Minori stranieri richiedenti asilo alla parata della Brigata Aosta diretta in Afghanistan
Dal
sito dei Congedati della Brigata dei parà Folgore apprendiamo che in occasione
dell’evento di “saluto” dei militari della Brigata Aosta in partenza da Messina
per l’Afghanistan dove guideranno la missione di guerra Nato, (presenti il
Prefetto di Messina, l’on. Ardizzone Udc per la Regione e l'assessore comunale
Sebastiano Pino con fascia tricolore e delega del sindaco Renato Accorinti),
era presente pure “un gruppo di minori stranieri non accompagnati, attualmente
ospiti del Centro Ahmed di Messina”.
Come
riporta il sito del Ministero della difesa, “l’Aosta, comandata dal
generale Mauro D’Ubaldi, sostituisce la Brigata Julia alla guida del Train Advise Assist Command West, il
comando NATO multinazionale e interforze a guida italiana che opera nella regione
Ovest dell’Afghanistan nell’ambito della missione Resolute Support”. “L’attività
dei militari italiani – specifica la Difesa - non è più connessa a compiti
diretti di partecipazione alle operazioni ma si estrinseca attraverso attività
di addestramento, consulenza e assistenza condotte da team di specialisti a
favore dei vertici operativi delle Afghan National Defence and Security Forces
(ANDSF)”.
Per
la Brigata “Aosta” si tratta di un ritorno in Afghanistan dove, nel 2013, ha
operato nell’ambito della missione NATO-ISAF (International Security Assistance
Force), formalmente conclusasi il 31 dicembre 2014.
La
gravità della partecipazione alla cerimonia di Messina dei minori stranieri si
commenta da sé: invece di contribuire all’elaborazione dei lutti e delle immane
violenze subite dai giovani in fuga dalle guerre scatenate in Africa e
Medioriente, il moderno sistema di “assistenza” emergenziale (in mano a Messina
anche ad alcune aziende indagate per l’affaire del CARA di Mineo), contribuisce
ad alimentare la cultura della sopraffazione, della violenza e della guerra,
sponsorizzando una missione che viola l’art. 11 della Costituzione.
Mi
viene da pensare che in fondo si è voluto avviare a Messina la sperimentazione
di quello che è auspicato da alcune forze politiche di destra e da alcuni
settori militari italiani: condizionare l’attribuzione della cittadinanza
italiana agli “stranieri” – come negli USA – alla loro partecipazione diretta
alle operazioni di guerra in mezzo mondo, nei reparti d’élite delle forze
armate nazionali.
Chi
ha autorizzato la partecipazione dei minori del Centro Ahmed alla
parata-cerimonia della Brigata Aosta? Erano stati avvisati previamente gli
avvocati tutor di questi giovani? Ha qualcosa da dire il Garante comunale all’infanzia?
E il sindaco pacifista e antimilitarista Renato Accorinti ritiene che partecipare
(per interposta persona) a queste vergognose manifestazioni di propaganda di
morte sia un dovere istituzionale inderogabile?
Quanto
poi riguarda il Centro Ahmed, continuo a sostenere, quasi in perfetta
solitudine, che si tratta di una struttura che viola apertamente i criteri e
gli standard strutturali imposti dalla Regione Siciliana per i centri di prima
accoglienza dei minori stranieri non ac scompagnati e che le “emergenze” non
consentono a nessuno (Prefetture in testa) di bypassare il diritto, la logica e
i presupposti pedagogici-educativi (proprio quelli violati con la “visita-premio”
alla cerimonia pro-guerra NATO in Afghanistan).
Con l’indignazione e l’amarezza
di questi tempi infami.
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