Il referendum-sondaggio sul Ponte? Un’altra truffa di Cuffaro…
Il referendum-sondaggio lanciato dalla Regione Sicilia sul proprio sito internet doveva offrire un “campione indicativo” delle opinioni dei cittadini sul Ponte sullo Stretto di Messina. Alla presentazione dell’iniziativa si era assicurato che non sarebbe stato possibile per i visitatori votare più di una volta. Un falso madornale. Noi abbiamo già votato una cinquantina di volte. Vi spieghiamo come...
Doveva essere l’occasione per Totò Cuffaro di dimostrare al Governo che il Ponte sullo Stretto lo vogliono tutti. Così da meno di una settimana è on-line sulla pagina di apertura della Regione Siciliana un referendum-sondaggio con cui i visitatori possono esprimere il loro parere, “consentendo di stabilire – come ha dichiarato il Governatore - se davvero i cittadini siciliani, ma non solo, sono favorevoli alla realizzazione di un’opera della cui necessità restiamo convinti sostenitori”. Pur specificando che il “sondaggio non riveste carattere ufficiale e/o scientifico, ma rappresenta semplicemente un campione indicativo delle opinioni dei visitatori del sito”, l’iniziativa è stata accolta con attenzione da parte degli organi di stampa nazionali e delle organizzazioni politiche favorevoli o contrarie alla infrastruttura, anche per le garanzie fornite dai promotori che “per garantire la massima veridicità dei risultati, non sarà possibile votare più di una volta”.
Ci avevamo creduto pure noi, lo ammettiamo, e così ci siamo collegati al sito www.regione.sicilia.it, ed abbiamo espresso il nostro voto, ovviamente contrario al Ponte. Poi, di corsa, ci siamo recati in internet caffé per anticipare altri possibili visitatori interessati ad esprimere il proprio giudizio. Secondo “No” al ponte. Abbiamo accolto con una certa gioia le prime anticipazioni dei media sul progressivo vantaggio degli oppositori alla infrastruttura nel referendum-sondaggio. Così ci risiamo collegati al sito della Regione Sicilia per conoscere “dal vivo” i primi dati ufficiali. Ci siamo accorti allora che era possibile rivotare. Strano davvero, ma perché perdere l’occasione di farlo? In fondo molti dei nostri amici e parenti sono analfabeti informatici, non hanno computer o non navigano per internet, ma anche loro sono contro il Ponte. E così terzo “No” al Ponte. La tentazione a questo punto è forte. Riproviamo. Ma stavolta il clic ci trasferisce solo alla tabella riepilogativa dei dati. Pazienza. In fondo stiamo vincendo. E nettamente.
Qualche ora più tardi ci riconnettiamo. Nuovo clic alla home page della Regione di Cuffaro e sorpresa: possiamo esprimere ancora una volta la nostra “opinione” sul nuovo Mostro dello Stretto! Quarto ‘No’. Evviva!
Stavolta però i dubbi ci assalgono. Possibile che tutta questa storia del sondaggio “veritiero” sia solo una truffa-illusione di democrazia e partecipazione dal basso? Ci sconnettiamo e riconnettiamo e magia… altra possibilità di voto. Forse ci sbagliamo, magari crediamo che il nostro nuovo clic faccia punti, magari gli informatici di Palazzo dei Normanni ci hanno identificato e non stanno contabilizzando i nostri innumerevoli “No”. Chiamiamo un navigatore un po’ più esperto che ci spiega “l’inghippo”. Quando, cioè, ci connettiamo attraverso un provider, ci viene assegnato una “IP client”, una specie di identificazione che cambia di volta in volta. Così chi ci “osserva” ha davanti un utente sempre diverso. Dieci connessioni, dieci IP Client (e dunque dieci voti sul sito della Regione), cento connessioni, cento IP (e altri cento “No” e così via. Provate per credere. Per conoscere la IP con cui siete identificati durante il collegamento, andate su “Start”, poi “Impostazioni”, poi ancora “Connessioni di rete” e alla fine andate su “dettagli”. La nostra “IP client” per l’ultimo voto espresso sul Ponte è stata 80.104.156.159. Rinunciamo alla privacy…
“Per quanto riguarda il parere dei siciliani – aveva dichiarato appena qualche giorno fa Cuffaro - penso già di conoscerlo. Girando per la Sicilia si avverte che la popolazione è favorevole alla sua costruzione”. I dati del suo referendum-sondaggio truffa vanno in senso contrario. Alle ore 12 di domenica 14 gennaio 2007, su 12.625 voti (ovviamente, per quanto sopra, non possiamo parlare di votanti…), solo 4.349 erano per il “Sì, il Ponte è utile per lo sviluppo, ed è da realizzare subito” (il 34%); 1.179 erano per il “Sì, è utile ma non è prioritario” (9%), mentre 7.066 voti (compresi i nostri 12-13) erano per il “No, è inutile” (56%). Un boomerang a tutti gli effetti. Per credibilità dell’istituzione Regione, del suo Governatore Cuffaro e di tutta la lobby del Ponte.
Scoperto l’inganno a questo punto ci sono solo due opzioni. O tentare di formalizzare un premio di gara per il “visitatore” che nei prossimi sei mesi - il tempo che la Regione vorrebbe tenere in home page il sondaggio - riesca ad esprimere il maggior numero di “voti” nel minor tempo possibile. Oppure riconoscere di avere scherzato, chiedere scusa ai cittadini e cacciare il tecnico informatico che, immaginiamo con denaro pubblico, è stato pagato per mettere on-line un autogoal come quello del referendum-sondaggio sul Ponte. Un’occasione in più per l’on. Cuffaro di anticipare la Quaresima , cospargersi il capo di cenere ed abbandonare ogni velleitarismo di “uomo del Ponte”.
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