L’alternanza scuola-lavoro in Sicilia si farà nei reparti dell’Esercito
Regalo indigesto e armato sotto l’albero per gli studenti delle scuole superiori siciliane. Alla vigilia di Natale l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) della Sicilia ha firmato un protocollo d’intesa di durata triennale con l’Esercito italiano per consentire lo svolgimento delle attività di alternanza scuola-lavoro in alcuni dei reparti militari presenti nell’Isola.
“Il Protocollo sottoscritto il 20 dicembre
2021 con il Comando Militare dell’Esercito in Sicilia intende promuovere Percorsi per le Competenze Trasversali e per
l’Orientamento (PCTO, così come è stata rinominata l’alternanza scuola-lavoro,
nda) presso o in collaborazione con Enti, Distaccamenti, Reparti
e Comandi della Forza Armata Esercito di stanza in Sicilia, rivolti a studenti
frequentanti le terze, quarte e quinte classi delle scuole secondarie di
secondo grado”, si legge nella circolare inviata dalla dirigente Laura
Bergonzi ai presidi degli istituti siciliani. “Il Comando Militare intende confermare ed
ampliare le consolidate sinergie con le istituzioni scolastiche per contribuire
con proprie risorse, esperienze, conoscenze scientifiche, tecnologiche e
gestionali, al miglioramento della
formazione tecnico-professionale, tecnologica ed operativa delle studentesse e
degli studenti delle istituzioni scolastiche”.
Utile riportare le finalità
e gli obiettivi riportati nella premessa del Protocollo d’intesa per studenti-soldati
sottoscritto lo scorso 20 dicembre. “Il Comando militare dell’Esercito riserva
particolare attenzione al mondo scolastico, accademico e scientifico per la
diffusione dei valori etico-sociali, della storia e delle tradizioni militari,
con un focus sulla funzione centrale
che la Cultura della Difesa ha svolto
e continua a svolgere a favore della crescita sociale, politica, economica e
democratica del Paese”, esordisce il documento. “Il Comando pianifica e conduce
annualmente molteplici attività di comunicazione istituzionale espressamente
dedicate alle studentesse e agli studenti delle università e delle scuole di
ogni ordine e grado attraverso eventi espositivi, conferenze divulgative,
visite presso Enti della Forza Armata ed altre forme di collaborazione nel
settore sportivo, sociale e formativo; ricerca e applica soluzioni comunicative
interattive espressamente rivolte alle nuove generazioni, per affermare la
conoscenza e il ruolo dell’Esercito al servizio della collettività e divulgare
le opportunità professionali e di studio riservate alle fasce giovanili di
riferimento; riconosce la necessità di concretizzare forme di collaborazione e
di partnership, attraverso protocolli d’intesa con le Istituzioni ed altri
soggetti pubblici, per realizzare ulteriori iniziative di reciproco interesse,
abbinando l’immagine del Comando e della Forza Armata a progetti di prestigio e
di alta valenza istituzionale a favore dei giovani…”.
Amplissimi i compiti che sono
attribuiti all’Esercito dall’Accordo. “Il Comando Militare – vi si legge - cura
di promuovere la massima partecipazione al progetto da parte di tutte le
proprie Unità in Sicilia, quali soggetti ospitanti; realizzare ed aggiornare
costantemente un congruo pacchetto di offerte formative disponibili da dette
realtà locali a premessa del necessario contatto diretto tra il singolo
soggetto ospitante e l’istituto scolastico interessato; coordinare e monitorare
ogni sviluppo dell’attività formativa, in termini di orientamento a monte a
supporto della controparte, eventuali correttivi ai singoli progetti, la
raccolta di feedback a fine attività;
promuovere eventuali diverse forme di collaborazione, rivolte a studenti e
docenti…”.
Infine, all’articolo 6 del Protocollo USR-Esercito, viene pure imposto
alle istituzioni scolastiche e agli eventuali docenti referenti di conformarsi
al dovere di segretezza tipico degli appartenenti agli apparati armati dello
Stato. “Le Parti si obbligano, altresì, a prendere ogni necessaria e/o
opportuna precauzione al fine di adempiere all’obbligo di riservatezza, alla
necessità di portarlo a conoscenza del personale che, di volta in volta, verrà
coinvolto e di curare che venga dal medesimo osservato”, si legge testualmente.
“Gli obblighi di riservatezza nascenti dovranno essere rispettati dalle Parti
per la durata di tre anni successivi al termine del presente accordo: quanto
sopra nel rispetto del D.Lgs. n. 196/2003, così come modificato dal D.Lgs. n.
101/2018, e s.m.i. I diritti relativi ad ogni materiale, dato o documento
fornito nell’ambito delle attività che si realizzeranno, resteranno di
titolarità esclusiva delle parti sottoscriventi il presente protocollo”.
L’Ufficio Scolastico Regionale nulla aggiunge per spiegare
in che modo gli ufficiali dell’Esercito elaboreranno e forniranno “una metodologia didattica che, attraverso l’approfondimento
di conoscenze teoriche e l’esperienza pratica, permette di arricchire la
preparazione degli studenti attivando in loro una maggiore consapevolezza delle
attitudini personali”, così come previsto dalla legge per i PCTO. Una tabella allegata alla
circolare inviata ai presidi elenca però le “proposte” elaborate dal
Comando Militare di Palermo con tanto di reparti e referenti che potranno essere
contattati dalle scuole per aderire ai percorsi di alternanza.
A
Catania, presso il 62° Reggimento fanteria “Sicilia”, potranno essere attivati
PCTO per Riparazioni apparati
telecomunicazioni e veicoli; Gestioni
magazzini e depositi; Manutenzione
del verde; Gestione del servizio
cucina e distribuzione vitto. Ancora da concordare i periodi dell’anno e il
numero massimo di studenti che saranno “utilizzati” come magazzinieri, camerieri
e pelapatate.
Presso
il 46° Reggimento trasmissioni di Palermo, da due a quattro studenti alla volta
e nel solo secondo quadrimestre, potranno operare al Cablaggio strutturato nelle reti locali e alla Gestione/supervisione dei servizi di rete. Sempre nel capoluogo
siciliano, offerte formative sono
disponibili presso il “Centro documentale dell’Esercito” (Relazioni con il pubblico, da aprile a giugno); nella “Sezione
rifornimenti e mantenimento” (Lavorazioni
meccaniche di officina; Falegnameria;
Fabbro; Verniciatura per complessivi 25 studenti e nei mesi di febbraio,
maggio, settembre e novembre); all’11° Reparto infrastrutture (Progettazione opere edili; Assistente cantiere opere edili – impianti,
per 4-8 studenti da gennaio a giugno); al “CME – Comando Militare Esercito Sicilia”
(Accoglienza e accompagnamento visitatori
al Palazzo e per mostre/eventi per 10-12 studenti “nelle date di apertura
al pubblico da concordare”; Gestione
biblioteca per 3-4 studenti, tutto l’anno scolastico; Orientamento topografico: Palermo, Catania, Trapani e Messina, per
12 studenti nei soli mesi di aprile e maggio).
PCTO
di Lavorazioni in officina e laboratori
saranno attivati infine presso il 6° Reggimento bersaglieri della brigata “Aosta”
a Trapani “per un numero di studenti e periodi dell’alternanza da concordare”.
“Il protocollo
d’intesa firmato da URS Sicilia e il Comando dell’Esercito è un atto grave che legittima una presenza di
idee, apparati e strumenti di guerra all’interno di attività obbligatorie,
rivolte agli allievi, adolescenti, della scuola pubblica”, ha commentato Luca
Cangemi, insegnante in un istituto superiore di Catania e responsabile
nazionale Scuola del Partito Comunista Italiano. “Prosegue così, con una più forte cornice istituzionale, quella
penetrazione delle forze armate nella vita delle scuole di ogni ordine e grado
che da anni denunciamo. Una penetrazione profondamente sbagliata dal punto di
vista pedagogico e culturale perché offre, senza lacuna mediazione critica, a
ragazzi che stanno formando la loro personalità, modelli autoritari e
bellicisti propri delle strutture militari”.
Luca
Cangemi ricorda poi che non sono mancate in questi anni le critiche di docenti
ed educatori sul rapporto distorto
che con i percorsi di alternanza si istituisce tra il mondo della scuola e il lavoro.
“Oggi però i PCTA diventano canale privilegiato di reclutamento di soldati e,
nell’immediato, di manodopera a costo zero per le strutture dell’esercito”,
aggiunge Cangemi. “Di fronte a quest’ulteriore stravolgimento del ruolo
dell’istruzione pubblica, va assolutamente rilanciato l’impegno di tutti contro
ogni forma di militarizzazione della scuola italiana”.
Per il
prof. Nino de Cristofaro dell’esecutivo nazionale dei Cobas Scuola, “con il
passaggio dall’Alternanza Scuola/Lavoro, figlia della pessima riforma di Matteo Renzi, ai Percorsi per le
Competenze Trasversali, la sostanza non è cambiata”. “Alunne e alunni del
triennio conclusivo della scuola secondaria di secondo grado utilizzano una
parte significativa del loro tempo-scuola per partecipare a sedicenti percorsi
di formazione che dovrebbero servire ad aprire un canale privilegiato col mondo del lavoro ma che invece non forniscono loro
strumenti critici per conoscerlo e affrontarlo in maniera adeguata, consapevoli
dei doveri ma, soprattutto dei diritti”, aggiunge Nino de Cristoforo. “Nessun
progetto, ad esempio, ha mai affrontato il tema degli omicidi sul lavoro che
quotidianamente avvengono in Italia in questo contesto, per cui non sorprende
che l’USR Sicilia sottoscriva un protocollo d’intesa con il Comando dell’Esercito
che riserva particolare attenzione alla
diffusione dei valori etico-sociali, della storia e delle tradizioni militari”.
“Ci
sembra un progetto che non tiene conto del ripudio Costituzionale della guerra
e contribuisce a quel rovesciamento dei termini che caratterizza parte di
questa fase storica, come quando, ad esempio, gli interventi militari cui ha
partecipato direttamente il nostro Paese sono stati ipocritamente chiamati missioni di pace”, conclude l’esponente
Cobas. “Gli studenti non hanno bisogno di conoscere la bellezza della vita militare. Servono, al contrario, strumenti,
innanzitutto, che li aiutino a comprendere il presente e le sue contraddizioni,
per realizzare politiche di pace e integrazione. E l’esercito, per sua natura,
non può dare contributi in questa direzione”.
Purtroppo
non è la prima volta che l’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia abdica
alle funzioni di promozione e coordinamento di progetti finalizzati alla formazione
culturale e democratica degli studenti nel rispetto dei valori della difesa
della pace, contro tutte le guerre. L’11 aprile 2019, l’USR e il
Comando Militare dell’Esercito avevano firmato un Protocollo d’Intesa (simile per contenuti a quello odierno), per
consentire a un centinaio di studenti dell’Isola di sperimentare per qualche
settimana un’attività lavorativa non retribuita in alcune delle caserme della
Brigata Meccanizzata “Aosta”.
Nelle stesse ore in cui è maturato
a Palermo il nuovo protocollo tra il Comando Militare e l’Ufficio Scolastico Regionale,
a Roma il governo Draghi ha decretato l’ennesimo atto di militarizzazione del
sistema scolastico-educativo e di indebolimento della sanità pubblica a favore
dei presidi ospedalieri militari. Nel nuovo decreto anti-Covid varato alla
vigilia di Natale, l’art. 13 relativo alle Disposizioni urgenti per prevenire il contagio da SARS-CoV-2
in ambito scolastico prevede che “al fine
di assicurare l’individuazione e il tracciamento dei casi postivi nelle scuole
di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2021-2022”, il Ministero della Difesa
“assicuri il proprio supporto” nello svolgimento delle attività di somministrazione
di test per la ricerca del coronavirus e di “quelle correlate di analisi e di refertazione
attraverso i laboratori militari della rete di diagnostica molecolare dislocati
sul territorio nazionale”.
Un supporto, quello delle forze armate,
tutt’altro che a titolo gratuito: per lo screening di massa degli alunni è stata
autorizzata infatti una spesa complessiva di 9.000.000 di euro per l’anno 2021,
più altri 14.500.000 euro per il 2022 per il pagamento di straordinari e oneri
di missione del personale militare medico e paramedico impiegato. Altri 200.000
euro sono stati stanziati per il conferimento di incarichi a tempo determinato
per sei mesi a figure specialistiche nei laboratori del Ministero della Difesa
e 185.111 euro per il pagamento di ulteriori
prestazioni di lavoro straordinario per i medici militari
nel corso 2022.
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