Sempre più unità della Marina Militare contro i migranti
Sempre più unità della Marina Militare contro i migranti
I porti siciliani e le unità della Marina Militare vengono riconvertiti nella "guerra" alle imbarcazioni che trasportano i migranti nel mare Mediterraneo. Il potenziamento della base navale di Augusta.
Secondo l’ufficiale della Marina, le unità navali effettueranno “opere di pattugliamento, prevenendo il fenomeno dell’immigrazione; così la città dello Stretto darà risposte concrete ai problemi del nuovo millennio”. In realtà Messina non è mai stata al centro di fenomeni immigratori rilevanti, né tanto meno si sono verificati sbarchi di migranti nell’area dello Stretto. Ciononostante la presenza dei pattugliatori nell’area è stata rafforzata ed entro l’estate sarà insediato anche un reparto navale della Guardia di finanza.
Analoghi compiti di lotta anti-immigrazione sono stati assunti dalla base navale di Augusta, la seconda infrastruttura più importante della Marina Militare italiana dopo Taranto. Augusta, sede del Comando di Marisicilia e base di appoggio delle unità di superficie e dei sommergibili degli Stati Uniti e delle flotte NATO, è al centro di un programma di potenziamento e nei prossimi 5 anni, oltre alle 14 unità già ospitate, riceverà 4 unità della classe “Comandante”, 2 nuovi sommergibili ed altre 2 unità navali di medio tonnellaggio. Lo Stato Maggiore prevede anche la progettazione di nuove opere di ampliamento della base per accrescerne la valenza strategica nel cuore del Mediterraneo.
Negli ultimi mesi proprio ad Augusta hanno fatto scalo le unità delle marine di Libia e Malta impegnate con Italia ed altri paesi NATO in esercitazioni di “prevenzione dei flussi migratori”. Sempre più numerosi poi gli interventi di sequestro di navi “sospette” in transito a sud dell’isola o nello Ionio, effettuati da mezzi assegnati alla città siciliana in coordinamento con le centrali di intelligence della base USA di Sigonella.
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