Armenia-Azerbaijan. Tajani si propone mediatore ma l’Italia sta con Baku
“Alla luce
delle tensioni in atto, a New York ho voluto incontrare il ministro degli Esteri
azero Jeyhun Bayramov sottolineando la necessità di dialogo e moderazione per
trovare una soluzione diplomatica nel Nagorno Karabakh; l’ Azerbaijan è un partner
importante: lavoriamo insieme anche contro i trafficanti di esseri umani”. Il
vicepresidente del Consiglio e titolare della Farnesina, Antonio Tajani, si è
autoproposto come mediatore tra i governi di Azerbaijan e Armenia per scongiurare l’escalation bellica
nel Caucaso meridionale. Peccato però che in questi anni l’Italia e il suo
complesso militare-industriale abbiano scelto di schierarsi solo a fianco delle
autorità azere e non certo per contrastare il traffico di persone. Baku è stata
fondamentale infatti per gli affari e i profitti delle grandi holding
dell’energia e delle armi italiane.
Appena tre
mesi fa, in occasione della visita a Roma di un’alta delegazione militare
azera, Leonardo Spa (società controllata per il 30,2% dal Ministero dell’Economia
e delle Finanze) ha firmato con il governo dell’Azerbaijan un
contratto per la fornitura di due aerei da trasporto tattico C-27J “Spartan”. Prodotti presso il sito produttivo di Torino
Caselle, i C-27J sono velivoli in grado di
svolgere diverse tipologie di missioni, dal trasporto di uomini e mezzi da
guerra, agli aviolanci di paracadutisti e materiali, al supporto alle truppe schierate in combattimento.
Con una lunghezza di 22,70 metri e una larghezza di 28,70, l’aereo cargo può
raggiungere la velocità di crociera di 583 Km/h e un’autonomia di volo poco
inferiore ai 6.000 km. Lo “Spartan” è già operativo con le forze armate di
Italia, Slovenia, Grecia, Romania, Bulgaria, Stati Uniti d’America, Australia, Lituania, Messico, Perù, Slovacchia,
Marocco, Zambia, Kenia e Ciad. In Azerbaijan
i due cargo di Leonardo andranno ad affiancare la coppia di Ilyushin Il-76
di fabbricazione russa a disposizione del reparto di trasporto e proiezione
aerea dell’Aeronautica militare azera.
“Inizialmente
legata ai settori energetici, la collaborazione tra Italia e Azerbaijan si
estende anche ai prodotti dell’industria della Difesa grazie al prezioso
contributo offerto dal gruppo di lavoro del Ministero della Difesa italiano”,
si legge nella nota stampa di Leonardo Spa con cui l’8 giugno 2023 è stata
annunciata la vendita dei due velivoli da trasporto. “Il programma di acquisto
del C-27J è stato perfezionato nell’ambito di un tavolo tecnico tra il
Ministero della Difesa Italiano e la controparte Azera. L’intesa si inserisce
nell’ambito dell’ampio programma di ammodernamento delle Forze Armate Azere che
guardano con sempre maggiore interesse ai prodotti dell’industria italiana”. (1)
Come sempre
accade nel nostro paese in tema di esportazione di materiale bellico, nessuna
forza politica di governo o di opposizione ha ritenuto opportuno esprimere
preoccupazione per le pericolose conseguenze della commessa di Leonardo.
L’accordo è stato invece stigmatizzato dal Coordinamento delle
Organizzazioni e Associazioni Armene in Italia. “Osserviamo con estrema
preoccupazione non solo il rafforzamento dell’arsenale bellico azero, con
crescenti forniture e addestramenti anche dallo Stato italiano, ma
soprattutto l’assoluta assenza di Roma, ormai appiattita sulle
posizioni del regime azero, nelle discussioni internazionali sul contenzioso
armeno-azero, come peraltro ben evidenziato dalla mancata partecipazione ai
recenti vertici organizzati sul tema dall’Unione europea”, rilevava il Coordinamento.
Contro
il governo Meloni è stata lanciata anche l’accusa di “immobilismo” di fronte alla crisi umanitaria in
Nagorno Karabakh. “La popolazione armena è isolata da oltre sei mesi dal resto
del mondo a causa del blocco azero lungo il corridoio di Lachin”, aggiungevano
le associazioni armene. “L’Italia non ha inoltre inteso
intervenire, a differenza di quanto fatto da altre nazioni europee,
per ottenere la liberazione di almeno alcuni prigionieri di guerra armeni ancora
illegalmente detenuti nelle carceri azere a quasi tre anni dalla fine della
guerra”. (2)
La
cooperazione industriale-strategica tra il regime azero e il gruppo Leonardo ha
preso il via nel 2012 con la vendita di 10 elicotteri prodotti dalla
controllata Augusta Westland alla compagnia aerea nazionale “Azerbaijan
Airlines” per il trasporto offshore e del personale VIP, i servizi medici
d’emergenza, la ricerca e il salvataggio. Gli otto velivoli modello AW139 e i
due AW189 sono stati consegnati a partire del 2013; il loro valore è stato stimato
in 115 milioni di euro.
Il 20
febbraio 2020, alla vigilia dell’ennesimo scontro a fuoco tra Armenia e
Azerbaijan che ha causato la morte di centinaia di civili, l’allora amministratore
delegato di Leonardo, Alessandro Profumo e il ministro della Difesa azero Zakir
Hasanov, avevano sottoscritto una Dichiarazione
d’Intenti in vista di un più articolato accordo di cooperazione industriale
per la fornitura alle forze armate del paese caucasico di caccia-addestratori
avanzati Alenia Aermacchi M-346 “Master”. Insieme ai velivoli l’Azerbaijan ha
espresso l’intenzione di acquisire il Ground
Based Training System, un sistema integrato che consente agli allievi
pilota di familiarizzare con le procedure addestrative e anticipare a terra le
attività che saranno sviluppate in volo.
L’intesa
è stata raggiunta in occasione della visita in Italia del Presidente
dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev, dove ha incontrato il Presidente della
Repubblica Sergio Matteralla ed il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Quello con Leonardo sarà un accordo davvero importante”, ha dichiarato Ilham Aliyev sul sito web ufficiale della
Presidenza della Repubblica dell’Azerbaijan. “Esso consentirà di aprire una nuova pagina nella nostra
collaborazione e di modernizzare ancora di più la nostra infrastruttura
difensiva, una delle mie priorità di governo”.
L’M-346 “Master” è stato progettato per
l’addestramento dei piloti dei cacciabombardieri di quinta generazione come
l’Eurofighter “Typhoon” e l’F-35A Joint
Strike Fighter di Lockheed Martin, ma l’Aeronautica azera ha espresso
l’intenzione di includere nella commessa anche la versione del velivolo per
l’attacco aereo già consegnata da Leonardo a Israele. “In questo modo gli azeri
potrebbero implementare i missili da crociera turchi della Roketsan SOM-B1
appena acquistati e modernizzare di conseguenza la componente aerotattica”, ha rivelato
Ares Osservatorio Difesa. (3)
Leonardo
Spa ha inoltre firmato l’1 marzo 2017 un accordo con la società petrolifera
statale azera SOCAR per “incrementare la sicurezza fisica e cyber delle
infrastrutture per gli approvvigionamenti energetici e garantire maggiore
efficienza alle attività della società azera attraverso proprie tecnologie”. Al
centro dell’accordo, in particolare, la “sicurezza” del gasdotto in via di
realizzazione da parte di SOCAR per fare arrivare in Europa oltre 20 miliardi
di metri cubi l’anno di metano azero. Lungo oltre 4.000 km., il gasdotto parte dal
Caucaso meridionale, attraversa la Georgia (tratto Scpx), quindi la Turchia
(Tanap), la Grecia e l’Albania per arrivare in Puglia (Tap). Tra le aziende
italiane partner di questo maxi-progetto energetico spicca in particolare il
gruppo Snam S.p.A. di San Donato Milanese, mentre in qualità di sub-contractor
compaiono ENI, Maire Tecnimont e Saipem. (4)
Anche il
ministro della Difesa Guido Crosetto si è speso recentemente per perorare gli
interessi delle grandi holding italiane dell’energia e delle armi. Il 12 gennaio 2023 Crosetto si è recato in visita
ufficiale in Azerbaijan per una serie di colloqui istituzionali,
primo fra tutti quello con il Presidente della Repubblica Ilham Aliyev. “Il
Ministro Crosetto e il Presidente Aliyev si sono confrontati sulle prospettive
di espansione della cooperazione nei settori dell’energia, delle costruzioni,
del turismo, dell’agricoltura, dell’industria della difesa e altri ancora”,
riporta la nota della Difesa. Aliyev ha definito “particolarmente proficua” la
relazione bilaterale con l’Italia, citando proprio il funzionamento del Corridoio meridionale del gas, il maxi-gasdotto
realizzato con i fondi dell’Unione europea. “L’iniziativa, lanciata nel 2008,
aveva l’obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dell’Europa da Mosca, una
necessità resa più urgente dopo l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio scorso,
e che ha reso ancora più strategica la regione del Caucaso”, annota Formiche.net. “Aumentare la capacità
dell’infrastruttura, dunque, potrebbe far crescere i metri cubi di gas naturale
che arrivano in Italia”. (5)
A Baku,
Guido Crosetto ha incontrato anche il Ministro della Difesa, generale
Zakir Hasanov (con il quale ha firmato un protocollo d’intenti sulla
cooperazione nel campo della formazione e dell’istruzione delle forze armate),
nonché il Capo dei Servizi di Sicurezza, generale Ali Naghiyev. Grande
enfasi nelle parole espresse a conclusione della missione: “L’Italia conferma il suo contributo
per un ulteriore rafforzamento delle relazioni tra Azerbaigian
e NATO e tra Azerbaigian e Unione Europea”, ha dichiarato
Crosetto. (6)
Note:
3)
https://aresdifesa.it/gli-m-346-conquistano-lazerbaijan-alcuni-dettagli/
4)
https://www.leonardocompany.com/it/press-release-detail/-/detail/leonardo-socar
5)
https://formiche.net/2023/01/difesa-energia-crosetto-baku/
6)
https://www.difesa.it/Primo_Piano/Pagine/Il-Ministro-Crosetto-in-Azerbaigian-visita-ufficiale.aspx
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 21 settembre 2023, https://pagineesteri.it/2023/09/21/mondo/armenia-azerbaijan-tajani-si-propone-mediatore-ma-litalia-sta-con-baku/
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