Patto militare tra l’Italia e il regime di Tripoli per il petrolio e contro i migranti
Il tempo di rientrare dalla visita ufficiale in Israele e l’instancabile ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha incontrato il 4 novembre a Roma, presso la sede dello Stato Maggiore dell’Esercito, il titolare del dicastero della Difesa del Governo di Accordo Nazionale della Libia, Salahuddin Al-Namroush. Nel corso dell’incontro i due ministri hanno siglato un Accordo tecnico di cooperazione militare congiunta che rinnova l’intesa bilaterale del 2013. Come specificato dall’ufficio stampa del Ministero della difesa, il nuova accordo ricopre diversi ambiti “anzitutto quello della sanità militare, con l’identificazione di nuove forme di collaborazione idonee a livello medico-sanitario, a partire dalle attività di formazione e training di personale medico e infermieristico libico da parte della struttura ospedaliera militare italiana a Misurata”.
Altro importante settore che
vedrà il rafforzamento della partnership militare italo-libica è quello dalla
formazione e dell’addestramento “per cadetti, ufficiali e
sottufficiali libici in Italia” e anche in Libia “attraverso la
riattivazione delle Accademie nazionali”. I militari italiani e
libici parteciperanno ad esercitazioni e manovre congiunte
e si scambieranno consulenti, informazioni ed esperienze nel campo della
ricerca scientifica e tecnica e della sicurezza militare, mentre è prevedibile
che l’Italia fornirà alle autorità di Tripoli nuovi armamenti, sistemi d’intelligence,
dispositivi e attrezzature, ecc..
Gli specialisti delle forze
armate italiane contribuiranno inoltre alle attività di sminamento degli
ordigni presenti in territorio libico e - come aggiunto dal ministro Guerini - “l’Italia
collaborerà per la creazione in
Libia e la certificazione presso le Nazioni Unite del Centro per lo Sminamento
Umanitario (Training Center for
Humanitarian Demining)”.
In merito alle attività di
addestramento del personale libico, Roma e Tripoli hanno confermato la volontà ad
ampliare lo spettro degli interventi attraverso la definizione di un programma che
sarà determinato e curato da una specifica commissione tecnica italo-libica.
Il ministro della difesa Guarini ha inoltre assicurato la controparte che proseguiranno
le attività di formazione e supporto tecnico-logistico della Marina Militare
libica da parte della Guardia Costiera italiana, azioni fortemente criticate
dalle organizzazioni umanitarie per le numerose violazioni dei diritti umani commesse
dal personale libico a danno dei migranti fermati illegalmente in mare, in (tacito)
accordo con Roma e l’Unione europea. Come riportato da Sicurezza Internazionale, il quotidiano
online della Libera Università LUISS di Roma, le due parti si sono impegnate infatti
a continuare a “cooperare nella lotta alla migrazione illegale, oltre che per
garantire la sicurezza delle frontiere terrestri e marittime”, e nelle
operazioni di smaltimento di munizioni e mine, di soccorso in caso di disastri
naturali e per far fronte a emergenze sanitarie.
“Quella di oggi può essere
considerata la prima seduta della Commissione congiunta italo-libica, che ci
consentirà di dare continuità al nostro dialogo e decidere assieme le modalità
e la priorità del supporto italiano allo sviluppo di capacità delle Forze
Armate libiche”, ha commentato il ministro della difesa a
conclusione del vertice con Salahuddin Al-Namroush. “In questi anni l’Italia ha profuso molti sforzi per sviluppare una
collaborazione civile e militare con le autorità locali e il nostro impegno è
prioritariamente indirizzato a sostenere il processo di stabilizzazione, pacificazione
e riassetto istituzionale che tutti auspichiamo”.
L’Italia
dispiega attualmente in Libia 400 militari nell’ambito di MIASIT, la Missione italiana
di Assistenza e Supporto istituita nel 2018 a favore del
Governo di Accordo Nazionale, delle forze armate e della Guardia costiera
libica, prioritariamente nel “contrasto al terrorismo e ai flussi migratori
illegali”. MIASIT collabora inoltre al ripristino dell’efficienza dei
principali assetti terrestri, navali e aerei a disposizione del GAN, operando
inoltre in compiti di ricognizione, formazione, consulenza, assistenza e
supporto, rilevazioni contro minacce chimiche-biologiche-radiologiche-nucleari
(CBRN), ecc..
Lorenzo Guerini e Salahuddin
Al-Namroush si erano incontrati a Doha in Qatar lo scorso 13
novembre, sia in vista del rafforzamento dei meccanismi di cooperazione
bilaterale e, come riferito dalle agenzie di stampa libiche, anche per
discutere sulle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e
il necessario supporto alla Marina militare libica. Nella stessa giornata del
13, il rappresentante del Governo di Accordo Nazionale aveva sottoscritto
un importante accordo di cooperazione militare con il ministro
della Difesa del Qatar, Khaled AlAttiaha.
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