Mini droni per le forze d’assalto dell’esercito italiano
Si
chiama COMFOSE: è il nuovo Comando forze speciali che nell’ambito del
potenziamento delle capacità di pronto intervento delle forze armate negli
scenari di crisi e di conflitto internazionali ha posto alle
dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito il 9° Reggimento d’Assalto “Col Moschin”, il 185° Reggimento
Ricognizione Acquisizione Obiettivi, il 28° Reggimento Comunicazioni Operative
“Pavia” e il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti. Con sede nella caserma “Gaberra”
di Pisa, la stessa che ospita il Centro addestramento paracadutisti, COMFOSE ha
il compito di coordinare le specifiche esigenze di formazione ed addestramento dei
reparti ad alta specializzazione dell’Esercito, assicurandone l’interoperabilità.
Una task force in linea con le nuove strategie Nato, somigliante ai reparti d’eccellenza
statunitensi, francesi e britannici, che sarà dotata dei più moderni e sofisticati
sistemi d’arma.
Grazie ad un accordo con IDS - Industria dei Sistemi S.p.A. di Pisa (società d’ingegneria e
produzione di sistemi radar e apparati elettromagnetici e aeronavigazione),
COMFOSE ha avviato - tramite il 9° Reggimento “Col. Moschin” - la sperimentazione dei droni Manta “ASFO” (acronimo che significa Army Special Forces Operations), piccoli velivoli
ad ala fissa, la cui configurazione aeromeccanica consente
di eseguire missioni di intercettazione aerea di lunga durata. “Studiato e realizzato per rispondere alle esigenze
operative espresse dal COMFOSE, l’eventuale entrata in servizio del Manta consentirà
al bacino Forze Speciali/Forze per Operazioni Speciali (FS/FOS) di aumentare la
disponibilità di assetti a controllo remoto per la sorveglianza e la
ricognizione a livello tattico”, spiega lo Stato Maggiore dell’esercito. “Le
FS/FOS devono estendersi a ogni ambiente ed essere attuabili anche in
condizioni estreme; in tal senso rappresentano la punta di lancia nella sperimentazione di nuovi armamenti ed
equipaggiamenti che in alcuni casi vengono successivamente adottati da esse
stesse come da altre unità delle forze armate”.
I
nuovi mini droni sono stati realizzati da IDS in due distinte configurazioni da
1,8 e 2,8 metri di apertura alare, con motore a benzina, elettrico o a turbina.
I Manta possono essere lanciati mediante una catapulta meccanica o pneumatica da
veicoli leggeri o da piccole imbarcazioni per raccogliere e trasmettere
informazioni video dall’alto ed in tempo reale. Grazie alle loro dimensioni, i
droni possono atterrare su un prato o su una pista di fortuna; il paracadute con
cui sono equipaggiati ne consente l’atterraggio verticale su terra o in mare. Per
le loro caratteristiche tecniche, i Manta sono adatti pure per missioni di
controllo delle frontiere, stima di eventi catastrofici, ricerca e salvataggio
e prevenzione incendi.
IDS –
Industria dei Sistemi è stata costituita nel 1980 dall’ingegnere Giovanni
Bardelli, figlio del fondatore della storica Selenia, poi assorbita dalla
holding Finmeccanica. Con un capitale sociale di 7.500.000 di euro e 500
dipendenti, l’azienda ha assunto un ruolo importante nel business dei sistemi
elettronici civili e militari. IDS ha il suo quartier generale a Pisa, ma conta
pure su una sede operativa a Roma e consociate estere a Brisbane (Australia), Portsmouth
(Gran Bretagna), Montreal (Canada) e San Paolo (Brasile). Ha avviato proficue
collaborazioni nel campo della ricerca con la Scuola Normale di Pisa e
l’Università di Napoli e contribuisce finanziariamente ai master sulla
sicurezza della Biomedical University di Roma.
Oltre
alla fattiva collaborazione avviata con il neo costituito Comando forze
speciali dell’Esercito, l’azienda ha eseguito ricerche nel settore “prevenzione
e protezione dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti” per il Centro
Interforze Studi e Applicazioni Militari (CISAM) di San Piero a Grado, Pisa (l’ex
Centro per le Applicazioni Militari dell’Energia Nucleare - CAMEN). Nel
novembre 2013, l’IDS Measurement
Laboratory ha preso parte alle esercitazioni NATO “SET-180” presso il poligono
interforze di Mazagón, Huelva (Spagna), uno dei più brandi di tutta Europa, fornendo
un proprio radar per l’identificazione di differenti target. Le tecnologie e le
consulenze dell’azienda in campo militare sono state pure messe a disposizione del
Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, del Ministero della difesa
britannico, dell’Agenzia per lo sviluppo della difesa della Corea del Sud e
dell’Aeronautica militare dell’Australia. Altri importanti progetti ed interventi
in ambito civile e militare sono stati avviati in Argentina, Austria, Botswana,
Cina, Colombia, Germania, Georgia, Giappone, Giordania, Indonesia, Malesia, Perù,
Russia, Singapore, Spagna, Svizzera, Sud Africa, Trinidad e Tobago, Turchia.
Nel sempre più lucroso affaire dei velivoli senza
pilota, oltre ai Manta, l’azienda pisana è presente con progetti con molteplici
applicazioni che spaziano dal controllo di volo a quello delle frontiere
terrestre, marittime e fluviali, al monitoraggio ambientale fino alla
valutazione degli effetti di un terremoto o di una frana. Spicca in particolare
la realizzazione in joint venture con AgustaWestland (Finmeccanica) di “Hero”,
un sistema basato su un velivolo ad ala rotante (con decollo e atterraggio
verticale) e su una stazione di terra che grazie ad una vasta gamma di sensori consente
missioni pre-programmate in modo completamente autonomo, sia in ambito civile
che militare, con una raggio operativo di 100 km. Ci sono poi i velivoli ad ala
rotante “Colibrì” e “Stark”: il primo è un quadricottero ideato per missione di
sorveglianza e ricognizione, soprattutto in ambienti urbani complessi (può
fornire dettagliate immagini dall’alto, seguire veicoli o persone all’interno
di un’area di crisi, ecc.); il secondo ha una configurazione classica di
elicottero ed è utilizzato per operazioni di pattugliamento a medio e corto
raggio, con un’autonomia di due ore e una velocità massima di 100 km/h. “Come
il Manta – spiega IDS - anche lo Stark può essere trasportato da veicoli
leggeri o da camion ed essere utilizzato per la raccolta di informazioni video a
supporto delle operazioni di polizia legate al controllo di traffici illegali o
alla sorveglianza in occasione di grandi eventi”. Piccoli-grandi fratelli dunque per operare nelle guerre e nella
repressione globale.
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