
La preferenza del colosso
aerospaziale europeo per il drone marittimo “Heron” fu determinata dalle
caratteristiche tecniche del velivolo e dalle performance ottenute durante
l’impiego in ambito bellico e nel controllo dell’ordine pubblico da parte delle
forze armate e di polizia israeliane.
I droni “Heron” sono stati
utilizzati principalmente contro la popolazione palestinese già in occasione
dell’assalto israeliano a Gaza tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 (Operazione
Piombo Fuso), con la conseguente uccisione di decine di civili. I velivoli
senza pilota di IAI continuano ad essere impiegati nell’odierno conflitto genocida
contro la Striscia di Gaza e nelle operazioni che Tel Aviv ha avviato in Libano
e Siria dopo il 7 ottobre 2023.
L’1 ottobre 2020 Frontex ha firmato
un secondo contratto (anch’esso di 50 milioni di euro) per l’impiego di droni in
operazioni di intelligence anti-migranti, con un’altra azienda israeliana,
leader nel settore militare-industriale, Elbit Systems Ltd. di Haifa.
In quel caso il velivolo senza
pilota impiegato da Frontex è stato l’“Hermes”, in grado di volare per 36 ore a
un’altitudine di 30.000 piedi. Il drone israeliano è stato testato a fine
settembre 2020 dall’Agenzia di controllo marittimo e guardiacoste del Regno
Unito, svolgendo operazioni di sorveglianza e salvataggio nelle acque del
Galles.
Anche l’“Hermes” è un velivolo
che può essere impiegato in operazioni di attacco. Esso è stato utilizzato per
la prima volta in un conflitto dalle forze armate israeliane durante l’Operazione
Margine Protettivo contro la Striscia di Gaza (2014). Il drone-killer
continua ad essere impiegato oggi nei sanguinosi bombardamenti contro le città
e i campi palestinesi.
Una versione meno sofisticata
(l’“Hermes 450”) è stata utilizzata durante l’assalto israeliano del 2008-2009,
ancora una volta contro gli abitanti della Striscia di Gaza.
I velivoli senza pilota di
Elbit Systems sono stati impiegati anche in Libano nel 2006, causando la morte
di diversi civili, inclusi operatori della Croce Rossa. Un “Hermes” è stato
coinvolto nell’uccisione di quattro ragazzi che stavano giocando in una
spiaggia a Gaza, il 16 agosto 2014.
Articolo pubblicato in Africa ExPress il 13 gennaio 2025, https://www.africa-express.info/2025/01/13/frontex-guerra-ai-migranti-con-droni-israeliani/
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