Trasportare la guerra. Mobilità militare 2.0 e rete TEN-T
Nel 2021 la Commissione ha
approvato il cospicuo finanziamento a favore del programma di mobilità militare Schengen. “Con questa iniziativa garantiremo spostamenti
rapidi e senza interruzioni al personale e agli assetti militari – in breve
tempo e su larga scala – all’interno e fuori dell’Ue“, hanno spiegato i vertici di Bruxelles. “Sarà creata una rete ben connessa, con tempi di reazione
più brevi e infrastrutture sicure e resilienti“.
Tra le priorità di intervento indicate dalla Commissione oltre
all’efficientamento militare delle infrastrutture anche il miglioramento della
logistica “intelligente” e l’esemplificazione delle norme doganali per
facilitare le esercitazioni e il transito dei mezzi di guerra e dei beni pericolosi alle frontiere. “L’ottica
è quella di supportare il coordinamento tra i rispettivi sforzi di Ue e NATO”,
dichiara Bruxelles. “Inoltre si accresceranno le sinergie con i partner più
stretti come Stati Uniti d’America, Canada, Norvegia e Regno Unito”. Questi
ultimi sono stati integrati de facto nel programma EU Military Mobility.
L’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022 ha fornito le
giustificazioni per un ulteriore colpo di acceleratore agli interventi di
militarizzazione delle reti trasportistiche europee. “Assicurare
la velocità nei movimenti e trasporti sicuri alle forze armate è cruciale per
accrescere le capacità Ue e NATO di risposta alle crisi, in particolare ora che
dobbiamo fornire un supporto militare urgente all’Ucraina”, ha dichiarato Josep
Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di
sicurezza e vicepresidente della Commissione europea. Così il 10 novembre
scorso è stato varato il Piano d’azione
per la mobilità militare 2.0 per “far fronte al deterioramento della
situazione di sicurezza dopo l’aggressione russa all’Ucraina”. Il programma EU Military Mobility del
2018 è stato rimodulato con lo scopo di incrementare ulteriormente la velocità e le capacità
di spostamento delle forze armate europee “attraverso lo sviluppo di corridoi
di trasporto multimodali, incluse strade, ferrovie, vie aeree, corsi d’acqua
interni, nodi di interscambio e centri logistici, con infrastrutture di trasporto
dual-use in grado di supportare il
trasporto militare”.
Il Piano
d’azione 2-0 ha una durata quinquennale (2022-2026) e si indirizza a
potenziamento delle infrastrutture in modo da “rispondere al peso, alle dimensioni e alla tipologia del trasporto militare”. Maggiore
enfasi viene attribuita all’armonizzazione
delle norme e delle procedure nazionali e alla digitalizzazione dei
processi amministrativi, mentre vengono proposte nuove misure per “rafforzare
la protezione del settore trasporti dagli attacchi
cyber e da altre minacce ibride e promuovere la loro resilienza climatica e
sicurezza energetica”.
Il Piano per la
mobilità militare 2.0 punta inoltre a identificare le possibili fragilità
delle infrastrutture per il loro miglioramento e a integrare la rete di
distribuzione del carburante per supportare la movimentazione delle forze
armate “in tempi rapidi e su larga scala”. “Sarà promosso l’accesso alle
capacità di trasporto strategico e verranno portate al massimo le
sinergie con il settore civile per potenziare la mobilità dei militari specialmente
per via aerea e marittima”, spiega la Comissione europea. “Inoltre
rafforzeremo il dialogo con i paesi partner della regione, come ad esempio
Ucraina, Moldavia e quelli dei Balcani occidentali”. Infine l’impegno a collaborare ancora più strettamente con l’Alleanza
Atlantica. “Ue e NATO hanno il comune interesse a promuovere la mobilità
militare e possiedono differenti strumenti a loro disposizione”, aggiunge
Bruxelles. “Il nuovo Piano d’azione rafforzerà e intensificherà ulteriormente
la cooperazione Ue-NATO nel campo della mobilità militare, sui principi di
apertura, trasparenza, reciprocità e inclusività. Ciò assicurerà un più forte e
credibile pilastro europeo alla NATO”.
La Commissione Ue punta infine a identificare i
principali corridoi e hub logistici per le richieste di mobilità bellica
all’interno del Trans-European Transport Network (TEN-T), la rete transeuropea dei trasporti, includendo anche le
infrastrutture per il rifornimento carburanti per il trasporto militare. “Per
poter avere accesso al cofinanziamento Ue, i progetti infrastrutturali dovranno essere utili sia a scopi civili che
di difesa ed essere programmati in ambito TEN-T”, spiega Bruxelles.
Con l’escalation della
guerra in Ucraina l’Ue ha riformulato le finalità strategiche della Rete
transeuropea. Nel luglio 2022 è stata approvata una risoluzione per “costruire una
connettività TEN-T affidabile, continua e di qualità elevata in tutta l’Unione
europea senza interruzioni fisiche, strozzature o collegamenti mancanti”, ponendo enfasi
sulla multimodalità e
lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie.
“In risposta all’impatto della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina,
la Commissione ha adottato una proposta modificata che apporta diverse
modifiche al testo iniziale”, si spiega. “La
proposta riveduta invita a migliorare la connettività dell’Ucraina e della Repubblica
di Moldova con l’UE
mediante i corridoi di trasporto europei, che sono della massima importanza
strategica per lo sviluppo di flussi di trasporto merci e passeggeri in Europa”.
Un
ruolo chiave nella rete TEN-T è stato assunto dall’Italia: quattro dei nove corridoi attraversano lo stivale, il Baltico-Adriatico, lo Scandinavia-Mediterraneo, il Reno-Alpi e il Mediterraneo. Dal punto di vista geostrategico e militare è
particolarmente rilevante il corridoio Mediterraneo
che collega i porti della penisola iberica (Algeciras, Cartagena, Valencia,
Tarragona e Barcellona) con l’Ungheria e il confine ucraino, passando per il
sud della Francia, l’Italia settentrionale, la Slovenia e la Croazia.
Sono 527 i progetti
in cantiere per potenziare le infrastrutture trasportistiche sull’asse
Spagna-Ucraina, con investimenti per un valore di circa 98,4 miliardi di euro. “Tra
i progetti trans-frontalieri va annoverata la nuova linea Torino-Lione, la cui
opera principale è il nuovo tunnel di base del Moncenisio e il potenziamento del
collegamento Trieste/Capodistria-Lubiana”, annotano le autorità italiane. TAV,
tunnel e passanti dal devastante impatto socio-ambientale in nome e per conto
del dio di tutte e guerre.
Articolo pubblicato in Umanità Nova, n. 8, marzo 2023
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