AFRICA. La Nato stringe i rapporti con la Mauritania
Passa
anche dalla Repubblica Islamica della Mauritania il riposizionamento e
rafforzamento della presenza militare NATO, Ue e degli Stati Uniti d’America in
Africa occidentale. In occasione della visita di una delegazione di
rappresentanti del NATO Defence Capacity
Building (DCB) nella capitale Nouakchott (1-6 dicembre 2024), l’alleanza
militare del nord-atlantico ha consegnato ai reparti speciali delle forze
armate mauritane un imprecisato numero di equipaggiamenti bellici (in
particolare sistemi di telecomunicazione e di “difesa” anti-missili balistici e
apparecchiature sanitarie).
“I
nostri aiuti rafforzano le capacità di difesa e sicurezza della Mauritania e
l’implementazione di iniziative chiave a supporto delle Forze operative
speciali (SOF), nella sicurezza marittima, l’intelligence, la transizione delle
carriere militari, le attività addestrative, nonché per affrontare le sfide
legate alle armi leggere e di piccolo calibro”, spiega l’ufficio stampa della
NATO. “Fornendo risorse essenziali e competenza e con il coinvolgimento in
dialoghi di alto livello, la NATO continua a sostenere la Mauritania nella
costruzione di capacità più forti e più resilienti, essenziali per mantenere la
stabilità e la sicurezza regionale”.
A
Nouakchott la delegazione del NATO
Defence Capacity Building ha incontrato il ministro della Difesa, Ould Sidi
Hanana, e il comandante SOF, generale El Mokhtar Mennyto, per discutere le
future misure di rafforzamento delle forze armate e degli apparati di sicurezza
ed “assicurare un continuo supporto e collaborazione tra la NATO e la Mauritania”.
(1)
In
occasione della missione degli “esperti” NDCB,
si è tenuta in acque mauritane un’esercitazione a cui hanno partecipato unità
da guerra della Repubblica Islamica e il pattugliatore offshore della Marina
militare portoghese “NRP Viana do Castelo”, inviato per l’occasione a
Nouakchott.
La cooperazione tra la NATO e
la Mauritania ha preso il via nella seconda metà degli
anni novanta. La Repubblica è uno dei partner di più antica data dell’Alleanza:
è infatti membro del cosiddetto “Dialogo Mediterraneo” dalla sua costituzione (dicembre
1994). Si tratta del foro di confronto e collaborazione politico-militare che
la NATO ha promosso per “contribuire alla sicurezza e stabilità” nell’area
mediterranea e dell’Africa settentrionale, e per “promuovere buone relazioni e
comprensione con i paesi partner e alleati” (attualmente ne fanno parte con la
Mauritania, anche Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Marocco e Tunisia).
Dal 2013 la Mauritania è tra i
beneficiari del Programma di
miglioramento della formazione militare grazie alla quale la NATO fornisce
strumenti “su misura” ai paesi partner per sviluppare e riformare le
istituzioni preposte all’istruzione e all’addestramento del proprio personale.
In occasione del Vertice NATO tenutosi a Madrid nel 2022, i Capi di Stato e di
Governo dell’Alleanza hanno ratificato l’ingresso della Mauritania tra i paesi
destinatari dei pacchetti di aiuto nell’ambito della Defence Security Capacity Building, l’iniziativa finalizzata al
sostegno delle forze armate partner
per “rispondere alle differenti sfide alla sicurezza regionale”. Grazie agli “aiuti”
della Defence Security Capacity Building,
la NATO addestra le forze armate mauritane per potenziarne gli standard operativi
anche in vista della partecipazione a missioni extra-nazionali. (2)
L’ultimo biennio è stato
caratterizzato dall’intensificarsi degli incontri e delle relazioni tra i
vertici militari mauritani e la NATO. Il 26 giugno 2023, il Comandante
dell’Accademia interforze di Nouakchott, il generale Dah Sidi Mohamed El Agheb,
è stato ospite del Quartier generale della NATO a Bruxelles. “La regione del Sahel
è teatro di sfide complesse ed interconnesse”, ha dichiarato il vicesegretario
generale per le operazioni NATO, Thomas Goffus, a conclusione dell’incontro con
El Agheb. “La situazione in via di deterioramento nel Sahel è importante per la
sicurezza della NATO e la Mauritania, nostro importante partner, gioca un ruolo
chiave nella regione”. (3)
Dall’1 al 3 maggio 2024 è
stato il responsabile del NATO Military Committee, l’ammiraglio Rob Bauer a recarsi in visita in Mauritania
dove ha incontrato, tra gli altri, il Presidente (già Capo di Stato Maggiore
della Difesa), generale Moham Ould Ghazouani, il ministro della Difesa Hanena
Ould Sidi e il Comandante delle forze aeree, generale Ould Cheikh Ould Boyda.
“L’ammiraglio
Rob Bauer ha avuto l’opportunità di visitare il secondo battaglione comando
delle Forze speciali nazionali mauritane”, riporta l’ufficio stampa della NATO.
“Il Capo del NATO Military Committee
ha discusso con la leadership delle forze armate locali l’approccio del paese
per affrontare il terrorismo e i crimini transfrontalieri, due minacce
interconnesse affrontate anche dalle nazioni alleate. L’Alleanza sta adottando
una visione globale contro queste minacce e sta lavorando più strettamente con
i partner in tutto il mondo”. (4)
Per
riaffermare l’importanza del legame politico-militare NATO-Mauritania, il 28
maggio 2024 il vicesegretario in carica dell’Alleanza, Mircea Geoană, si è
incontrato a Bruxelles con il ministro della Difesa della Repubblica Islamica, Hanana
Ould Sidi. “La Mauritania è un partner molto apprezzato e la NATO è determinata
a rafforzare ulteriormente la partnership e a potenziare le capacita delle sue
forze armate nel combattere il terrorismo”, ha assicurato Geoană. (5)
A riprova del ruolo strategico assunto dalla Mauritania nelle
campagne occidentali di contrasto al “terrorismo” e all’“estremismo violento”
di matrice jihadista va segnalato, in particolare, che Nouakchott è stata prescelta
quale sede della Segreteria generale esecutiva e del Sahel Defense College del “G5S”, l’organizzazione politico-militare
regionale fondata nel 2014 da cinque Stati del Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mali,
Mauritania e Niger), ma che dopo il ritiro unilaterale del Mali, due anni fa, è
de facto un “G4S”. Consulenti ed esperti NATO e delle forze armate USA
partecipano periodicamente ai vertici e alle attività addestrative promosse
dall’istituzione dei paesi del Sahel.
Anche
il Comando generale delle forze armate USA per il continente africano (US
Africom) pone particolare attenzione alle forze armate dello Stato dell’Africa
occidentale. Dal 22 al 24 ottobre 2023 il comandante in capo di US Africom, il
generale del Corpo dei Marines Michael Langley, si è recato in vista in
Mauritania per “rafforzare la collaborazione nel campo della difesa” e
confrontarsi con i leader politici e militari mauritani ed i diplomatici
dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America.
“Il
Comando generale di US Africom e la Mauritania continuano a lavorare
congiuntamente per contrastare l’estremismo violento che sta espandendo la sua
influenza per destabilizzare la regione del Sahel, nonché per assicurare una
regione più sicura e pacifica”, ha dichiarato il generale Langley. “Le
relazioni tra i nostri due paesi servono a proteggere le comunità e a favorire
stabilità e opportunità economiche a tutti i Mauritani (…) I programmi di
collaborazione hanno rafforzato l’abilità della Mauritania a proteggere i suoi
confini e a promuovere lo sviluppo economico e il libero commercio”.
Incontrando
il Capo di Stato delle forze armate di Nouakchott, generale Moctar Bollé
Chabane, il comandante di US Africom ha assicurato la disponibilità
statunitense ad aumentare le esercitazioni e gli addestramenti congiunti (la
Mauritania partecipa già ai “tradizionali” war games USA nel continente come Flintlock e Phoenix Express ed ha anche ospitato l’edizione 2020 di Flintlock). Gli Stati Uniti si sono
dichiarati pronti ad aumentare anche il numero di ufficiali mauritani da
“formare” presso le proprie accademie e scuole militari. (6)
Ingenti
aiuti militari sono giunti pure dalla Commissione dell’Unione europea. A fine
2022, nell’ambito dello Strumento europeo
per la pace (EPF) volto a “consolidare gli interventi Ue finalizzati a
prevenire i conflitti e a rafforzare la sicurezza internazionale”, Bruxelles ha
stanziato finanziamenti a favore della Mauritania per 12 milioni di euro per la
formazione militare e la fornitura di sistemi d’arma (imbarcazioni leggere,
dispositivi di protezione individuale e attrezzature mediche). Nello specifico,
è stata data priorità al “miglioramento delle capacità militari” di due
battaglioni schierati ai confini con Mali, Sahara occidentale e Algeria. (7)
Sempre nel corso del 2022
l’Aeronautica militare mauritana ha ricevuto in consegna alcuni velivoli
biposto G1 SPYL-XL “Aviation” di produzione
francese per l’addestramento dei piloti e lo svolgimento di compiti di collegamento. I velivoli, dotati di
un’autonomia di volo di 10 ore, sono stati acquistati attraverso l’Istituto
francese di gestione per la sicurezza internazionale (THEMIIS) nell’ambito del Progetto di sostegno alla sicurezza e allo
sviluppo della Mauritania (PADSM) finanziato dall’Unione europea. (8)
Nell’anno
in corso, la Commissione europea ha rafforzato la partnership con le autorità di
Nouakchott nel contrasto delle migrazioni, con la scusa del “crescente ruolo di
transito” assunto dalla Mauritania nelle rotte tra l’Africa sub sahariana e le
isole Canarie (Spagna). Bruxelles punta in particolare ad accrescere le
capacità di intervento delle forze di sicurezza e militari mauritane nella “gestione”
delle frontiere. A fine febbraio 2024, in occasione della visita in Mauritania
della Presidente Ue Ursula von der Leyen e del primo ministro spagnolo Pedro
Sánchez, è stato firmato un “accordo migratorio” che prevede lo stanziamento di
210 milioni di euro a favore del paese africano.
Sempre
a sostegno delle operazioni contro l’“immigrazione illegale” nella regione del
Sahel, a marzo la Commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, e
il ministro degli Interni della Mauritania, Mohamed Ahmed Ould Mohamed Lemine, hanno
sottoscritto una “Dichiarazione congiunta” per lanciare ufficialmente la partnership sulle migrazioni Ue-mauritana.
(9)
Note
1)
https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_231781.htm?selectedLocale=en
2) https://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_132756.htm L’iniziativa denominata Defence and Related Security Capacity Building è stata lanciata in
occasione del Vertice NATO in Galles del 2014 ed è diretta a sostenere i paesi
partner in Europa orientale e del cosiddetto Fianco Sud dell’Alleanza. Ne fanno
attualmente parte oltre alla Mauritania, Bosnia ed Erzegovina, Georgia,
Giordania, Iraq, Moldavia, Tunisia e Nazioni Unite.
3)
https://www.nato.int/cps/sn/natohq/news_216763.htm?selectedLocale=en
5)
https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_225813.htm
9)
https://www.infomigrants.net/en/post/58013/mauritania--a-new-irregular-migration-gateway-to-europe
Articolo pubblicato in Pagine Esteri
il 30 dicembre 2024, https://pagineesteri.it/2024/12/30/medioriente/africa-la-nato-stringe-i-rapporti-con-la-mauritania/
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