A Poggio Renatico nuovo sistema di Comando e controllo aereo NATO
È il Comando Operazione Aeree (COA) dell’Aeronautica
militare di Poggio Renatico, Ferrara, il centro
nodale delle operazioni aeree di Trident
Juncture 2015, l’imponente esercitazione militare della NATO in svolgimento
in questi giorni nel Mediterraneo centrale. “Più di 180 aerei di 16 paesi NATO
e di 3 paesi partner NATO operano dalle basi aeree militari di Italia, Spagna e
Portogallo”, riporta il Comando generale delle attività aeree alleate (HQ
AIRCOM) di Ramstein, Germania. “Il direttore del Comando integrato della
componente aerea (Joint Force Air Component Command - JFACC) di Poggio Renatico è
l’ufficiale responsabile della direzione e del controllo delle esercitazioni
aeree. Egli viene supportato dai tre capi dei cosiddetti Controlli Operativi Locali o LOPSCON
Air cells, operativi nelle basi di rischiaramento di Beja, Albacete e
Trapani per la gestione dei piani addestrativi. I LOPSCON Air dirigono e controllano quotidianamente le esercitazioni
locali”.
Per Trident
Juncture sono impegnati a Poggio Renatico oltre 400 militari dell’Aeronautica
italiana e di 15 Paesi dell’Alleanza Atlantica. La prima fase addestrativa è
stata utilizzata per esercitare in modo simulato la catena di comando e
controllo di tutte le forze NATO impiegate. Ciò ha consentito all’Italian Joint Force Air Component della
base ferrarese di acquisire la necessaria certificazione in ambito alleato prima
di essere messa a disposizione per l’anno 2016 della NATO Response Force (NRF),
la forza di pronto intervento in grado d’intervenire in poche ore in qualsiasi scacchiere
di guerra internazionale.
Il
Comando integrato dell’Aeronautica militare di Poggio Renatico ha
assunto un ruolo strategico chiave nella gestione delle operazioni aeree e di
controllo radar dell’Alleanza atlantica. Lo scorso 17 giugno è stato attivato a
Poggio Renatico il primo sito ACCS (Air Command and Control System) che
fornisce alla NATO un sistema di comando e controllo (C2) unificato per la
pianificazione e l’esecuzione di tutte le operazioni di sorveglianza aerea. Altri
siti ACCS diverranno operativi in altri paesi dell’Alleanza tra la fine del
2015 e il 2016. “Una volta completata l’installazione del nuovo sistema di
comando e controllo aereo, la NATO si assicurerà una copertura dello spazio
aereo di più di 10 milioni di km quadrati, mettendo in rete una ventina di grandi
centri militari e ampliando enormemente lo spettro operativo e gli strumenti degli
operatori e l’efficienza stessa delle attività aeree NATO”, riporta il comando
generale dell’Alleanza. “L’ACCS è il maggior tentativo della NATO per
accrescere la propria interoperabilità nel settore C2 nei cieli di tutta Europa
e assicurare alle nazioni europee appartenenti alla NATO, senza interruzioni,
tutte le tipologie di operazioni aeree sul loro territorio e oltre. Con l’ACSS tutti
i membri NATO saranno in grado d’integrare le loro funzioni di controllo del traffico
e delle missioni aeree, sorveglianza e gestione delle forze militari e dello spazio
aereo”.
Il
sistema ACCS sarà pure in grado di rispondere alle richieste operative del
nuovo programma di “difesa” aerea e missilistica integrata della NATO (Integrated Air and Missile Defence). “Questo network sarà anche in collegamento con il comando
di difesa missilistico alleato e con l’Allied Air Command di Ramstein”, ha dichiarato
il generale Bernhard Fürst, vicepresidente del NATO Air and Missile Defence Committee. “Nelle nostre intenzioni, il
primo sito contro i missili balistici diverrà operativo il prossimo anno in Romania
e una seconda base sarà pronta in Polonia nel 2018. Queste basi lavoreranno con
un tempo di reazione di 10-12 minuti”. L’ACCS potrà supportare inoltre il cosiddetto Readiness
Action Plan (RAP) approvato il 5
settembre 2014 dal Summit NATO in Galles, un piano strategico che consentirà alle
forze armate alleate di “rispondere
velocemente e con fermezza alle nuove emergenze, ovunque esse si presentino”, dalla Russia e
l’Ucraina all’area del Medio Oriente e del Nord Africa.
Il contratto per lo sviluppo
e i test del software e dell’hardware del sistema ACCS, per un valore
complessivo di 500 milioni di dollari, è stato firmato dalla NATO nel 1999 con
l’Air Command Systems International (ACSI), una società con sede a Massy, Parigi,
controllata dalla statunitense Raytheon e dalla francese Thomson-CSF (oggi Thales).
Per completare il programma ACCS, i paesi NATO hanno sborsato sino ad oggi più
di due miliardi di euro, a cui si devono aggiungere le
spese per l’acquisto dei sensori del sistema. Nell’ambito
del programma di sviluppo dell’Air Command and Control System,
nel 2011 Selex Sistemi Integrati (società controllata da Finmeccanica e
confluita poi in Selex ES), ha siglato un contratto del valore di 10 milioni di
euro per la progettazione e la realizzazione entro il 2015 dei siti ACCS in
Ungheria e Norvegia. La NATO ha pure affidato a Selex i lavori d’integrazione
di 230 sensori per tutti gli undici siti di replica ACCS (valore 14,5 milioni
di euro). Alla rete ACCS saranno integrati
inoltre pure i radar di ultima generazione FADR Fixed Air Defence (FADR) RAT31-DL, prodotti da Selex ES ed acquistati dall’Aeronautica
militare italiana e da alcuni paesi europei.
L’8 luglio 2015, ancora una volta a Poggio
Renatico, la ministra della difesa Roberta Pinotti ha inaugurato l’European Personnel Recovery Center
(EPRC), il polo d’eccellenza dell’European Air Group (EAG) cofinanziato da
Italia, Belgio, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito. “L’European Personnel Recovery Center ha
lo scopo di convogliare in un unico polo - sia in ambito dottrinale e
concettuale, sia nel contesto formativo e addestrativo - tutte le conoscenze
del settore personnel recovery, cioè
il recupero da zone di crisi di militari e civili – tra questi ultimi
diplomatici, giornalisti, volontari e cittadini – che si trovino in situazioni
di difficoltà”, ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica,
generale Pasquale Preziosa. “Il Centro di Poggio Renatico assolverà anche il
compito di supportare un’eventuale operazione reale che comprenderà e coinvolgerà
una serie di azioni, dal rifornimento in volo all’arrivo delle Forze Speciali,
passando per la difesa aerea e al Combat SAR, ossia la ricerca e il soccorso
nelle aree di combattimento”.
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