Messina e la brigata “Aosta”. Oggi le chiavi, domani la repressione
Il
20 dicembre 2019 l’Amministrazione comunale di Messina ha consegnato le
chiavi della città alla Brigata meccanizzata “Aosta” dell’Esercito italiano “per
l’alto valore sociale ed etico dell’impegno profuso sui territori
internazionali, nazionali e locali e per i significativi contributi di
cooperazione che ha sempre saputo esprimere nel tempo”.
Kosovo, 9-10 luglio 2019. Il
24° Reggimento Artiglieria Terrestre “Peloritani” della brigata partecipa ad un’esercitazione
multinazionale NATO con lo scopo – scrive l’ufficio stampa della Difesa – di “addestrare le unità alla
gestione di eventi critici, mantenendo elevata la loro capacità operativa, al
fine di garantire una risposta efficace al verificarsi di eventi suscettibili
di minacciare la stabilità, la sicurezza e la libertà di movimento nell’area di
operazioni”.
“È stato simulato uno scenario di mobilitazione popolare, nel quale le forze esercitate hanno dovuto fronteggiare una vera e propria escalation di disordini”, continua l’Ufficio stampa della Difesa. “Nel corso dell’esercitazione, oltre alle unità antisommossa, sono state impiegate unità del genio per la rimozione di sbarramenti, nonché un nucleo di artificieri destinato al controllo e alla bonifica di ordigni esplosivi”.
“È stato simulato uno scenario di mobilitazione popolare, nel quale le forze esercitate hanno dovuto fronteggiare una vera e propria escalation di disordini”, continua l’Ufficio stampa della Difesa. “Nel corso dell’esercitazione, oltre alle unità antisommossa, sono state impiegate unità del genio per la rimozione di sbarramenti, nonché un nucleo di artificieri destinato al controllo e alla bonifica di ordigni esplosivi”.
Sempre la Difesa rileva con un comunicato ufficiale
del 25 giugno 2019 come i reparti della Brigata “Aosta” trasferiti a Pec/Peje
avessero raggiunto la “piena capacità operativa” nell’ambito della Forza
multinazionale NATO in Kosovo. Erano gli stessi militari a spiegare in cosa
consistesse la Full Operational Capacity:
“Si tratta di un requisito indispensabile al fine di uniformare gli
standard operativi tra le varie unità multinazionali che operano nel Teatro
Operativo (…) Tra le attività addestrative svolte dagli artiglieri del 24°
Reggimento “Peloritani vi sono: il Crowd
and Riot Control (CRC), ovvero un’attività di controllo della folla che
prevede, oltre all’addestramento sul terreno, anche l’impiego di elicotteri,
finalizzato al raggiungimento delle varie zone di intervento in tempi brevi; il
Fire Phobia, attività addestrativa
sempre mirata alla gestione di eventi tumultuosi, con l’aggiunta del lancio di
manufatti incendiari contro il personale in assetto antisommossa, simulando
così un vero e proprio scenario di guerriglia urbana”.
Il tutto, va sottolineato, nell’ottica
delle moderne strategie NATO che prevedono il pronto intervento delle unità
militari sul “fronte interno” per reprimere manifestazioni di protesta contro i
modelli neoliberisti che negli USA e in Europa hanno portato alla fame
centinaia di migliaia di cittadini. L’Italia cioè (e la Sicilia) come il Cile e
l’Argentina dei golpe degli anni ’70 e ’80.
Peccato che tanti, troppi, A
Messina e nell’Isola non se ne rendano conto…
E le chiamano ancora “Missioni
di Pace….”
P.S. La foto ritrae il momento clou dell’esercitazione
del luglio 2019, quando i “manifestanti” stanno per essere investiti dalla
forza d’urto militare.
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