Israele bombarda Gaza e l’Italia continua a comprare armi sofisticate da Tel Aviv
Israele
bombarda per l’ennesima volta Gaza e le forze armate italiane puntano al
complesso militare industriale di Tel Aviv per rifornirsi di potenti missili
anti-tank.
Secondo
quanto rivelato da Ares Difesa è
approdata in Parlamento per la sua approvazione prima della fine della
legislatura la 2^ fase del programma di acquisizione dei lanciatori e dei
missili Spike Long Range (a lungo raggio). Previsto
l’acquisto da parte dell’Esercito italiano di 124 lanciatori e 165 missili Spike LR,
di 10 sistemi di simulazione indoor e
11 sistemi outdoor e delle parti di
ricambio e di supporto.
I nuovi sistemi d’arma
controcarro saranno prodotti dalla società
israeliana Rafael Advanced Defense
Systems Ltd. e serviranno ad equipaggiare una
decina di reggimenti di fanteria.
Lo Spike LR è la versione portatile a lungo raggio dell’omonimo
sistema missilistico con un raggio d’azione di 4.000 metri ed è impiegato per “neutralizzare” i veicoli corazzati,
compresi i moderni carri da combattimento.
“Gli Spike consentono l’ingaggio di mezzi
dotati di corazzature reattive, ovvero di sistemi attivi antimissile ma sono
impiegabili in tutto lo spettro delle operazioni militari, in qualunque
condizione metereologica, nonché in ambiente contaminato NBC (nucleare, batteriologico e chimico) o in
presenza di disturbi elettromagnetici”, spiegano i manager dell’azienda israeliana.
Come
riferito dallo Stato Maggiore dell’Esercito il programma di acquisizione “è
volto a realizzare la sostituzione dei vetusti sistemi controcarro Milan e Tow, fornendo così alle unità di fanteria e
cavalleria di mantenere la capacità controcarri a media e lunga gittata”.
L’avvio
della 2^ fase, oggetto di approvazione parlamentare, è previsto entro la fine
del 2023 e la durata complessiva del programma è di sei anni. E’ stata stimata
una spesa complessiva di 143 milioni di euro, con una tranche di 51 milioni già
finanziata mentre per il restante valore previsionale di 92 milioni si
provvederà con i futuri bilanci. Secondo Ares
Difesa non è da escludersi il coinvolgimento di realtà industriali italiane
nell’assemblaggio degli Spike, “localizzate
principalmente nelle regioni Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Liguria”.
La
1^ fase di acquisizione del sistema missilistico made in Israele era stata approvata nel 2019. Complessivamente per
l’intero programma è prevista la spesa di 426 milioni di euro.
Lo Schema di decreto
ministeriale di approvazione dei nuovi missili controcarro (con relativo munizionamento
e supporti addestrativi e logistici) presentato dal Governo l’8 ottobre 2019 (premier
Giuseppe Conte di M5S, ministro della difesa Lorenzo Guerini, Pd) fornisce una
descrizione delle caratteristiche tecniche e operative del sistema di guerra. “Con
la generica espressione Spike si identifica un insieme di missili anticarro leggeri di quarta generazione,
prodotti dalla Rafael, industria israeliana che sviluppa sistemi d’arma e
tecnologia militare”, scrive l’esecutivo. “Nello specifico il programma in
esame è volto ad equipaggiare ulteriori
9 reggimenti di fanteria che si aggiungono ai 7 (sui 24 previsti) già
equipaggiati con 96 sistemi controcarro di terza generazione frutto di
precedenti acquisizioni”.
“In via generale, si segnala
che a seconda della gittata, le armi controcarro vengono impiegate da unità
specializzate sia nella lotta contro i carri da battaglia, sia come mezzo di
autodifesa di tutte le unità combattenti”, prosegue lo Schema di decreto
ministeriale. Venivano richiesti in tutto 126 lanciatori e 800 missili Spike Long Range, più il
supporto logistico integrato per un periodo massimo di dieci anni. “Con
riferimento ai profili addestrativi, dovranno essere acquisiti 14 simulatori, sia di tipo indoor
per le operazioni di lancio e per la verifica costante delle attività,
sia di tipo outdoor per
l’espletamento dell’attività
didattica in ambienti operativi”. Previsti anche corsi formativi per il personale dell’Esercito da parte dei tecnici
dell’azienda produttrice.
“Per quanto riguarda i
requisiti tecnici, il sistema è
costituito essenzialmente da un missile del peso di 13,3 kg, una camera
termica, un’unità di comando e un supporto tipo tripode”, spiega lo Stato
maggiore della difesa. “Il
sistema d’arma in esame si caratterizza per la sua versatilità potendo
impiegare con lo stesso lanciatore diverse tipologie di missili (medium
range e long range) e di lanci. Esso consente, inoltre, la distruzione di
bersagli compresi i moderni carri da combattimento, inclusi quelli protetti da
corazzature reattive e da sistemi antimissile da ultima generazione”.
Il sistema Spike sarebbe in grado di dirigersi autonomamente,
dopo il lancio, verso il bersaglio (fire
and forget), mentre i
militari lanciatori possono controllare e aggiornare la mira sul
bersaglio successivamente al lancio e di cambiare perfino il bersaglio in
prossimità dell’impatto (fire and
observe and update). “Rispetto ai suoi concorrenti, lo Spike è dotato di un collegamento a fibre ottiche fra la
postazione di lancio e il missile, per una modalità di guida addizionale di
tipo spara e osserva/aggiorna”,
aggiunge la Difesa. “Questa capacità consente di lanciare il missile contro
bersagli osservati che non possono essere agganciati dalla postazione di tiro, per
la presenza di colline, a causa della posizione defilata, per la presenza di
cortine fumogene, ecc.”.
Nello Schema di decreto per
l’acquisizione dei missili controcarro, il governo spiega senza giri di parole
come la commessa sia funzionale al rafforzamento dei legami militari
Italia-Israele anche in vista di nuove forniture di armi a Tel Aviv da parte
della holding Leonardo SpA. “Per quanto riguarda gli aspetti di cooperazione internazionale del
programma, si fa presente che nel 2016 il Ministero della difesa italiano ed il
Ministero della difesa israeliano hanno confermato l’intenzione dei due Paesi
di voler continuare la cooperazione in ambito militare, sia a livello
governativo che industriale ed hanno concordato un ulteriore e potenziale pacchetto
di programmi”, si riporta in nota. “Si tratta, nel dettaglio, dell’acquisizione,
da parte di Israele di un lntegrated System for Helicopter Pilot Training, basato
sull’elicottero Leonardo AW119Kx “Koala” (con
Leonardo supportata per la logistica dall’israeliana Elbit); dell’acquisizione
da parte italiana di missili Spike Long
Range della ditta Rafael, per esigenze dell’Esercito, e di un
simulatore per un Rotary Wing Mission Training Center multipiattaforma,
da realizzare in Italia da parte di Leonardo e Elbit per supportare le esigenze
delle forze armate”.
Rafael Advanced Defense Systems
Ltd. ha già
prodotto sei differenti versioni del
missile Spike: SR (Short Range);
MR (Medium Range); LR (Long Range); ER (Extended Range);
NLOS (Non Line Of Sight) e PBF (Penetration Blast and
Fragmentation). Le versioni sono caratterizzate da differenti
piattaforme di lancio, sistemi di guida, dimensioni e raggi d’azione.
L’Esercito
italiano impiega i missili Spike dal
2009, quando furono acquistati 53 sistemi di lancio (21 veicolari per i
blindati e 32 da fanteria) e 165 missili MR a medio raggio, con una spesa di
53,6 milioni di euro. Nel 2014 furono
consegnati ai reparti di terra pure 20 lanciatori e 870 missili Spike LR, mentre nel 2017 altri due
lanciatori MR/LR. Successivamente anche
la Marina Militare ha acquistato missili controcarro a lungo raggio Spike LR per armare il Gruppo Operativo
Incursori e le nuove unità navali polifunzionali ad altissima velocità.
Lo
Stato Maggiore dell’Esercito sarebbe intenzionato ad acquisire anche il missile
aria-superficie controcarro Spike in
configurazione II LR di “quinta
generazione” per armare il futuro elicottero d’attacco AH-249 commissionato a
Leonardo SpA (la consegna di 45 esemplari è fissata entro il 2035). Da poco
sperimentato, lo Spike II LR avrebbe
una gittata fino a 16.000 metri e una capacità
di perforazione maggiore del 30% rispetto alle versioni precedenti del
missile.
Articolo pubblicato in Africa ExPress l’11 agosto 2022, https://www.africa-express.info/2022/08/11/israele-bombarda-violentemente-gaza-e-litalia-continua-a-comprare-nuove-armi-da-tel-aviv/
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