Nuove avventure militari italiane in territorio somalo
Il tricolore torna a
sventolare a Mogadiscio e il governo Renzi mette a disposizione dei nuovi
signori della guerra parà, istruttori e veicoli militari. Un paio di giorni fa,
nel corso di una cerimonia tenutasi nella capitale della Somalia, il comando
del National Support Element (IT NSE),
il team italiano attivo nel paese del Corno d’Africa lacerato dalla lunga
guerra civile, ha donato al locale Ministero della difesa tre veicoli minivan per consentire una “migliore
mobilità” dei militari impiegati a Gashandiga, Mogadiscio. “Gli aiuti alle
istituzioni somale rappresentano parte dell’impegno profuso dall’Italia nell’ambito
delle iniziative internazionali a salvaguardia della pace e della stabilità del
paese”, si legge nel comunicato emesso dalle forze armate italiane.
Il contingente nazionale opera
nell’ambito dell’European
Union Training Mission to contribute to the training of Somali National
Security Forces (EUTM Somalia), la missione di formazione e
addestramento delle forze armate somale che l’Unione europea ha istituito il 15
febbraio 2010 per concorrere alla “stabilizzazione del Corno d’Africa” e
“rafforzare” il governo e le istituzioni somale. Condotta in collegamento con
il Comando militare statunitense per il continente africano (US AFRICOM) ed
AMISOM, la missione dell’Unione africana che vede schierati in Somalia più di
17.000 uomini di Uganda, Kenya, Burundi, Sierra Leone e Nigeria, EUTM
Somalia ha come obiettivo strategico il rafforzamento del dispositivo multinazionale
chiamato a contrastare in Corno d’Africa le milizie armate al-shabaab ritenute vicine ad al-Qaeda.
Schierata inizialmente a Kampala, capitale dell’Uganda,
e presso il centro addestrativo di Bihanga (250 km a ovest di Kampala), EUTM
Somalia avrebbe dovuto operare sino al 2013, ma nel gennaio 2013 il Consiglio
Europeo ha deciso la sua estensione sino al 31 marzo 2015, ampliandone i compiti
alla “consulenza politico-strategico alle autorità somale” e all’addestramento
specializzato delle forze governative. Nella seconda metà del 2013 la missione
Ue ha trasferito il suo quartier generale e il Mentoring Advisory Training Element (MATE) presso l’aeroporto
internazionale di Mogadiscio e dal gennaio 2014 tutte le sue attività sono condotte
esclusivamente in territorio somalo. Attualmente l’addestramento delle unità viene
effettuato presso il Jazeera Training Camp, a circa 5 Km a sud dallo scalo aereo.
Sino ad oggi EUTM Somalia ha contribuito alla
formazione di 3.600 tra ufficiali, specialisti e istruttori militari somali. La
missione ha ottenuto un budget di 11,6 milioni di euro per il periodo compreso
tra il febbraio 2013 e il marzo 2015 e vede schierati 125 militari di 13 paesi
europei. Il team italiano è composto da 78 unità, in buona parte paracadutisti
della Brigata “Folgore”, impiegate in vari ambiti, dall’addestramento delle forze
armate somale alla sicurezza dei movimenti e del contingente, al supporto
logistico e amministrativo. “I nostri specialisti forniscono alle reclute somale
conoscenze e tecniche utili a contrastare la minaccia delle mine e degli
ordigni esplosivi improvvisati (IED) unitamente a nozioni di primo soccorso
tattico sul campo di battaglia, ecc.”, ha spiegato il National
Support Element (IT NSE). Secondo il cronogramma operativo, nel 2014 il team
italiano seguirà la formazione di 1.850 militari somali, per una spesa che solo
nei primi sei mesi dell’anno è stata di 7 milioni e 62.000 euro.
Dal 15 febbraio il comando della missione Ue in
Somalia è stato affidato al generale Massimo
Mingiardi, vice comandante della Scuola di fanteria di Cesano ed ex comandante
della brigata “Folgore”. Il colonnello Mingiardi aveva già operato a Mogadiscio
nel 1993 come comandante di compagnia durante l’Operazione “Ibis”, tragicamente
segnata dall’incredibile numero di violazioni dei diritti umani commesso dal contingente
italiano e dalla battaglia del check-point “Pasta” che il 2 luglio 1993 provocò
la morte di tre uomini e il ferimento di 33 parà italiani.
In vista del rafforzamento dei vincoli bilaterali tra
l’Italia e la Somalia, il 17
settembre 2013 si è tenuto a Roma un vertice tra l’allora ministro Mario Mauro e Abdihakim
Mohamed Haji Fiqi, responsabile del dicastero alla difesa del Governo federale
somalo. Nel corso del meeting venne siglato un Memorandum di
Cooperazione nel settore della difesa a sostegno delle nuove istituzioni politiche
e militari somale.
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