Come lottizzare a Salina e vivere tutti amici e contenti

L’inchiesta giudiziaria Isola Verde sugli innumerevoli casi di abusivismo edilizio perpetrati a Salina, una delle perle dell’arcipelago delle Eolie, rischia di generare uno tsumani che potrebbe investire la Sicilia intera e in particolare la città di Messina. Tra gli 84 avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto compaiono infatti nomi eccellenti: amministratori vecchi e nuovi, industriali, funzionari regionali, professionisti, ecc.. Tra essi, in particolare, ce ne sono due che stanno creando malesseri nel mondo dell’editoria e presso gli stessi uffici di presidenza della Regione siciliana. Nei loro confronti, la Compagnia dell’Arma dei Carabinieri di Milazzo chiamata a indagare sul presunto sacco dell’isola di Salina, aveva perfino chiesto nell’informativa di reato inviata il 4 ottobre 2017 in Procura, l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari “onde evitare l’inquinamento delle prove e la reiterazione delle medesime condotte illegali”. Il provvedimento non è stato autorizzato dai giudici che hanno pure respinto la richiesta di sequestro preventivo dell’area oggetto del piano di lottizzazione di un complesso turistico stagionale nella frazione di Lingua di Santa Marina Salina, ritenuto illegittimo e di cui proprio uno dei due indagati è il titolare proponente. Lui è il noto giornalista-avvocato Primo Mario Cavaleri, sino al dicembre 2018 caposervizio del quotidiano Gazzetta del Sud, nonché delegato peloritano dell’associazione ambientalista Marevivo. L’altro vip scivolato sul piano di lottizzazione di Lingua è invece l’architetta Mirella Vinci, da fine giugno sovrintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Messina (la nomina è del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci), già responsabile della sezione beni artistici della Soprintendenza ed ex progettista e direttrice lavori della Biblioteca regionale della città capoluogo dello Stretto.
Presunti corrotti e corruttori della regina delle Eolie
Secondo quanto si legge nell’avviso di conclusioni delle indagini preliminari dell’inchiesta Isola Verde, emesso il 20 agosto dal Pubblico ministero della Procura della Repubblica di Barcellona, dottoressa Federica Paiola, al giornalista Primo Mario Cavaleri viene contestato il reato di corruzione in concorso con l’ex sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo e il geometra Giuseppe Caravaglio, responsabile dell’U.T.C. presso il medesimo Comune, “in quanto Caravaglio, con la complicità di Lo Schiavo, rilasciava in favore di Cavaleri, nella veste di committente delle opere edili da realizzarsi nella località Lingua, la C.E. n. 1 del 31 ottobre 2016 avente ad oggetto piano di lottizzazione di un complesso turistico stagionale in zona C3, nonostante fosse a conoscenza che le abitazioni avrebbero avuto l’effettiva destinazione d’uso di private dimore, in contrasto con quanto previsto dagli strumenti urbanistici vigenti – ricevevano dal predetto Cavalieri, rispettivamente (Giuseppe Caravaglio) la promessa di un dono e (Massimo Lo Schiavo) la promessa di utilità di consistente nell’intercessione del Cavaleri affinché lo stesso fosse nominato assessore regionale e nella redazione, da parte del Cavalieri, di articoli di stampa a lui favorevoli”. A Mario Cavaleri, Giuseppe Caravaglio e Antonio Battaglini (altro geometra in servizio presso l’U.T.C. del Comune di Santa Marina Salina), viene pure contestato il reato di abuso d’ufficio, “perché con azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, agendo in concorso e comunque previo concerto tra loro (…) nell’esercizio della pubblica funzione (Caravaglio e Battaglini), ovvero, comunque, agendo in qualità di concorrente morale e/o istigatore (Cavaleri) del pubblico ufficiale, in violazione di legge, in data 28 febbraio 2017 nel corso del sopralluogo effettuato nel cantiere delle opere relative al piano di lottizzazione in località Lingua, omettevano di adottare le misure sanzionatorie e cautelari (sequestro) conseguenti alle violazioni riscontrate, limitandosi unicamente ad emettere, nei giorni seguenti, una ordinanza di sospensione dei lavori, e così intenzionalmente procuravano a Primo Mario Cavaleri, un ingiusto vantaggio patrimoniale consistente nel mancato spossessamento delle opere in questione”. Il Pubblico ministero di Barcellona Pozzo di Gotto contesta infine al giornalista Cavaleri e alla neo-soprintendente Mirella Vinci il reato di cui agli artt. 319 e 321 del codice penale, “perché l’architetto Vinci, nella qualità di dirigente dell’U.O. IV della Soprintendenza di Messina, riceveva per sé o per altri l’utilità consistente nel pagamento – a carico dell’associazione Prima Sicilia della quale è presidente Massimiliano Cavalieri, figlio di Primo Mario Cavalieri – di un soggiorno nell’isola di Salina dal 2 al 5 agosto 2014, per un totale di 660 euro, al fine di compiere e/per aver compiuto un atto contrario ai doveri del suo ufficio, in particolare in quanto la stessa rilasciava in favore di Cavalieri, l’8 luglio 2014 il parere n. 4303 ed in data 15 giugno 2016 il parere n. 4329, relativamente alle opere di lottizzazione sopra descritte, nonostante fossero in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti”.
Come cementificare pure la Lingua
Il controverso iter realizzativo del progetto edilizio predisposto da Mario Cavaleri è ampiamente documentato nell’informativa Isola Verde della Compagnia dei Carabinieri di Milazzo. “Durante l’ascolto dell’ambientale installata presso l’UTC del Comune di Santa Marina Salina, si prestava attenzione anche ad alcuni colloqui relativi ad un progetto di lottizzazione in programma nella frazione di Lingua”, riportano gli inquirenti. “Tale progetto prevedeva che per il rilascio dell’autorizzazione si doveva passare anche per il Consiglio  Comunale, dove viene portato per la prima volta il 21 novembre 2014. Il progetto, nei giorni precedenti, era stato oggetto di alcune polemiche, sviluppatesi sui social network e sui blog on-line, in quanto la zona C3, nell’art.36 del nuovo Piano Regolatore di Santa Marina Salina, veniva definita come parti di territorio comunale che, pur prevedendo degli insediamenti edilizi, tendono a salvaguardare l’attuale vocazione agricola, agevolando i processi di ricomposizione fondiaria. Sempre il medesimo articolo prevedeva che la zona fosse destinata a Turistico-stagionale nel rispetto dei caratteri agricoli, produttivi e paesaggistici del territorio. Poiché si tratta di zone estremamente interessanti dal punto di vista ambientale, gli insediamenti dovranno essere realizzati nella massima salvaguardia di tali valori; si dovranno incrementare e salvaguardare in particolare le colture esistenti e l’andamento naturale del terreno evitando il taglio delle alberature esistenti e modifiche del sito con sbancamenti e riporti”.
Ulteriori perplessità sorgevano anche dal fatto che nella legge regionale n. 3 del 26 febbraio 2010 che disciplina l’Agriturismo in Sicilia, si prevedano regole e requisiti assai differenti da quelle presenti nel progetto di Mario Cavaleri. Il piano di lottizzazione presentato in Consiglio comunale prevedeva infatti la realizzazione in zona Orto del Comune di Santa Marina Salina di 4-5 villette di circa 110 mq ciascuno, più terrazzi coperti ed alcune piccole piscine. Il progetto aveva tuttavia ricevuto tutti i pareri autorizzativi, compreso quello della Soprintendenza di Messina, a firma dell’architetta Mirella Vinci e durante il dibattito in consiglio, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico geom. Giuseppe Caravaglio, il Sindaco Massimo Lo Schiavo e finanche lo stesso capogruppo di minoranza Marcello Saija (noto docente di Storia delle istituzioni politiche prima presso l’Ateneo di Messina e poi a Palermo), esprimevano il proprio favore all’approvazione. “La discussione – riportano gli inquirenti - a seguito di una richiesta di un altro consigliere di minoranza che chiedeva un’attestazione scritta da parte dell’Ufficio Tecnico sulla fattibilità del progetto, veniva rinviata ed il via libero definitivo da parte del Consiglio Comunale avveniva il 31 marzo 2015, giorno seguente all’arresto per peculato del Sindaco Massimo Lo Schiavo, che come emerso dalle attività tecniche relative a quel procedimento, non avrebbe comunque partecipato, sicuramente per lavarsi le mani di fronte alle polemiche che un’approvazione avrebbe comportato”.
L’Arcipelago del siamo tutti amici e contenti
Secondo quanto documentato dai Carabinieri di Milazzo, “il terreno dove deve sorgere l’opera è di proprietà di Mario Primo Cavaleri, giornalista della Gazzetta del Sud, che da anni frequenta l’Isola di Salina ove il figlio, Massimo Cavaleri, è organizzatore del Mare Festival, manifestazione artistica che riscuote un buon successo e che anche grazie alle amicizie del padre, ottiene risalto nella stampa locale e nazionale e assicurandosi, tra l’altro, contributi economici dal Comune di Salina”. “Alla luce di ciò e di molte amicizie politiche, Mario Primo Cavaleri intrattiene un ottimo rapporto con il Sindaco e con il Prof. Marcello Saija (capogruppo minoranza)”, scrivono ancora gli inquirenti. “Cavaleri, infatti, oltre ad essere Caporedattore Politico della Gazzetta del Sud, è anche direttore Responsabile del giornale on-line Qui Sicilia, di cui il Prof. Saija è membro del comitato di redazione”.
L’indebito interesse di alcuni tecnici ed amministratori di Santa Marina Salina al piano di lottizzazione del potente giornalista sarebbe provato dal tenore di alcune intercettazioni registrate all’interno degli uffici comunali. Colloquio di un certo interesse è certamente quello avvenuto il 5 giugno 2014 tra il geometra Giuseppe Caravaglio e l’ingegnere Antonino Famulari, al tempo vicesindaco del Comune di Santa Teresa di Riva (primo cittadino Cateno De Luca, odierno sindaco di Messina). “Da quanto riferito, si capisce che la destinazione finale del complesso non sarà certamente agrituristica ma residenziale”, scrivono gli inquirenti. “I due infatti discutono, in particolare, del fatto che tale Cavaleri voleva trovare una ditta disposta a realizzare cinque villette, lasciandone in cambio due alla stessa. I due sono molto interessati alla cosa, tant’é che Caravaglio consegna il progetto a Famulari, che dovrà studiare una proposta da fare al Cavaleri”. Il geometra in forza all’UTC di Santa Marina Salina spiega all’amico che Cavaleri ha 3.000 mq di terreno… “Lottizza da solo”, aggiunge Caravaglio. “Vorrebbe un’impresa. Questo se lo fa lui, però, per fatti suoi… Se c’è anche qualcuno, se c’è un impresa disposta… Ma l’impresa gli conviene? (…) Giustamente lui dice: ma io vorrei realizzare una casa di questa, quanto mi costa realizzare duemila euro al metro quadro… Supponiamo a te impresa a Salina qua a tremila euro al metro quadro, la vendi a seimila e cinque sette mila euro, per cui gli sembra poco il trenta percento di permuta… L’impresa gli conviene perché quando hanno realizzato le case, se li vendono a un milione e mezzo di euro, te lo dico subito…”.
Dall’inchiesta emergerebbe anche l’interesse diretto all’affaire da parte dell’allora sindaco del piccolo comune eoliano. L’8 luglio 2014, Mario Cavaleri, non riuscendo a parlare con Caravaglio, chiamava Massimo Lo Schiavo avvisandolo che il progetto era stato firmato dalla Soprintendenza e che nei giorni seguenti avrebbe portato direttamente lui in Comune la copia vistata. “Massimuccio - esordiva il giornalista - visto che il tuo capo ufficio tecnico non risponde... mi dicevano in Soprintendenza di ritirarmi anche la copia vostra del Comune e di portarvela a mano, perché loro per ora sono senza fondi… Prima di poter fare una raccomandata e spedirvelo chissà quanto passa”. E Lo Schiavo: “Se si può fare, la porti tu e la mettiamo al protocollo”. Mario Cavaleri: “Sì, sì, loro stesso me l’hanno suggerito perché lo fanno anche con altri, per ora l’amministrazione non ha soldi, quindi ci si arrangia così. Va bene, allora me la prendo e te la porto io. Ti lascio, a domani… Tu da pubblicare, da dire, da fare, non hai niente per ora? Poi sono in ferie...”. Lo Schiavo: “No, speriamo di darti qualche notizia prima, dai…”.
E a Crocetta gli facciamo recuperare lo smalto…
Secondo i Carabinieri di Milazzo, il sindaco Lo Schiavo avrebbe avuto tutto l’interesse a mantenere buoni rapporti con Mario Cavaleri e a far sì che il progetto di quest’ultimo venisse approvato “non solo per amicizia o per il fatto che il figlio organizza un festival a Santa Marina Salina, ma anche perché Cavaleri è utile per avere degli articoli sul suo Comune e soprattutto sulla sua persona, oltre al fatto di essere anche ben addentrato politicamente, cosa questa che il Sindaco può utilizzare per favori personali, come quello di parlare con Rosario Crocetta per farlo nominare Assessore Regionale”. Agli atti c’è l’intercettazione di una telefonata intercorsa il 28 luglio 2014 tra Lo Schiavo e Cavaleri. “Mi sembra un bel colpaccio, io pensavo che mi avevi fatto fare Assessore Regionale”, riferisce il primo cittadino del comune eoliano. Cavaleri: “Intanto sono a Palermo dove si stanno riunendo... Sto andando a Santo Stefano, ti ho mandato l’invito, c'è questo dibattito. Comunque iniziano la finanziaria, ma è un bla bla bla inutile, tant'è che Ardizzone molla, lascia l’aula e viene a Santo Stefano”. Lo Schiavo: “Ma senti, ma Crocetta tu lo vedi?”. E Cavaleri: “Ormai sto partendo da Palermo per andare a Santo Stefano, sono già partito”. Lo Schiavo: “Ho capito… ma gli parli di me, gli parli di me come Assessore Regionale, mizzica, va?”. Cavaleri: “Adesso io torno, anche perché l’ho invitato a Rosario per venire a Salina. Mi ha detto che dopo che finisce questo bordello che... se io riesco a portarmelo a Salina, noi dobbiamo stare insieme a cena”. Lo Schiavo: “Se viene a Salina gli devi dire che recupera un pò di smalto... Gli facciamo fare un’uscita sulle isole minori... Digli che se viene a Salina gli facciamo fare una bella figura”. Cavaleri: “Sì, ora spero che in almeno una di queste serate lui riesca a venire, dipende anche da come evolve la situazione qua.. Ma, dico, non dovrebbero esserci problemi anche se stanno facendo emendamenti su emendamenti”.
Dieci giorni prima, l’architetta Elena Caruso, altra dipendente dell’U.T.C. di Santa Marina Salina, aveva riferito al collega Giuseppe Caravaglio che la Soprintendenza aveva approvato il progetto del Cavaleri. “Io apprezzo Marisa che è una gran lavoratrice, però non è che può ringraziare a Cavalieri per tutta la vita”, rispondeva il geometra già a conoscenza della cosa. “Marisa, dico, si sta ripagando bene dal favore”, riferendosi certamente a Marisa Mercurio, responsabile dell’U.O. 6 della Soprintendenza di Messina, cognata di Sergio Santamarina, titolare del noto locale Papagayo di Santa Marina Salina e dell’appartamento utilizzato da Mario Cavaleri durante la sua permanenza sull’isola. “Poco dopo – annotano gli inquirenti - Caravaglio fa quasi intendere di essere contrario al progetto, tant’è che con tono ironico dice all’architetta Caruso che bisognerebbe mandare alla Soprintendenza copia del P.R.G., come a dire che questo non è stato tenuto in considerazione”.
Il 21 luglio 2014 era lo stesso giornalista messinese a recarsi presso l’Ufficio Tecnico per interloquire con il geometra Caravaglio. “La conversazione ha toni molto amichevoli e Caravaglio dice a Cavaleri che ha parlato anche a Palermo con tale Maurizio Denaro (uno dei componenti della commissione regionale urbanistica che ha approvato il PRG di Santa Marina Salina), il quale gli ha detto che nella zona C3 è possibile fare qualunque cosa purché la destinazione resti quella di agriturismo”, riporta l’informativa Isola Verde. “Caravaglio, pertanto, più volte dice che bisogna riportare nel progetto la destinazione d’uso di agriturismo, precisando che basta aggiungerla nel frontespizio e poi, che è comunque possibile vendere purché, appunto, restino come agriturismo”. Nel corso del colloquio, il funzionario si mostra tuttavia un po’ preoccupato. “Mario, dobbiamo stare attenti, non ci vuole niente a bloccare la lottizzazione”, riferiva al giornalista. “Lo dobbiamo vedere bene, ci vuole per ora un attimo, sai come le concessioni le revocano, come le annullano con sentenze del TAR. Ci vuole niente, per cui dobbiamo fare delle cose che stanno in piedi (…) Io mi auguro che possiamo fare qualcosa di diverso, però ce la dobbiamo studiare Mario. Parlane ancora con Saitta, fagli vedere bene, bene… Comunque sia dobbiamo parlare con un avvocato, amministrativista o urbanista”. Alla proposta di Cavaleri di non rispondere così il progetto è di fatto approvato, Caravaglio rispondeva che però essa sarebbe dovuta passare in consiglio comunale e che comunque in passato il G.I.P. di Barcellona, anche sul silenzio assenso, aveva disposto il sequestro di alcuni manufatti nel Comune isolano. “Qua ci denunciano pure se la canna è più chiara o più scura…”, lamentava Caravaglio. “Per Franza sono venuti qua, voglio vedere i progetti, si spaventano, Franza non vede l’ora, capisci, che vende qui sopra”. Cavaleri: “Ma lui ha già avuto approvato tutto”. Caravaglio: “No, dopo di te, mettono vendesi, no poi prendono e glielo tolgono…”.
E Cavaleri e i Franza vengono rinviati a settembre 
Il 29 luglio Mario Cavaleri si presentava nuovamente in Comune per incontrare Caravaglio che però ancora una volta esprimeva le sue inquietudini sulla fattibilità del progetto in una zona destinata ai soli insediamenti agroturistici. Il geometra suggeriva però all’interlocutore di chiedere ai progettisti di presentare il programma insediativo come attività agrituristica. “Metti che ‘sta cosa ti arriva domani”, rispondeva Cavaleri. “No, non la porto, ad agosto non ne porto cose in Consiglio, ho quella di Franza bloccata completamente”, replicava il tecnico comunale. “A settembre Mario, prima devo fare tutte le relazioni di istruttoria, devo fare un sacco di cose. Andremo in Consiglio, gliela devo spiegare. C’è l’argomento degli oneri concessori… Fammi avere queste due copie di progetto, che io piano piano me lo istruisco, poi a settembre lo passiamo in consiglio comunale, insieme a quello di Franza. Li porto separati… Quelli poi cominciano a fare storie…”. E Cavaleri: “Franza è una parabola più impegnativa, più articolata, più grande. Non vorrei che si assimilassero le cose”. Caravaglio: “ll Sindaco mi ha detto che non è d’accordo sulle piscine”. Cavaleri: “Ma mica si faranno tutte quante…”. Caravaglio: “E lo so. Non sono io. Il Sindaco decide, io devo dare il mio sta bene. Sì, però non è che glielo vai a dire…”. Cavaleri: “No, no, io devo capire se lui è amico vero o vuole fare quattro cazzi contemporaneamente… Non si può essere un braccino corto, un braccino lungo a ‘sto punto… Dopodiché non è che sono gran piscine olimpioniche, stiamo parlando di una macchia azzurra. Scusa, questo che cavolo ve ne frega a voi come Comune? Qua il problema, semmai, doveva essere del paesaggio della Sovrintendenza. La Sovrintendenza dice sì, voi perché dovreste dire no? Ma qual è l’aspetto che paesaggisticamente ti turba? Dobbiamo guardare ai prossimi trenta anni, una casa che nasce ora è una casa che deve guardare ai prossimi quaranta anni...”. Poi, abbassando improvvisamente il tono della voce, Mario Cavaleri riferiva a Caravaglio che aveva un regalo per il suo compleanno, ma glielo darà fuori dal Comune. “E andiamo tutti….”, commentava Caravaglio. “Non ti scantare”, era la replica di Cavaleri. Nel prosieguo della discussione, il Cavaleri asseriva di aver già parlato con un costruttore catanese in grado di realizzare le opere, invitando comunque Caravaglio a indicargli qualcuno per seguire il cantiere: “In questo senso tu, basta che mi segnali qualcuno, lo facciamo lavorare come addetto. Io pago tutti, non c’è problema”. Caravaglio: “Ah ah, pure ‘u pizzo paghi!”. Cavaleri: “Tu sei un tecnico, quindi fai il politico pure quando parliamo di granite…”.
Un’ospite d’onore al Festival di Salina
Prima di lasciarsi, il geometra Caravaglio chiedeva conferma a Cavaleri se fosse già giunta nell’isola di Salina l’architetta Mirella Vinci, firmataria del parere favorevole al progetto di Cavaleri. “L’interlocutore dice che la Vinci sarebbe arrivata il 3 agosto e si sarebbe fermata sino al 6”, scrivono gli inquirenti. “Caravaglio gli chiede se alloggeranno da Marcello (sicuramente riferendosi a Marcello Saija, capogruppo della minoranza e proprietario di un albergo a Santa Marina) ma Cavaleri risponde che loro saranno alloggiati in un appartamento sopra Sergio (riferito a Sergio Santamarina, cognato dell’architetta Marisa Mercurio, titolare del locale Papagayo  in piazza Santa Marina), mentre la Vinci sarà sua ospite al Bellavista. I due si accordano anche per far sì che Caravaglio si incontri con la Vinci”.
Il 13 agosto c’era un ulteriore incontro tra Giuseppe Caravaglio e Mario Cavaleri. Il giornalista esordiva invitando il geometra a rientrare a Milazzo in barca con lui e poi, dopo aver chiesto se ci fossero delle novità sul progetto, faceva nuovamente riferimento al regalo pronto per Caravaglio: “Non è che mi lasci ‘stu pensierino per te a fare la muffa?”. No, assolutamente, adesso che lo so, vengo”, rispondeva il tecnico comunale. “Dal colloquio si capisce inoltre che molto probabilmente può trattarsi anche di denaro”, annota la Compagnia dei Carabinieri di Milazzo. “Infatti Cavaleri dice: le cose, non sono cose che scadono…”.
Della presenza a Salina dell’architetta Mirella Vinci e dell’incontro tra quest’ultima e il geometra Caravaglio, gli inquirenti avevano conferma il 4 agosto 2014 grazie a due conversazioni telefoniche tra il sindaco Massimo Lo Schiavo e Mario Cavaleri. “Mirella sta per arrivare”, annunciava il giornalista. “L’aspetto al Comune?”, domandava il primo cittadino. Cavaleri: “Al chioschetto, così sono rimasti ieri sera”. Lo Schiavo: “Però volevo che c’era pure Caravaglio, magari scendo con lui”. Cavaleri: “Si sono visti ieri sera in piazzetta con Caravaglio (…) Lei andava al chioschetto... Se mai mandi qualcuno, la vai a trovare e te la porti al Comune. Digli a Caravaglio di raggiungerla e di portartela al Comune...”. In relazione alla permanenza a Santa Marina Salina dell’arch. Mirella Vinci, i Carabinieri avevano modo di accertare che la stessa, unitamente ai propri figli, era stata ospite proprio di Mario Cavaleri, presso l’Hotel Bellavista. “Si acquisiva la ricevuta di pagamento di tre notti d’albergo, per due stanze, dal 2 al 5 agosto 2014, per un totale di 660 euro intestata all’Associazione Prima Sicilia, il cui presidente si identifica in Massimiliano Cavaleri, figlio di Mario”, riportano gli inquirenti. “Il primo parere al progetto di Cavaleri, in particolare, è stato rilasciato dalla Soprintendenza l’8 luglio 2014, dopo appena 40 giorni dalla presentazione dell’istanza e un mese prima del regalo del soggiorno, mentre il secondo parere rilasciato in Variante, a seguito della convenzione stipulata con il Comune, veniva rilasciato in data 15 giugno 2016, soltanto dopo 20 giorni la presentazione dell’istanza”.
Regalie e difformità ma il progetto è adesso finito
“Considerato quanto sopra riportato – conclude l’informativa Isola Verde - è palese ritenere che quello che si vuol far passare come un progetto per la realizzazione di cinque villette (con la possibilità, in futuro, di realizzarne altre tre con destinazione agrituristica) è, a tutti gli effetti, un progetto per realizzare delle residenze private, e che Cavaleri, per ottenere le autorizzazioni dei vari Uffici, oltre a sfruttare le proprie conoscenze, abbia promesso in cambio denaro o altra utilità sia all’arch. Mirella Vinci, sia al geom. Giuseppe Caravaglio, nonché al Sindaco Massimo Lo Schiavo. Attualmente i lavori sono in corso di realizzazione ed è doveroso riportare che l’Arma di Salina veniva informalmente a conoscenza che il 28 febbraio 2017, l’Ufficio Tecnico del Comune di Santa Marina Salina, in seguito ad una richiesta dell’Amministrazione Comunale sollecitata da un privato cittadino, effettuava un sopralluogo nel cantiere acquisendo la documentazione e ravvisando delle difformità rispetto ai progetti autorizzati. Si accertava in particolare che nel corpo D il piano seminterrato era stato realizzato ad una quota più alta rispetto alla strada e con la conseguenza che l’intero corpo, una volta ultimato, avrà un’altezza fuori terra maggiore di quella prevista. Il solaio del piano semi-interrato, inoltre, risultava già armato e pronto per il getto del conglomerato cementizio. In seguito a quanto sopra, con nota pari data, la ditta comunicava all’U.T.C. che si erano rese necessarie alcune modifiche per garantire un maggior deflusso delle acque meteoriche, aggiungendo inoltre che i lavori erano stati sospesi e che si restava in attesa di una variante. L’Ufficio Tecnico, a seguito della nota di cui sopra, comunicava il tutto al Sindaco pro-tempore il quale avrebbe provveduto ad emettere una ordinanza cautelativa di sospensione lavori, cosa che avveniva il 3 marzo 2017. Quanto sopra, dimostra ulteriormente che la ditta proprietaria veniva nuovamente favorita: infatti le difformità riscontrate avrebbero comportato, in casi normali, il sequestro dell’immobile in corso di realizzazione, mentre i tecnici comunali Caravaglio e Battaglini si limitavano, soltanto tre giorni dopo l’accertamento, ad emettere ordinanza di sospensione, dando la possibilità alla ditta di smontare l’armatura del solaio del piano semi-interrato”.

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