Quel procedimento disciplinare contro l'insegnante-obiettore del tutto infondato...
Stamani ho consegnato alla
Dirigenza dell’Istituto “Cannizzaro – Galatti” di Messina, la memoria difensiva
sul procedimento disciplinare avviato nei miei confronti in data 15 maggio
2018, a seguito delle dichiarazioni pubbliche espresse contro la realizzazione in
ambito scolastico del progetto “Esercito e Studenti Uniti nel Tricolore”,
promosso nei mesi scorsi dalla Brigata “Meccanizzata” Aosta in collaborazione con
alcuni dirigenti di scuole e istituti della città di Messina.
Nello specifico, è stata chiesta
l’archiviazione del procedimento disciplinare in quanto “infondato in fatto e
in diritto”, perché tutti gli interventi di denuncia (con lettera aperta,
articoli stampa, ecc.) contro l’infausta parata di propaganda militare svolta il
17 aprile presso l’istituto in cui opero come insegnante da 34 anni, sono stati
fatti in maniera legittima e corretta, nel pieno esercizio del diritto-dovere
di informazione, espressione e critica, anche “a fronte dell’irregolarità della
procedura seguita per la realizzazione del medesimo progetto”.
Nella memoria si argomenta come
ogni attività di intervento in ambito scolastico-educativo e didattico delle
forze armate è palesemente in contrasto con le Convenzioni internazionali a
difesa dei diritti dell’uomo e del fanciullo e degli stessi principi giuridici su
cui si fonda la scuola pubblica italiana. “E’ evidente che un evento come
quello Esercito e Studenti Uniti nel
Tricolore finalizzato all’esaltazione degli atti di eroismo della Prima
Guerra Mondiale, cozzi con l’obbligo delle Istituzioni Scolastiche all’educazione
ai valori costituzionali fra i quali il ripudio della guerra previsto dall'art.
11 della Costituzione”, riporta nella memoria. “Ancora va ricordato come
illustri costituzionalisti denuncino oggi la violazione dei principi degli
artt. 11 e 45 della nostra Carta Costituzionale attraverso la partecipazione ad
attività belliche del tutto incompatibili anche se presentate come missioni di pace”.
Con la convinzione e la
serenità di aver svolto ancora una volta pienamente il proprio dovere di
educatore e insegnante; fiducioso di un esito positivo del procedimento, colgo
l’occasione per ringraziare coloro che mi hanno assistito dal punto di vista legale:
l’avvocato Nello Papandrea del Foro di Catania, le avvocate Filippa Di Marzo e
Paola Ottaviano, la consulente del lavoro Anna Bonforte, nonché i Cobas Scuola con
il prof. Nino De Cristoforo per l’importante supporto tecnico-informativo. Con
immenso affetto ringrazio tutte/i coloro che in queste settimane mi hanno fatto
sentire il loro sostegno e solidarietà: forze politiche e sociali;
organizzazioni del sindacalismo di base; associazioni pacifiste,
antimilitariste, ambientaliste e antimafie; gruppi e comunità di religiosi; organi
di stampa e testate giornalistiche; centri studi; accademici, intellettuali, attivisti
politici, difensori dei diritti umani e artisti; gli oltre 1.600 firmatari dell’appello
lanciato su Change.org No ai militari
nelle scuole. Solidarietà con l’insegnante obiettore; il centinaio di
docenti delle scuole di ogni ordine e grado che hanno promosso l’appello Contro la militarizzazione del sapere, in
difesa degli spazi di discussione e libertà nella scuola italiana (primi
firmatari i professori Luca Cangemi, Dina Balsamo, Natya Migliori, ecc.)”.
In attesa di conoscere l’esito
finale del procedimento disciplinare avviato, continuerò le mie attività di
documentazione e controinformazione sul sempre più invasivo processo di “occupazione
militare” del sistema educativo-scolastico e universitario e di militarizzazione
dei territori e della società. Sono certo che a partire dal prossimo anno scolastico,
si rafforzeranno ovunque le reti di insegnanti, associazioni e intellettuali che
promuovono attività e progetti di “cultura di pace” e si oppongono alla guerre,
al riarmo, all’autoritarismo, alla violazione di diritti umani a tutte le ingiustizie
economico-sociali.
Messina, 11 giugno 2018
Antonio Mazzeo, insegnante
pacifista e antimilitarista
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