Intervista ad Antonio Mazzeo, candidato per L’Altra Europa con Tsipras nella circoscrizione Isole
Antonio Mazzeo, giornalista e scrittore messinese, antimilitarista convinto è una delle firme siciliane più autorevoli e critiche nei confronti del Muos; alle prossime elezioni europee sarà candidato, nella circoscrizione che ricomprende la Sicilia e la Sardegna, per la lista “L’Altra Europa con Tsipras” che sostiene il Partito della Sinistra europea (Gue/Ngl) guidato dal greco Tsipras (leader di Syriza), in corsa per la carica di Commissario. Hanno promosso un appello per lista, oltre a ergersi a garanti della stessa note personalità della cultura quali Andrea Camilleri, Luciano Gallino, Barbara Spinelli, Marco Revelli e Guido Viale, insieme al direttore di MicroMega Paolo Flores d’Arcais. Rifondazione Comunista è stato il primo partito a sostenere il progetto, seguito poi da S.E.L.
-Mazzeo la tua candidatura ha superato il vaglio
degli “intellettuali” garanti; ce l’ha fatta anche Luca Casarini intorno al
quale alcuni nutrivano molte perplessità; altri nomi meno illustri sono rimasti
fuori, tra cui gli aspiranti candidati designati dal Pdci. Insomma nella
composizione della lista forse si poteva fare di meglio?
Credo che tutti siano
d’accordo che le liste “L’Altra Europa con Tsipiras”, presentate in tutte e cinque
le circoscrizioni per il rinnovo del Parlamento europeo, sono realmente
espressione dei movimenti politici e sociali, ambientalisti, antirazzisti, ecc.
più rappresentativi in Italia. Ci sono persone ed esperienze bellissime,
soggettività entusiasmanti: femministe, antimilitaristi, operai e sindacalisti
in lotta contro lo smantellamento dell’apparato produttivo e le
delocalizzazioni selvagge delle fabbriche, giornaliste e intellettuali che
grazie al loro lavoro hanno impedito l’omologazione e l’impoverimento culturale
generale, piccoli imprenditori antimafia e antiracket, ecc. Le liste, cioè,
riflettono la ricchezza e la pluralità di chi nel Paese non si è ancora piegato
al pensiero unico e alla globalizzazione neoliberista imperante. Certo, si
poteva fare di meglio, specie nella valorizzazione di alcune importanti
esperienze territoriali o nel garantire rappresentanza ad aree geografiche che
invece sono rimaste scoperte. Non comprendo ancora perché sia sfumata la
candidatura di Camilleri, che avrebbe dato maggiore visibilità al progetto
pro-Tsipras, specie a livello mediatico. Cosa diversa, invece, l’esclusione,
ingiustificata e ingiustificabile, delle compagne e dei compagni del Pdci, con
cui, localmente si era avviato un proficuo lavoro comune a sostegno del progetto
di una lista unitaria di sinistra radicale. Su ciò non posso che esprimere il
mio totale disappunto e la solidarietà ai comunisti italiani. Spero sempre che
nelle prossime ora prevalga il buon senso e si trovi una soluzione condivisa
con le compagne e i compagni, garantendo loro una presenza in prima persona nelle
liste e la fattiva collaborazione del Pdci alla costruzione di questa
difficilissima campagna elettorale. Lo auspichiamo in tanti, davvero.
-Vendola ha dichiarato che la posizione di S.e.l. è per l’appoggio a Tsipiras ma non contro Schultz; Tsipiras afferma di essere antitetico a Schultz. Come la mettiamo?
Nel progetto è indiscutibile
che si confrontano anime e visioni diverse, specie su come viene inteso il
rapporto con le forze socialdemocratiche europee. Personalmente ritengo che siano due visioni e
pratiche, quella di Schultz e Tsipras, incompatibili, due modelli di “sinistra”
antitetici. Credo che Nichi Vendola ponga l’accento sul se e come sarà
possibile pensare a forme di collaborazioni future tra sinistra “governista” e sinistra
plurima e radicale, tema da sempre è al centro del dibattito interno delle
forze politiche socialiste, comuniste e post-comuniste. Mi pare però, che tra
le compagne e i compagni di SEL con cui si sta condividendo il
Sogno-Utopia-Progetto de “L’altra Europa con Tsipras”, sia predominante una
scelta di campo contro la globalizzazione neoliberista, per l’uguaglianza
sostanziale, l’Europa dei popoli contro lo strapotere delle banche e il
complesso militare e finanziario transnazionale. Sono ingenuo a ritenere che
questo appuntamento elettorale può trasformarsi in un momento di sereno e sincero confronto pluralista
tra forze politiche, le associazioni e i movimenti sociali, il sindacalismo di
base, ecc. in vista della costruzione di un progetto a medio-lungo termine di
ricostruzione di una sinistra italiana radicale e antineoliberista?
-
Scelto il simbolo e individuate le candidature,
inizia la campagna elettorale. Tra Sicilia e Sardegna ora ti aspetta proprio un bel lavoro….
Sì un lavoro enorme,
complesso, faticoso, ma, ci saranno compagne e compagni di viaggio, Alfio, Antonella,
Barbara, Maria Elena, Mario, Olga, Simona, con cui sarà sicuramente bello e stimolante
confrontarsi, discutere, condividere gioie e dolori, speranze e incontri con i
territori e le realtà in lotta, in Sardegna come in Sicilia. Per riaffermare il
diritto al lavoro, in difesa del welfare e dei diritti sociali, i beni
comuni, l’ambiente, il paesaggio e i
beni culturali, contro le mafie, le grandi opere inutili, le basi militari, i
lager per migranti. Ho sempre avuto un debole per il viaggio come scoperta. E’
forse la parte di campagna che credo potrà ricompensarmi delle folli giornate e
delle notti insonni che ci attendono. Quello cioè di avere la possibilità di conoscere
volti, persone, luoghi, conflittualità e lotte per un Altro Mondo possibile. Se
questo “viaggio” lo affronteremo collettivamente, sarà un’esperienza
entusiasmante e comunque vada alla fine avremo appreso tutte e tutti
tantissimo.
- La
tua posizione è stata sempre notoriamente di denuncia e opposizione al Muos di
Niscemi. Approdando ai centri decisionali europei, spesso così sordi ai
problemi dei territori, il movimento No Muos non rischia di restare orfano di
una delle sue voci più autorevoli?
Comunque finisca questa
competizione elettorale, il Movimento No MUOS resterà e si rafforzerà nei
territori per continuare a misurarsi contro i processi di militarizzazione, le
guerre e la devastazione dell’ambiente. Il Movimento No MUOS è un soggetto che
ha una sua visione consolidate, pratiche di lotte e un’organizzazione
indipendente, autonoma, politicamente radicata e radicale. Si è dato regole,
una struttura che privilegia i comitati di base territoriali ad adesione
individuale, senza leadership e organismi rigidi o burocraticizzati. Queste, in
fondo, sono le caratteristiche di tutti i movimenti sociali autoorganizzati.
Essi sopravvivono se trovano in sé le energie, le identità e le Utopie per ampliare
il consenso, resistere alle repressioni poliziesche e ai muri di gomma delle
Istituzioni. Non è certo qualche voce più o meno “autorevole” che sceglie – con
un forte conflitto interno e – di percorrere un cammino differente di tipo
politico-istituzionale a incrinare o indebolire alcun movimento. E comunque, facendo un passo indietro, in
seconda o terza fila, senza “intrusioni” indesiderate, io ci sarò sempre e comunque,
specie in questi mesi in cui dovrà essere più forte la lotta contro il MUOStro
di Niscemi e i piani di guerra che vogliono la Sicilia fortezza armata
USA-NATO-UE.
Intervista a cura di Francesco Fustaneo, pubblicata il 10 marzo 2014 in www.rifondazione.it
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