Tripoli ordina e il Viminale dispone. Le folli spese per la guerra dei libici contro i migranti

 


In prima linea in Italia nelle attività di formazione, addestramento e riarmo della Guardia costiera libica contro le migrazioni nel Mediterraneo non ci sono solo Marina Militare e Guardia di finanza. Un ruolo di rilievo è stato assunto infatti dalle unità specializzate della Polizia di Stato e in particolare dal Centro Nautico e Sommozzatori (CNeS) di La Spezia. Ente di supporto tecnico-logistico e amministrativo per il servizio navale e Scuola di specializzazione nautica della Polizia, il CNeS coordina e controlla le squadre sommozzatori distaccate a Olbia, Palermo, Napoli, Bari e Venezia e partecipa alle “operazioni antisabotaggio”, alla ricerca di armi ed esplosivi e alle missioni internazionali di formazione di reparti sommozzatori omologhi (soprattutto in Tunisia e in Libia).

E’ perlomeno dal 2012 che il personale della Polizia e della Guardia costiera di Tripoli viene ospitato nel Centro di La Spezia per svolgere stage addestrativi. Risale a quell’anno il 1° Corso Altura – Operativo – Rescue riservato a una decina di agenti di polizia. Un secondo corso della stessa tipologia fu replicato nel 2013 contestualmente ad un 1° Corso per operatori subacquei per le neocostitute forze subacquee della Polizia libica (8 frequentatori). Sempre nel 2013, nell’ambito delle attività di cooperazione bilaterale Italia-Libia, il ministero dell’Interno affidò al CNeS la sorveglianza tecnica, i collaudi e la consegna dei natanti destinati alla Guardia Costiera libica “per il contrasto del fenomeno dell’immigrazione via mare”. Il 3 aprile 2012, nel corso di un meeting bilaterale tra l’allora ministra dell’Interno Annamaria Cancelleri e l’omologo libico, il governo italiano si era impegnato (attingendo in parte ai fondi della cooperazione internazionale allo sviluppo)  a provvedere a rimettere in efficienza sei unità navali (due motovedette da 34 metri, una da 27 metri e tre da 14 metri), di proprietà delle autorità libiche e che erano state parzialmente danneggiate nel corso degli eventi bellici della primavera del 2011. La prima tranche di spesa per 1.452.084 euro fu poi autorizzata nel maggio 2013 per riparare le motovedette da 14 metri.

Nel biennio 2017-18 il protagonismo pro-Libia del Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato è divenuto preponderante. “Da marzo 2017 ad aprile 2018 la Scuola nautica di La Spezia ha tenuto corsi atti alla formazione di personale appartenente a polizie straniere e a tale fine sono stati formati 27 operatori della Guardia Nazionale Tunisina e 51 operatori della Polizia Libica”, riporta una nota del CNeS. Per il personale libico, in particolare, furono organizzati due corsi per Comandante Costiero e Motorista per 43 funzionari di polizia (dal 20 marzo al 5 maggio 2017 e dal 30 ottobre al 25 novembre 2017) e due per Operatori Subacquei di 1° livello (entrambi nel 2018 e sempre per la polizia di Tripoli).

Nell’ambito “delle collaborazioni internazionali e dalle intese operative dirette al contrasto dell’immigrazione clandestina”, il Centro nautico della Polizia di La Spezia ha svolto nel 2019 il 3° Corso Subacqueo di 1° livello per 12 operatori del GACS, l’Amministrazione Generale per la Sicurezza Costiera del ministero dell’Interno di Tripoli (dall’11 febbraio al 6 maggio), nonché il 4° Corso Comandanti Costieri e Motoristi navali per 22 agenti di polizia e della Guardia Costiera (dal 30 marzo al 26 aprile). Per l’espletamento delle due attività formative furono stanziati 150.000 euro dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno.

Alcune delle attività addestrative alla navigazione furono svolte dal Centro Nautico Sommozzatori in vista della riconsegna ai libici delle motovedette riallestite e rimesse in efficienza a spese del governo italiano. “Nonostante tali interventi siano stati ultimati entro i termini contrattuali, non si è potuto procedere alla riconsegna delle predette imbarcazioni a causa della situazione di instabilità politica presente in Libia, soprattutto per la conseguente assenza di validi interlocutori con cui convenire le modalità e i termini della consegna”, scriveva il 20 aprile 2017 la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Viminale. In particolare due imbarcazioni da 14 metri, denominate P106 e P111, si trovavano al tempo alate a secco presso il porto di Biserta in Tunisia, custodite in uno stabilimento riconducibile al Cantiere Navale Vittoria S.p.A. di Adria (Roma), società che le aveva realizzate in Italia e poi vendute alla Libia e a cui il Viminale aveva affidato nel 2013 i lavori di rimessa in efficienza.

La riconsegna alla Libia delle imbarcazioni e l’erogazione di corsi di addestramento pratico alla loro conduzione erano state concordate il 22 marzo 2017, in occasione di una riunione a Roma di esperti dei ministeri dell’interno di Italia e Libia. Cosa fosse mutato in termini di stabilità politica e quanta credibilità e autorevolezza avessero conquistato le istituzioni in Libia non è dato sapere, ma al Viminale si era insediato da qualche mese l’on. Marco Minniti (Pd), intenzionato a irrigidire le politiche migratorie e a rafforzare i presidi sicuritari-militari anti-sbarchi. Così, con procedura d’urgenza, il 23 maggio 2017 furono affidati alla Cantiere Navale Vittoria i servizi di training a favore di 22 operatori della Polizia libica per la conduzione delle due motovedette ormeggiate a Biserta, per un importo di 151.885 euro.

La lettura della determina di affidamento del contratto della Direzione Centrale dell’Immigrazione del Ministero dell’Interno fornisce importanti elementi per comprendere appieno le finalità e le modalità di realizzazione della “cooperazione” italo-libica ma soprattutto gli incomprensibili squilibri nei rapporti di forza tra i due governi, al punto da ritenere Roma del tutto subalterna alle volontà dell’effimero regime di Tripoli.

“Vista la lettera del 20 aprile 2017 con la quale il Presidente del Consiglio del Governo di Accordo Nazionale Libico ha chiesto al Presidente del Consiglio italiano di accelerare il passaggio di consegna dei predetti natanti alla Guardia Costiera Libica - si legge nell’atto amministrativo - “considerato che la riconsegna delle motovedette di proprietà libica presuppone necessariamente la formazione, teorica e pratica, di un equipaggio libico, in grado di trasferire i predetti natanti dall’attuale luogo di stazionamento in Biserta, all’interno delle acque territoriali libiche; ravvisato inoltre, che per consentire una celere riconsegna delle imbarcazioni sia necessario effettuare parte della formazione on board in modo che l’equipaggio libico, al termine del corso di formazione, possegga le specifiche competenze nautiche per condurre le motovedette; considerato che, su incarico di questa Direzione Centrale, il Centro Nautico Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia ha erogato un servizio di formazione teorica in materia di tecnica della navigazione e di tecnologie nautiche a 22 operatori di polizia dello Stato libico; considerato che le predette imbarcazioni erano state acquisite direttamente dalle Autorità libiche presso la Cantiere Navale Vittoria S.p.A. e che questa Direzione aveva già provveduto ad affidare a quest’ultima società i lavori di rimessa in efficienza (come da richiesta del 27 gennaio 2013 dal Direttore del Dipartimento Relazioni Internazionali e Cooperazione libico); ravvisato che attualmente sono venute a realizzarsi le condizioni politiche e di sicurezza per una loro restituzione ad un Governo libico internazionalmente riconosciuto, come da nota del 24 febbraio 2017 del Segretario Generale del Ministero degli Affari esteri; ritenuto, pertanto, che sussistano i presupposti dell’estrema urgenza in quanto ulteriori indugi nella riconsegna delle imbarcazioni non solo verrebbero a gravare ingiustificatamente sugli oneri di custodia, a carico di questa Direzione Centrale, ma potrebbero determinare difficoltà anche di tipo diplomatico con l’interlocutore del Governo libico, il quale attende da molti anni la restituzione in efficienza dei mezzi, si ritiene necessario affidare con urgenza i servizi di training on board con stanziamento di bilancio relativo a Spese derivanti dall’attuazione delle collaborazioni internazionali e dalle intese operative dirette al contrasto dell’immigrazione clandestina del Ministero dell’Interno”.

Il 15 novembre 2017 la Direzione Centrale dell’Immigrazione dovette però rivedere i termini del contratto e, ovviamente, i relativi costi. “Il 6 ottobre scorso si è provveduto a dare incarico alla Cantiere Navale Vittoria a stipulare i contratti di assicurazione e ad acquisire il certificato di navigabilità per l’utilizzo della motovedetta P108, per un importo di 4.993 euro”, scrive il direttore-prefetto Massimo Bontempi. “Il 18 ottobre è stata chiesta al cantiere un’offerta tecnico-economica per l’affidamento di ulteriori 5 corsi teorico- pratici da svolgersi a Biserta a favore di operatori di polizia libica, mentre il 14 novembre è stata rappresentata la necessità di rimodulare il calendario dell’offerta formativa a seguito della sospensione della prima sessione di corsi, conclusasi lo scorso 3 novembre, che ha comportato lo slittamento di tutta l’attività di erogazione dei corsi”. Così, sempre per non “determinare difficoltà anche di tipo diplomatico con l’interlocutore libico del Governo italiano”, veniva ampliata la spesa per la formazione dei libici nei cantieri tunisini a 188.187 euro, 32.000 in più di quanto era stato previsto appena sei mesi prima (+21%). Per rimettere inoltre in piena efficienza le tre imbarcazioni libiche attraccate a Biserta, il 23 maggio 2017 il Ministero dell’Interno aveva stipulato un altro contratto con la Cantiere Navale Vittoria S.p.A. per l’importo di 315.973 euro.

Il 24 gennaio 2018 fu affidato alla Cantiere Navale Vittoria pure il servizio di trasporto sino a Biserta di un’imbarcazione libica da 28 metri, “giacente a Tripoli in avaria” per consentire l’avvio dei lavori di riparazione. In questo caso il CNeS di la Spezia aveva ritenuto congruo un preventivo di spesa di 89.000 euro ma dopo la richiesta integrativa dell’azienda laziale per coprire le polizze per la copertura assicurativa e per il rilascio del certificato dell’IMO, l’importo del contratto fu fissato in 126.000 euro.

Non è andata purtroppo diversamente per esborsi milionari e subordinazione alle pretese delle autorità di Tripoli con altre due motovedette da 34 metri e una motovedetta da 22 metri di proprietà dell’Amministrazione Generale per la Sicurezza Costiera del Ministero dell’Interno libico e che il governo italiano si era impegnato a riparare al meeting bilaterale dell’aprile 2012. I lavori di ripristino furono affidati il 20 febbraio 2013 all’immancabile Cantiere Navale Vittoria per l’importo di 2.449.227 euro, ma ancora una volta le unità non furono poi riconsegnate ai libici “a causa della situazione di instabilità politica presente in Libia e soprattutto per la conseguente assenza di validi interlocutori”. Anche in questo caso l’empasse venne superato il 22 marzo 2017 con un nuovo accordo tra il ministro Minniti e Tripoli. Dopo il sopralluogo tecnico del personale del CNeS di La Spezia sulle imbarcazioni custodite nello stabilimento nautico di Biserta, il 19 aprile 2017 fu trasmesso alla Direzione Centrale dell’Immigrazione l’elenco degli ulteriori lavori e delle forniture necessari per garantirne la piena efficienza e il trasferimento in Libia. Dopo il preventivo spese della società cantieristica laziale e il parere di congruità da parte del Centro Nautico della Polizia di Stato, il 17 novembre 2017 fu autorizzato il finanziamento extra di 2.059.140 euro “al fine di poter consegnare le imbarcazioni al Governo Libico nell’ambito delle attività di contrasto all’immigrazione clandestina, in un momento in cui tale attività è di primaria importanza per la sicurezza nazionale”. I fondi furono fatti gravare ancora una volta dal Viminale sulle risorse messe a disposizione dal Ministero degli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale.

Completate le riparazioni, per la conduzione delle due motovedette da 34 metri (indicate come P300 e P301), il 20 febbraio 2019 furono affidati due “training” per il personale libico all’Associazione EXFOR di Cagliari, al termine dei quali “sono stati riscontrati dei malfunzionamenti e ulteriori anomalie sui predetti natanti e, che a seguito degli appositi sopralluoghi effettuati da parte del Centro Nautico e Sommozzatori  della Polizia di Stato di La Spezia, è emersa la necessità di dover eseguire degli ulteriori interventi indispensabili per procedere alla loro riconsegna alle competenti Autorità libiche in uno stato di perfetta efficienza”, così come si legge nella specifica determina della Direzione Centrale dell’Immigrazione con cui si autorizzava l’affidamento delle opere per un importo complessivo di 285.897 euro. “Dato atto che le Autorità libiche hanno richiesto espressamente, nel corso di incontri istituzionali tra i due Paesi, che durante il viaggio di riconsegna delle due imbarcazioni venga fornito un servizio di assistenza di personale tecnico civile per il supporto a bordo durante la navigazione per Tripoli e verificata la possibilità di provvedere mediante trattativa diretta, attraverso la consultazione del Cantiere Navale Vittoria S.p.A. in quanto Società costruttrice delle citate imbarcazioni nonché impresa incaricata della rimessa in efficienza delle stesse e dell’Associazione EXFOR in quanto aggiudicataria della procedura per l’erogazione dei corsi di formazione tenutisi sui natanti”, il 5 dicembre 2019 veniva autorizzata un’ulteriore spesa di 32.945 euro per assicurare la conduzione delle motovedette dalla Tunisia alla Libia.

Tripoli, però, non ha richiesto e ottenuto dall’alleato italiano solo motovedette e pattugliatori. Con nota del 24 dicembre 2018, il governo libico chiese a Roma la fornitura di “veicoli tropicalizzati per le esigenze istituzionali legate al contrasto del fenomeno dell’immigrazione irregolare” e quale “intervento di assistenza e supporto istituzionale il più possibile ampio e tempestivo”. Furono allegate le specifiche tecniche dei mezzi richiesti: 30 Toyota Land Cruiser GRJ76 (metà dei quali in versione “DC”). Il Viminale mise prontamente in moto l’iter per la loro acquisizione e il 5 marzo 2019 fu emessa la determina a contrarre con “procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, sussistendo i presupposti dell’estrema urgenza”. Il 5 luglio 2019 furono aggiudicati i due lotti - ognuno rispettivamente per 15 veicoli Toyota Land Cruiser - alla ditta TEKNE S.r.l. di Poggiofiorito (Chieti), con una spesa di 1.750.000 euro. Stavolta i fondi per i mezzi terrestri furono attinti dal Progetto Support to Integrated Border and Migration Management in Libya, approvato dall’Unione Europea il 15 dicembre 2017 e affidato per la sua esecuzione al Ministero dell’Interno italiano, nonché cofinanziato da Ue e Italia nel quadro del Trust Fund for Africa, il Fondo Fiduciario per l’Emergenza in Africa istituito dalla Commissione Europea nel 2015.

Grazie ai fondi del progetto UE, la Direzione Generale dell’Immigrazione del Viminale ha acquistato nel maggio 2019 per le esigenze dello Stato della Libia 15 telefoni satellitari completi di SIM prepagata (11.595 euro), mentre il 27 settembre 2019 ha aggiudicato ad IVECO Defense Vehicle S.p.A. di Bolzano la fornitura di 10 minibus IVECO Daily Line mod. 4100L diesel Euro 3 per il trasporto di 22 persone (importo 722.500 euro), ancora una volta su richiesta specifica delle autorità libiche (nota pervenuta in data 2 dicembre 2018). Con il Progetto Support to integrated Border and Migration Management in Libya, l’8 maggio 2021 è stata finanziata pure la fornitura di apparecchiature informatiche e radio (aggiudicatario del bando la F.E.R.T. S.a.s. di Roma, per 44.744 euro).

Il 16 febbraio 2021 il Viminale ha affidato all’Associazione EXFOR di Cagliari  il servizio di assistenza nella conduzione della motovedetta da 22 metri P200 appartenente all’Amministrazione generale per la Sicurezza Costiera del Ministero dell’Interno libico, da Biserta a Tripoli (importo 19.500 euro). Il personale dello stato nordafricano preposto alla guida dell’unità era stato preventivamente “formato” dalla stessa associazione sarda presso la Scuola Nautica della Guardia di Finanza di Gaeta (il corso si era concluso il 12 febbraio). Prima della partenza della motovedetta per la Libia - così come scrive la Direzione Centrale dell’Immigrazione - “le Autorità libiche hanno tuttavia individuato alcuni nuovi guasti di ostacolo alla procedura di consegna e di navigazione della P200”. Il 4 marzo 2021 il governo di Tripoli ha inviato alla Farnesina la lista degli interventi tecnici “indispensabili” per la presa in consegna dell’imbarcazione. Con procedura d’urgenza il 26 marzo 2021 il Viminale ha affidato i lavori di efficientamento alla Cantiere Navale Vittoria di Adria, “già a suo tempo indicata dalle Autorità libiche quale Fornitore cui appaltare le prestazioni per i natanti di loro proprietà, in quanto Società costruttrice dell’imbarcazione P200 e, pertanto, esecutrice delle lavorazioni di cui al contratto dell’1 dicembre 2017”. Il Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia ha ritenuto congruo il preventivo di spesa di 20.337 euro presentato dalla società (i fondi sono stati attinti ancora una volta dal progetto Support to integrated Border and Migration Management in Libya).

Sempre nell’ambito del progetto UE di supporto alle frontiere libiche, il 16 aprile 2020 il Viminale ha aggiudicato alla MED S.p.A. di Ravenna la fornitura di sei battelli pneumatici di tipo oceanico con chiglia rigida in vetroresina rafforzata da 9 metri (importo 1.660.800 euro). Nel bando di gara è indicata come destinataria la “Polizia libica del progetto LIBIA DG NEAR”, dove per DG NEAR si intende la Direzione Generale per il Vicinato e l’Allargamento dell’Unione Europea (Directorate-General for Neighbourhood and Enlargement Negotiations) che promuove le politiche e le azioni di collaborazione con i paesi confinanti UE.

In verità nel bando di gara pubblicato il 28 febbraio 2019 era prevista l’acquisizione di due lotti di battelli pneumatici: oltre a quello per le imbarcazioni da 6 metri e motori fuoribordo da 250 HP, compariva anche un lotto per 14 battelli da 12 metri e motori da 300 HP, con un importo a base d’asta di 6.860.000 euro. All’albo della Direzione Generale della Polizia di Stato non risulta però che questo secondo lotto sia stato aggiudicato. Di contro il 23 marzo 2021 è stata indetta da Invitalia S.p.A. (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze) la gara per la fornitura dello stesso quantitativo di battelli (14) e con le stesse caratteristiche tecniche, anche se però l’importo è cresciuto a 7.000.000 di euro. Il termine per la presentazione delle offerte è stato fissato al 14 aprile 2021 e tra qualche mese dovrebbe essere reso noto l’esito della gara.

L’ennesimo costosissimo regalo alle forze navali libiche per potenziare – per nome e per contro di Roma e Bruxelles - le azioni di guerra ai migranti e alle migrazioni nel Mediterraneo centrale.

 

Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 24 dicembre 2021, https://www.stampalibera.it/2021/12/24/tripoli-ordina-e-il-viminale-dispone-le-folli-spese-per-la-guerra-dei-libici-contro-i-migranti/

Commenti

Post più popolari