L’inchiesta Isola Verde non ferma i generosi contributi pubblici ai Festival di Salina
Un’inchiesta giudiziaria su un inverosimile numero di
illeciti amministrativi si abbatte come uno tsunami sull’isola di Salina, Eolie
(84 gli indagati, tra cui i due ultimi sindaci di Santa Marina Salina, ex
assessori, alcuni tecnici ed impiegati comunali), ma la macchina burocratica
trova le energie e il tempo di attingere al magrissimo bilancio comunale e
liquidare un contributo a favore di un promoter di eventi culturali, il cui
nome compare nella lunga lista degli indagati. Il 20 agosto scorso la Procura
della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto ha emesso l’avviso di conclusioni
indagini per l’inchiesta Isola Verde
con la contestuale notifica dei capi d’imputazione (l’atto è stato depositato in
cancelleria giorno 27, mentre la notizia criminis era di pubblico dominio il 30).
Mercoledì 4 settembre, con determina
della Responsabile del settore amministrativo del Comune di Santa Marina
Salina, Anna Maria Carugno, sono stati liquidati 6.000 euro all’Associazione Prima Sicilia di Messina (“presidente
e legale rappresentante il signore Massimiliano Cavallaro”), organizzatrice del
MareFestival Salina-Premio Troisi 2019,
tenutosi nell’Isola dall’11 al 14 luglio. Secondo quanto riportato nella
determina, la rendicontazione delle spese da parte dell’associazione era stata
protocollata in Comune il 30 agosto 2019. Quattro giorni prima, l’amministrazione
di Santa Marina Salina aveva liquidato altri 6.000 euro all’Associazione culturale Onde, con sede a
Milano, quale contributo spese per l’organizzazione del Salina Festival, tenutosi dal 24 al 28 luglio. Legale
rappresentante di Onde è ancora “Massimiliano
Cavallaro” (in verità il nome esatto è Massimo Cavallaro e la sede associativa
corrisponde al luogo di residenza del professionista di origini messinesi). In
questo caso la rendicontazione era stata presentata e protocollata in Comune il
31 luglio. Era stata la Giunta comunale guidata dal sindaco Domenico Arabia
(uno degli indagati eccellenti di Isola
Verde) a deliberare il 3 luglio precedente la concessione dei due generosi
contributi, in tutto 12.000 euro che, dato il numero di abitanti nel piccolo centro
eoliano (poco meno di 900), vuol dire un obolo di 13 euro e 50 centesimi pro capite
a favore delle due associazioni rappresentate dal signor Cavallaro.
Quello dall’amministrazione di Santa Marina Salina non è l’unico
contributo pubblico per l’organizzazione dei due importanti eventi. Il 14 agosto, anche il vicino Comunale di Malfa ha
deliberato l’impegno e la contestuale liquidazione di 3.000 euro a favore dell’Associazione Onde per il Salina Festival. C’è poi il patrocinio oneroso della Regione
Siciliana; per l’edizione 2018 del MareFestival
e del Salina Festival, l’Assessorato
del Turismo, Sport e Spettacolo ha versato 10.000 euro alle due associazioni,
mentre dai fondi di rappresentanza del Presidente dell’Assemblea Regionale
Siciliana, l’on. Gianfranco Micciché, sono stati attinti altri 1.000 euro per
il Premio Troisi (Ass. Prima Sicilia). Ciononostante, sul
sito ufficiale del MareFestival si
legge che l’evento, “patrocinato
dal Comune di Santa Marina Salina, è sostenuto prevalentemente da
imprenditori sensibili alla cultura e alla promozione turistica del territorio”.
Pure il nome del promoter degli eventi estivi a Salina
compare nel lungo elenco degli indagati di Isola
Verde. Il Pubblico ministero del Tribunale di Barcellona ha contestato a
Massimo Cavallaro, congiuntamente all’ex sindaco-dominus di Santa Marina
Salina, Massimo Lo Schiavo, i reati di cui agli artt. 319quater e 312 del
codice penale, in quanto (Lo Schiavo) “agendo in qualità di primo cittadino ed
in tale veste pubblico ufficiale, abusando della sua qualità o dei suoi poteri
- e segnatamente prospettando a Cavallaro che se non avesse ristampato i
volantini pubblicitari del festival
da quest’ultimo organizzato sull’isola, dacché riportanti un’immagine creata da
Sergio Santamarina, portatore di idee politiche contrarie allo stesso sindaco
ed oppositore dell’amministrazione comunale, avrebbe fatto sì da ostacolare la
futura organizzazione del festival,
induceva Massimo Cavallaro a ristampare detti volantini e così a dargli
l’utilità consistente nel vantaggio politico correlato al danno derivatone al
Santamarina per la mancata pubblicità legata alla distribuzione dei volantini”.
La vicenda risale all’edizione 2014 del Salina Festival ed è ricostruita nell’informativa sui presunti atti
illeciti perpetrati a Salina dall’allora sindaco Massimo Lo Schiavo & C.,
redatta nell’ottobre 2017 dalla Compagnia dei Carabinieri di Milazzo. “Il
sindaco ha ottenuto la fiducia dei cittadini mediante promesse di assunzioni
e/o incarichi ma soprattutto grazie ad una politica volta a favorire l’abusivismo
edilizio e ad ostacolare, anche abusando dei suoi poteri, quei pochi che si
permettevano di criticarlo o schierarsi palesemente contro di lui”, annotano
gli inquirenti. “E’ il caso di Sergio Santamarina, proprietario del locale Le Papagayo e contrario alla politica
dell’amministratore, nei confronti del quale venne emanata un’apposita
ordinanza sulla proroga degli orari di diffusione di musica e imponendo all’organizzatore
di un festival, patrocinato dal Comune, la rimozione, dalla locandina di
pubblicizzazione dell’evento, di un immagine creata appunto dal Santamarina”.
“Il Comune di Santa Marina Salina da qualche anno, patrocina
una manifestazione culturale denominata Salina
Festival e per l’anno 2014 ha stanziato per tale opera un contributo di 5.000
euro”, si legge ancora nell’informativa. “L’organizzatore dell’evento, tale
Massimo Cavallaro, per promuovere la manifestazione aveva preparato una
brochure con un quadro del signor Sergio Santamarina, artista, da anni
residente a Santa Marina Salina ed in contrasto con la sua amministrazione. Il sindaco,
venuto a conoscenza della cosa, contattava immediatamente il Cavallaro, minacciandolo
di non fargli più fare il festival e diffamando lo stesso Santamarina”.
Illuminante in tal senso un colloquio tra il primo cittadino
ed il legale rappresentante dell'associazione Onde, intercettato
dai Carabinieri il 15 luglio 2014 e riprodotto nell’informativa Isola Verde. “Te lo metto così”, esordiva Lo Schiavo. “Tu lo
sai che sono molto schietto e sincero: ho visto il manifesto e che venga messa
praticamente in prima istanza l’immagine di un dipinto fatto da una persona che
discredita costantemente l’amministrazione comunale di Santa Marina Salina, anche
con atti vandalici, non mi piace”. “Mi dispiace moltissimo, ma io non so
assolutamente nulla”, rispondeva Cavallaro. Lo Schiavo: “Eh, ma tu prima di fare il festival nel mio
Comune…. Allora dovresti, come
avevi buona abitudine prima, venire a discutere, concordare, perché così, io la
figura di quello che praticamente si prende gli insulti delle persone e paga per
poi dargli visibilità, non l’accetto, non l’accetto, sono molto amareggiato… Il
fatto che tu non sei venuto neanche una volta, qui a definire alcune cose come
si faceva gli altri anni”. Cavallaro: “Mi dispiace moltissimo, Massimo. Purtroppo
non sono potuto venire, purtroppo”. Lo Schiavo: “E non si fanno i festival allora, Massimo, quando non si possono fare
delle cose concordate. Io non sono solamente l’ente rogatore della pecunia… Io
sono una persona che con te ha lavorato
per disegnare questo festival, per quanto è possibile il mio grado di conoscenza”.
Cavallaro: “Ma io, Massimo, perdonami se ti interrompo, ma io ho condiviso a
gennaio-febbraio il programma con Linda (Linda Sidoti, al tempo assessore di
Santa Marina Salina nda)”. Lo
Schiavo: “Ma, il programma, il programma non è che significa praticamente
mettere, alcune cose…”. Cavallaro: “Ma c’era il quadro, il quadro c’era, cioè
io ho scelto un quadro, non ho scelto la persona, Massimo eh… E’ un’opera d’arte”.
Lo Schiavo: “Di una persona che
comunque nei nostri confronti, sta facendo le peggiori cose, quindi, oltre il
danno anche la beffa (…) Io sono stato costretto a fare una denuncia ai
Carabinieri, per alcuni atti che vengono fatti sul mio territorio, di cui non
conosco l’artefice… Premesso questo, ma se due più due fa ancora quattro in
matematica lo posso intuire, dopodiché, dico la merda continua che spara contro
i miei assessori e contro di me a più non posso, sinceramente…”.
Cavallaro:
“Massimo mi dispiace moltissimo… Credi nella mia totale buona fede, io
ho scelto un artista, cioè ho scelto un volto che mi piaceva rispetto al tema
del festival”. Lo Schiavo: “Poi le cose
si incancreniscono, io continuo, per il ruolo che rivesto a fare, buon viso a cattivo
gioco, però doveva avere lui la sensibilità di dirti guarda che sto facendo il pezzo di merda contro questa amministrazione,
doveva avere questa sensibilità”. Cavallaro: “Ti dico che è veramente un
fulmine a ciel sereno, ma io ti prego comunque anche di una cosa, per quanto lo
sforzo ti possa sembrare strano, cioè
l’immagine che io ho scelto, l’ho scelta a prescindere dal fatto che l’abbia da lui o da un’altra persona, perché era funzionale a questo tema della manifestazione. Non
c’è nient’altro, quindi anche tu
liberati dal legame con la persona”. Lo Schiavo: “Massimo, ma liberati
di che cosa? Ma se uno continua a
sputare fango contro un’amministrazione che ha sempre cercato nei limiti di
quello che è possibile fare di tutelare tutti quanti, che mi devo sforzare? Non
per qualche cosa, per l’amor di Dio, io mi rendo conto delle tue difficoltà di
essere presente…”. Cavallaro: “Ma tu lo che non ci crederai, io l’ho fatto
anche perché, quando ho visto che tu non mi rispondevi, ho detto bè, avrà tante
di altre, altre priorità a cui pensare, per cui giustamente ha delegato a Linda…
E come hai notato io non ti ho chiamato proprio, ho parlato con Linda”.
Lo Schiavo: “Però, io dico,
neanche una volta a venire qua… A parte che Linda neanche aveva visto la bozza
di questo coso, perché altrimenti immediatamente ti avrebbe detto abbiamo
qualche dubbio, non di no, quindi la bozza del manifesto Linda non l’ha mai vista
(…) Però tu devi renderti conto, in
questa difficoltà a questo punto è meglio che il festival non lo fa più, perché
tu non puoi venire, Leni non c’è, Malfa ti dà buca. Rimane il Comune di Santa
Marina Salina, con la buona volontà sempre dimostrata, nonostante le
difficoltà enormi in cui ci stiamo ritrovando, perché il primo anno senza
bilancio, cerca di sostenere tutto e tutti, ma na bozza, na bozza di volantino all’amministrazione che praticamente paga
questo appuntamento, la potevi pure mandare nonostante la tua assenza no? Perché immediatamente ti avremmo
detto, mah un confronto, no guarda… In questo modo, come è stato fatto negli
altri anni”. Cavallaro: “Hai ragione sono stato affrettato, sono stato affrettato, non lo so, può essere
che siamo arrivati molto in ritardo, non lo so, ehm ehm Massimo, mhmh sì… Io ho
continuato a parlare con Linda”. Lo Schiavo: “Sì ma una bozza della brochure,
Linda mica l’ha vista, non ce l’hai mandata, altrimenti Linda ti avrebbe detto
guarda che forse abbiamo qualche dubbio. Poi ognuno è libero di fare quello che
vuole per l’amor di Dio, ma è ridicolo
il fatto che io debba mettere praticamente un quadro riconducibile ad una persona che mi sta facendo i chiodi. Nel
peggiore dei modi, è insopportabile, è insopportabile… Fammi chiudere la telefonata perché sono troppo
amareggiato, quindi, poi purtroppo, rischio di…”.
Poco dopo la conversazione, Massimo Cavallaro, mediante un
sms ed una chiamata, chiedeva al sindaco il permesso per procedere a ristampare
il tutto. Ottenuto l’ok, il promotore dei festival, sempre mediante un sms,
avvisava Lo Schiavo che il giorno seguente sarebbero arrivate le nuove
brochure. Il primo cittadino contattava allora l’assessore Linda Sidoti per
riferirle del cambio di brochure e chiederle di non pubblicizzare le precedenti che vanno buttate. “L’astio del sindaco
verso Sergio Santamarina, già danneggiato da un’ordinanza sindacale per la diffusione
di musica, in seguito alla quale il locale di proprietà non poteva ottenere
deroghe poiché lo spazio all’aperto ricadeva su suolo pubblico comunale, si
esplicita anche in seguito ad una lite avvenuta tra quest’ultimo ed il vicesindaco
Domenico Arabia”, annotano gli inquirenti. Ti informo
che sono stato allacciato dal signor Santamarina. Alle 16.30 ho appuntamento in
caserma x denuncia. Ora basta, scriveva Arabia nell’sms inviato
al sindaco. Portati i testimoni - Parla con Terenzio e picchia
duro! Ricorda che sei un pubblico ufficiale,
l’immediata risposta di Lo Schiavo. “E’ doveroso riportare inoltre anche al fine di far
denotare una continuità di gestione tra l’amministrazione Lo Schiavo e l’attuale
sindaco Domenico Arabia, ex vice sindaco, che nel marzo 2017, mentre era
sindaco facente funzioni, al fine di danneggiare maggiormente il Santamarina, emetteva
una nuova ordinanza sulla diffusione di musica, ancora più restrittiva nei
confronti dei locali che utilizzano spazi all’aperto in concessione e cioè
soltanto Le Papagayo”, concludono gli
inquirenti.
L’informativa Isola Verde
si sofferma incidentalmente sui festival di Salina anche relativamente ad
un’altra ben più complessa vicenda su cui ha indagato la Procura della
Repubblica di Barcellona, relativa alla realizzazione di un controverso piano
di lottizzazione di un complesso turistico nella fragile località di Lingua,
sempre a Santa Marina Salina. “Il terreno dove deve sorgere l’opera è di proprietà di Mario
Primo Cavaleri, giornalista della Gazzetta
del Sud (in pensione da fine dicembre 2018, Nda), che da anni frequenta l’Isola di Salina ove il figlio,
Massimo Cavaleri (in verità, lui sì, Massimiliano e che non è comunque tra gli indagati di Isola Verde, Nda), è organizzatore del MareFestival,
manifestazione artistica che riscuote un buon successo e che anche grazie alle
amicizie del padre, ottiene risalto nella stampa locale e nazionale,
assicurandosi, tra l’altro, contributi economici dal Comune di Salina”,
riportano gli inquirenti. Dell’evento estivo, Massimiliano Cavaleri, anch’egli
giornalista, è ideatore, direttore artistico nonché instancabile
conduttore-presentatore. Cavaleri junior è amministratore unico di Europa Due Media & Congress (già Studio Europa Uno di Mario Primo
Cavaleri), agenzia che opera nel settore delle pubbliche relazioni e
dell’organizzazione di congressi nazionali e internazionali (tra gli eventi più
significativi il vertice del G7 a Taormina nel maggio 2017). Europa Due Media, in particolare, ha
curato le edizioni del catalogo delle ultime sette edizioni di MareFestival Salina – Premio Troisi. In
verità, da quanto emerge dalle cronache stampa, sarebbe proprio Massimiliano
Cavaleri (e non Massimiliano Cavallaro
come si legge invece nella determina del Comune di Santa Marina Salina) a
ricoprire l’incarico di presidente dell’Associazione
culturale Prima Sicilia, vicepresidente Patrizia Casale, collaboratrice della
sezione cultura e spettacoli della Gazzetta
del Sud. E sono gli stessi inquirenti, nell’informativa Isola Verde, a sottolineare come sia
stata proprio Prima Sicilia, “il cui
presidente si identifica in Massimiliano Cavaleri” ad effettuare il pagamento
di 660 euro per il soggiorno di tre giorni in hotel nell’agosto 2014 della neo
Soprintendente ai Beni ambientali e culturali di Messina, dottoressa Mirella
Vinci, finita anche lei sotto inchiesta per l’affaire della lottizzazione di
Lingua promossa dal noto giornalista Mario Primo Cavaleri, padre di
Massimiliano.
Parafrasando Erodoto, la fretta genera l’errore in ogni cosa…Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 9 settembre 2019, http://www.stampalibera.it/2019/09/09/le-intercettazioni-linchiesta-isola-verde-non-ferma-i-contributi-ai-festival-di-salina/
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