L’Eco MUOS(tro) e l’impegno di Antonio Mazzeo
Giornalista freelance, insegnante, attiv
ista di tante battaglie pacifiste,
contro la guerra e la militarizzazione, fra cui quella NO MUOS, Antonio Mazzeo
è finito a processo con l’accusa di “diffamazione a mezzo stampa” per aver
contestato la decisione della dirigente di un istituto scolastico, di chiedere
l’intervento di militari della Brigata Meccanizzata “Aosta”, armati di tutto
punto, per impedire “pericolosi” assembramenti davanti la scuola.
Il MUOS (Mobile User Objective System) è un nuovo sistema militare di
telecomunicazioni satellitari che consente la trasmissione di informazioni,
video, dati, a tutti gli “utenti mobili”: centri di comando e controllo,
reparti e mezzi terrestri, unità navali, sottomarini, cacciabombardieri, droni
d’attacco, batterie missilistiche, e altro ancora. Il MUOS è un sistema
adottato dalle forze armate degli Stati Uniti d’America, perché possano
affermare la propria superiorità universale, tramite una rete di mega-antenne e
satelliti per telecomunicazioni ad alta velocità, affinché sull’infinito domini
l’oscurità della violenza, della guerra, della morte. Il MUOS è un sistema atto
a propagare, dilatare, moltiplicare gli ordini di attacco militare di tipo
convenzionale, chimico, batteriologico e nucleare, per bombardamenti sempre più
virtuali, computerizzati, disumanizzati e disumanizzanti perché la coscienza
degli assassini non possa mai incrociare gli occhi di chi soffre e la
disperazione delle vittime innocenti. Il MUOS incarna le molteplici
contraddizioni della globalizzazione neoliberista e capitalista, in quanto
uccide in nome della pace e dell’Ordine sovranazionale, devastando il clima,
l’ambiente e il territorio.
Come hanno reagito i pacifisti e gli
attivisti nonviolenti all’installazione di questo sistema d’arma?
L’ Eco MUOStro è stato installato a Niscemi, nei pressi di Caltanissetta,
in Sicilia, nel cuore di un’importante riserva naturale. L’impianto verte su
tre grandi antenne paraboliche che emettono onde elettromagnetiche in grado di
penetrare la ionosfera e i tessuti di ogni essere vivente. La popolazione
locale si è mobilitata per oltre dieci anni contro questo dissennato progetto
bellico dagli enormi impatti di tipo ambientale e sulla salute. Donne e uomini
si sono indignati per essere stati ignorati, traditi, svenduti e così sono
scesi in piazza a protestare e a manifestare il proprio dissenso, costringendo
sindaci, consigli comunali e provinciali a votare delibere contro il MUOS. Sono
state presentate numerose interrogazioni parlamentari; sono stati sottoscritti
moltissimi appelli e firmate innumerevoli petizioni per revocare le
autorizzazioni ai lavori, insieme a dibattiti, convegni, marce, digiuni e altre
forme di contestazione nonviolenta e pacifica. Ci sono stati scioperi generali
indetti dal basso a Niscemi e per la prima volta nella storia una base ad uso
esclusivo delle forze armate statunitensi è stata occupata per ore da migliaia
di manifestanti. Purtroppo alla fine è prevalsa la logica di distruzione e
morte dell’apparato militare-industriale transnazionale.
Avete vissuto l’EcoMUOStro come una
grande sconfitta? Vi siete sentiti impotenti di fronte a questo sistema di
potere imposto dall’alto?
Il Movimento No Muos è stato sempre consapevole della sproporzione
delle forze in campo: da una parte migliaia di cittadini, giovani, donne che
hanno sentito il diritto-dovere di rimettersi in gioco in prima persona in
difesa del loro territorio e dei valori della pace, del disarmo e della
cooperazione tra i popoli; dall’altra, la prima potenza militare e nucleare del
pianeta, aggressiva e arrogante come sempre, in campo per affermare la piena
supremazia sulle risorse della terra e la sempre più iniqua ridistribuzione
della ricchezza. Ciononostante il Pentagono e i suoi più stretti alleati
politici e militari in Italia e in Sicilia sono stati messi più di una volta
sotto scacco. I lavori d’installazione del terminale terrestre del MUOS sono
stati bloccati e ritardati per anni e le ragioni dei No MUOS sono state
riconosciute dai Tribunali penali e amministrativi (si pensi alla recente
sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa che ha dichiarato del tutto
illegittime le autorizzazioni al progetto rilasciate dalla Regione Sicilia).
Certo se dovessimo limitarci a vedere che l’esito finale di queste
straordinarie mobilitazioni è stata la messa in opera del Muostro, dovremmo
dire che tutto è stato inutile. Ma quelle campagne di opposizione hanno
rappresentato per intere generazioni di siciliani fondamentali momenti di
crescita individuale e collettiva e una presa di coscienza dei propri diritti e
degli effetti nefasti dei processi di militarizzazione e stupro dei territori.
Ciò non potrà non avere rilevanti conseguenze sociali e culturali a medio e
lungo termine. E ciò concorrerà, ne sono certo, a sviluppare nuovi percorsi di
lotta per la pace, la giustizia e la difesa dell’ambiente.
I governi nazionali che si sono succeduti e l’attuale governo dei banchieri
dell’alta finanza sono sempre favorevoli alla costruzione del MUOS. Il libro di
Antonio Mazzeo vuole denunciare, attraverso le tante voci della gente di
Niscemi, la prepotenza ottusa e la protervia ostinata dei vertici del potere,
favorevoli all’Eco MUOStro, un sistema-business per i mercanti di morte, che
comporta soprattutto la proliferazione della grande industria bellica, ma anche
un intenso inquinamento elettromagnetico, proveniente dai trasmettitori del
sistema, con devastanti microonde ad altissimo impatto ambientale. L’industria
della morte si impone ancora, famelica, insaziabile, inesorabile.
Con questo tuo libro sul MUOS sei
riuscito a smuovere le coscienze di molti fino ad arrivare a un processo. Puoi
parlarcene?
No, davvero, non credo che un libro, da solo, possa riuscire a smuovere
coscienze e generale proteste, mobilitazioni, opposizioni. Il MUOStro
di Niscemi è stato solo un lavoro di analisi, sintesi e
sistematizzazioni per rendere il più possibile chiare a tante e tanti siciliani
le tantissime contraddizioni, anzi i crimini, di tipo sociale e ambientale,
geostrategico, perfino mafiosi, di questo progetto di rafforzamento della
presenza militare statunitense nell’Isola. Spero di esserci riuscito in parte
ma non è più di quello che può essere chiesto a un impegno di
controinformazione. In fondo è poco, davvero poco, rispetto alla portata
educativa e formativa e generatrice di dissenso delle azioni dirette e delle
pratiche di disobbedienza civile dei No MUOS.
Cosa ti aspetti per il nostro futuro
prossimo anche dal momento che siamo sul crinale del baratro di una terza
guerra mondiale e potenzialmente nucleare con l’attuale guerra tra Russia e
Ucraina e con le tante guerre imposte nel mondo dai poteri forti?
Sì, da quel maledetto 24 febbraio 2022 avverto profondamente il timore
dell’ennesimo rapido balzo dell’umanità verso l’olocausto globale.
L’inarrestabile escalation di questo conflitto fratricida ha rafforzato la mia
convinzione degli immani pericoli che potranno derivare a breve per la
popolazione mondiale. E del resto sono già tantissime le persone in tutto il
pianeta che stanno pagando un prezzo enorme in termini di sofferenza, fame,
salute, accesso alle risorse energetiche, e via dicendo. Mi addolora poi la
scarsissima opposizione generale, alla guerra e alla cultura di morte
imperante. Mai come adesso siamo a un passo dalla guerra nucleare totale eppure
le piazze sono vuote come non mai e il pacifismo si presenta fragilissimo. Sì,
gli scenari futuri appaiono tragici. Ma forse proprio per questo dobbiamo
provare ad esserci con tutte le nostre energie. Dobbiamo resistere all’uragano
della morte, coscienti dei rapporti di forza, ma decisi e intransigenti. Siamo
certamente stanchi, delusi e avvertiamo il peso delle tante, troppe sconfitte.
Ma siamo ancora vivi. Noi e i nostri figli. Per noi e i nostri figli.
Intervista a cura di Laura Tussi, pubblicata in Transform! Italia il 5 giugno 2024, https://transform-italia.it/leco-muostro-e-limpegno-di-antonio-mazzeo/
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