Mega 3: la base militare raddoppia

Nel più assoluto riserbo è stato avviato l'ampliamento delle infrastrutture della base Usa di Sigonella. Intanto si programmano in Sicilia nuovi megavillaggi per il personale militare


Nome in codice “Mega III”. È il secondo programma al mondo di investimenti in infrastrutture della Marina militare degli Stati Uniti: 675 milioni di dollari da spendere nel quadriennio 2004-2007 per trasformare Sigonella “nella base più moderna del teatro Mediterraneo”. Il piano è stato formalizzato lo scorso dicembre; il mese successivo sono partiti i primi lavori a NAS 1 ed entro il prossimo anno saranno avviati quelli a NAS 2, la Stazione aeroportuale della base siciliana, in vista del potenziamento della linea di volo. Sigonella è ormai un cantiere permanente, vero e proprio pozzo di San Patrizio di costruttori e imprese locali che al riparo dalle norme e dai controlli delle leggi italiane in materia di appalti pubblici e rapporti contrattuali, hanno messo le mani su un inarrestabile flusso di denaro. Nel 2001 furono 61 i milioni i dollari spesi per la realizzazione del Complesso “Nex/Deca”, mentre nel biennio 2002-2003 il ROICC di Sigonella destinò 240 milioni di dollari per la costruzione di 930 unità abitative (in buona parte tra Mineo e Belpasso), di un nuovo deposito combustibile per l’aeroporto militare e di un amplio parcheggio.
I programmi più recenti, così come la prima tranche del cosiddetto Mega III, puntano a rinnovare l’80% delle strutture esistenti a NAS 1: edifici amministrativi, uffici, centri comunitari, ricreativi e sportivi, ristoranti e pub, circoli giovanili, una nuova centrale a gas, finanche un centro religioso ed un asilo nido con annesso parco giochi. Affinché non manchi proprio nulla per i familiari dei militari USA, le autorità della US Navy prevedono infine di completare in un paio d’anni l’MWR Complex, un centro polifunzionale dotato di 2 sale teatrali e cinematografiche, biblioteca, piscina, sauna e bowling.
Inutile dire che il piano Mega III è stato avviato nel più assoluto riserbo e che altrettanto riserbo è stato riservato ai bandi di gara per la realizzazione delle opere. Ignota è la lista delle imprese che si sono aggiudicate i primi lavori, presumibilmente per evitare le polemiche verificatesi nel 1997 quando la cooperativa “rossa” CMC di Ravenna fu prescelta per i lavori del piano Mega II (edifici ad uso familiare a NAS 1, infrastrutture aeroportuali a NAS 2) per un valore di 88,5 miliardi di vecchie lire. In quell’occasione i vertici dell’Impregilo, il colosso Fiat del settore costruzioni, denunciarono che la CMC si era aggiudicata la gara pur con un’offerta di 2 miliardi e mezzo di lire superiore alla propria; un segno dei tempi, forse, negli anni del governo di centrosinistra del professore Prodi. Allora si disse che la cooperativa ravennate aveva particolarmente colpito gli americani per l’impegno profuso nella realizzazione del palazzo dell’ONU ad Addis Abeba, un’opera da 130 miliardi di lire in un paese, l’Etiopia, con uno dei più bassi redditi pro capite al mondo. Per quel palazzo la CMC fu poi coinvolta in un’inchiesta giudiziaria per presunte false fatturazioni; miglior sorte certamente a Sigonella, dove la cooperativa restò estranea all’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose negli appalti e nella gestione dei servizi anche se la DIA rilevò che automezzi della società Sud Trasporti della famiglia Ercolano erano stati utilizzati per la movimentazione dei container della CMC e che la stessa cooperativa “è risultata essere in collegamento telefonico con la Società Trasporiental dei fratelli Pesce”, imprenditori “contigui” al clan Santapaola.
A dare una mano ai programmi di ampliamento e potenziamento della base USA ci stanno pensando anche le autorità italiane: attualmente si lavora a pieno ritmo per realizzare una via di collegamento tra il nuovo complesso abitativo di Mineo destinato al personale militare e famiglie e la Strada Statale Catania-Gela. Il progetto prevede un costo di 2 milioni di euro circa, ripartito in parti uguali tra l’ANAS e la Provincia di Catania. L’amministrazione di Lentini ha offerto un’area prossima al Biviere per insediarvi un nuovo complesso immobiliare ed ospitare il personale USA; i tecnici del Comune hanno anche elaborato un progetto di collegamento stradale tra l’area prescelta e Sigonella che “consentirà una riduzione notevole dei tempi di percorrenza, avvicinando finalmente la base alla città”. Sempre in tema di collaborazione con le autorità USA è stato reso noto che l’ENEL e il Monte dei Paschi di Siena hanno sottoscritto un accordo con la US Navy per assicurare ai militari di Sigonella, correntisti presso l’istituto toscano, ampi risparmi sulle tariffe elettriche. Non deve mancare proprio nulla agli invasori…

Articolo pubblicato in Terrelibere.org il 5 aprile 2004

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