Allagata a Messina la palestra-lager per i minori stranieri non accompagnati
Dopo l'allagamento nella mattinata di giovedì 15 ottobre di una parte della
palestra di Gravitelli utilizzata in violazione alle leggi nazionali e
regionali e al senso etico dal Comune di Messina per "ospitare" una
cinquantina di minori stranieri non accompagnati scampati alle guerre del
continente africano e ai naufragi el Mediterraneo (alcuni, ancora, di età
compresa tra i 13 e i 15 anni), la chiusura immediata di questo centro-lager è
un atto ancora più doveroso e necessario.
Nei giorni scorsi le ispezioni di professionisti e studiosi delle
problematiche relative alle migrazioni, attivisti dei diritti umani,
giornalisti, operatrici di Borderline Sicilia (associazione premio nazionale
"Alex Langer 2014"), la deputata regionale del M5S Valentina
Zafarana, il consigliere circoscrizionale Santino Bonfiglio, ecc. avevano
evidenziato inaudite violazioni normative e gravissime anomalie e criticità. La
pioggia torrenziale di oggi ha messo ulteriormente a nudo l'insostenibilità e
l'irresponsabilità della scelta degli amministratori messinesi che adesso hanno
il dovere d'intervenire per restituire dignità e assicurare il rispetto dei
diritti umani a minori a chi il mondo intero ha negato sino ad oggi dignità e
diritti.
L'assenza di legittimi tutori dei minori al PalaGravitelli, la presenza di
personale "volontario" (massimo 2 operatori per turni sino a 12 ore
provenienti dal Centro Ahmed, altra struttura assai lontana dai requisiti e
dagli standard imposti dalla legge regionale per le strutture di prima
accoglienza), di cui, tra l'altro, si sconosce il rapporto formale esistente
con il Comune di Messina ecc, sono ulteriori elementi che rendono assai
scandalosa l'esistenza del Centro-PalaGravitelli.
C'è poi il capitolo vergognoso relativo all'imposizione del prelievo delle
impronte digitali ai minori ospitati al Centro Ahmed e a Gravitelli. Quello
delle impronte digitali è una questione dolorosa e controversa anche in ambito
Ue, duramente stigmatizzata da giuristi, dalle reti di sostegno ai migranti,
ONG e associazioni antirazziste. In questi mesi, richiedenti asilo e rifugiati
hanno messo in pratica in Italia azioni di disobbedienza civile contro queste
pratiche fasciopoliziesche e sicuritarie; per i minori, privati di qualsivoglia
sostegno giuridico e psicologico, è invece del tutto impossibile potersi
esimere da esse. Sappiamo purtroppo, che questa pratica a Messina è all'ordine
del giorno, realizzata anche in assenza dei tutori (o senza la nomina stessa
dei tutori), e a volte i minori sono stati "accompagnati" in Questura
pure da operatori-"volontari".
L'ennesima vergogna di una
città che non ha mai voluto misurarsi seriamente con la falsa emergenza sbarchi
e che ha consentito a partire dalle sue principali istituzioni (Prefettura,
Questura, Università, ente locale) l'esistenza da più di due anni di lager per
rifugiati come la Tendopoli dell'Annunziata e la (ex) caserma di Bisconte; del
Centro Ahmed (ex Ipab) dove sono stipati oltre 200 minori e, dal 3 settembre
2015, perfino di una gelida palestra comunale (Gravitelli) dove sino a venerdì
9 ottobre c'erano perfino bambini di 10 anni di età.
CHIUDERE IMMEDIATAMENTE IL CENTRO-LAGER PER MINORI STRANIERI NON
ACCOMPAGNATI NELLA PALESTRA DI GRAVITELLI A MESSINA
Commenti
Posta un commento