Tutti marines? Quando i militari entrano a scuola
“Il Dipartimento di Stato
degli Stati Uniti d’America è interessato a stabilire un’interessante
opportunità di scambio educativo e saremmo particolarmente grati di un vostro
aiuto nell’identificazione di una scuola superiore statunitense da gemellare
con il Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Niscemi. Si tratta di
un’iniziativa per migliorare le odierne relazioni Usa-Italia riguardo a
specifici sforzi militari e diplomatici e favorire gli interessi reciproci”. Il
15 febbraio 2012, il Consolato generale degli Stati Uniti di Napoli inviava una
lettera all’Associazione americana degli insegnanti d’italiano per avviare un Sister School Program con la cittadina
siciliana mobilitatasi contro l’installazione del terminale terrestre del MUOS,
il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina Usa.
Da allora, il pressing del
complesso militare industriale d’oltreoceano sui docenti e gli studenti
siciliani non ha avuto soste. Gemellaggi e campi studio negli States, visite
guidate ai droni e alle installazioni della base
madre di Sigonella, incontri di basket e baseball, finanche “attività di
volontariato civile a favore delle scuole”, con i marines reduci dalle
scorribande in Africa e Medio oriente inviati a ridipingere e stuccare i
disastrati istituti dell’Isola. Il 29 febbraio scorso, il dirigente del liceo di
Niscemi ha invitato gli allievi del 3° e 4° anno a concorrere al programma Youth Leadership indetto dal Consolato
Usa. “Anche quest’anno è stato rinnovato l’invito per due studenti per
partecipare al programma di scambio culturale nell’università dell’Indiana.
Criteri di selezione: merito scolastico, attitudine alla leadership e
propensione al volontariato”. Caso vuole che proprio a Indianapolis, capitale
dello Stato dell’Indiana, all’8021 Knue Road sorge una delle principali sedi del
colosso Lockheed Martin, la società che
ha realizzato il MUOS. Lockheed ha progettato pure i famigerati
cacciabombardieri nucleari F-35, alcuni dei quali in costruzione nel complesso
Alenia di Cameri, meta recente di un viaggio premio degli studenti dell’Istituto aeronautico di Ragusa, partiti da
Sigonella per il Piemonte a bordo di un velivolo Atlantic del 41° Stormo
dell’Aeronautica italiana.
La buona scuola di Renzi & C. sta consolidando la subalternità
dell’educazione formale alle logiche
di guerra e agli interessi politico-militari e geostrategici interalleati. Ai musei e ai siti archeologici,
presidi e docenti sembrano preferire sempre più numerosi le visite alle basi
Usa e Nato “ospitate” in Italia in barba alla Costituzione o alle caserme, agli
aeroporti e ai porti militari, alle installazioni radar e alle industrie
belliche “nazionali”. Ci sono poi le videoconferenze con i militari in missione
in Iraq, Afghanistan e Libano; i mini-corsi di pilota con gli avieri
della scuola dell’Aeronautica di Guidonia (Roma) o dei reparti di Istrana,
Pescara e Cameri; le classi di vela a bordo delle unità della Marina nel
Tirreno o nel Mediterraneo centrale; le corse campestri nei
poligoni inquinati e inquinanti; gli orientamenti professionali, gli stage e le
alternanze scuole-lavoro presso i consorzi
industriali realizzati in ambito Nato per realizzare bombardieri, elicotteri,
missili e altri mille sistemi di distruzione e di morte. Per “far
comprendere il ruolo svolto quotidianamente dalle Forze Armate per la
salvaguardia della legalità, la difesa delle libere Istituzioni e la sicurezza
dei cittadini”, oltre 270.000 studenti sono stati “coinvolti” con il progetto Insieme per la Legalità, istituito quattro
anni fa dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica (MIUR) in
collaborazione con il Ministero della Difesa. Nel settembre 2014, le ministre Stefania Giannini e Roberta Pinotti hanno istituzionalizzato
la partnership libro - moschetto sottoscrivendo
un Protocollo d’Intesa che avvia una serie di iniziative
“didattiche e formative” per gli studenti delle istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado, statali e paritarie, così da “favorire
l’approfondimento della Costituzione italiana e dei principi della
Dichiarazione universale dei diritti umani per educare gli alunni all’esercizio della democrazia e di una cittadinanza
attiva a tutti i livelli del sistema sociale”. Con la circolare del 15 dicembre 2015, il MIUR ha specificato le
iniziative per l’anno scolastico in corso e per quello 2016-1017 grazie a cui le
forze armate occuperanno quasi tutti i campi disciplinari: dalla storia alle
scienze, dalle nuove tecnologie al diritto, dallo sport all’educazione
stradale.
Per
celebrare i 70 anni della fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite,
MIUR e forze armate hanno promosso il concorso Nazioni Unite per la pace: alunni e studenti possono
presentare composizioni scritte o figurative, progetti multimediali e/o
interattivi sulle “sfide relative alla
sicurezza di tutti gli Stati”. “Le tracce proposte dal bando
di concorso costituiranno l’occasione per una riflessione sulla più grande
organizzazione intergovernativa mondiale, con particolare riferimento
all’impulso che essa ha esercitato nel tempo e ancora oggi esercita (anche
attraverso i suoi organismi, fondi e agenzie specializzate) nella cooperazione
internazionale, in difesa dei diritti umani e della sicurezza internazionale”, riporta il comunicato a firma del MIUR e della
Difesa.
Negli elaborati – si legge ancora nel bando di concorso - gli studenti dovranno
focalizzare la loro attenzione sul “contributo specifico fornito dai caschi blu dell’ONU, ivi compreso il
concorso delle Forze Armate italiane in missioni di pace nelle aree di crisi,
nella promozione e salvaguardia della stabilità e della pacifica convivenza
internazionale”. Proseguiranno inoltre gli incontri tra studenti di ogni ordine
e grado e il personale militare interforze fornito dai Comandi di Regione
competenti a livello territoriale sui temi della Costituzione e della cittadinanza attiva, “con particolare
attenzione al ruolo che le Forze Armate svolgono al servizio della crescita
sociale, politica, economica e democratica del Paese, nonché alla ricorrenza
del centenario della Grande Guerra”.
Agli alunni delle scuole primarie è riservato un ciclo
di lezioni di educazione stradale
della durata di 8 ore, denominato La
buona strada della sicurezza, sempre a cura di esperti con tanto di
stellette. “Questo progetto sperimentale – spiega la circolare
del MIUR – è finalizzato ad educare i bambini al tema della sicurezza stradale,
incentivando il senso di responsabilità individuale e collettiva e uno stile di
comportamento che pone al centro il rispetto per la vita e per la persona”. Per gli studenti delle classi IV e V delle scuole
secondarie superiori ci sarà invece il concorso dal titolo Scuola: spazio al tuo futuro.
La ISS: innovatio, scientia, sapientia. “Il
Ministero della Difesa intende offrire la propria collaborazione anche nella
realizzazione di progetti di prestigio e ad alta valenza istituzionale a favore
dei giovani, in particolare promuovendo la partecipazione in attività formative
di eccellenza”, si legge nel bando. “Attraverso il concorso, gli studenti
verranno chiamati ad elaborare proposte di sperimentazione innovative
(manufatti veri e propri e/o protocolli di sperimentazione), da portare a bordo
della International Space Station (ISS) nazionale”. Quello relativo alla
Stazione spaziale internazionale è certamente uno dei programmi più controversi
e dispendiosi della recente storia mondiale: avviato nel 1998 dopo la
firma di un accordo intergovernativo tra Stati Uniti d’America, Giappone,
Canada, Russia e i Paesi europei membri dell’agenzia spaziale europea (ESA),
l’ISS punta a sviluppare la ricerca e la sperimentazione scientifica e
tecnologica in ambito civile-militare. Il contributo diretto italiano all’International Space
Station è assicurato dall’Aeronautica
militare, dalle industrie del settore aerospaziale e dall’Agenzia
spaziale italiana, grazie soprattutto alle risorse finanziarie attinte dal
bilancio annuale del MIUR. Ai primi tre classificati nella
graduatoria di merito di ciascuna area tematica andranno rispettivamente 2.000,
1.000 e 500 euro, somme messe a diposizione da Thales Alenia Space S.p.A.,
azienda aerospaziale controllata dai colossi militari-industriali Thales e
Finmeccanica, “partecipante al progetto anche in veste di tutorship tecnica”.
Articolo pubblicato in Mosaico di pace, n. 4, aprile 2016.
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