L’Esercito avvia la campagna d’autunno per occupare le scuole siciliane

 

In Sicilia la prima campanella suonerà nelle scuole a partire da mercoledì 13 settembre ma intanto l’Esercito freme per poter riprendere a pieno ritmo la campagna di occupazione dell’intero sistema didattico ed educativo dell’Isola. Con una lettera inviata ai dirigenti di tutti gli istituti secondari di primo e secondo grado a inizio estate, il Comando Militare dell’Esercito in Sicilia ha reso note le “molteplici” iniziative “a carattere formativo, che informativo e promozionale” previste per le studentesse e gli studenti siciliani per il nuovo anno scolastico 2023-24.

“In particolare è stato istituito a Palermo un Punto informazioni aperto al pubblico che potrebbe catalizzare l’attenzione di studenti eventualmente interessati”, esordisce il Comando dell’Esercito. “Nel dettaglio, le opportunità promosse sull’isola – e di cui si prega di voler tener conto a premessa delle prossime riunioni in cui definirete i programmi di massima dei Vostri rispettivi Istituti – sono, come ogni anno, le seguenti: 1. Concorso Scolastico Internazionale per le classi quarte e quinte delle scuole superiori; 2. Conferenze Scolastiche di Orientamento e Informazione per le scuole medie e superiori, con particolare interesse per le classi prime e seconde dei licei (per l’accesso alle scuole militari) e delle classi quarte e quinte degli Istituti di ogni ordine (per le opportunità post-diploma); Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (la famigerata alternanza scuola-lavoro-caserma, nda) per l’ultimo triennio delle scuole superiori presso alcune delle Unità dell’esercito dislocate in Sicilia”.

Relativamente al Concorso Scolastico Internazionale, il Comando dell’Esercito fa sapere che esso sarà lanciato “fin dai primissimi mesi dell’anno scolastico” e avrà come tema il Ruolo delle Forze Armate lungo il percorso per la Pace. “Il concorso di idee sarà rivolto agli studenti siciliani e di tutto il mondo (ivi compresi i cadetti delle scuole militari)”, si aggiunge. “Verrà assegnato un titolo di riferimento e i ragazzi partecipanti, possibilmente in team, saranno invitati a predisporre saggi o video sull’argomento proposto”. Gli Istituti finalisti si contenderanno poi il podio nel corso delle giornate dedicate al 4° Forum Internazionale “Pace, Sicurezza e Prosperità”, che si terrà in Sicilia nella settimana tra il 18 e il 22 marzo 2024. A promuovere il Forum l’omonima società senza scopo di lucro (“FPSP”) fondata nel 2019 e registrata in Canada, con sede centrale a Montreal e filiali in Sicilia. Il Forum Internazionale “Pace, Sicurezza e Prosperità” annovera tra i suoi sostenitori e partner l’Istituto della Conferenza delle Associazioni della Difesa del Canada, l’Institut militaire de Québec, i Collegi militari dell’Accademia di Difesa canadese e dello Stato Maggiore dell’Esercito italiano e l’Ufficio per la Pubblica Istruzione della Sicilia.

“La prosperità sociale, economica, culturale e tecnologica può essere costruita solo sulla base della pace e della sicurezza per tutti”, spiegano i promotori del Forum. “La pace e la sicurezza si basano sulla capacità di applicare la forza per garantire la giustizia, salvaguardando la democrazia e la libertà. Coinvolgendo rappresentanti del sistema giudiziario, dell’ordine pubblico e della professione delle armi, esploriamo in modo collaborativo il ruolo delle forze armate, delle istituzioni dell’ordine pubblico e della giustizia nel creare le basi per una fiorente comunità globale”. Fondatore e presidente della società militar-educativa è Steve Gregory, ex colonnello del 2nd Field Regiment della Reale Artiglieria Canadese, promotore di un’associazione benefica che supporta cadetti e veterani delle forze armate del Canada, pure amministratore delegato di IsaiX Technologies Inc., azienda specializzata nel campo della cyber security e dello sviluppo organizzativo e nella tecnologia per le vendite (quartier generale a Montreal). Direttore generale del Forum Internazionale “Pace, Sicurezza e Prosperità” è l’ex maggiore dell’esercito canadese Darryl Carthcart con incarichi di comando del Reggimento per le operazioni speciali nelle missioni militari Nato in Bosnia, Croazia, Kosovo e Afghanistan. Direttore per i partenariati internazionali è l’ex ufficiale delle forze armate canadesi John Mac Hannan. Nel board del Forum anche il colonnello Carlo Uberto Massimo, oggi in forza al Comando Militare dell’Esercito in Sicilia dove ricopre l’incarico di Capo sezione per la Pubblica informazione e la Promozione del reclutamento. L’alto ufficiale italiano ha svolto innumerevoli missioni di guerra nei Balcani, in Afghanistan e in Libano, prestando pure servizio presso il Comando strategico della Nato (Supreme Headquarters Allied Powers Europe - SHAPE) in Belgio.

Il Forum vanta infine un “Comitato Accademico” di cui fanno parte, tra gli altri, Il tenente colonnello Symeon Zambas, direttore dell'Accademia di sicurezza e difesa di Cipro; John Melkon, professore assistente presso l’Accademia Militare degli Stati Uniti (è stato pure incaricato di costruire e guidare il Centro per lo studio delle operazioni civili-militari a West Point); Evert Kleynhans, docente senior presso il Dipartimento di Storia militare della Facoltà di Scienze militari dell’Università di Stellenbosch in Sudafrica; il professore Dario Mangano, ordinario di Semiotica presso l'Università degli Studi di Palermo.

Nella missiva inviata ai dirigenti scolastici siciliani il Comando dell’Esercito propone pure una visita degli studenti al Polo Informativo e Culturale realizzato all’interno della Caserma Ruggero Settimo, in piazza S. Francesco di Paola (già sede di un rinascimentale convento dei Frati Minimi), con “un percorso espositivo e culturale che rappresenta gli ultimi due secoli della storia della Forza Armata attraverso cimeli, uniformi, antiche armi in dotazione, diorami e tant’altro”. “Un’occasione di avvicinamento alla storia valida per tutte le età, che si conclude con una brevissima conferenza sull’Esercito e sulle opportunità formativo-professionali per i giovani, pensata per il pubblico delle diverse fasce d’età”, conclude il Comando militare.

L’11 aprile 2019 Esercito e Ufficio scolastico della Regione Sicilia avevano firmato un Protocollo d’Intesa per consentire agli studenti dell’Isola di sperimentare per qualche settimana un’attività lavorativa non retribuita in alcune delle caserme della Brigata Meccanizzata “Aosta”. Il Protocollo è stato rinnovato per tre anni il 20 dicembre 2021. “Il Comando militare dell’Esercito riserva particolare attenzione al mondo scolastico, accademico e scientifico per la diffusione dei valori etico-sociali, della storia e delle tradizioni militari, con un focus sulla funzione centrale che la Cultura della Difesa ha svolto e continua a svolgere a favore della crescita sociale, politica, economica e democratica del Paese”, si legge nel Protocollo. “Il Comando Militare cura di realizzare ed aggiornare costantemente un congruo pacchetto di offerte formative disponibili; coordinare e monitorare ogni sviluppo dell’attività formativa; promuovere eventuali diverse forme di collaborazione, rivolte a studenti e docenti…”.

Per contrastare la crescente presenza militare nelle scuole e allo stesso tempo proporre un’idea altra di scuola e di società, l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ha redatto un prezioso Vademecum che raccoglie proposte di mozioni da presentare nel Collegio docenti, opzioni di minoranza, diffide ai dirigenti, ecc.. “Il vademecum vuole essere un invito all’azione, a non rassegnarsi, a non adagiarsi in una passiva accettazione dello stato di cose presente”, spiega l’Osservatorio. “Punto fermo è la centralità degli organi collegiali e democratici della scuola e il loro corretto funzionamento. Attraverso essi deve passare per intero il lavoro didattico, le attività, le iniziative e i progetti della programmazione scolastica e della cosiddetta offerta formativa. Sono questi gli spazi e i momenti in cui è fondamentale intervenire per opporsi alla militarizzazione delle scuole, per decidere se vogliamo i militari a scuola oppure no, se vogliamo favorire una pedagogia della guerra oppure della pace, se vogliamo formare all’acquiescenza nei confronti dell’esistente oppure a un reale pensiero critico”.

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