Polonia, gli F-35 italiani di ultima generazione al confine con la Russia
Atterrati
a Malbork in Polonia gli F35A della Task Force Air 32° Wing che garantirà il
supporto alle operazioni NATO Air Policing attraverso missioni aeree di difesa
e deterrenza sul fianco Est dei Paesi. Cresce pericolosamente il coinvolgimento
dell’Italia nel sanguinoso conflitto russo-ucraino: nessuna dichiarazione
ufficiale del governo e men che meno uno straccio di dibattito parlamentare,
appena un tweet dello Stato Maggiore dell’Aeronautica zeppo di hashtag e
annunci bellicosi (#ForzeArmate – #Una ForzaperilPaese
-#WeAreNato – #StrongerTogether).
Il 13
settembre sono atterrati nella base aerea di “Krolewo” a Malbork in Polonia
nord-orientale (a meno di un centinaio di Km dal confine con l’enclave russa di
Kaliningrad) due cacciabombardieri di quinta generazione F-35A dell’Aeronautica
italiana; altri due F-35 sono attesi entro un paio di giorni. “I caccia
italiani arrivano in Polonia a sostegno della deterrenza e della difesa della
NATO”, riporta l’ufficio stampa dell’Allied Air Command, il
Comando centrale delle forze aeree dell’Alleanza di stanza nella grande base di
Ramstein, Germania. “Gli aerei pattuglieranno i cieli sul fianco orientale
europeo nell’ambito delle missioni di Air Policing della
NATO. Oltre ad unirsi ai caccia dell’Aeronautica polacca e di altri paesi
partner, i velivoli italiani contribuiranno anche alle attività addestrative
che l’Alleanza Atlantica conduce nell’ambito delle sue rafforzate attività di
vigilanza”.
Le
attività di Air Policing consistono nella
“continua sorveglianza” dello spazio aereo, nonché nell’“identificazione di
eventuali violazioni alla sua integrità”, dinanzi alle quali scattano
“appropriate azioni di contrasto”, come ad esempio, il decollo rapido (scramble) dei caccia intercettori. Pericolosissimi
faccia a faccia tra top gun delle forze avversarie che possono sfociare in veri
e propri duelli aerei, specie se gli incontri ravvicinati avvengono
negli spazi aerei di frontiera esplosivi come quelli tra la Polonia
nord-orientale e l’enclave della Russia nel Mar Baltico.
“Lo
schieramento di moderni aerei da caccia di quinta generazione in Polonia – appena
sei mesi dopo la fine di un dispiegamento simile da parte degli F-35
dell’Aeronautica italiana – dimostra la capacità della NATO di posizionare
capacità di combattimento avanzate in modo flessibile”, ha affermato il
generale Gianluca Ercolani, Capo di Stato Maggiore dell’Allied Air Command. “È un’altra prova del fatto che gli
alleati operano integrati, secondo efficienti accordi di comando e controllo
aereo per eseguire una significativa deterrenza e difesa lungo il fianco
orientale”.
Ancora
più enfatiche le dichiarazioni del tenente colonnello Ciro Maschione, a capo
del distaccamento dei cacciabombardieri F-35A “Task Force Air – 32nd Wing”
dell’Aeronautica Militare. “Con l’offerta dei nostri aerei da caccia alla NATO,
sottolineiamo che l’Italia è pienamente impegnata a sostenere le missioni
collettive e durature dell’Alleanza”, spiega Maschione. “L’Italia è stata
il primo alleato a schierare i propri F-35 in una missione NATO – in Islanda –
aprendo la strada all’integrazione dei moderni velivoli di quinta generazione
nelle operazioni aeree dell’Alleanza insieme a Paesi Bassi, Norvegia, Regno
Unito e Stati Uniti”.
L’Aeronautica
Militare aveva già schierato nella base polacca di Malbork quattro
cacciabombardieri EF-2000 “Eurofighter Typhoon” dalla fine di luglio alla fine
di novembre 2022. In poco meno di quattro mesi di attività la task force “White
Eagle” ha effettuato oltre 500 ore di volo, nonché 23 Alpha Scramble “per la presenza di velivoli russi
che operavano senza autorizzazioni nella zona di competenza degli assetti aerei
italiani”. L’altissimo rischio che le operazioni dei caccia italiani potevano
concludersi con un confronto-scontro con i Mig della Federazione Russa è stato
ammesso dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica. “Una settimana intensa quella
che gli uomini della Task Force Air White Eagle hanno
affrontato fino ad oggi, a causa dei numerosi interventi richiesti
dal Combined Air Operation Center di Uedem (altro Centro di comando e
controllo aereo della NATO in Germania, ndr)”, ha riferito l’Aeronautica
in un comunicato del 22 settembre 2022. “Considerata la complessità del
momento, le difficoltà di operare così vicini al confine (i piloti italiani si
sono trovati a operare a soli 5 minuti di volo da Kaliningrand, a 20 minuti
dalla Bielorussia e a 25 dal territorio ucraino) e, non ultimo, il rischio che
qualunque errore possa essere considerato come una provocazione,
è assolutamente pleonastico rappresentare come la prontezza operativa di
tutta la Task Force, messa duramente alla prova dal continuo operare in
tutte le ore della giornata, sia stata garantita dalla preparazione
professionale del personale italiano e dell’apparato logistico che ogni giorno
li supporta”.
Dall’agosto
2023 l’Italia è pure presente con la Task Force Air Baltic
Horse III alle attività di Air
Policing della NATO in Lituania. La missione è denominata Baltic Air Policing ed è condotta anch’essa sotto
la supervisione del NATO Allied Air Command di Ramstein. “Il contingente
italiano assicura il servizio di Quick Reaction Alert,
ovvero la sorveglianza e protezione dei cieli atlantici sul fianco
nord-orientale”, spiega lo Stato Maggiore dell’Aeronautica. “La Task Force Air Baltic Horse III è rischierata
presso l’aeroporto lituano di Siauliai per contribuire a garantire l’integrità
dello spazio aereo della Lituania e delle repubbliche baltiche, rafforzando le
attività di sorveglianza delle forze aree dei paesi NATO già presenti nella
regione”.
La task
force schierata a Siauliai è posta sotto la diretta dipendenza nazionale
del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze) ed
impiega quattro caccia EF-2000 “Eurofighter
Typhoon” provenienti dal 4° Stormo dell’Aeronautica di stanza a Grosseto, dal
36° (Gioia del Colle), dal 37° (Trapani-Birgi) e dal 51° (Istrana, Treviso).
“La Task Force italiana in Lituania rappresenta l’espressione più autentica
della proiettabilità di una Forza Armata moderna, capace di produrre effetti
operativi ovunque sia necessario, adattandosi repentinamente ed efficacemente
alle mutevoli condizioni di impiego dettate dall’attuale scenario geopolitico”,
ha enfatizzato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Luca Goretti, in occasione della sua recente
visita alla base aerea lituana. Un altro teatro operativo ad alto rischio
di deflagrazione: anche questo scalo dista infatti un centinaio di km
dall’enclave russa di Kaliningrad e a 200 km dalla Bielorussia.
Articolo
pubblicato in Pagine Esteri il 15
settembre 2023, https://pagineesteri.it/2023/09/15/mondo/polonia-gli-f-35-italiani-di-ultima-generazione-al-confine-con-la-russia/
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