Doha invia materiale sanitario, Roma arma e addestra i militari del Qatar
Più che un partner
un fratello, pronto ad intervenire per fornire tutti i mezzi utili a lenire le
disgrazie altrui. E’ l’emiro-sceicco del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani che in nome della consolidata amicizia politico-militare con l’Italia ha
promosso e finanziato l’acquisto di 260 tonnellate di dotazioni
medico-sanitarie, apparecchiature, ventilatori, mascherine e finanche due
ospedali da campo destinati alla Protezione civile e ai medici impegnati nella
lotta al Covid-19. A partire dall’8 aprile, le forze armate qatarine hanno
effettuato una decina di voli cargo sulla rotta Doha-Italia per consegnare questi
aiuti alle unità specializzate
dell’Aeronautica militare che operano negli scali di Pratica di Mare (Roma)
e Villafranca-Verona.
“Secondo le direttive dell’Emiro
Tamim bin Hamad Al Thani, visti i rapporti stretti di amicizia tra i due popoli
e i due Paesi, lo Stato del Qatar ha teso una mano di aiuto alla Repubblica
italiana a cui è legata con relazioni strategiche eccellenti, avendo piena
fiducia che essa supererà questa emergenza sanitaria”, ha spiegato l’ambasciata
del Qatar. “Il Fondo del Qatar per lo Sviluppo (Qatar Development Fund) ha coordinato l’assistenza medica in
collaborazione con le forze aeree nazionali per far fronte alle responsabilità
comuni contro l’espansione di questa pandemia che rappresenta una minaccia per
il mondo intero”. Ad attendere a Pratica di Mare il primo dei Boeing C-17 “Globemaster” del Qatar una delegazione di
massimo livello: il ministro degli Esteri Luigi Di Maio; il Capo di
Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Alberto Rosso; l’ambasciatore dell’emirato
in Italia, Abdulaziz bin Ahmed Al Malki Al Jehani; l’addetto militare presso l’ufficio
diplomatico, generale Hilal bin Ali Al Mohannadi. Tra le dotazioni giunte da
Doha sono risultati particolarmente graditi i due ospedali da campo con tendostrutture rispettivamente di 5.200 e 4.000
metri quadrati, in grado di accogliere complessivamente sino a un migliaio di
pazienti. Il primo è stato destinato al comune di Schiavonia (Padova) ed è
stato montato da un team composto da militari del 3° Stormo di
Villafranca-Verona e da tecnici-ufficiali del Qatar. I maxi-tendoni del secondo
ospedale sono in via di installazione a Potenza e Matera e la loro
inaugurazione è prevista per il 2 giugno, festa della Repubblica. Nella lotta
alla diffusione del coronavirus in Italia, l’emirato ha messo in campo anche i
laboratori, le attrezzature e i medici del “Mater Hospital” realizzato a Olbia
grazie alla partnership tra la Qatar Foundation Endowment (organizzazione no-profit fondata nel
1995 dallo sceicco Hamad Bin Khalifa Al-Thani, padre dell’odierno capo di
governo) e la Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma, nella
titolarità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Per
affrontare l’emergenza pandemica, l’emirato ha pure offerto ai ricercatori italiani la
collaborazione dell’Hamad Center Corporation, la principale azienda
medico-sanitaria del Qatar. A pensar male, più che dal buon cuore, il
ponte aereo di “aiuti” sembrerebbe dettato da una lucida strategia di
penetrazione del capitale finanziario emiratino nel sistema della sanità e
dell’istruzione accademica italiana.
Non è poi casuale che la “generosità”
di Doha si sia espressa privilegiando come intermediari e interelocutori
proprio le forze aeree di guerra dei due paesi. Tra le aeronautiche di Italia e
Qatar esiste infatti una stretta collaborazione specie nel settore della
formazione/addestramento dei piloti e nella sperimentazione di aerei ed
elicotteri prodotti dal gruppo leader del complesso militare-industriale
italiano, Leonardo (ex Finmeccanica). Il 6
febbraio 2020, ancora il generale Hilal bin Ali Al Mohannadi, accompagnato dal responsabile dei corsi e della
formazione dei militari del Qatar, generale Ghanim Alhajri, si era recato in
visita ufficiale alla Scuola di Aerocooperazione di Guidonia (Roma). “Alla
delegazione straniera è stata presentata una panoramica dell’offerta formativa
della Scuola nei due settori addestrativi del telerilevamento e dell’aerocooperazione,
con particolare riguardo agli iter formativi dei Radar-Imaging e
del JTAC - Joint Terminal Attack Controller”, recita il comunicato
emesso dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica italiana. “La visita è stata,
altresì, un’opportunità per il gen. Hilal Ali Al Muhannadi di rivolgere un
indirizzo di saluto ed un augurio di proficuo apprendimento ai 10 Ufficiali
frequentatori del 1° corso JTAC a favore delle forze speciali qatarine il cui
iter istruzionale presso la Scuola terminerà il 10 aprile. Tale attività è
stata appositamente sviluppata e realizzata dal 3° Reparto dello Stato Maggiore
Aeronautica, nell’ambito di un più ampio contesto di collaborazione e
cooperazione internazionale”.
L’11
luglio 2019 era stato il Sottocapo di Stato Maggiore della Qatar Emiri Air Force, generale Hazza Nasser Al-Shahwani, ad essere
ricevuto a Roma dall’omologo rappresentante dell’Aeronautica italiana, generale
Luca Goretti. “Nel corso dell’incontro – scriveva il ministero della Difesa - è
stato tracciato un bilancio sull’attuale cooperazione tra le Forze Aeree dei
due paesi, principalmente connessa alla formazione e all’addestramento al volo
del personale della forza aerea del Qatar che vede già coinvolti in prima linea
personale e sistemi addestrativi della 46^ Brigata Aerea di Pisa”. Sempre
nell’ottica del rafforzamento dei legami “formativi”, la delegazione qatarina
effettuava pure una visita alla Scuola internazionale di volo del 61° Stormo
dell’Aeronautica con sede a Galatina (Lecce). “La delegazione ha avuto modo di visitare
l’ITS - T346, il sistema integrato su
cui si sviluppa la parte più avanzata del percorso addestrativo previsto per i
piloti destinati alle linee da combattimento, consentendogli di interfacciarsi
con ogni tipo di forza/minaccia generata dal computer”, aggiungeva lo Stato
maggiore italiano. “Il sistema di addestramento T-346A non è nuovo alla Qatar Emiri Air Force: nel novembre del
2018, in occasione del tour in Medio Oriente organizzato dall’Aeronautica
Militare in cooperazione con la Leonardo S.p.A., e poi anche il 15 aprile 2019
a Lecce, i rappresentanti della forza aerea qatarina hanno avuto modo di
apprezzare le spiccate peculiarità tecnologiche del più avanzato velivolo d’addestramento
prodotto dall’industria aeronautica nazionale”. Nella base aerea di
Galatina, le forze armate e Leonardo hanno dato vita nel luglio 2018 alla “International
Flight Training School” indirizzata alla formazione dei piloti di aerei dei
paesi Nato ed extra-Nato. Gli ospiti-allievi si addestrano anche a bordo dei
caccia-addestratori T-346A prodotti negli stabilimenti di Leonardo-Finmeccanica
di Venegono Superiore (Varese) e che poi vengono offerti in acquisto alle
aeronautiche partner (sono già stati acquistati da Israele, Polonia e
Singapore).
L’intesa
tecnica per il consolidamento delle attività di formazione del personale
militare qatariano in Italia è stata sottoscritta il 17 ottobre 2018 nel
corso di un vertice tra l’allora ministra della
difesa Elisabetta Trenta (M5S) e il vice primo ministro e responsabile delle
forze armate del Qatar, Khalid bin Mohammed Al Attiya. “Libia, situazione regionale e cooperazione bilaterale i temi al centro del
colloquio”, riportava il comunicato emesso dal Ministero. “Al Ministro Al Attya
- in Italia per la preparazione della visita di Stato dell’Emiro Tamim
Bin Hamad Al-Thani, che si terrà il 19 e 20 novembre – la titolare del
Dicastero ha confermato la disponibilità ad effettuare ulteriori corsi di
istruzione all’interno delle Accademie militari italiane e corsi specialistici
in altri Istituti e centri. A tal proposito, il Ministro Al Attiyah ha espresso
grande soddisfazione per gli eccellenti risultati delle attività di
addestramento di personale qatariano in Italia e per il contributo
significativo apportato dal nostro Paese ai progetti di sviluppo tecnologico e
organizzativo delle Forze armate”.
Meno di
un mese dopo, era una delegazione dello Stato maggiore dell’Aeronautica
italiana, guidata dal generale Settimo Caputo, a recarsi in visita a Doha
per un meeting con il generale Ahmad Ibrahim Al Malki, vicecomandante in capo della
Qatar Emiri Air Force. “L’incontro,
svoltosi presso il Quartier generale dell’Aeronautica qatariota, ha
testimoniato la proficua attività di cooperazione tra le due forze aeree nell’ambito
dei già solidi rapporti bilaterali con il Qatar, improntati ad una politica di
apertura e cooperazione sia nel campo operativo-addestrativo sia in quello
del procurement”, si
legge nel ripetitivo dispaccio dell’Aeronautica italiana. “La visita è stata
preceduta, il giorno 11 novembre, da un incontro tra il generale Caputo ed il
Ministro della Difesa Khalid bin Mohammed Al-Attiyah presso la base di
Al-Udeid, durante il quale l’Autorità politica ha avuto modo di apprezzare le
potenzialità del velivolo Leonardo M-346, ivi rischierato unitamente ad una
delegazione del Reparto Sperimentale di Volo di Pratica di Mare ed ai velivoli
della Pattuglia Acrobatica Nazionale”. A fare da cornice al vertice bilaterale,
l’aeroshow nei cieli di Doha con i velivoli del 313° Gruppo Addestramento
Acrobatico di Rivolto-Udine e del “Qatar
Display Team” dell’aviazione militare dell’emirato. A organizzare l’evento l’Ambasciata
d’Italia in Qatar con tanto di sponsorizzazione e copertura costi da parte
dell’holding Leonardo. Tra gli aerei italiani presenti allo show i biposto
Aermacchi MB-339 delle “Frecce Tricolori”, gli immancabili caccia-addestratori T-346
e i cacciabombardieri Eurofighter “Typhoon” del consorzio internazionale EADS-Bae
Systems-Leonardo, ordinati qualche mese prima anche dal Qatar grazie ad una
commessa del valore di 7 miliardi di euro circa. Un appuntamento-vetrina del
peggiore made in Italy, quello di
Leonardo e Aeronautica militare, che oltre all’emirato ha interessato pure Bahrein e Kuwait.
“Esso si pone a coronamento di programmi di cooperazione rivolti in
particolare al settore dell’addestramento e della formazione, che la Difesa ha
da tempo avviato con tali paesi”, riportava lo Stato Maggiore. “La
collaborazione con la società Leonardo per la realizzazione del tour
mediorientale evidenzia la spiccata sinergia tra l’Aeronautica Militare e
l’Industria nazionale in un’ottica di promozione delle eccellenze italiane nel
settore della Difesa a sostegno del Sistema
Paese consentendo, inoltre, di rafforzare l’immagine dell’Italia quale
paese di elevata affidabilità in termini di know how e capacità
tecnologiche”. Eccellenze di morte da
esportare innanzitutto a quei petro-regimi che non fanno mancare il loro
sostegno alle peggiori organizzazioni di matrice jihadista.
Articolo pubblicato in Africa
Express il 30 maggio 2020 (“Dossier Silvia Romano”), https://www.africa-express.info/2020/05/30/dossier-silvia-fra-fratelli-ci-si-aiuta-doha-invia-materiale-sanitario-roma-addestra-militari-qatarini/
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