Le forze armate ucraine bombardano Sebastopoli grazie al supporto dei droni USA di Sigonella
Domenica 23 giugno alle 12 ora locale, l’Ucraina ha attaccato la Crimea lanciando 5 missili Atacms di produzione statunitense. Secondo quanto ufficialmente dichiarato da Mosca, quattro missili sarebbero stati neutralizzati dalla contraerea mentre il quinto è caduto su una spiaggia di Sebastopoli causando la morte di 5 persone di cui 3 bambini, mentre altre 120 persone sarebbero rimaste ferite.
Diversi
analisti internazionali, nelle stesse ore dell'attacco missilistico, hanno
tracciato il volo di un drone Global Hawk di US Air Force (Forte 10 in codice)
che dopo il decollo dalla base siciliana di Sigonella ha raggiunto il Mar Nero;
a circa 200 Km a sud della città di Yalta (Crimea) il velivolo ha spento il
transponder rendendosi invisibile agli apparati radar. Il drone è poi rientrato
nella mattinata del 24 giugno a Sigonella (ore 6 locali).
In
un'intervista rilasciata il 25 giugno a Sussidiario.net, Gianandrea Gaiani,
direttore di Analisi Difesa, ha
dichiarato che “un dettaglio importante è che il lancio dei missili Atacms di
solito è accompagnato da quello di droni ricognitori che lo guidano e che hanno
la loro base madre a Sigonella, in Italia”.
Gaiani
ha aggiunto che “l’impiego degli Atacms, comunque, comporta un ampio supporto
tecnico americano: vengono usati con i lanciatori Himars e l’attacco è
anticipato da un drone in volo sul Mar Nero. Droni che decollano dalla base
siciliana di Sigonella e che fungono da ricognitori e da guida per i missili”.
Ancora
una volta si conferma l'irresponsabile ruolo chiave della stazione aeronavale
di Sigonella nel sanguinoso conflitto russo-ucraino e la cobelligeranza delle
autorità italiane che autorizzano i voli USA e NATO di intelligence e di
coordinamento degli attacchi delle forze armate di Kiev contro obiettivi
militari e civili russi.
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