Come lottizzare a Salina e vivere tutti amici e contenti
L’inchiesta giudiziaria Isola
Verde sugli innumerevoli
casi di abusivismo edilizio perpetrati a Salina, una delle perle
dell’arcipelago delle Eolie, rischia di generare uno tsumani che potrebbe
investire la Sicilia intera e in particolare la città di Messina. Tra gli 84
avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di
Gotto compaiono infatti nomi eccellenti: amministratori vecchi e nuovi,
industriali, funzionari regionali, professionisti, ecc.. Tra essi, in
particolare, ce ne sono due che stanno creando malesseri nel mondo
dell’editoria e presso gli stessi uffici di presidenza della Regione siciliana.
Nei loro confronti, la Compagnia dell’Arma dei Carabinieri di Milazzo chiamata
a indagare sul presunto sacco dell’isola di Salina, aveva perfino chiesto nell’informativa
di reato inviata il 4 ottobre 2017 in Procura, l’applicazione della misura cautelare degli arresti
domiciliari “onde evitare l’inquinamento delle prove e la reiterazione delle
medesime condotte illegali”. Il provvedimento non è stato autorizzato dai
giudici che hanno pure respinto la richiesta di sequestro preventivo dell’area
oggetto del piano di lottizzazione di un complesso
turistico stagionale nella frazione di Lingua di Santa Marina Salina,
ritenuto illegittimo e di cui proprio uno dei due indagati è il titolare proponente.
Lui è il noto giornalista-avvocato Primo Mario Cavaleri, sino al dicembre 2018 caposervizio
del quotidiano Gazzetta del Sud,
nonché delegato peloritano dell’associazione ambientalista Marevivo. L’altro vip scivolato sul piano di lottizzazione di
Lingua è invece l’architetta Mirella Vinci, da fine giugno sovrintendente
ai Beni Culturali ed Ambientali di Messina (la nomina è del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci), già
responsabile della sezione beni artistici della Soprintendenza ed ex progettista
e direttrice lavori della Biblioteca regionale della città capoluogo dello Stretto.
Presunti corrotti e corruttori della
regina delle Eolie
Secondo
quanto si legge nell’avviso di conclusioni delle indagini preliminari dell’inchiesta
Isola Verde, emesso il 20 agosto dal
Pubblico ministero della Procura della Repubblica di Barcellona, dottoressa
Federica Paiola, al giornalista Primo Mario Cavaleri viene contestato il reato
di corruzione in concorso con l’ex sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo
Schiavo e il geometra Giuseppe Caravaglio, responsabile dell’U.T.C. presso il
medesimo Comune, “in quanto Caravaglio, con la complicità di Lo Schiavo,
rilasciava in favore di Cavaleri, nella veste di committente delle opere edili
da realizzarsi nella località Lingua, la C.E. n. 1 del 31 ottobre 2016 avente
ad oggetto piano di lottizzazione di un
complesso turistico stagionale in zona C3, nonostante fosse a conoscenza
che le abitazioni avrebbero avuto l’effettiva destinazione d’uso di private
dimore, in contrasto con quanto previsto dagli strumenti urbanistici vigenti –
ricevevano dal predetto Cavalieri, rispettivamente (Giuseppe Caravaglio) la
promessa di un dono e (Massimo Lo Schiavo) la promessa di utilità di
consistente nell’intercessione del Cavaleri affinché lo stesso fosse nominato
assessore regionale e nella redazione, da parte del Cavalieri, di articoli di
stampa a lui favorevoli”. A Mario Cavaleri, Giuseppe Caravaglio e Antonio
Battaglini (altro geometra in servizio presso l’U.T.C. del Comune di Santa
Marina Salina), viene pure contestato il reato di abuso d’ufficio, “perché con
azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, agendo in concorso e comunque
previo concerto tra loro (…) nell’esercizio della pubblica funzione (Caravaglio
e Battaglini), ovvero, comunque, agendo in qualità di concorrente morale e/o
istigatore (Cavaleri) del pubblico ufficiale, in violazione di legge, in data
28 febbraio 2017 nel corso del sopralluogo effettuato nel cantiere delle opere relative
al piano di lottizzazione in località Lingua, omettevano di adottare le misure
sanzionatorie e cautelari (sequestro) conseguenti alle violazioni riscontrate,
limitandosi unicamente ad emettere, nei giorni seguenti, una ordinanza di
sospensione dei lavori, e così intenzionalmente procuravano a Primo Mario Cavaleri,
un ingiusto vantaggio patrimoniale consistente nel mancato spossessamento delle
opere in questione”. Il Pubblico ministero di Barcellona Pozzo di Gotto
contesta infine al giornalista Cavaleri e alla neo-soprintendente Mirella Vinci
il reato di cui agli artt. 319 e 321 del codice penale, “perché l’architetto
Vinci, nella qualità di dirigente dell’U.O. IV della Soprintendenza di Messina,
riceveva per sé o per altri l’utilità consistente nel pagamento – a carico
dell’associazione Prima Sicilia della
quale è presidente Massimiliano Cavalieri, figlio di Primo Mario Cavalieri – di
un soggiorno nell’isola di Salina dal 2 al 5 agosto 2014, per un totale di 660
euro, al fine di compiere e/per aver compiuto un atto contrario ai doveri del
suo ufficio, in particolare in quanto la stessa rilasciava in favore di
Cavalieri, l’8 luglio 2014 il parere n. 4303 ed in data 15 giugno 2016 il
parere n. 4329, relativamente alle opere di lottizzazione sopra descritte,
nonostante fossero in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti”.
Come cementificare pure la Lingua
Il
controverso iter realizzativo del progetto edilizio predisposto da Mario
Cavaleri è ampiamente documentato nell’informativa Isola Verde della Compagnia dei Carabinieri di Milazzo. “Durante
l’ascolto dell’ambientale installata presso l’UTC del Comune di Santa Marina
Salina, si prestava attenzione anche ad alcuni colloqui relativi ad un progetto
di lottizzazione in programma nella frazione di Lingua”, riportano gli
inquirenti. “Tale progetto prevedeva che per il rilascio dell’autorizzazione si
doveva passare anche per il Consiglio Comunale,
dove viene portato per la prima volta il 21 novembre 2014. Il progetto, nei
giorni precedenti, era stato oggetto di alcune polemiche, sviluppatesi sui
social network e sui blog on-line, in quanto la zona C3, nell’art.36 del nuovo
Piano Regolatore di Santa Marina Salina, veniva definita come parti di territorio
comunale che, pur prevedendo degli insediamenti edilizi, tendono a
salvaguardare l’attuale vocazione
agricola, agevolando i processi di ricomposizione fondiaria. Sempre il medesimo articolo
prevedeva che la zona fosse destinata a Turistico-stagionale nel
rispetto dei caratteri agricoli, produttivi e paesaggistici del territorio.
Poiché si tratta di zone estremamente
interessanti dal punto di vista ambientale, gli insediamenti dovranno essere
realizzati nella massima salvaguardia
di tali valori; si dovranno incrementare e salvaguardare in particolare
le colture esistenti e l’andamento naturale del terreno evitando il taglio
delle alberature esistenti e modifiche del sito
con sbancamenti e riporti”.
Ulteriori perplessità sorgevano
anche dal fatto che nella legge regionale n. 3 del 26 febbraio 2010 che
disciplina l’Agriturismo in Sicilia, si prevedano regole e requisiti assai
differenti da quelle presenti nel progetto di Mario Cavaleri. Il piano di
lottizzazione presentato in Consiglio comunale prevedeva infatti la
realizzazione in zona Orto del Comune
di Santa Marina Salina di 4-5 villette di circa 110 mq ciascuno, più terrazzi
coperti ed alcune piccole piscine. Il progetto aveva tuttavia ricevuto tutti i
pareri autorizzativi, compreso quello della Soprintendenza di Messina, a firma
dell’architetta Mirella Vinci e durante il dibattito in consiglio, il
Responsabile dell’Ufficio Tecnico geom. Giuseppe Caravaglio, il Sindaco Massimo
Lo Schiavo e finanche lo stesso capogruppo di minoranza Marcello Saija (noto
docente di Storia delle istituzioni politiche prima presso l’Ateneo di Messina
e poi a Palermo), esprimevano il proprio favore all’approvazione. “La
discussione – riportano gli inquirenti - a seguito di una richiesta di un altro
consigliere di minoranza che chiedeva un’attestazione scritta da parte dell’Ufficio
Tecnico sulla fattibilità del progetto, veniva rinviata ed il via libero definitivo
da parte del Consiglio Comunale avveniva il 31 marzo 2015, giorno seguente all’arresto
per peculato del Sindaco Massimo Lo Schiavo, che come emerso dalle attività
tecniche relative a quel procedimento, non avrebbe comunque partecipato,
sicuramente per lavarsi le mani di fronte alle polemiche che un’approvazione
avrebbe comportato”.
L’Arcipelago del siamo tutti amici e contenti
Secondo quanto
documentato dai Carabinieri di Milazzo, “il terreno dove deve sorgere l’opera è
di proprietà di Mario Primo Cavaleri, giornalista della Gazzetta del Sud, che da anni frequenta l’Isola di Salina ove il
figlio, Massimo Cavaleri, è organizzatore del Mare Festival, manifestazione artistica che riscuote un buon
successo e che anche grazie alle amicizie del padre, ottiene risalto nella
stampa locale e nazionale e assicurandosi, tra l’altro, contributi economici
dal Comune di Salina”. “Alla luce di ciò e di molte amicizie politiche, Mario
Primo Cavaleri intrattiene un ottimo rapporto con il Sindaco e con il Prof. Marcello
Saija (capogruppo minoranza)”, scrivono ancora gli inquirenti. “Cavaleri, infatti,
oltre ad essere Caporedattore Politico della Gazzetta del Sud, è anche direttore Responsabile del giornale on-line
Qui Sicilia, di cui il Prof. Saija è
membro del comitato di redazione”.
L’indebito interesse
di alcuni tecnici ed amministratori di Santa Marina Salina al piano di
lottizzazione del potente giornalista sarebbe provato dal tenore di alcune
intercettazioni registrate all’interno degli uffici comunali. Colloquio di un
certo interesse è certamente quello avvenuto il 5 giugno 2014 tra il geometra Giuseppe
Caravaglio e l’ingegnere Antonino Famulari, al tempo vicesindaco del Comune di
Santa Teresa di Riva (primo cittadino Cateno De Luca, odierno sindaco di
Messina). “Da quanto riferito, si capisce che la destinazione finale del
complesso non sarà certamente agrituristica ma residenziale”, scrivono gli
inquirenti. “I due infatti discutono, in particolare, del fatto che tale Cavaleri
voleva trovare una ditta disposta a realizzare cinque villette, lasciandone in
cambio due alla stessa. I due sono molto interessati alla cosa, tant’é che
Caravaglio consegna il progetto a Famulari, che dovrà studiare una proposta da
fare al Cavaleri”. Il geometra in forza all’UTC di Santa Marina Salina spiega
all’amico che Cavaleri ha 3.000 mq di terreno… “Lottizza
da solo”, aggiunge Caravaglio. “Vorrebbe un’impresa. Questo se lo fa lui, però,
per fatti suoi… Se c’è anche qualcuno, se c’è un impresa disposta… Ma l’impresa
gli conviene? (…) Giustamente lui dice: ma
io vorrei realizzare una casa di questa, quanto mi costa realizzare duemila
euro al metro quadro… Supponiamo a te impresa a Salina qua a tremila euro
al metro quadro, la vendi a seimila e cinque sette mila euro, per cui gli
sembra poco il trenta percento di permuta… L’impresa gli conviene perché quando
hanno realizzato le case, se li vendono a un milione e mezzo di euro, te lo
dico subito…”.
Dall’inchiesta
emergerebbe anche l’interesse diretto all’affaire da parte dell’allora sindaco
del piccolo comune eoliano. L’8 luglio 2014, Mario Cavaleri, non riuscendo a
parlare con Caravaglio, chiamava Massimo Lo Schiavo avvisandolo che il progetto
era stato firmato dalla Soprintendenza e che nei giorni seguenti avrebbe portato
direttamente lui in Comune la copia vistata. “Massimuccio - esordiva il
giornalista - visto che il tuo capo ufficio tecnico non risponde... mi dicevano
in Soprintendenza di ritirarmi anche la copia vostra del Comune e di portarvela
a mano, perché loro per ora sono senza fondi… Prima di poter fare una
raccomandata e spedirvelo chissà quanto passa”. E Lo Schiavo: “Se si può fare,
la porti tu e la mettiamo al protocollo”. Mario Cavaleri: “Sì, sì, loro stesso
me l’hanno suggerito perché lo fanno anche con altri, per ora l’amministrazione
non ha soldi, quindi ci si arrangia così. Va bene, allora me la prendo e te la
porto io. Ti lascio, a domani… Tu da pubblicare, da dire, da fare, non hai
niente per ora? Poi sono in ferie...”. Lo Schiavo: “No, speriamo di darti
qualche notizia prima, dai…”.
E a Crocetta gli facciamo recuperare lo smalto…
Secondo i
Carabinieri di Milazzo, il sindaco Lo Schiavo avrebbe
avuto tutto l’interesse a mantenere buoni rapporti con Mario Cavaleri e a far sì
che il progetto di quest’ultimo venisse approvato “non solo per amicizia o per
il fatto che il figlio organizza un festival a Santa Marina Salina, ma anche
perché Cavaleri è utile per avere degli articoli sul suo Comune e soprattutto
sulla sua persona, oltre al fatto di essere anche ben addentrato politicamente,
cosa questa che il Sindaco può utilizzare per favori personali, come quello di
parlare con Rosario Crocetta per farlo nominare Assessore Regionale”. Agli atti
c’è l’intercettazione di una telefonata intercorsa il 28 luglio 2014 tra Lo Schiavo e Cavaleri. “Mi sembra un bel
colpaccio, io pensavo che mi avevi fatto fare Assessore Regionale”, riferisce
il primo cittadino del comune eoliano. Cavaleri: “Intanto sono a Palermo dove
si stanno riunendo... Sto andando a Santo Stefano, ti ho mandato l’invito, c'è
questo dibattito. Comunque iniziano la finanziaria, ma è un bla bla bla
inutile, tant'è che Ardizzone molla, lascia l’aula e viene a Santo Stefano”. Lo
Schiavo: “Ma senti, ma Crocetta tu lo vedi?”. E Cavaleri: “Ormai sto partendo
da Palermo per andare a Santo Stefano, sono già partito”. Lo Schiavo: “Ho
capito… ma gli parli di me, gli parli di me come Assessore Regionale, mizzica,
va?”. Cavaleri: “Adesso io torno, anche perché l’ho invitato a Rosario per
venire a Salina. Mi ha detto che dopo che finisce questo bordello che... se io
riesco a portarmelo a Salina, noi dobbiamo stare insieme a cena”. Lo Schiavo:
“Se viene a Salina gli devi dire che recupera un pò di smalto... Gli facciamo
fare un’uscita sulle isole minori... Digli che se viene a Salina gli facciamo
fare una bella figura”. Cavaleri: “Sì, ora spero che in almeno una di queste
serate lui riesca a venire, dipende anche da come evolve la situazione qua.. Ma,
dico, non dovrebbero esserci problemi anche se stanno facendo emendamenti su
emendamenti”.
Dieci giorni prima, l’architetta
Elena Caruso, altra dipendente dell’U.T.C. di Santa Marina Salina, aveva riferito
al collega Giuseppe Caravaglio che la Soprintendenza aveva approvato il
progetto del Cavaleri. “Io apprezzo Marisa
che è una gran lavoratrice, però non è che può ringraziare a Cavalieri per
tutta la vita”,
rispondeva il geometra già a conoscenza della cosa. “Marisa, dico, si sta ripagando bene dal favore”, riferendosi
certamente a Marisa Mercurio,
responsabile dell’U.O. 6 della Soprintendenza di Messina, cognata di Sergio Santamarina,
titolare del noto locale Papagayo di
Santa Marina Salina e dell’appartamento utilizzato da Mario Cavaleri durante la
sua permanenza sull’isola. “Poco dopo – annotano gli inquirenti - Caravaglio fa
quasi intendere di essere contrario al progetto, tant’è che con tono ironico
dice all’architetta Caruso che bisognerebbe mandare alla Soprintendenza copia
del P.R.G., come a dire che questo non è stato tenuto in considerazione”.
Il 21 luglio 2014 era lo
stesso giornalista messinese a recarsi presso l’Ufficio Tecnico per interloquire
con il geometra Caravaglio. “La conversazione ha toni molto amichevoli e
Caravaglio dice a Cavaleri che ha parlato anche a Palermo con tale Maurizio
Denaro (uno dei componenti della commissione regionale urbanistica che ha
approvato il PRG di Santa Marina Salina), il quale gli ha detto che nella zona
C3 è possibile fare qualunque cosa purché la destinazione resti quella di agriturismo”,
riporta l’informativa Isola Verde. “Caravaglio,
pertanto, più volte dice che bisogna riportare nel progetto la destinazione d’uso
di agriturismo, precisando che basta aggiungerla nel frontespizio e poi, che è
comunque possibile vendere purché, appunto, restino come agriturismo”. Nel
corso del colloquio, il funzionario si mostra tuttavia un po’ preoccupato. “Mario,
dobbiamo stare attenti, non ci vuole niente a bloccare la lottizzazione”,
riferiva al giornalista. “Lo dobbiamo vedere bene, ci vuole per ora un attimo,
sai come le concessioni le revocano, come le annullano con sentenze del TAR. Ci
vuole niente, per cui dobbiamo fare delle cose che stanno in piedi (…) Io mi
auguro che possiamo fare qualcosa di diverso, però ce la dobbiamo studiare
Mario. Parlane ancora con Saitta, fagli vedere bene, bene… Comunque sia
dobbiamo parlare con un avvocato, amministrativista o urbanista”. Alla proposta di Cavaleri di non
rispondere così il progetto è di fatto approvato, Caravaglio rispondeva
che però essa sarebbe dovuta passare in consiglio comunale e che comunque in passato il G.I.P. di Barcellona,
anche sul silenzio assenso, aveva disposto il sequestro di alcuni manufatti
nel Comune isolano. “Qua ci denunciano pure se la canna è più chiara o
più scura…”, lamentava Caravaglio. “Per Franza sono venuti qua, voglio vedere i
progetti, si spaventano, Franza non vede l’ora, capisci, che vende qui sopra”.
Cavaleri: “Ma lui ha già avuto approvato tutto”. Caravaglio: “No, dopo di te,
mettono vendesi, no poi prendono e glielo tolgono…”.
E Cavaleri e i Franza vengono rinviati a settembre
Il 29 luglio Mario
Cavaleri si presentava nuovamente in Comune per incontrare Caravaglio che però ancora
una volta esprimeva le sue inquietudini sulla fattibilità del progetto in una
zona destinata ai soli insediamenti agroturistici. Il geometra suggeriva però
all’interlocutore di chiedere ai progettisti di presentare il programma
insediativo come attività agrituristica.
“Metti che ‘sta cosa ti arriva domani”, rispondeva Cavaleri. “No, non la
porto, ad agosto non ne porto cose in Consiglio, ho quella di Franza bloccata
completamente”, replicava il tecnico comunale. “A settembre Mario, prima devo
fare tutte le relazioni di istruttoria, devo fare un sacco di cose. Andremo in
Consiglio, gliela devo spiegare. C’è l’argomento degli oneri concessori… Fammi
avere queste due copie di progetto, che io piano piano me lo istruisco, poi a
settembre lo passiamo in consiglio comunale, insieme a quello di Franza. Li
porto separati… Quelli poi cominciano a fare storie…”. E Cavaleri: “Franza è
una parabola più impegnativa, più articolata, più grande. Non vorrei che si assimilassero
le cose”. Caravaglio: “ll Sindaco mi ha detto che non è d’accordo sulle piscine”.
Cavaleri: “Ma mica si faranno tutte quante…”. Caravaglio: “E lo so. Non sono io.
Il Sindaco decide, io devo dare il mio sta bene. Sì, però non è che glielo vai
a dire…”. Cavaleri: “No, no, io devo capire se lui è amico vero o vuole fare quattro
cazzi contemporaneamente… Non si può essere un braccino corto, un braccino
lungo a ‘sto punto… Dopodiché non è che sono gran piscine olimpioniche, stiamo
parlando di una macchia azzurra. Scusa, questo che cavolo ve ne frega a voi
come Comune? Qua il problema, semmai, doveva essere del paesaggio della Sovrintendenza.
La Sovrintendenza dice sì, voi perché dovreste dire no? Ma qual è l’aspetto che
paesaggisticamente ti turba? Dobbiamo guardare ai prossimi trenta anni, una
casa che nasce ora è una casa che deve guardare ai prossimi quaranta anni...”.
Poi, abbassando improvvisamente il tono della voce, Mario
Cavaleri riferiva a Caravaglio che aveva
un regalo per il suo compleanno, ma glielo darà fuori dal Comune. “E andiamo tutti….”, commentava
Caravaglio. “Non ti scantare”, era la
replica di Cavaleri. Nel prosieguo della discussione, il Cavaleri
asseriva di aver già parlato con un costruttore catanese in grado di realizzare
le opere, invitando comunque Caravaglio a indicargli qualcuno per seguire il
cantiere: “In questo senso tu, basta che mi segnali qualcuno, lo facciamo
lavorare come addetto. Io pago tutti, non c’è problema”. Caravaglio: “Ah ah,
pure ‘u pizzo paghi!”. Cavaleri: “Tu sei un tecnico, quindi fai il politico
pure quando parliamo di granite…”.
Un’ospite d’onore al Festival di Salina
Prima di lasciarsi, il
geometra Caravaglio chiedeva conferma a Cavaleri se fosse già giunta nell’isola
di Salina l’architetta Mirella Vinci, firmataria del parere favorevole al progetto
di Cavaleri. “L’interlocutore dice che la Vinci sarebbe arrivata il 3 agosto e
si sarebbe fermata sino al 6”, scrivono gli inquirenti. “Caravaglio gli chiede
se alloggeranno da Marcello (sicuramente riferendosi a Marcello Saija,
capogruppo della minoranza e proprietario di un albergo a Santa Marina) ma Cavaleri
risponde che loro saranno alloggiati in un appartamento
sopra Sergio (riferito a Sergio Santamarina, cognato dell’architetta Marisa
Mercurio, titolare del locale Papagayo in piazza Santa Marina), mentre la Vinci sarà
sua ospite al Bellavista. I due si
accordano anche per far sì che Caravaglio si incontri con la Vinci”.
Il 13 agosto c’era un
ulteriore incontro tra Giuseppe Caravaglio e Mario Cavaleri. Il giornalista
esordiva invitando il geometra a rientrare a Milazzo in barca con lui e poi,
dopo aver chiesto se ci fossero delle novità sul progetto, faceva nuovamente
riferimento al regalo pronto per
Caravaglio: “Non è che mi lasci ‘stu
pensierino per te a fare la muffa?”. “No, assolutamente,
adesso che lo so, vengo”, rispondeva il tecnico comunale.
“Dal colloquio si capisce inoltre che molto probabilmente può trattarsi anche
di denaro”, annota la Compagnia dei Carabinieri di Milazzo. “Infatti Cavaleri
dice: le cose, non sono cose che scadono…”.
Della presenza a
Salina dell’architetta Mirella Vinci e dell’incontro tra quest’ultima e il
geometra Caravaglio, gli inquirenti avevano conferma il 4 agosto 2014 grazie a
due conversazioni telefoniche tra il sindaco Massimo Lo Schiavo e Mario
Cavaleri. “Mirella sta per arrivare”, annunciava il giornalista. “L’aspetto al
Comune?”, domandava il primo cittadino. Cavaleri: “Al chioschetto, così sono
rimasti ieri sera”. Lo Schiavo: “Però volevo che c’era pure Caravaglio, magari
scendo con lui”. Cavaleri: “Si sono visti ieri sera in piazzetta con Caravaglio
(…) Lei andava al chioschetto... Se mai mandi qualcuno, la vai a trovare e te
la porti al Comune. Digli a Caravaglio di raggiungerla e di portartela al
Comune...”. In relazione alla permanenza a Santa Marina Salina dell’arch.
Mirella Vinci, i Carabinieri avevano modo di accertare che la stessa,
unitamente ai propri figli, era stata ospite proprio di Mario Cavaleri, presso
l’Hotel Bellavista. “Si acquisiva la ricevuta di pagamento di tre notti d’albergo,
per due stanze, dal 2 al 5 agosto 2014, per un totale di 660 euro intestata
all’Associazione Prima Sicilia, il cui
presidente si identifica in Massimiliano Cavaleri, figlio di Mario”, riportano
gli inquirenti. “Il primo parere al progetto di Cavaleri, in particolare, è
stato rilasciato dalla Soprintendenza l’8 luglio 2014, dopo appena 40 giorni
dalla presentazione dell’istanza e un mese prima del regalo del soggiorno,
mentre il secondo parere rilasciato in Variante, a seguito della convenzione
stipulata con il Comune, veniva rilasciato in data 15 giugno 2016, soltanto dopo
20 giorni la presentazione dell’istanza”.
Regalie e difformità ma il progetto è adesso finito
“Considerato
quanto sopra riportato – conclude l’informativa Isola Verde - è palese ritenere che quello che si vuol far passare come
un progetto per la realizzazione di cinque villette (con la possibilità, in
futuro, di realizzarne altre tre con destinazione agrituristica) è, a tutti gli
effetti, un progetto per realizzare delle residenze private, e che Cavaleri,
per ottenere le autorizzazioni dei vari Uffici, oltre a sfruttare le proprie
conoscenze, abbia promesso in cambio denaro o altra utilità sia all’arch.
Mirella Vinci, sia al geom. Giuseppe Caravaglio, nonché al Sindaco Massimo Lo
Schiavo. Attualmente i lavori sono in corso di realizzazione ed è doveroso
riportare che l’Arma di Salina veniva informalmente a conoscenza che il 28
febbraio 2017, l’Ufficio Tecnico del Comune di Santa Marina Salina, in seguito
ad una richiesta dell’Amministrazione Comunale sollecitata da un privato
cittadino, effettuava un sopralluogo nel cantiere acquisendo la documentazione
e ravvisando delle difformità rispetto ai progetti autorizzati. Si accertava in
particolare che nel corpo D il piano
seminterrato era stato realizzato ad una quota più alta rispetto alla strada e
con la conseguenza che l’intero corpo, una volta ultimato, avrà un’altezza fuori terra maggiore di quella
prevista. Il solaio del piano semi-interrato, inoltre, risultava già armato e
pronto per il getto del conglomerato cementizio. In seguito a quanto sopra, con
nota pari data, la ditta comunicava all’U.T.C. che si erano rese necessarie
alcune modifiche per garantire un maggior deflusso delle acque meteoriche,
aggiungendo inoltre che i lavori erano stati sospesi e che si restava in attesa
di una variante. L’Ufficio Tecnico, a seguito della nota di cui sopra,
comunicava il tutto al Sindaco pro-tempore il quale avrebbe provveduto
ad emettere una ordinanza cautelativa di
sospensione lavori, cosa che avveniva il 3 marzo 2017. Quanto sopra,
dimostra ulteriormente che la ditta proprietaria veniva nuovamente favorita: infatti
le difformità riscontrate avrebbero comportato, in casi normali, il sequestro dell’immobile in corso di
realizzazione, mentre i tecnici comunali Caravaglio e Battaglini si limitavano,
soltanto tre giorni dopo l’accertamento, ad
emettere ordinanza di sospensione, dando la possibilità alla ditta di smontare
l’armatura del solaio del piano semi-interrato”.
Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 4 settembre 2019, http://www.stampalibera.it/2019/09/04/i-retroscena-dellinchiesta-isola-verde-tutti-amici-e-contenti/?fbclid=IwAR3-6pbI0hMxuvFLf1Ayga5wza1QF3vDpGRZoTKIrSuwjbSGEzPsBaoBnwk
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