Propaganda sovranista attraverso facebook, passa da Messina la macchina della paura

Notizie manipolate, produzione di fake, pezzi di film spacciati per notizie di cronaca. Report documenta una strategia della tensione dove i social network diventano campi di battaglia per rafforzare la santa alleanza tra petrolieri, oligarchi russi e finanzieri pro-Trump. Fino a Salvini. Ecco come.
Una santa alleanza tra petrolieri ed oligarchi russi vicini a Putin e spregiudicati finanziari statunitensi ultraconservatori pro-Trump. Un obiettivo comune a medio termine: conquistare i governi dei maggiori Stati occidentali, disgregare la vacillante Unione europea e porre magari le fondamenta di una superpotenza eurosiatica sotto la guida della Russia cristiana. Primo passo, una moderna crociata contro negri, froci e islamici e contro tutti coloro che minano l’identità e la superiorità etnica, culturale e religiosa dell’uomo bianco. Teorie razziste e xenofobe di un paio di esaltati multimiliardari? Probabile, ma intanto un fiume di denaro è già transitato via Mosca e Washington per alimentare le sempre più violente campagne antimigranti dei partiti sovranisti sorti come funghi in tutta Europa e finanche condizionare l’esito di importanti elezioni politiche o referendum costituzionali (vedi le ultime presidenziali degli Stati Uniti d’America o la Brexit in Gran Bretagna). E’ l’inquietante scenario emerso dalle due ultime inchieste della redazione di Report trasmesse su Raitre, dal titolo “La fabbrica della paura”: un laboratorio globale del consenso e della riproduzione del terrore, sotto l’occhio vigile di provider e informatici in busta paga di magnati e grandi fratelli votati alle destre estreme e al neoliberismo.
La coraggiosa inchiesta giornalista ha puntato il dito sulle pesanti ricadute di questo inquietante disegno di controllo sociale sulla politica e sulla stessa tenuta delle istituzioni italiane. La sacra alleanza dell’asse ultraconservatore Mosca-Washington ha infatti individuato in Matteo Salvini (e nella sua Lega), il partner chiave per conquistarsi in Italia un posto al sole. Ma l’area assessorata e foraggiata finanziariamente nel nostro paese è ancora più variegata: ci sono infatti organizzazioni neonaziste, associazioni antiabortiste e anti-LGBT, congregazioni cattoliche pre-Concilio e anti-Bergoglio, circoli culturali rossobrunisti, cioè di ex militanti di estrema sinistra convertitisi al sovranismo e all’ultrapopulismo.
In questo complesso scenario di trasformazione (e trasformismo) delle coscienze e delle identità non poteva non giocare un ruolo la provincia di Messina, onnipresente in tutte le fasi storiche in cui sono state poste sotto attacco le istituzioni democratiche e la Costituzione. C’è un frammento video della puntata di Report che immortala ai posteri la Messina-Lega Connection. Al minuto 33 e 21 secondi viene mostrato infatti un rapporto prodotto dall’organizzazione non governativa Avaaz che ha denunciato le modalità con cui i legasovranisti hanno inventato o manipolato in questi ultimi anni fatti, opinioni e informazioni al fine di accrescere i propri consensi elettorali. Nell’immagine, in particolare, compaiono i nomi di alcuni profili facebook rei di aver postato e diffuso notizie completamente false o di aver aggirato i controlli e beffato gli algoritmi del social network attraverso il cosiddetto “riciclaggio dei follower”, cambiando magari costantemente il nome della pagina ma mantenendo stretti i preziosi contatti.
Il caso più emblematico registrato da Avaaz si muove tutto e solo nel messinese: il 25 luglio 2019 viene infatti creata una pagina Fb dal nome “Associazione allevatori provincia di Messina”; poi, tre giorni dopo, essa viene convertita in “Associazione assistenza agli allevatori”; l’8 agosto 2018 la pagina diventa “Associazione Lega Allevatori”; il 22 agosto “Lega Santa Teresa di Riva”; l’8 novembre 2018, l’ultima metamorfosi: “Lega Salvini Premier Santa Teresa di Riva”. “La trasformazione di questa pagina è avvenuta in breve tempo e con gradualità, utilizzando strumentalmente la parola Lega per evitare i controlli automatici dei motori di Facebook”, spiegano gli analisti di Avaaz. Intanto però i contatti si moltiplicavano esponenzialmente e in meno di tre mesi la pagina degli (ex) allevatori- salviniani otteneva 283.363 interazioni e 16.581 follower, posizionandosi al 4° posto tra i profili fake e sospetti di tutta Italia (prima la pagina Vogliamo il Movimento 5 Stelle al governo, seconda Lega Salvini Sulmona, ecc.). Quello che però rendeva particolare “Lega Salvini Premier Santa Teresa di Riva” era di “essere stata la pagina più attiva a sostegno del partito di Matteo Salvini”, ma soprattutto di essersi resa protagonista di una delle peggiori fake anti-migranti finite in rete e diventate virali: la condivisione di un video in cui venivano mostrati alcuni immigrati africani intenti a fracassare con enormi pali di legno una gazzella dell’Arma dei Carabinieri. “Il video, che ha avuto quasi 10 milioni di visualizzazioni, è in realtà una scena di un film e la bufala era già stata smascherata molte volte negli anni, ma continua purtroppo ad essere condiviso”, l’amaro commento dei ricercatori dell’ONG.
A seguito dei rilievi di Avaaz, il popolarissimo social network ha chiuso i profili e le pagine-fabbriche del consenso e della paura. A Santa Teresa Riva sono rimasti in vita o riaperti su facebook altri profili e gruppi pro-legasovranisti, come ad esempio “Tutti con Salvini Lega Santa Teresa di Riva-Me” (oltre 5.000 iscritti), “Lega-Santa Teresa di Riva–legaofficialjonica” (2.158 follower) e “Gruppo di Lega-Santa Teresa di Riva Per Salvini Premier” (gruppo pubblico con appena 10 membri). In home sempre la stessa foto con Matteo Salvini e la scritta “Qui da noi in Italia niente burqa. Se non ti sta bene torna al tuo paese”.
Tra gli animatori dei profili vecchi e nuovi il perito agrario Salvatore “Salvo” Trimarchi, dal 2017 referente di “Noi con Salvini” per il Comune di Santa Teresa Riva. Sul suo profilo personale Fb, Trimarchi appare sorridente a braccetto con l’ex ministro degli interni. L’ultimo post risale a poche ore fa. “Cavolo, arrestati mentre lavoravano per pagarvi le pensioni”, il commento alla notizia di cronaca relativa all’arresto di otto cittadini gambiani a Catania, accusati di aver veduto al dettaglio qualche dose di hashish e marijuana.
Il suo profilo twitter invece è stato sospeso per averne violato le regole. Nel frattempo ha creato un nuovo profilo face book, “Salvatore Trimarchi - Lega”, dove posta con insistenza anche quelli di un altro profilo, “Gruppo Gnazzzio” con sottotitolo “la pagina libera dei romani che amano Roma” ma dove sembrano odiare il resto del mondo.

Articolo pubblicato in Messinatoday.it il 30 ottobre 2019. 

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