Processo Beta. “All’Assessorato era tutto a posto”. Parola dell’ingegnere Sergio De Cola
Nessuna illecita pressione da parte di chicchessia, né
l’evidenza di anomali comportamenti da parte di dirigenti o funzionari nella
gestione delle attività dell’assessorato all’urbanistica. Lo ha dichiarato l’ex
assessore comunale della Giunta Accorinti, l’ingegnere Sergio De Cola, nel
corso della sua deposizione come teste al processo antimafia Beta sulla presunta infiltrazione della
famiglia Romeo-Santapaola nel tessuto socio-economico e amministrativo della
città di Messina. Mai un appunto, in particolare, è stato lamentato dall’ex
amministratore relativamente all’operato dell’ingegnere Raffaele Cucinotta,
ritenuto dagli inquirenti come il funzionario comunale di riferimento dell’imprenditore
milazzese Biagio Grasso per tentare di condizionare a favore del gruppo
criminale l’esito del bando per l’acquisto di immobili da destinare ad alloggi popolari
a Fondo Fucile e, magari, sponsorizzare in assessorato alcuni ambiziosi
progetti di costruzione: immobili e uffici nel parcheggio-fosso di Via La Farina, un centro commerciale presso l’ex
stabilimento Sanderson di Pistunina, finanche un macchinoso ma redditizio
trasferimento di volumi-cubature dall’area ad alto rischio idrogeologico di
Torrente Trapani ad una ex fabbrica della centrale via Salandra. E cosa di non
poco conto, l’ingegnere Sergio De Cola ha pure sollevato fortissime perplessità
sulla stessa fattibilità progettuale di queste presunte aspirazioni speculative
che l’accusa avrebbe ricondotto alla famiglia mafiosa dei Romeo-Santapaola.
L’esame del teste da parte del Pubblico Ministero, la
dottoressa Liliana Todaro, si è aperto con una gaffe. “Intanto volevo sapere se
lei ha, tra gli anni 2015 e 2017, svolto delle funzioni, degli incarichi
pubblici, per il Comune di Messina”, ha domandato la magistrata.
Sergio De Cola: No.
PM: No? Lei non era assessore al Comune
di Messina?
De Cola: Ah, come assessore? Pensavo come
professionista.
PM: No, no.
De Cola: Come assessore, certamente.
PM: In che periodo ha svolto questa sua
attività?
De Cola: Io sono stato assessore con la
Giunta Accorinti, quindi dal giugno 2013 al giugno 2018. Avevo numerose deleghe.
Sono stato per tutto il periodo assessore ai lavori pubblici, alle politiche
del territorio; fino alla fine del 2014 sono stato anche assessore alle
politiche della casa e dalla fine del 2014 assessore all’innovazione
tecnologica e ai rapporti con il consiglio.
PM: Nel corso del periodo in cui lei ha
svolto questo incarico di assessore ha conosciuto un tale Grasso Biagio?
De Cola: Io credo di averlo incontrato in un
paio di occasioni perché questa persona venne ad incontrarmi nella mia stanza,
nel mio ufficio ai lavori pubblici.
PM: Può riferire in che occasione? Se è
venuto da solo, se è stato accompagnato da qualcuno e qual era l’oggetto
dell’incontro?
De Cola: Io ho ricordo di due incontri. Il
primo fu nel 2014 quando l’amministrazione decise di provare ad acquistare le
case per gli alloggi sociali anziché farle costruire allo IACP. Quindi fu fatto
un bando pubblico, vennero tantissime persone a parlarmi delle loro case, di
vendere, eccetera, eccetera, e venne anche questo signore che fu accompagnato
dall’ingegnere Cucinotta…
PM: Mi scusi, l’ingegnere Cucinotta
all’epoca che ruolo aveva all’interno del Comune di Messina?
De Cola: L’ingegnere Cucinotta lavorava al
dipartimento politiche del territorio. Se non sbaglio era il responsabile del
servizio urbanistica. E niente, lui, come tante altre persone mi disse che loro
avevano appartamenti, immobili da proporre in vendita e io dissi: Benissimo, c’è il bando, fate riferimento al
bando, proponeteli, se c’era un meccanismo di punteggio degli alloggi in
funzione della distanza da Fondo Fucile, perché l’obiettivo era quello di
comprare alloggi per tentare di sbaraccare Fondo Fucile, quindi venivano
premiati gli alloggi più vicini, poi gli alloggi più nuovi; insomma c’era un
meccanismo di punteggio che veniva assegnato.
PM: Parliamo intanto di questo primo
incontro. Quanto meno se può descrivere un po’ i particolari di questo
incontro, se venne preannunciato, se è stato un incontro in qualche modo… Come
si è svolto, se lo può descrivere.
De Cola: E’ stato un incontro come tutti gli
incontri, le persone telefonavano in segreteria, prendevano appuntamento….
PM: In questo caso Grasso Biagio ha
telefonato in segreteria, ha preso l’appuntamento?
De Cola: Probabilmente quella volta me lo
chiese Raffaele, l’ingegnere Cucinotta… Mi disse che sarebbe venuto con una
persona, che voleva proporre degli alloggi, delle cose… Ho detto: Va be’, venite!
PM: Ma qual era l’oggetto? Che cosa le
disse l’ingegnere Cucinotta? Perché le preannunciò la visita del signor Grasso?
Qual era l’interesse?
De Cola: Questo non lo so, io ricevevo
sempre tutte le persone che volevano appuntamento con me per parlare di
qualunque tema… In quel periodo parlai con moltissime persone che proponevano alloggi
in vendita, probabilmente era una persona che Raffaele conosceva, che
l’ingegnere Cucinotta, scusate, conosceva. Cucinotta non mi diede una
spiegazione particolare.
PM: Ma l’ingegnere Cucinotta le portò
altre persone che avevano interesse a questa vicenda degli acquisti degli
alloggi di Fondo Fucile oltre al signor Grasso?
De Cola: Mi sembra di no. Mi sembra di
ricordare… No, direi di no.
PM: Che cosa le chiese il Grasso e che
cosa le disse anche il Cucinotta in quell’occasione?
De Cola: L’ingegnere Cucinotta non mi disse
quasi nulla.
PM: Ma era presente all’incontro?
De Cola: Sì, mi ricordo che entrò nella mia
stanza, mi disse che c’era questo imprenditore… Che era un imprenditore che
operava su Messina, avevano degli appartamenti nella zona per la quale
l’amministrazione aveva dimostrato interesse. Questo signore mi disse che loro
avevano questi appartamenti nuovi che rispondevano in toto alle richieste del
bando. Io dissi: Benissimo.
PM: Ma lei che cosa avrebbe dovuto fare?
Perché sono venuti a parlare con lei?
De Cola: Ma non lo so, io non avrei dovuto
fare assolutamente nulla perché c’era un bando pubblico e quindi… Poi gli
uffici fecero tutta la graduatoria così com’era previsto nel bando assegnando i
punteggi secondo quel meccanismo. Io non dovevo fare assolutamente nulla.
PM: Al di là di quello che lei ha fatto
o non ha fatto, non è questa la domanda, se le è stato chiesto, in qualche modo
di agevolare questa persona che è venuta accompagnata dall’ingegner Cucinotta?
De Cola: No, non mi è stato chiesto di
agevolarla… Io ricordo che questa persona, anche come altri, disse: Stiamo stretti nei tempi perché le case sono
finite però ancora non abbiamo l’abitabilità, ormai si chiama agibilità…. Ho
detto: Guardate, se voi dovreste
rientrare nella graduatoria utile tra gli alloggi che verranno acquistati,
l’importante che quando si deve fare il rogito sia tutto in ordine.
PM: Quindi le è stato chiesto un
differimento dei termini, una proroga?
De Cola: No, no, in quell’occasione no, in
quell’occasione no.
PM: E in altre occasioni?
De Cola: Ci fu su questo tema degli alloggi
sociali che è un tema, diciamo, sempre all’attenzione di chi fa politica a
Messina perché è una piaga della città, ci fu una riunione della quarta
commissione che appunto si occupa di urbanistica e di politica dell’abitare, in
cui si parlò di questo bando che noi avevamo fatto e ricordo che alcuni
consiglieri comunali che facevano parte della commissione chiesero di allungare
i tempi perché i tempi che noi avevamo dato, a loro dire, erano molto stretti.
PM: E questo quando avvenne?
De Cola: Siamo nella primavera/estate del
2014 più o meno; mi ricordo che era febbraio/marzo, la prima delibera, quella
con cui abbiamo stabilito di fare questa evidenza pubblica per acquistare gli
alloggi. Poi avevamo dato un mese, mi sembra, per presentare le domande, e poi
nacque questa esigenza di posticipare un po’ sia su richiesta dei consiglieri
sia anche su richiesta di molte persone che venivano a parlare. Dicevano: Noi ci siamo, però abbiamo bisogno ancora
due settimane – non so – per la
certificazione dell’impianto elettrico piuttosto che per chiudere una pratica.
PM: Per cui vennero prorogati questi
termini?
De Cola: Vennero prorogati, a memoria, di un
mese.
PM: Ma Grasso in questa occasione venne
nuovamente da lei per chiedere questa proroga dei termini?
De Cola: No, no, non venne, venne solo una
volta per questo tema.
PM: Invece lo ha incontrato anche in
altre occasioni?
De Cola: Io ricordo di averlo incontrato
nuovamente sempre con l’ingegnere Cucinotta che mi chiese di incontrare questa
persona che, come imprenditore, voleva fare una proposta di project financing sul così detto Fosso di via La Farina. Io avevo avuto
tre o quattro incontri in quel periodo su questa storia del Fosso e anche con questa persona che
disse che loro erano interessati a fare una proposta di project, dicevano che
volevano fare parcheggi, uffici. Ho detto: Guarda,
c’è una normativa specifica in materia, seguitela, presentate la vostra
proposta nei termini dovuti e noi cercheremo di rispondervi.
PM: Ma perché vennero da lei? Qual era
lo scopo di questo ulteriore incontro?
De Cola: Immagino che un imprenditore che
voglia fare una proposta sicuramente grossa, di molti milioni di euro, in pieno
centro città, magari va a parlare con un amministratore per capire se ci sono
motivi ostativi… Ma da parte nostra non c’era nessun motivo ostativo, cioè
vennero più persone a parlare del Fosso,
vennero professionisti, vennero altri imprenditori… Io a tutti dissi: Presentate la vostra proposta e noi la
valuteremo. Però nessuno presentò mai nulla, neanche questo signor Grasso.
PM: Ma era presente anche a questo
secondo incontro l’ingegnere Cucinotta?
De Cola: Sì, sì, era presente.
PM: Ma intervenne in qualche modo nella
conversazione l’ingegnere Cucinotta o con il Grasso le chiesero, appunto, al di
là di informazioni generali, anche in questo caso di avere agevolazioni?
De Cola: No, no, non mi fu chiesto…
Agevolazioni no, mi ricordo che allora si parlò più o meno di questa idea.. Mi
ricordo anzi che dissero che loro potevano garantire, come dire, una firma come
architetto di grande rinomanza, sarebbe stata una cosa che avrebbe dato
prestigio alla città… No, però non fu chiesto un favore, non fu chiesto nulla
di particolare.
PM: Ci sono state altre occasioni di
incontro con Grasso?
De Cola: No, ricordo queste due e basta.
PM: Ma poi lei con Cucinotta ebbe modo
di parlare di queste due vicende, cioè degli acquisti degli alloggi di Fondo
Fucile e del parcheggio di via La Farina? Avete in qualche modo commentato?
De Cola: Intanto devo dire che io parlavo
molto spesso con l’ingegnere Cucinotta perché lui era responsabile di un
servizio molto importante per cui era normale avere per me un’interlocuzione
con lui su tanti temi. Ricordo che abbiamo fatto qualche volta qualche
ragionamento insieme, poi questa storia del project di via La Farina… Però
così, a livello di chiacchiere, mentre delle case, degli alloggi non ne
parlammo mai. Mai, anche perché tutto il procedimento per l’acquisto degli
alloggi era incardinato in un altro dipartimento che era quello per le
politiche della casa dove Raffaele non lavorava. In realtà lui era un po’ fuori
piazza rispetto al tema. Il dirigente del dipartimento che si occupava era l’architetto
Maria Canale.
PM: Lei conosce l’architetto Parlato?
(Salvatore Parlato, ex funzionario del settore Urbanistica del Comune di
Messina, condannato a un anno in primo grado, lo scorso giugno, al processo
abbreviato Beta due proprio
relativamente all’affaire degli alloggi di Fondo Fucile, NdA).
De Cola: Certo.
PM: Riguardo in particolare agli
acquisti degli alloggi di Fondo Fucile, lei sa se ha avuto un ruolo all’interno
di questa vicenda?
De Cola: Sì, ricordo bene che una volta
chiuso il bando, quindi ricevute le offerte da parte dei privati che
proponevano i loro alloggi in vendita, fu fatto una specie di piccolo gruppo di
lavoro, ricordo quattro persone… Una di queste quattro era l’architetto Parlato.
Esse dovevano vagliare queste offerte e verificare che fossero in ordine, che
rispettassero quanto richiesto dal bando. L’architetto Canale suddivise il
lavoro tra queste persone e loro fecero delle schede. Ho partecipato a qualche
riunione perché cercavo un po’ di sollecitare l’iter. Quindi ricordo bene
questi incontri in cui, appunto, loro portavano queste schede, ne avevano fatte
una, due, ne dovevano fare ancora tre, quindi questo è il tipo di lavoro.
PM: Quando Grasso venne a parlare con
lei di questi progetti, le disse se lui era un imprenditore che era in società
con qualcun altro, con chi aveva intenzione di realizzare questo affare?
De Cola: Mi disse che era un imprenditore,
che lavorava su Messina, che erano interessati a fare delle cose, però non mi
disse con chi, né se la sua società…
Giudice a latere dott.ssa
Letteria Silipigni:
Erano interessati chi? Ha parlato al plurale lei…
De Cola: Lui parlava sempre di società, di
un gruppo, però non mi disse mai i nomi… Lui mi disse che era un imprenditore,
che aveva un gruppo di persone che lavorava con lui.
L’interrogatorio si è poi indirizzato ad un altro tema-chiave
sui presunti interessi del gruppo criminale dei Romeo-Santapaola, quello
relativo alla realizzazione (semifallita) di alcuni complessi residenziali
nell’area di Torrente Trapani alta.
PM: Lei si è occupato anche, nella
qualità di assessore, della vicenda della realizzazione di immobili sul
torrente Trapani? Ha avuto occasione di occuparsi di questo progetto
immobiliare?
De Cola: Sì, sì, assolutamente sì.
PM: I soggetti di cui stiamo parlando
adesso, l’ingegnere Cucinotta, Grasso Biagio, le risulta che si siano
interessati a questo progetto edilizio?
De Cola: Io mi sono interessato all’enorme
problema del torrente Trapani… Diciamo che io l’ho preso in una fase finale,
era già tutto fatto, il Magistrato aveva già dichiarato illegittimo il piano di
lottizzazione e quindi tutte le concessioni a valle del piano… E quindi c’era
in atto questa tragedia, ricordo c’erano ottanta famiglie che abitavano in case
che non erano più loro. Quindi fecero una serie di incontri e di riunioni con
gli imprenditori, con gli abitanti, con gli acquirenti di queste case e mi
ricordo che andai anche una volta a Palermo a cercare soluzioni insieme con l’Assessorato
al territorio ambiente, che non si trovarono purtroppo. Però non ricordo la
presenza dell’ingegnere Cucinotta… No, in quelle riunioni no. C’erano altri
tecnici di politica del territorio, c’era l’ingegnere Marmino (Francesco
Marmino, funzionario del Dipartimento del Comune di Messina, NdA), mi ricordo che faceva parte anche
lui un po’ di questo tavolo tecnico che avevamo messo insieme. Mi ricordo che
uno o due volte venne anche Salvatore Parlato, però l’ingegnere Cucinotta mi
pare non ci fosse.
PM: E degli imprenditori chi ricorda? Le
ditte costruttrici?
De Cola: Io ricordo che venne uno degli
imprenditori che realizzava, mi scuso ma non ricordo il nome, perché, diciamo,
si concordò così, per le vie brevi quella che era una possibile soluzione che
poi portammo avanti come ragionamento e andammo a proporre a Palermo. La
soluzione era non fare più nulla cioè abbandonare la metà della lottizzazione,
mettere in sicurezza tutto quello che c’era e ripresentare un piano di
lottizzazione che fotografasse l’esistente per consentire alle persone che
avevano comprato casa di non perdere la proprietà.
PM: Ma lei si occupò anche del
possibile spostamento di cubatura dell’area del torrente Trapani?
De Cola: No, no.
PM: Ma ne ha sentito parlare nel corso
della sua attività?
De Cola: Ne ho sentito parlare ma non me ne
sono mai occupato perché non credevo, per altro, che fosse una cosa da fare.
PM: Ma sa se se ne è occupato qualcun
altro, se è una cosa di cui si è parlato concretamente all’interno degli organi
comunali?
De Cola: In quel periodo, mentre io sono
stato assessore direi di no, almeno non che io sappia… A meno che non siano
state fatte delle discussioni non ufficiali, non alla presenza dell’assessore.
A me non risulta che si sia parlato di questo ma la condizione era tale che era
veramente difficile pensare a questa discussione.
PM: Ma perché?
De Cola: Perché lì il Magistrato aveva
dichiarato illegittimo a seguito di una perizia tecnica tutto quello che era
stato fatto quindi non c’era più il piano di lottizzazione, non c’erano più le
concessioni edilizie, quindi anche se per ipotesi, secondo me assurda, qualcuno
avrebbe voluto pensare di spostare quella volumetria, come si spostava una
volumetria che non esisteva? Un po’ strana come logica da seguire…
PM: Infatti la domanda era se comunque
se ne parlò nei tavoli tecnici…
De Cola: Forse non sono stato chiaro. Io ho partecipato
a dei tavoli perché molte delle persone che abitavano in queste case vennero da
me a dire: Noi siamo disperati, non
sappiamo come fare, aiutateci, perdiamo la casa. Stiamo parlando di
impiegati che si erano fatti un mutuo, avevano acquistato una casa, adesso
pagavano il mutuo perché la banca voleva i soldi e loro non avevano più la
casa, quindi situazioni veramente tragiche. E quindi cercammo di capire,
mettemmo assieme questo tavolo in cui c’erano un po’ di tecnici del comune, i
rappresentanti dei vari condomini e i vari imprenditori che si dichiararono
pure disponibili a non fare più nulla di quanto previsto cioè della metà circa
e di fare la messa in sicurezza di tutto.
PM: Lei non ricorda chi erano questi
imprenditori?
De Cola: Io sinceramente il nome non lo
ricordo però credo che ci siano dei verbali fatti di queste riunioni per cui
probabilmente si possono recuperare.
PM: Però Grasso non se lo ricorda?
De Cola: No, direi di no.
Concluso l’esame del Pubblico ministero, dottoressa Liliana
Todaro, l’ineggenere Sergio de Cola è stato controesaminato dall’avvocato
Salvatore Silvestro, difensore dell’imputato Raffaele Cucinotta.
Avv. Silvestro: Lei, rispondendo alle domande del
Pubblico Ministero, ha detto di conoscere Grasso Biagio. Può riferire al
Tribunale quando l’ha conosciuto, cioè quando lei ha saputo e se lo ha saputo
in che contesto che quella persona era Grasso Biagio?
De Cola: Io ho incontrato questa persona
nelle occasioni che ho detto prima… Poi ho appreso dai giornali quando c’è
stata tutta l’inchiesta che questa persona era quella che era venuta a parlare
con me.
Avv. Silvestro: Ma questo perché lei ha letto le
dichiarazioni di questo signore che ha assunto di essere venuto a parlare con
lei?
De Cola: Lui ha detto che si era incontrato
con me (…) Probabilmente scavando in qualche agenda trovo pure il nome perché
la segreteria quando prendeva gli appuntamenti comunque prendeva un appunto… Si
potrebbe anche ritrovare, e poi, diciamo, ho saputo dall’evolversi di questa
inchiesta che era questo signor Biagio Grasso….
Avv. Silvestro: Lei, sentito il 28 maggio del 2018
in Messina dagli ufficiali di polizia giudiziaria del Ros (Raggruppamento
Operativo Speciale dell’Arma dei carabinieri, NdA), testualmente riferisce: Non
conosco Grasso Biagio. Ricordo di
aver incontrato una persona nel periodo in cui ero assessore con delega al
risanamento che si accompagnava assieme a Cucinotta Raffaele in occasione della
pubblicazione di un bando. Lei oggi a domanda del Pubblico Ministero che le
ha chiesto: Conosce Grasso Biagio?,
risponde. Sì, è quella persona con cui….
Ora io le dico: dal 2018 ad ora che cosa è cambiato nelle sue conoscenze?
De Cola: No, nelle mie conoscenze non è
cambiato assolutamente nulla. Però non posso ignorare di aver letto giornali, visto
fotografie.
Avv. Silvestro: Quindi lei associa quella persona
che era con l’ingegnere Cucinotta da quello che ha letto nei giornali?
De Cola: Sì… Quando sono stato interrogato
dai Carabinieri, adesso io non ho, come lei sa, questo verbale, loro stessi mi
dissero: C’era il signor Biagio Grasso…
Avv. Silvestro: Le esibirono delle foto? Effettuaste
un verbale di individuazione fotografica?
De Cola: No.
Avv. Silvestro: In quel periodo qualche consigliere
comunale, qualche altro funzionario del Comune accompagnò imprenditori da lei
o, per quello che lei sa, da altri assessori per metterli in contatto, per
capire come funzionava questo bando?
De Cola: In quel periodo vennero da me molte
persone… Vennero agenzie immobiliari, proprietari di singoli appartamenti,
proprietari di interi stabili, perché siccome era un formula un po’ innovativa,
volevano essere sicuri di poter proporre i loro immobili.
Avv. Silvestro: Lo stesso anche per quel progetto
di Project financing del Fosso di Via
La Farina?
De Cola: Sì, ebbi almeno tre o quattro
incontri. Sì, con altre persone, con altri soggetti…
Avv. Silvestro: Ricorda dove si è sviluppato
quell’incontro?
De Cola: Sì, nella mia stanza a palazzo
Zanca.
Avv. Silvestro: Ricorda se è stato un incontro
programmato o è stato un incontro causale e poi vi siete recati nella stanza?
De Cola: Casuale non credo perché gli
incastri degli appuntamenti erano sempre abbastanza complessi da gestire quindi
sicuramente ci sarà stato un accordo con la segreteria o con me direttamente
tramite l’ingegnere Cucinotta.
Avv. Silvestro: L’ingegnere Cucinotta era presente
in tutte e due le occasioni?
De Cola: Sì, io ricordo di sì.
Avv. Silvestro: L’ingegnere Cucinotta, in occasione
di tutti quegli incontri a cui lei ha fatto riferimento, tavoli tecnici, ecc.,
le chiese mai un interessamento o comunque notizie circa la procedura di
assegnazione degli alloggi?
De Cola: No.
Avv. Silvestro: Le chiese se il Comune aveva altri
interessi sul Fosso di via La Farina
in contrasto con quelli che magari poteva avere quel signore con cui si
accompagnava?
De Cola: No, l’ingegnere Cucinotta non mi
chiese mai nulla, soprattutto per gli alloggi perché poi, per il Fosso di via La Farina, essendo lui un
funzionario molto esperto del dipartimento urbanistico conosceva perfettamente
le problematiche dell’area.
Avv. Silvestro: Quindi non manifestò mai alcun
interessamento particolare? Non le fece mai nessuna pressione?
De Cola: No, assolutamente.
(…)
Avv. Silvestro: Si ricorda da quanto tempo lavorava
l’ingegnere Cucinotta al Dipartimento politiche del territorio?
De Cola: Non lo so, credo da tantissimi anni…
Da molto prima che arrivassi io come assessore.
Avv. Silvestro: Si ricorda la qualifica che
rivestiva?
De Cola: Lui era responsabile del servizio
urbanistica, se non sbaglio. Non ricordo esattamente la dizione del servizio,
però era il servizio che seguiva proprio i Piani.
Avv. Silvestro: Aveva autonomia decisionale?
De Cola: No, era un funzionario. I
dipartimenti sono organizzati che i vari servizi, attraverso il capo servizio e
i funzionari, portano le proposte, gli atti alla firma del dirigente, che
comunque è il responsabile.
Avv. Silvestro: Per quello che le risulta, il
dipartimento politiche del territorio presso cui era addetto l’ingegnere
Cucinotta aveva competenze per il rilascio di concessioni edilizie e per gli
oneri concessori?
De Cola: No, concessioni edilizie no. Gli
oneri concessori venivano trattati dal dipartimento edilizia privata che è un
altro dipartimento, rispetto al quale l’ingegnere Cucinotta non aveva alcuna
competenza. E’ da dire che i due dipartimenti praticamente sono molto vicini
perché edilizia privata e urbanistica trattano materia in tutto simile. Anche
fisicamente… Uno era al primo piano del Dante Alighieri e l’altro era al
pianoterra.
Avv. Silvestro: Il dipartimento politiche del
territorio aveva competenza sui progetti di finanza?
De Cola: No. Il project financing è un
progetto di finanza, una delle modalità previste dalle norme vigenti per
realizzare opere pubbliche con denaro privato. Quindi direi che andava
incardinato probabilmente ai lavori pubblici; se fosse arrivata una proposta
sarebbe andata ai lavori pubblici.
Avv. Silvestro: Invece per quanto riguarda i
programmi complessi, i programmi di recupero urbano come quelli a cui ha fatto
riferimento rispondendo a qualche domanda del Pubblico Ministero, qual era il
dipartimento che aveva le competenze specifiche? Si occupava il dipartimento
politiche del territorio?
De Cola: I programmi complessi era un
ufficio che esisteva quando noi siamo arrivati e noi lo abbiamo smantellato
perché ritenevamo che non fosse utile. Il personale che c’era in quell’ufficio
è andato in parte ai lavori pubblici, in parte in altri dipartimenti.
Avv. Silvestro: Chi era il dirigente?
De Cola: Il dirigenti di programmi
complessi? Non lo ricordo perché, lo ripeto, noi lo smontammo quando arrivammo.
Avv. Silvestro: I programmi di recupero urbano?
De Cola: I programmi di recupero urbano è un
termine molto ampio…
Avv. Silvestro: Nella sua ampiezza…
De Cola: No, non so bene a cosa lei si
riferisca. Un programma di recupero urbano è un qualcosa che deve interessare
la pianificazione e quindi passare per la pianificazione sicuramente.
Probabilmente lei fa riferimento ai cosiddetti Piani di risanamento… In quanto
tali, essi stavano al dipartimento politiche del territorio che li vagliava, li
approvava e andavano avanti…
Avv. Silvestro: Per quanto riguarda le procedure
per gli alloggi popolari, l’ingegnere Cucinotta aveva qualche competenza?
De Cola: No.
Avv. Silvestro: Lei ricorda come è nata e si è
sviluppata nel 2014 la procedura di acquisto degli alloggi popolari?
De Cola: Sì, certo che lo ricordo. Nasce dal
fatto che noi osservammo che gli alloggi realizzati dallo IACP hanno dei costi
incredibilmente alti, infinitamente più cari di qualunque alloggio si possa
andare a comprare sul mercato e allora questa considerazione, associata a quella
che la città di Messina è stata devastata dal PRG ancora vigente, una città
surdimensionata nel suo dimensionamento di vani (infatti la città è piena di
vendesi, affittasi, sono tutti vani vuoti e resteranno vuoti), abbiamo detto: Anziché costruire degli altri alloggi che
peraltro ci costano un botto, proviamo a comprare sul mercato, vediamo se ci
riusciamo. Nacque questa idea, facemmo un po’ di battaglie alla Regione
perché all’inizio l’assessorato regionale non voleva concederci l’utilizzo dei
fondi sulla legge 10/90 con cui facemmo quel bando… Poi si convinsero e partì
il bando. Il dipartimento che aveva la competenza su questa procedura era
Politica della casa. L’architetto Maria Canale era il dirigente.
Avv. Silvestro: Lei ha già riferito che non aveva
nessuna competenza l’ingegnere Cucinotta su queste procedure di alloggi
popolari. Ma anche da non competente o da abusivo o da estraneo ha mai
partecipato in qualche modo a questa procedura? Lei lo ha mai visto presente a
qualche tavolo o qualcuno le ha detto della presenza dell’ingegnere Cucinotta?
De Cola: No.
Avv. Silvestro: Quando nasce l’esigenza di
individuare alcuni tecnici per effettuare la costituzione di quel gruppo di
lavoro che doveva vagliare le offerte, l’ingegnere Cucinotta le chiese mai di
farne parte?
De Cola: No.
Avv. Silvestro: Sa se lo chiese a qualcuno?
De Cola: Questo non lo so, che io sappia no,
però… Non a me.
Avv. Silvestro: Lei ha avuto modo di verificare
l’offerta concretamente formulata o rappresentata dalla società Parco delle Felci?
De Cola: Ovviamente no. Ricordo che era una
palazzina con numerosi alloggi, che era vicina all’area di interesse e che
erano alloggi nuovi…
Avv. Silvestro: Ma erano tutti o erano soltanto una
parte?
De Cola: Questo non lo ricordo. Non sono mai
entrato in un dettaglio tecnico di questo tipo, non era mio compito.
Avv. Silvestro: Per la procedura di gara potevano
essere offerti anche alloggi in corso di costruzione?
De Cola: Potevano essere offerti alloggi che
dovevano essere però totalmente completati e con agibilità entro un certo
limite temporale.
Avv. Silvestro: Erano sei mesi dalla presentazione
delle offerte?
De Cola: Non lo ricordo. Sicuramente sarà
scritto nel bando. C’è un motivo, diciamo. Il motivo è che a Messina, molto
spesso, sono stati fatti dei finti bandi per acquistare case che non erano
neanche tracciate per poi essere costruite e dopo aver fatto l’accordo furono
costruite e comprate. Allora noi, per evitare tutto ciò, abbiamo detto: A noi non interessa nulla. Perché
vennero anche questi signori che volevano proporre le case sulla carta e dicono:
Voi le comprate, noi ve le costruiamo al
prezzo che volete. Dissi: Noi
facciamo un bando perché non vogliamo fare volumi nuovi perché riteniamo che in
città ce ne siano già troppi. La ratio era questa. Non entro nel merito di
qual è lo stato dell’alloggio che il privato vuole vendere all’amministrazione
però entro nel merito della data: la casa
la devi costruire ma sei un mago e in tre mesi ce la fai? Bene, se riesci…
Avv. Silvestro: Al di là di questa proroga
generalizzata che riguardava praticamente tutti, lei sa se fu mai avanzata una
richiesta di proroga da parte del singolo offerente, ad esempio Parco delle Felci?
De Cola: Che io sappia no. Comunque non
avrebbero dovuto versarla a me ma, a limite, al dipartimento.
Avv. Silvestro: Lei lo avrebbe saputo?
De Cola: Probabilmente sì. Col dirigente
generalmente ci rapportavamo sempre, cercavamo di seguire in sintonia
l’iniziativa.
Avv. Silvestro: Quando nasce l’esigenza della
costituzione di quel tavolo tecnico o di quel gruppo di lavoro a cui lei ha
fatto riferimento? Dei tecnici che dovevano vagliare le offerte d’acquisto
delle case?
De Cola: Una volta che si è concluso il
periodo per ricevere le offerte, queste furono intanto guardate un po’ così dal
dipartimento dopodiché, siccome bisognava verificare che quanto dichiarato dai
privati fosse rispondente alla verità e quindi siccome erano tante, nacque un
problema perché il dipartimento era, come sempre, sotto organico e quindi
chiedemmo aiuto ad altri dipartimenti dove c’erano tecnici. Venne Salvatore
Parlato proveniente dall’edilizia privata, l’architetto Reale da politiche del
territorio, poi c’era il geometra Sangiorgi che lavorava in quel dipartimento e
c’era anche, mi sembra, l’architetto Corace da lavori pubblici. Come dire, per
avere un po’ più forza lavoro per verificare le offerte.
Avv. Silvestro: Verificare la congruità delle offerte,
la rispondenza ai criteri del bando o perché erano anche pervenute tantissime
offerte?
De Cola: Ne erano pervenute tante, non
tantissime. Per verificare la correttezza sia tecnica che amministrativa, cioè
l’alloggio deve avere un servizio igienico dotato di… Quindi bisogna andare a
fare un sopralluogo, deve essere di tot metri quadri, è così o non è così? E
poi anche l’offerta… Siccome comunque queste case per noi erano alloggi
sociali, il loro costo è regolamentato e quindi gli offerenti avrebbero dovuto
basarsi sulla norma per fare la loro offerta, non è che potevano dire duemila
euro a metro quadro, mille euro a metro quadro. Quindi era stato fatto anche
questo riscontro. Ricordo anche che a qualcuno dei soggetti che aveva
presentato offerta fu detto: Guarda che
la tua offerta è troppo alta, te l’abbassiamo. Il singolo tecnico che
effettuava il sopralluogo doveva verificare intanto la rispondenza
dell’offerta, perché loro offrivano una planimetria, una piantina: risponde,
non risponde e poi controllare anche la stima.
Avv. Silvestro: L’istruttoria quindi da chi fu
seguita? Se ne occupò, sempre il dipartimento politiche della casa?
De Cola: Sempre il dipartimento politiche
della casa che si avvalse dell’apporto di alcuni tecnici di altri dipartimenti.
Avv. Silvestro: Sempre con un Cucinotta
assolutamente non interessato…
De Cola: No, l’ingegnere Cucinotta non fece
parte di questo gruppo di lavoro.
(…)
Avv. Silvestro: Senta, al fine di dipanare qualche
equivoco che potrebbe insorgere, l’architetto Parlato e l’ingegnere Cucinotta
facevano parte dello stesso dipartimento?
De Cola: No, l’architetto Parlato all’inizio
stava al patrimonio e poi fu trasferito all’edilizia privata, mentre
l’ingegnere Cucinotta per tutto il periodo stava a politiche del territorio.
Erano in due dipartimenti diversi.
Avv. Silvestro: L’architetto Parlato, quindi, per
tutta la fase anteriore alla presentazione delle offerte e alla scadenza del
termine, non ha avuto nessuna competenza…
De Cola: E’ così.
Avv. Silvestro: Ma queste offerte degli immobili come
avvenivano concretamente? Erano in busta chiusa?
De Cola: Forse sì, non lo so sinceramente
come venivano fatti ma non credo, non c’era motivo, non c’era una gara anche
perché gli alloggi venivano acquistati non per il prezzo ma per il punteggio. Nel
bando era descritto un meccanismo di punteggio cioè ti do 10 punti se sei molto
vicino, 9 se sei più lontano, 8 se sei più lontano. Quindi io ti do 8 punti se
l’alloggio è nuovo, sette se ha vent’anni… Ora io sto semplificando, c’era un
meccanismo di punteggio e poi veniva fuori un numero.
Avv. Silvestro: Possiamo dire che non è stata
istituita neanche una commissione di gara perché non c’è stata una vera e
propria gara?
De Cola: Non c’era una gara. Era una
richiesta di acquisto. C’era un bando pubblico che chiedeva alloggi da
comprare.
Avv. Silvestro: Lei conosce o ha conosciuto
l’ingegnere Cosimo Polizzi?
De Cola: Polizzi? No.
Avv. Silvestro: Quindi è inutile che le chieda se
l’ingegnere Cosimo Polizzi ha svolto il ruolo di consulente tecnico esterno del
Comune in questo periodo?
De Cola: Con i miei assessorati? No, che io
sappia no. Se l’ha fatto con un altro assessorato non lo so. Il Comune è una
macchina grande.
Avv. Silvestro: Visto che lei comunque non conosce
l’ingegnere Polizzi fisicamente, ricorda se l’ingegnere Cucinotta ebbe mai a
chiederle qualcosa per l’ingegnere Polizzi? Le ha caldeggiato qualcosa? Le ha
chiesto di fargli ricoprire qualche incarico?
De Cola: No.
Avv. Silvestro: In riferimento al Fosso di via La Farina, poi venne
presentato qualche progetto?
De Cola: No, nulla, nessuna delle conversazioni
avute portò un qualche esito.
Avv. Silvestro: Ma se fosse stato presentato,
l’ingegnere Cucinotta avrebbe avuto qualche competenza?
De Cola: Il suo dipartimento sicuramente sì
perché c’era stata la fase di approvazione di un progetto per capire se era
conforme allo strumento urbanistico.
Avv. Silvestro: Sempre propositivo rispetto al
dirigente, giusto?
De Cola: Certo, il suo ufficio avrebbe
istruito la pratica, riceveva un nuovo progetto, doveva verificare se
rispondeva alle indicazioni normative vigenti per quell’area, avrebbe fatto il
suo parere, lo avrebbe sottoposto al dirigente.
Avv. Silvestro: Comunque non aveva una potestà
decisionale?
De Cola: Non era un dirigente l’ingegnere
Cucinotta al Comune di Messina.
Avv. Silvestro: Nel 2014 in quel Fosso era possibile che si potesse
costruire il secondo Palazzo di giustizia?
De Cola: No, ma neanche adesso.
Avv. Silvestro: Qual è il motivo?
De Cola: Per la legge regionale urbanistica
vigente, l’art. 15 della legge 71/78, entro cinquecento metri dalla battigia
c’è un indice di 0.75 metri cubi per metro quadro, cioè un piano si può fare. (Da
rilevare come l’ipotesi di realizzare il secondo Palazzo di giustizia nell’area
del cosiddetto Fosso di via La Farina
è stata invece rilanciata nei mesi scorsi dall’amministrazione del sindaco
Cateno De Luca, NdA).
Avv. Silvestro: Ingegnere, le risulta se in quel
periodo, 2014/2013 in cui è stato assessore o prima o anche dopo, sia stata mai
presentata una proposta per il recupero urbano dell’area ex Sanderson?
De Cola: Non lo so perché l’area ex
Sanderson era e credo sia ancora di competenza regionale. Comunque non al Comune
però direi di no perché abbiamo avuto parecchi incontri tentando di sollecitare
la Regione a fare qualcosa e non…
Avv. Silvestro: Quindi è inutile che le chiedo se
l’ingegnere Cucinotta manifestò mai interesse per questa area…
De Cola: Sicuramente no, perché appunto
l’ingegnere Cucinotta, ripeto, era un funzionario anziano, esperto, sapeva
benissimo che l’area non era nelle competenze del Comune.
Avv. Silvestro: Quindi poteva essere realizzato un
centro commerciale in quell’area, all’ex Sanderson?
De Cola: Credo proprio di no. Però, ripeto,
è un’area al di fuori delle competenze comunali, non…
Avv. Silvestro: Lei ha detto: Escludo che qualcuno abbia mai presentato una richiesta di spostamento
di cubatura dal Torrente Trapani a via... Ma al di là della presentazione
di questo progetto, era possibile farlo nel 2014?
De Cola: Le ripeto no, perché al Torrenti
Trapani un Magistrato ha dichiarato illegittime le concessioni per cui non
esistono le cubature, quindi che cosa sposti?
Avv. Silvestro: Al di là del provvedimento del
Magistrato che domani potrebbe anche essere revocato, appellato, impugnato?
De Cola: No, comunque non c’era uno
strumento per smontare all’interno della nostra attuale organizzazione in
materia urbanistica, non c’è.
Avv. Silvestro: Si ricorda quando è stata
introdotto questa possibilità dalla legge regionale? Se è la 16/2016 e quindi
due anni dopo? Lo spostamento di cubatura?
De Cola: Però lo spostamento di cubatura
introdotto nel 2016 deve comunque raccordare con gli strumenti vigenti, io
credo che ancora oggi a Messina…
Avv. Silvestro: Quindi né nel 2014 né con quella
legge né oggi era possibile fare?
De Cola: No.
Avv. Silvestro: Okay. Lei ricorda se qualcuno ebbe
mai a chiederle notizie per una concessione edilizia della ditta Edil Raciti?
De Cola: Edil Raciti? Il nome francamente
non mi dice nulla… Se mi aiuta, se mi dice di cosa si tratta... Di nomi io ne
ho sentiti migliaia in cinque anni, se lei mi dice magari di quell’intervento
posso localizzarlo meglio, ma il nome no.
Avv. Silvestro: Questo nome non le evoca neanche la
figura dell’ingegnere Cucinotta, se qualche volta l’ingegnere Cucinotta le
chiese qualcosa?
De Cola: No, anche perché le concessioni le
rilasciava e le rilascia per legge il dipartimento edilizia privata oppure, se
lavori pubblici, i lavori pubblici.
Avv. Silvestro: Lei ha mai avuto contezza se
l’ingegnere Cucinotta, al di fuori delle sue prerogative, chiamiamole
istituzionali, nelle funzioni che esercitava all’interno del Comune, fosse
solito seguire i progetti di altri professionisti?
De Cola: Non lo so, io conosco e ho
incontrato molte volte l’ingegnere Cucinotta ma solo nell’ambito del Comune, al
di fuori non so delle sue attività, non ho idea.
Avv. Silvestro: Ricorda se l’ingegnere Cucinotta
nel 2014, nel periodo in cui lei è stato assessore, si è occupato di
pianificazione e gestione del territorio?
De Cola: Sì, lui si occupava della parte di
pianificazione, diciamo così.
Avv. Silvestro: Lei si ricorda se stava seguendo la
procedura proprio relativa alla pianificazione territoriale?
De Cola: Noi nel 2014 abbiamo avviato e
quasi concluso alcune azioni importanti. Una prima fu uno studio cumulativo
sugli impatti ambientali che era stato richiesto dal Ministero dell’Ambiente,
non so, sette/otto anni prima e fu conclusa nel 2014 e rientrava, diciamo, tra
le azioni a cui sicuramente ha partecipato anche l’ingegnere Cucinotta. Poi
avevamo avviato e portato assolutamente avanti la cosiddetta Variante di
salvaguardia e anche in quella l’ingegnere Cucinotta rientrava perfettamente
nelle sue funzioni… Poi si stava avviando l’iter per il nuovo Piano regolatore.
Tutti temi, diciamo…
Avv. Silvestro: Può spiegare in che cosa consisteva
questa Variante parziale di salvaguardia ambientale, per che cosa nasce e qual
era l’obiettivo?
De Cola: La Variante parziale di tutela
ambientale, cosiddetta salvacolline,
a Messina nasce da una delibera di Consiglio comunale del 2012 perché il
consiglio precedente a quello dove c’ero anche io, con enorme ritardo rispetto
alla tragedia del primo ottobre del 2009 a Giampielieri dove sono morte
quaranta persone, aveva dato mandato al dipartimento politiche del territorio
di redigere una Variante al Piano regolatore vigente che tenesse conto degli
esiti di uno studio sul rischio fatto dall’ENEA, un soggetto istituzionale
importantissimo. Questa cosa non era stata fatta e siccome per noi era importantissimo
farla, mettemmo mano a questa variante. La variante, diciamo, è un contenitore
di tutti i vincoli esistenti e in più recepisce le indicazioni dello studio
dell’ENEA che, ad oggi, non sono recepite nel Comune di Messina. Sono
indicazioni molto importanti e molto interessanti perché per la prima volta non
parlano di cose accadute come, ad esempio, il Piano di assetto idrogeologico,
il famoso Pai che non è null’altro che il censimento delle frane, i dissesti…
Invece lo studio ENEA parla in prospettiva, dice: In questo territorio, per questi motivi c’è un rischio. E noi
avevamo mappato tutte queste cose. La variante ha come esito la cancellazione
di circa due milioni di metri cubi di potere edificatori dei territori.
Avv. Silvestro: In questo caso un terreno
edificabile diventava non edificabile?
De Cola: Esattamente. Quindi il diritto
concesso da uno strumento urbanistico è difficile da togliere… Questa procedura
veniva ammortizzata per i proprietari
da un’altra delibera fatta sempre prima del nostro arrivo, nel 2012, noi ci
siamo insediati a giugno del 2013, in cui si diceva che se in questa variante,
per cui si dava al dipartimento politiche del territorio indicazione di
procedere, c’era qualcuno che perdeva il potere edificatorio, poteva iscrivere
questi volumi in un registro dei volumi e poi questi volumi sarebbero stati
riutilizzati da un’altra parte. Ma questo c’era già prima di noi. Noi abbiamo
messo in atto delle cose che erano state dette ma nessuno aveva fatto perché
erano un po’ scomode.
Avv. Silvestro: Comunque quel terreno
sostanzialmente non valeva più niente?
De Cola: Be’, no, perché con questo
meccanismo dell’iscrizione dei volumi, se io ho, faccio un esempio, mille metri
cubi in un terreno a Castanea, a Salice, e la variante su quel terreno mi dice:
Guarda, qui non puoi più costruire, allora
io quei mille metri cubi li posso iscrivere in questa banca dei volumi.
Avv. Silvestro: E che me ne faccio, scusi?
De Cola: Il procedimento è che un
imprenditore che in un domani andrà a realizzare cubature in un territorio in
cui è possibile realizzarle può anche comprare il potere edificatorio della
banca dei volumi. E’ un meccanismo abbastanza complesso ma la logica è questa.
Avv. Silvestro: E se queste cubature non si
iscrivano nel registro che succede?
De Cola: Si perdono. Però questa iscrizione
nel registro fu pubblicizzata mille volte almeno.
Avv. Silvestro: Le risulta se tutto il terreno
relativo al complesso immobiliare dove ricadeva Parco delle Felci sia stato oggetto di questa declassificazione?
De Cola: No, credo di no. No, non lo so, ma
direi di no come logica.
Avv. Silvestro: Se io le sottopongo il protocollo
220400 dell’11 settembre del 2017 rilasciato dal dipartimento politiche del
territorio, lei è in grado di verificare se la particella del foglio 132 in
località villaggio Aldisio di cui era intestataria catastale la ditta Parco delle Felci, sia stata oggetto di
declassificazione? Questo è un attestato rilasciato il 2017 ma la procedura è
del 2014.
De Cola: Questa è una nota del dipartimento
politiche del territorio, dell’ufficio piano regolatore che ha come oggetto: Richiesta attestato Variante parziale di
salvaguardia ambientale al PRG, nota numero del 21 agosto 2017. Pervenuta
tramite Pec il 14/8/17.
Avv. Silvestro: Ingegnere, può riferire se tra
l’elenco delle particelle catastali interessate dalla Variante di salvaguardia
ambientale sono inserite le particelle 2166, 2168?
De Cola: Parco
delle Felci, eccolo qua. 132 particella 291. E poi 132 particella 293 e poi
sempre 132 come foglio, ci sono delle altre particelle, 132/33… Con vari…
particella 295, 296…
Avv. Silvestro: Tutte quelle di Parco delle Felci sono state tutte
declassificate?
De Cola: Sì. Sono intestate Parco delle Felci Srl.
Avv. Silvestro: Il Piano di salvaguardia quando è
stato approvato?
De Cola: No, questa è la tragedia, non è mai
stato approvato. Fu approvato dalla Giunta, ebbe tutte le approvazioni
tecniche, Genio Civile, Sovrintendenza, Regione, eccetera, eccetera… Il
Consiglio si è rifiutato di guardarlo.
Avv. Silvestro: Desidero sottoporle un altro
attestato, è il protocollo n. 295.801 sempre del 27/11/2017.
De Cola: Sì. Anche questa è una nota del
dipartimento politiche del territorio, ufficio piano regolatore del 27 novembre
2017. L’oggetto è: Richiesta attestato
integrativo Variante parziale di salvaguardia ambientale al PRG. Istanza
protocollo del 22 novembre 2017 pervenuta tramite Pec il 21/11/17. La nota
dice: Non risulta pervenuta alla data
odierna alcuna richiesta di iscrizione al registro dei volumi di cui agli artt.
23 bis e ter del regolamento edilizio in relazione alle particelle del foglio
di mappa 132…
Avv. Silvestro: Quindi abbiamo questi terreni
declassificati e la cubatura mai iscritta, quindi persa sostanzialmente…
De Cola: Sì, se la Variante fosse stata
approvata è così. Esatto, è corretto.
Avv. Silvestro: Che ruolo rivestiva l’ingegnere
Cucinotta nell’ambito di questa procedura della Variante?
De Cola: L’ingegnere Cucinotta era uno dei
soggetti responsabili della redazione della Variante. Era il Rup, responsabile
del procedimento, ma comunque era anche uno dei redattori.
Avv. Silvestro: Manifestò mai degli atteggiamenti
contrari a queste determinazioni?
De Cola: No.
Avv. Silvestro: Era propositivo?
De Cola: Il suo lavoro regolarmente. Sì.
Avv. Silvestro: Chi li scelse i tecnici?
De Cola: Il dirigente sicuramente e poi
c’era stato un atto del Segretario generale.
Avv. Silvestro: Ricorda per caso se l’ingegnere
Cucinotta propose il nome dell’architetto Parlato?
De Cola: Non lo ricordo, sinceramente. Anche
se è stato non lo ricordo. Ma tra l’altro io non entravo molto in queste
nomine…
Avv. Silvestro: Non lo ricorda o lo può escludere?
De Cola: Era una cosa tra dirigente e Segretario
generale. Le nomine dei gruppi di lavoro sono concordate tra il dirigente del
dipartimento e il Segretario generale, il direttore generale.
Avv. Silvestro: Lei ricorda di una comunicazione e-mail del 28
ottobre 2013 inviatale dall’ingegnere Cucinotta con la possibile indicazione
dei soggetti che potevano fare parte del gruppo di lavoro?
De Cola: Può essere.
Avv. Silvestro: Gliela esibisco. Queste erano delle
indicazioni…
De Cola: Che Raffaele mi dava… Mi ha mandato
vari materiali tra cui c’era la bozza del gruppo per fare la Variante.
Avv. Silvestro: In quei nomi indicati c’è il
nominativo dell’architetto Parlato?
De Cola: Cucinotta… No.Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 27 dicembre 2019, http://www.stampalibera.it/2019/12/27/il-processo-beta-allassessorato-era-tutto-a-posto-parola-dellingegnere-sergio-de-cola/?fbclid=IwAR0iZTKTOoOJmVclG6fCKJhMd-xmSHtKd42RvtzA8Ne7eRMnPU4NBuq9Wp4
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