Armi dalla Turchia alla Libia che invia i propri militari alle esercitazioni Nato in Anatolia
Armi, armi e ancora armi turche alla Libia mentre le ricostituite forze armate libiche vanno ad addestrarsi in Turchia. Nei mesi segnati dall’aggressione russa all’Ucraina si intensificano i programmi di riarmo del martoriato paese nord-africano, grande sponsor il regime del presidente-sultano Recep Tayyp Erdogan.
Secondo quanto riportato da Libya Observer le autorità di Tripoli avrebbero ordinato alla Turkish
Aerospace Industries (TAI) un imprecisato numero di addestratori armati “Hürkuş-C” per la formazione al volo
degli allievi piloti dell’Accademia Aeronautica di Misurata.
Libya Observer ritiene
che l’accordo sarebbe stato raggiunto a metà maggio nel corso di un vertice a
Tripoli tra il Capo di stato maggiore delle forze aeree libiche, il generale Muhammad
Gojil, e una delegazione della Turkish aerospace company (TUSAŞ). Oltre alla
fornitura degli aerei-addestratori, Ankara si farà carico dell’assistenza e
della preparazione tecnica del personale militare libico.
L“Hurkus”
è un velivolo ad ala bassa progettato come addestratore di nuova generazione e
per l’attacco leggero e la ricognizione armata. Alimentato da un motore
turboelica PT6A-68T, può raggiungere la velocità massima di crociera di oltre
570 km/h e un’autonomia di quasi 1.500 km.. Ha una capacità di trasporto sino a
1.500 Kg di sistemi d’arma aria-superficie. “L’Hurkus-C è dotato di un sensore
a infrarossi (FLIR) e può essere armato con missili anticarro L-UMTAS, razzi a
guida laser Cirit, bombe, pod con mitragliatrici da 12,7 mm e cannoncini da 20 mm”,
spiega Analisi Difesa. Il velivolo è
in dotazione all’Aeronautica Militare turca mentre una dozzina di esemplari
sono stati ordinati dalle forze armate del Niger.
Prima
dell’accordo sugli addestratori armati, il regime di Ankara aveva espresso
pubblicamente l’intenzione di rafforzare la cooperazione militare-industriale
con la Libia. Il 2 dicembre 2021, la portavoce del Ministero della difesa Pinar
Kara aveva fatto sapere che la presenza militare turca nel paese nordafricano
sarebbe proseguita “come richiesto dal governo legittimo riconosciuto
internazionalmente, sulla base dell’accordo bilaterale di assistenza militare
libico-turco”. La portavoce aggiungeva che le “forze armate turche hanno già
addestrato 6.799 soldati libici in Libia e in Turchia, mentre è in corso la
formazione di altri 974 militari”. “Circa 5.000 tra mine, ordigni esplosivi e
munizioni inesplose sono stati individuati in Libia come risultato della
cooperazione tra i due paesi” ha concluso Pinar Kara. “Nell’ospedale di Tripoli
gestito con la collaborazione delle autorità turche è stata fornita assistenza
medica a circa 20.000 pazienti libici”. Nel corso del 2021 erano
stati intensificati pure i voli e cargo e i trasferimenti navali tra la Turchia
e la Libia per la consegna di apparecchiature e sistemi di armi pesanti,
compresi i carri armati M60 “Patton”
utilizzati in largo numero dall’esercito turco nelle operazioni anti-kurde in
Siria.
In queste settimane unità
dell’esercito e della marina militare libica sono presenti in Turchia per
partecipare alla maxi-esercitazione multinazionale EFES 2022
enfatizzata dai media militari come “la più grande mai effettuata nella storia
recente dalla NATO in territorio turco”. A EFES
2022 sono schierati oltre 10.000 militari di 37 paesi dell’Alleanza Atlantica e di importanti partner di
Africa, Europa orientale e Asia (tra essi, oltre a Turchia e Libia, Azerbaijan,
Bosnia ed Herzegovina, Pakistan, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Francia, Giappone,
Stati Uniti d’America e l’immancabile Italia).
“L’esercitazione è finalizzata a sviluppare le
capacità militari delle forze nazionali congiuntamente a quelle straniere invitate,
per mantenere la prontezza di combattimento”, riporta la nota stampa emessa dal
ministero della difesa della Turchia. Le unità impiegate stanno svolgendo un
incredibile numero di attività di tiro a fuoco, simulazioni di operazioni di
attacco aereo e da elicotteri, assalti e sbarchi di forze speciali, ecc..
Secondo quanto emerso dalla stampa turca, a EFES 2022 la Marina libica partecipa con
la cannoniera (la LNS Shafakh);
inoltre, alla vigilia dell’esercitazione multinazionale, l’8 giugno, il primo
ministro ad interim del Governo di unità nazionale (nonché ministro della
difesa), Abdul Hamid Dbeibah, insieme al
Capo di Stato maggiore generale Mohammed Al-Haddad e ai massimi vertici di
Aeronautica, Marina ed Esercito, si sono recati in visita ufficiale a Izmir per
incontrare il ministro della difesa turco Hulusi Akar.
Nel
corso del meeting – riferisce Lybia
Observer - le autorità militari turche avrebbero assicurato
l’implementazione di ulteriori programmi addestrativi a favore dei militari
libici.
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