La NATO attiva la sua “Forza di reazione rapida” a Varese
Circa
200 uomini della Forza di Reazione Alleata (ARF) della NATO sono
stati inviati nei Balcani Occidentali per effettuare attività addestrative finalizzate
a garantire la sua piena prontezza operativa e a “sostenere” il contingente
militare internazionale a guida alleata (KFOR – Kosovo Force). I war games
hanno preso il via il 30 settembre e dovrebbero concludersi mercoledì 16
ottobre. Un team del Gruppo operativo di collegamento e di ricognizione (OLRT)
dell’ARF, composto da una cinquantina di elementi, opera in territorio kosovaro,
mentre un contingente di circa 150 persone si è trasferito nella Macedonia del
Nord.
“Questa
è la prima volta che elementi della ARF si schierano da quando la forza di
pronto intervento è stata istituita nel luglio 2024”, riporta la nota
dell’Allied Joint Force Command di stanza in Campania a Lago Patria, Giugliano
(Napoli). “Il personale presente nei due paesi effettuerà attività addestrative
per testare le proprie competenze e procedure inerenti un rapido rischieramento
su larga scala. Una parte del comando ARF (operativo presso il NATO
Headquarters Rapid Deployable Corps Italy - NRDC-ITA di Milano / Solbiate Olona, ndr) si integrerà temporaneamente con le strutture di comando e
controllo della missione KFOR, con l’obiettivo di identificare le necessità logistiche,
infrastrutturali ed operative a supporto della forza multinazionale, qualora si
verifichi la necessità di un rafforzamento del suo contingente”.
Sempre
il Comando NATO di Lago Patria ricorda come la neocostituita Forza di
Reazione Alleata (ARF) è dotata di un “elevato livello di prontezza e
capacità multidominio”. “Essa è in grado di dispiegarsi con un brevissimo
preavviso, supportata da pacchetti di forza modulari pensati per elevare il
livello di deterrenza in differenti scenari”, aggiunge l’Allied Joint Force
Command. “L’ARF fornisce al Comandante supremo Alleato in Europa (SACEUR) una
capacità di risposta immediata in situazioni di crisi. Lo schieramento dell’ARF
nei Balcani, oltre a quello già in atto in Kosovo della Forza di
Riserva Strategica (SRF), annunciato all’inizio del mese di luglio
2024, rappresenta un rinnovato e chiaro messaggio del forte intento della NATO
di contribuire al mantenimento della pace e della stabilità nella regione di
importanza strategica per l’Alleanza (…) Tensioni ricorrenti e azioni
scoordinate hanno fatto aumentare il livello di preoccupazione degli alleati e
dei partner NATO sulla tenuta della sicurezza in Kosovo. Intendiamo supportare gli
sforzi di KFOR per implementare il proprio mandato onde garantire un ambiente
sicuro e libertà di movimento per l’intera popolazione e le comunità che vivono
in Kosovo, in qualunque momento e in maniera imparziale. KFOR opera come terza
entità a salvaguardia della sicurezza, in stretto coordinamento con la Polizia
del Kosovo e con la Missione UE (EULEX), che intervengono rispettivamente in
prima e in seconda battuta…”. (1)
Il Comando NATO a Reazione Rapida (NRDC-ITA) è stato
“elevato” a quartier generale dell’Allied
Reaction Force il 1° luglio 2024. La nuova forza di pronto intervento ha
preso il posto, potenziandone finalità, aree ed unità operative, della NATO Response Force (NRF) costituita in occasione del vertice di
Praga del 22 novembre 2002, composta da unità di terra, marittime, aeree e
speciali multinazionali impiegabili in qualsiasi
parte del mondo ed in una vasta gamma di operazioni belliche.
Il
comando ARF opererà per i prossimi tre anni presso la caserma “Ugo Mara” di Solbiate Olona e nella sede istituzionale di Milano (a Palazzo Cusani, sede del Comando Militare Esercito Lombardia e Rappresentanza
NATO nel capoluogo meneghino). “Si tratta di un ampliamento dell’assetto operativo di
intervento, nato da una decisione politica in seno al summit NATO di Vilinius
2023 a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che vedrà
crescere il numero di soldati fino a 300 mila unità, nonché dei mezzi e delle tecnologie
a disposizione”, annotano i vertici delle forze armate. “L’Allied Reaction Force è una forza
strategica ad elevata prontezza operativa per rispondere più adeguatamente e
rapidamente all’evoluzione dei nuovi scenari di crisi (…) Oltre alle forze
permanentemente assegnate, la sua flessibilità intrinseca consente al SACEUR di
assegnare forze aggiuntive al comandante dell’ARF secondo le necessità, in
qualsiasi situazione”. (2)
La
forza alleata si avvarrà della 1st Division
del Regno Unito, dello Spanish Special Operations Command, delle Naval Striking
and Support Forces NATO, del Comando Italiano delle Forze Marittime, del NATO
Space Center e del NATO Cyber Operation Centre. “Queste unità supporteranno l’Alleanza nell’adempimento dei suoi tre
compiti principali: la deterrenza e difesa, la prevenzione e gestione della
crisi, e la cooperazione nella sicurezza”, spiegano gli alti comandi NATO. (3)
“NRDC-ITA, quale quartier generale di ARF, ha portato
a termine una serie di attività, inclusi studi accademici, esercitazioni e
addestramento specifico; ulteriori attività addestrative saranno condotte in
Europa alla fine del 2024, così come nel 2025 e nel 2026”, aggiunge lo Stato
Maggiore della Marina Militare italiana. “In
tal senso l’Italia ha confermato ancora una volta il suo grande impegno nel
rispondere concretamente con proprie forze al Nuovo Concetto Strategico della
NATO (New Force Model), contribuendo
oltre che con l’ARF Headquarters (NRDC ITA) anche con COMITMARFOR - comando con
uno staff multinazionale ubicato a Taranto e nato nel 2002 come declinazione
NATO della seconda divisione navale (COMDINAV DUE) - che svolgerà all’interno
dell’ARF, il delicato ruolo di maritime component commander pronto
a condurre operazioni marittime con alle proprie dipendenze assetti navali di
superficie e un task group anfibio spagnolo, capace di gestire
anche assetti aerei e sottomarini che verranno messi a disposizione dall’Allied
Maritime Command di Northwood (Regno Unito)”. (4)
In occasione della cerimonia d’inaugurazione del
Comando ARF a Solbiate Olona, il generale Christopher G. Cavoli, comandante supremo delle forze
alleate schierate in Europa (SACEUR) ha enfatizzato come la creazione di questa forza multinazionale “rappresenti uno dei
maggiori passi in avanti del viaggio che la NATO ha intrapreso per difendere
ogni singolo centimetro del territorio dell’Alleanza”. Contro quale nemico lo
ha lasciato intendere il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Carmine
Masiello: “Si è completato oggi il processo di costruzione della nuova capacità
di difesa, collegata a quanto accaduto in Ucraina degli ultimi due anni ed è
stata scelta l’Italia e il NATO Rapid Deployable Corps - Italy come quartiere generale”. (5)
Al Comando NRDC-ITA l’Italia fornisce il 75% del
personale (ufficiali, sottufficiali graduati e militari di truppa); il
rimanente 25% è costituito da militari provenienti da altre 19 nazioni (Albania,
Bulgaria, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia,
Lettonia, Lituania, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia,
Spagna, Stati Uniti, Turchia e Ungheria). (6) Esso è stato costituito nel gennaio 2001 sulla base
del preesistente Comando delle Forze di Proiezione (a sua volta erede del 3°
Corpo d’Armata) per “condurre operazioni difensive, offensive, in supporto
della pace ed umanitario ed altre operazioni sia dentro che fuori l’area di
responsabilità dell’Alleanza, in base a quanto stabilito dal comandante NATO
della missione”.
Dopo
intense attività addestrative, nel dicembre 2002 il NATO Rapid Deployable Corps
ha conseguito la piena capacità operativa
e ha poi guidato dall’agosto 2005 al maggio 2006 la International Security Assistance
Force (ISAF) in Afghanistan. Nel 2013 il Comando di Solbiate Olona è
stato nuovamente dispiegato in Afghanistan avviando altresì una
riconfigurazione finalizzata ad assumere il ruolo di Quartier Generale di una Joint Task Force (JTF), la cui
certificazione da parte della NATO è stata ottenuta nell’aprile del 2015 a
seguito di esercitazioni nazionali (Eagle
Joker 14) e di livello internazionale (Trident
Jaguar 15). (7)
Sempre
relativamente all’evoluzione operativa di NRDC-ITA, lo Stato Maggiore
dell’Esercito ricorda come una brigata di supporto abbia “attivamente
contribuito all’imponente sforzo nazionale in occasione dell’emergenza
epidemiologica da COVID-19, pianificando e coordinando l’impiego di personale e
mezzi a favore delle aziende sanitarie e della protezione civile della Regione
Lombardia così come nel quadro delle diverse operazioni condotte sotto l’egida
della Difesa (Eos, Mercurio, Igea, Minerva, Fenice). (8)
Dopo
l’impegno sul fronte della militarizzazione della sanità pubblica e della
“guerra al coronavirus”, il Comando ha dato un colpo di acceleratore al
processo di trasformazione in centro di coordinamento delle forze d’élite
multinazionali di pronto intervento. Il 2024 è stato l’anno chiave per
conseguire le capacità di guida dell’ARF grazie alla partecipazione ad
importanti missioni strategiche della NATO in Europa orientale e
settentrionale. Dal 15 al 24 aprile un team di NRDC-ITA (l’Operational
Liaison Reconnaissance Team - OLRT) ha attraversato Slovenia e Ungheria per
raggiungere la capitale della Romania, Bucarest, e partecipare
all’esercitazione “Eagle Overland 24”. (9) Le attività di rafforzamento operativo, logistico e infrastrutturale
sono culminate nei mesi di maggio e giugno con la partecipazione di oltre 200
unità alla grande esercitazione multinazionale Steadfast Deterrence 24, presso il joint warfare
centre (JWC) della NATO di Stavanger, in Norvegia.
“In
occasione di Steadfast Deterrence, NRDC-ITA
ha ottenuto la certificazione per operare alla guida dell’Allied
Reaction Force (ARF)”, riporta lo Stato Maggiore dell’Esercito. “Sono state consolidate
in particolare le procedure di comando e controllo con le dipendenti componenti
quali la Land component command, la Maritime component
command (MCC), la Air component command (ACC), la
componente Cyber, il Combined force space component command (CFSpCC),
il Joint logistic support group (JLSG) e gli assetti
strategici della NATO quali il Special operations component command (SOCC)
e il Chemical biological radiological and nuclear defence task force (CBRND
TF)”. (10)
Dalle
operazioni terrestri, navali, aeree e spaziali, alle cyberwar e ai conflitti
nucleari, chimici e batteriologici, il Comando di Varese-Milano e la forza di
reazione rapida sono così in prima linea, proiettando sempre più il nostro
paese verso la catastrofe globale.
Note
9) https://nrdc-ita.nato.int/newsroom/news-archive/2024/exercise-eagle-overland-is-over
Articolo pubblicato in Pagine
Esteri il 10 ottobre 2024, https://pagineesteri.it/2024/10/10/mondo/la-nato-insedia-la-sua-forza-di-reazione-rapida-a-varese/
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