Anche il Kenya acquista droni di morte turchi, fabbricati dal genero di Erdogan
Baykar è posizionato nella top list dei
maggiori esportatori nazionali. Recentemente ha acquisito anche l'italiana
Piaggio Aerospace
In
Africa si moltiplicano le commesse di droni da guerra prodotti dalle aziende
leader del complesso militare-industriale turco. Un mercato in inarrestabile
espansione quello dei velivoli senza pilota: affari miliardari per l’entourage
familiare del presidente Recep Tayyp Erdoğan, mentre l’Italia si candida come
possibile produttore di morte per conto di Ankara.
Le
forze armate del Kenya si starebbero addestrando all’impiego dei droni-killer “Bayraktar”
TB2, dopo averne acquistato in Turchia non meno di sei unità.
“Questa
tipologia di aereo senza pilota avanzato (UAV) è stato fotografato in un hangar
militare in Kenya e mostrava la bandiera keniana sui suoi stabilizzatori a V
invertita”, riporta il sito specializzato Military
Africa.
Il drone
Bayraktar TB2 può raggiungere una velocità massima di 250 km/h, mentre la quota
di tangenza massima è di 7.300 metri. I velivoli acquistati dalle forze armate
di Nairobi sarebbero in grado di volare ininterrottamente fino a 27 ore e di
trasportare bombe leggere a guida laser.
“Ogni
sistema fornito dall’azienda produttrice comprende fino ad un massimo di sei
velivoli a pilotaggio remoto Bayraktar
TB2, due stazioni di controllo a terra, kit di alimentazione e manutenzione
nonché armamento di precisione sempre prodotto dalle industrie turche”, spiega Ares Difesa.
Il TB2
è dotato di un sistema per il decollo e l’atterraggio completamento automatico.
Per lo svolgimento di missioni ISR (Intelligence,
Sorveglianza e Ricognizione) può montare telecamere diurne e notturne e radar
SAR.
“In
configurazione di combattimento, oltre il sensore laser per l’illuminazione dei
bersagli anche a favore di altre fonti di fuoco, il Bayraktar TB2 può impiegare diversi tipi di armamento tra cui due
missili guidati anticarro e munizioni a guida laser Roketsan MAM-L o MAM-C”,
aggiunge Ares Difesa.
Il
costo unitario di ogni velivolo-killer è di circa 5 milioni di dollari. Il “Bayraktar
TB2” è progettato e prodotto dalla società aerospaziale Baykar (sede
principale nel distretto di Bahçeşehir, Istanbul), il cui fondatore e
presidente del consiglio di amministrazione è Selcuk Bayraktar, genero del
presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan.
“L’acquisto
dei droni Bayraktar TB2 segna un
passo significativo negli sforzi del Kenya di modernizzare le proprie forze
armate e rafforzare le proprie capacità difensive”, commentano gli analisti di Military Africa. “Con questi droni, il Kenya
mira a sviluppare le operazioni di sorveglianza aerea, specialmente di fronte
alle crescenti minacce alla sicurezza nella regione (…) Grazie ai Bayraktar TB2 si otterrà un vantaggio
significativo nel mantenimento della sicurezza delle frontiere”.
I
produttori turchi hanno promosso training addestrativi a favore del personale
militare keniano. Il 23 agosto 2024 l’ufficio stampa di Baykar ha pubblicato
una nota in cui si spiegava che presso il Flight Training Center di Keşan
(provincia di Edime) si “erano completate con successo le attività addestrative
per l’impiego ed il supporto dei droni d’attacco TB2” con i piloti del “nostro
paese amico e fratello, il Kenya”.
Secondo
i manager di Baykar, i velivoli senza pilota “Bayraktar
TB2” e “Bayraktar Akinci” sono già stati venduti a 35 paesi di Medio Oriente,
Europa ed Africa. In particolare sono stati impiegati massicciamente nel
conflitto in corso tra Ucraina e Russia ed in quello tra Azerbaijan ed Armenia
in Nagorno Karabakh.
“Gli
stati africani stanno acquistando sempre più droni turchi per combattere i
gruppi armati dopo il loro uso effettivo in vari conflitti internazionali”,
scrive Military Africa. “Per gli
acquirenti africani con limitati budget militari, essi sono un’opzione
particolarmente attrattiva data la loro convenienza ed efficacia”.
Per
gli analisti militari i “Bayraktar TB2” consentono
di sviluppare una “significativa potenza aerea” senza dover affrontare i grandi
costi finanziari per le attrezzature e le lunghe attività addestrative richieste
invece dalle “convenzionali” forze di attacco aereo con caccia pilotati.
Il
Kenya si aggiunge ai numerosi paesi africani che si sono dotati dei velivoli
turchi a pilotaggio remoto o che hanno espresso l’intenzione di acquisirli. Tra
essi spiccano Angola, Burkina Faso, Etiopia, Gibuti, Mali, Marocco, Togo e
Tunisia.
Nelle
settimane scorse pure il Niger avrebbe acquistato sei “Bayraktar TB2” per
operare contro i gruppi armati attivi nella regione meridionale del Sahel e
intorno al Lago Ciad. Il governo della Nigeria avrebbe ordinato 43
UAV armati “Bayraktar TB2” nell’ambito del Progetto
Guardian, mirato ad affrontare le sfide alla sicurezza nella regione nord-occidentale.
“Ancora prima dell’uso di
queste potenti armi per la sorveglianza e l’attacco nel continente, va
ricordato come il governo della Libia, legittimamente riconosciuto dalle
Nazioni Unite, li ha impiegati a partire
del 2019 contro le forze ribelli presenti nella parte orientale del paese”,
annota Military Africa. I “Bayrakar”
sono stati usati dalle forze armate etiopi per i bombardamenti in Tigray tra il
2021 e il 2022.
I
“successi” dell’export di morte dell’azienda in mano al genero di Erdoğan hanno
“convinto” il governo italiano Meloni-Crosetto-Tajani a cederle uno dei gruppi
storici del comparto militare-industriale aerospaziale, la Piaggio Aerospace,
con sede generale e stabilimento a Villanova D’Albenga (Savona) e centro servizi
e vendite nel capoluogo ligure.
“Il
Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha autorizzato i
Commissari di Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation – le due società in
amministrazione straordinaria che operano sotto il marchio Piaggio Aerospace italiana
– a procedere con la cessione di tutti i complessi aziendali
alla società turca Baykar”, riporta il comunicato pubblicato il 27
dicembre 2024.
“Nell’ambito
dell’ultima procedura aperta per l’identificazione di un acquirente, sono
pervenute tre offerte definitive da parte di altrettanti player industriali
internazionali”, aggiunge il MIM. “Dopo un’attenta valutazione, la terna
commissariale ha ritenuto che quella di Baykar fosse la più idonea
a garantire gli interessi dei lavoratori dipendenti e dei creditori e
a rilanciare le prospettive industriali del Gruppo”.
Secondo
il titolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il senatore di
Fratelli d’Italia Adolfo Urso (già presidente del Comitato parlamentare per la
Sicurezza della Repubblica), Baykar si sarebbe impegnata a potenziare le
attività di produzione di aeromobili a uso civile e militare, “salvaguardando” la forza lavoro.
“Con l’acquisizione di Piaggio Aerospace, Baykar è
destinata a espandere la sua influenza nel mercato dell’aviazione in Europa,
mentre preserva l’eredità storica di Piaggio e la sua capacità produttiva”,
commentano i manager turchi. “Questo passaggio strategico si aggiunge ai
successi globali dell’industria aerea della Turchia”.
Sempre secondo Baykar, nel 2023 il gruppo si è
posizionato nella top list dei maggiori
esportatori nazionali, con un valore dell’export superiore ad 1,8 miliardi di
dollari. Un report del think tank statunitense CNAS (Center for a New American Security) documenta come la Turchia abbia
assunto un ruolo dominante nel mercato globale dei droni militari e la Baykar,
da sola, controllerebbe il 60% circa delle esportazioni.
“Il velivolo senza pilota d’attacco Bayraktar TB2 ha giocato un ruolo critico negli sforzi
anti-terrorismo della Turchia così come ha primeggiato nelle operazioni
internazionali”, affermano con malcelato cinismo i manager del gruppo. “Essi
hanno dimostrato la loro efficienza in vari conflitti, e sono stati
fondamentali nella fine della trentennale occupazione del Karabakh”.
“Nel
conflitto tra Ucraina e Russia iniziato nel febbraio 2022, i Bayraktar TB2 sono diventati un eroe
agli occhi del popolo ucraino grazie al loro straordinario successo”, aggiunge Baykar. “Essi hanno cambiato l’equilibrio
di potere come moltiplicatore di forza nella guerra”.
“Una Bayraktar Radio è stata lanciata in onore del velivolo armato senza
pilota, sono state composte marce musicali e realizzati giocattoli in suo
onore. Anche ai bambini neonati è stato dato il nome di Bayraktar”.
“In Ucraina il Bayraktar TB2 non è stato solo
fondamentale nelle operazioni di combattimento ma è divenuto anche un simbolo
di speranza”, si conclude il farneticante comunicato del gruppo turco oggi alla
guida di Piaggio Aerospace. “Questo successo in Ucraina ha dimostrato
l’influenza del Bayraktar TB2 ed ha
mostrato al mondo che è esso è il migliore nella sua classe”.
Articolo pubblicato in Africa ExPress il 14 gennaio 2025, https://www.africa-express.info/2025/01/14/anche-il-kenya-acquista-droni-di-morte-turchi-fabbricati-dal-genero-di-erdogan/
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