Nuovi contratti di armi tra Turchia e Nigeria. E con Erdogan festeggia pure Leonardo
La Turchia consegnerà elicotteri d’attacco alle forze armate della Nigeria ma a fregarsi le mani con Erdogan & C. ci sono pure i manager e gli azionisti di Leonardo SpA.
Temel Kotil,
direttore di TAI - Turkish Aerospace Industries, la principale azienda pubblica
del comparto militare-industriale turco ha reso noto l’esportazione alla
Nigeria di sei elicotteri da combattimento
avanzato T-129 “Atak”. Ignoto ad
oggi il valore della commessa.
Il
velivolo da guerra T-129 “Atak” viene costruito
su licenza dell’azienda italo-britannica AgustaWestland, interamente controllata
dal gruppo italiano Leonardo. Si tratta di un bimotore di oltre 5 tonnellate, molto simile all’A129 “Mangusta” in
possesso dell’Esercito italiano. Nel 2007 AgustaWestland
e Turkish Aerospace Industries hanno firmato un memorandum che prevede lo sviluppo,
l’integrazione, l’assemblaggio degli elicotteri in Turchia, demandando invece la
produzione dei sistemi di acquisizione obiettivi, navigazione, comunicazione,
computer e guerra elettronica agli stabilimenti del gruppo italiano di Vergiate
(Varese).
Gli
elicotteri T129 “Atak” sono stati acquisiti dalle forze armate turche e
utilizzati in più occasioni per sferrare sanguinosi attacchi contro villaggi e
postazioni delle milizie kurde nel Kurdistan turco, siriano e irakeno.
Nel
giugno del 2020 TAI - Turkish Aerospace Industries ha presentato una versione
ancora più micidiale dell’elicottero “cugino” del “Mangusta”: con nuovi sistemi
avanzati di individuazione e tracciamento dei bersagli e sofisticati di sistemi
per la guerra elettronica, il nuovo velivolo è armato con razzi non guidati da
70 mm e missili anti-carro a lungo raggio L-UMTAS.
Sei
T-129 per un valore di 269 milioni di dollari sono stati venduti lo scorso anno
alle forze armate delle Filippine; due velivoli sono stati già consegnati
mentre i restanti quattro giungeranno a Manila entro la fine del 2023.
La
conferma della commessa degli elicotteri alla Nigeria giunge un paio di giorni
dopo la missione in Turchia del Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica
militare nigeriana, il generale Oladayo Amao. Incontrando il comandante delle
forze aeree di Ankara, il generale Hasan Kucukakyuz, Amao ha espresso
l’intenzione di rafforzare la cooperazione industriale-militare con la
controparte “in vista del miglioramento dell’efficienza operativa nella lotta
al terrorismo, così come stanno facendo in questi mesi i due paesi”.
Nigeria
e Turchia si sono impegnati, in particolare, a scambiarsi le esperienze
nell’impiego dei velivoli a pilotaggio remoto nelle operazioni anti-terrorismo
e a moltiplicare le esercitazioni militari congiunte, a partire da quella
multinazionale Anatolia Eagle che si
svolge annualmente in Turchia. “I due paesi potranno beneficiare enormemente dello
scambio di studenti militari durante i programmi di addestramento”, ha
dichiarato il Capo di Stato maggiore nigeriano. “Chiediamo inoltre il supporto
dell’Aeronautica militare turca per potenziare e modernizzare le piattaforme
aeree e sviluppare programmi formativi per le forze speciali e per il personale
nigeriano impiegato nelle tecnologie di intelligence e telecomunicazione”.
Prima
di lasciare la Turchia, lo staff dell’Aeronautica nigeriana ha effettuato un
tour presso le maggiori industrie militari: TAI - Turkish Aerospace Industries,
Aselsan, Havelsan, Manatek, BNW Group, Fly BVLOS - Airways Group ed Express
Technics.
La
Nigeria si è rivolta ad Ankara pure per potenziare il dispositivo navale. Nel
novembre dello scorso anno la Marina militare nigeriana ha sottoscritto un
contratto con i cantieri navali Dearsan di Istanbul per la consegna di due
pattugliatori d’altura tipo OPV-76 da completarsi entro tre anni. Secondo il
Capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Awwal Gambo, le due unità da
guerra verranno utilizzate per le operazioni di interdizione marittima,
sorveglianza e per il supporto alle forze speciali e alle unità terrestri. “I
pattugliatori OPV-76 saranno anche in grado di svolgere attività di ricerca e
salvataggio, anti-pirateria, anti-traffici e anti-droga e operazioni di pronto
intervento in caso di disastri naturali”.
Le
due unità avranno una lunghezza di 76.8 metri e un dislocamento di oltre 1.100
tonnellate e ospiteranno a bordo 43 militari. Grazie a due potenti motori
diesel esse raggiungeranno una velocità massima di 28 nodi con un raggio di
azione di 3.000 miglia nautiche. Anche con i due pattugliatori d’altura si
prospettano ottimi affari per Leonardo SpA e le aziende controllate: i sistemi
d’arma che saranno impiegati a bordo comprendono infatti i cannoni da 76 mm Super Rapid e quelli “leggeri” da 40 mm
(produzione Oto Melara/Leonardo) e i sistemi missilistici superficie-aria a
corto raggio Simbad-RC (produzione
MBDA).
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