Crimini ambientali e ipocrisie di Governo con i nuovi lavori alla base Usa di Niscemi
Giustificare
con le espressioni "manutenzione" o "messa in sicurezza del
territorio" la necessità di avviare nuovi lavori infrastrutturali all’interno
della base USA di Niscemi è l'ennesimo atto mistificatorio del Pentagono, delle
holding partner del complesso militare industriale statunitense e del Governo
italiano.
Si
tratta infatti di interventi per un importo di oltre 3 milioni e mezzo di euro
che comporteranno devastanti impatti ambientali e paesaggistici e saranno utili
solo a potenziare il dispositivo di guerra della US Navy in Sicilia e la
"protezione" del MUOS, il sistema satellitare ad uso esclusivo delle
forze armate USA per le guerre globali del XXI secolo.
Ancora
più grave che il governo - anch'esso del tutto ancorato al modello di fedeltà
cieca agli Stati Uniti e all'Alleanza Atlantica - faccia da mero passa carte
dei progettisti USA per chiedere alla regione Sicilia l'autorizzazione ai
lavori. Sarebbe bastata una lettura dei progetti infatti per sollevare in sede
bilaterale perlomeno dubbi e perplessità sulla reale portata e gli impatti dei
nuovi lavori (che comunque saranno sempre abusivi perché interessano la zona A
della riserva naturale orientata di Niscemi). Ricordiamo che comunque spetta
allo Stato italiano lo studio sui rischi idrogeologici e le eventuali criticità
di ordine ambientale esistenti nel territorio italiano e questi non possono
essere pertanto monopolio del Pentagono o dei suoi contractor di fiducia.
Siamo
inoltre convinti che le problematiche "ambientali" segnalate da US
Navy a giustificazione dei lavori di potenziamento infrastrutturale siano comunque
ben minori di quelle realmente esistenti a Niscemi: esse in buona parte sono il
frutto delle dissennate modalità di "utilizzo" del territorio da
parte dei militari USA nei trent'anni di vita della base di telecomunicazioni,
dalla deforestazione selvaggia effettuata in occasione della sua realizzazione,
agli scempi della rete stradale creata in piena riserva, allo sversamento
continuo di veleni e idrocarburi nelle falde acquifere, agli abusivi e
devastanti lavori per il MUOS, all'assenza di manutenzione e messa in sicurezza
contro frane, alluvioni, ecc.
Aldilà delle loro inaccettabili funzioni di guerra, gli interventi
programmati per il potenziamento infrastrutturale della base USA, se venissero
approvati dagli organi competenti regionali, costituirebbero così l’ennesimo
crimine ambientale e paesaggistico contro la riserva naturale esistente e l’intera
popolazione locale.
Per tutto questo vanno respinti senza
se e senza ma i nuovi interventi a Niscemi da parte degli organi competenti
e va rafforzata ovunque la lotta per lo smantellamento del MUOS e della
stazione di telecomunicazioni di NISCEMI.
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