ONU condanna Tel Aviv per violazioni dei diritti umani, ma Roma rafforza collaborazione con Israele
Italia e Israele rafforzeranno ulteriormente la loro cooperazione industriale militare. Mercoledì 13 luglio una folta delegazione del ministero della difesa israeliano si è recata in visita ufficiale a Roma per incontrare il segretario generale della difesa e direttore nazionale degli armamenti, generale Luciano Portolano. A guidare la delegazione il maggior generale Amir Eshel, direttore generale del ministero della difesa, già comandante in capo dell’Aeronautica militare israeliana dal 2012 al 2017. Presenti anche il vice direttore generale e capo del directorate of procurement and production delle forze armate israeliane, il colonnello Avi Dadon, e l’addetto militare dell’ambasciata di Israele in Italia, colonnello Dror Altman.
“Gli
incontri si sono svolti in un clima di reciproca stima e collaborazione e hanno
permesso di consolidare ulteriormente le già eccellenti relazioni in atto tra
Italia e Israele, con particolare riferimento al rafforzamento della
cooperazione industriale, attraverso la condivisione di nuove aree di
collaborazione da sviluppare con il pieno coinvolgimento delle rispettive Forze
Armate”, scrive l’ufficio stampa della Difesa. “Il costante dialogo strategico
tra le parti ha inoltre permesso di confrontarsi in modo schietto, sincero e
proficuo sul tema delle sfide imposte dagli attuali scenari di crisi
internazionale e sul contesto in cui le parti intendono cooperare”.
A
conclusione del meeting, il generale Amir Eshel ha espresso il “suo grande
apprezzamento, a nome di tutto l’establishment della difesa israeliana”,
per l’alleanza strategica tra i due
Paesi e la “ferma posizione dell’Italia a fianco dello Stato di Israele nei
contesti internazionali”.
Continuano
a non turbare in Italia né i crimini commessi dalle forze armate israeliane
contro la popolazione palestinese né le recenti sanguinose operazioni di Tel
Aviv a Gaza, in Libano e in Siria. Gli affari sono affari e si manifesta sempre
più solida e convinta la partnership tra l’holding a capitale pubblico Leonardo
SpA e le aziende leader del complesso militare-industriale israeliano.
Peccato
che in contemporanea alla visita ufficiale dell’autorevole delegazione militare
israeliana le Nazioni Unite hanno espresso l’ennesima pesante condanna nei
confronti di Israele in tema di violazione dei diritti umani. L’11 luglio il
segretario generale Antonio Guterres ha presentato il rapporto annuale su Bambini e Conflitti armati nel mondo che
annovera proprio Israele tra i paesi responsabili dei “maggiori livelli di
gravi violazioni” nel corso del 2021, accanto ad Afghanistan, Siria,
Repubblica Democratica del Congo, Somalia e Yemen.
“Le Nazioni Unite hanno
verificato 2.934 gravi violazioni contro 1.208 bambini e bambine palestinesi e
9 minori israeliani in West Bank, compresa Gerusalemme est, a Gaza e in
territorio israeliano”, si legge nel report. In particolare il segretario
generale ha accertato la detenzione di 637 minori palestinesi per “presunti
delitti contro la sicurezza” da parte delle forze israeliane. “Ottantacinque di
questi minori hanno denunciato maltrattamenti e violazioni delle dovute
garanzie processuali da parte delle autorità israeliane mentre erano detenuti e
il 75% di essi ha dichiarato di essere stato sottoposto a violenze fisiche”.
Le Nazioni Unite descrivono pure
un drammatico bilancio di sangue: 88 bambine e bambini (86 palestinesi e 2
israeliani) sono stati assassinati a Gaza (69), in West Bank e Gerusalemme est
(17) e in Israele (2) dalle forze armate e di polizia israeliane (78), da
gruppi armati palestinesi (8) o da autori non identificati o a seguito
dell’esplosione di residuati bellici (2).
“In West Bank i minori sono rimasti
uccisi con armi da fuoco principalmente durante manifestazioni (9), o in relazione
con presunti attacchi o tentativi di attacco contro civili o forze israeliane
(7)”, aggiunge il report. “A Gaza, 59 bambini e bambini sono morti a seguito di
attacchi aerei, uno è stato colpito da munizione attiva per mano delle forze
israeliane durante l’aumento delle ostilità in maggio, 6 da razzi lanciati da
gruppi armati palestinesi, uno dalle forze israeliane durante una manifestazione
di fronte il muro perimetrale tra Israele e Gaza. Anche i due bambini israeliani
uccisi nel 2021 sono stati colpiti dai razzi lanciati da gruppi armati
palestinesi”.
Ancora più drammatico il
numero dei minori che hanno subito mutilazioni e ferimenti gravi: 1.121
palestinesi e 7 israeliani (850 di sesso maschile e 278 femminile). “I
responsabili dei ferimenti sono stati in ordine le forze armate israeliane
(982), i coloni israeliani (28) e i gruppi armati palestinesi tra cui le Brigate
Al-Quds della Yihad Islamica (46)”, scrive il segretario generale ONU. “Le
mutilazioni sono state causate dagli israeliani durante i bombardamenti di
artiglieria e gli attacchi aerei (539), per l’inalazione di gas lacrimogeni
(153), le pallottole di metallo ricoperte di gomma (133) e dai proiettili (116).
In West Bank e a Gerusalemme est 196 bambini sono stati feriti gravemente dalle
forze israeliane durante manifestazioni contro gli insediamenti dei coloni”.
Quarantatre i bambini di
Gaza che hanno subito mutilazioni a seguito di operazioni dei gruppi armati
palestinesi, 18 dopo il lancio di razzi del maggio 2021, 23 per l’esplosione di
armi immagazzinate e 2 perché colpiti accidentalmente durante lo svolgimento di
attività addestrative.
L’ONU ha verificato inoltre 246
attacchi armati contro scuole e ospedali, più della metà da parte delle forze
armate israeliane. “Gli incidenti sono stati causati nel corso di attacchi
aerei (67), a seguito di aggressioni contro il personale medico (59), per
l’esplosione di munizioni immagazzinate in prossimità di scuole e ospedali (5),
per l’attacco con razzi (1)”, aggiunge il rapporto. “Inoltre si sono verificate
156 ingerenze di altro tipo nella sanità (54) e nell’istruzione (102) da parte
delle forze armate e dei coloni israeliani. Nella maggior parte dei casi,
queste ingerenze sono consistite in colpi da sparo contro presidi sanitari,
ambulanze e personale paramedico e nella chiusura illegale delle scuole o nel
divieto di accesso a docenti e alunni”.
L’ONU ha anche accertato che
le autorità israeliane hanno rifiutato o ritardato la concessione dei permessi
al 38% dei bambini che hanno richiesto di poter uscire dal passaggio di Erez per
accedere a trattamento medico specializzato fuori da Gaza (in tutto 933 bambini
e 648 bambine).
“Sono scioccato per il numero
di bambini morti e gravemente feriti dalle forze armate israeliane durante le ostilità,
in attacchi aerei contro zone densamente popolate, per l’uso munizioni attive nelle
operazioni delle forze dell’ordine e per la persistente mancata assunzione di
responsabilità per queste violazioni”, lamenta il segretario generale Antonio Guterres. “Mi preoccupa altresì l’aumento
del numero di minori detenuti da parte di Israele e delle denunce di violenza
fisica che essi subiscono durante la detenzione. Ribadisco il mio appello
perché Israele rispetti le norme della giustizia giovanile internazionale,
incluso l’uso della privazione della libertà come mezzo di ultimo ricorso e per
il tempo più breve possibile, e perché smetta di ricorrere alla detenzione
amministrativa dei minori e prevenga ogni forma di violenza e maltrattamenti durante
la detenzione”.
Un appello è stato lanciato
anche ai gruppi armati palestinesi perché pongano fine al reclutamento e
all’utilizzo di minori. “Li esorto altresì a che cessino del tutto il lancio di
razzi e colpi di mortaio dalle zone densamente popolate di Gaza verso i centri
con popolazione civile israeliana”, conclude il segretario generale ONU.
“Sollecito tutti i gruppi armati palestinesi a proteggere i minori, impedendo
in particolare che essi siano esposti al pericolo di violenze o evitando di
strumentalizzarli a fini politici”.
Articolo pubblicato in Africa ExPress il 14 luglio 2022, https://www.africa-express.info/2022/07/14/onu-condanna-tel-aviv-per-violazioni-dei-diritti-umani-ma-roma-rafforza-collaborazione-con-israele/
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