No MUOS sempre! Sino alla vittoria
Sabato
4 gennaio a Niscemi, a conclusione di una nuova bella giornata di riflessione e
di lotta contro l’installazione del MUOS, ho avuto l'enorme piacere di ricevere
dalle donne e artiste No MUOS il “premio speciale” che mi era stato riservato
il luglio scorso in occasione del Concorso In
Pace con il Mondo che il Gruppo AP Arte di Niscemi, il Comitato No Muos di
Piazza Armerina e Legambiente hanno organizzato con le alunne e gli alunni
delle scuole di Niscemi e Piazza Armerina. “Un premio per la determinazione
espressa nella lotta contro il MUOS”, la motivazione di un regalo che serberò
da oggi in poi accanto ai più bei ricordi dei miei viaggi nel mondo. Ecco il
messaggio di ringraziamento inviato agli organizzatori del Concorso
La guerra alle porte di
casa. Anzi le guerre. Gaza bombardata dai caccia d’Israele, centinaia di morti,
migliaia di feriti, anziani, donne, bambini, nel silenzio dell’Onu e
dell’Occidente. La Siria in fiamme, più di due milioni e mezzo di profughi
fuggiti in Giordania e Libano, qualcuno più ricco e fortunato in Europa. E poi
nel Libano e nelle alture del Golan dove si torna a sparare e uccidere. E la
Libia che abbiamo condannato all’instabilità generale e permanente, dove feroci
miliziani si contendono pozzi e oleodotti per conto delle transnazionali
petrolifere. La Somalia e il Corno d’Africa, l’Etiopia e l’Eritrea, la Regione
dei Grandi laghi, il Sud Sudan e il Darfur. E più a ovest il Mali e il Congo,
la Nigeria e la Costa d’Avorio. La geografia del terrore, della morte e delle
distruzioni. Della disperazione e della follia dell’uomo. I luoghi dei diritti
negati e violati, dell’ingiustizia e della memoria offesa e negata.
Le guerre alle porte di
casa, come quella che Roma e Bruxelles hanno scatenato nel Mediterraneo contro
migranti e richiedenti asilo in nome dell’Europa Fortezza dell’Ipocrisia e
dell’Intolleranza. Conflitti e crisi armate alimentano l’economia e i profitti del
complesso militare-industriale e finanziario di casa nostra ma a casa nostra
nessuno deve metterci piedi, specie se arriva dai continenti in cui abbiamo disseminato
bombe, mine, caccia, droni e fregate. Il Mare Nostrum che è mare mostrum, dove spariscono ingoiati
tra i flutti migliaia di sorelle e fratelli del Sud. I nuovi desaparecidos a
cui neghiamo una casa, il cibo, dignità e speranza. Per coloro che scampano
miracolosamente alla prigione degli abissi, innalziamo invece i nuovi lager
della reclusione senza accoglienza, i CIE e i CARA sempre più numerosi in
Sicilia che arricchiscono pseudo coop e profittatori di tutte le
emergenze.
Le guerre in casa con
la povertà estrema che esplode nelle città e nelle periferie, la precarietà a
vita per milioni di donne e uomini, l’istruzione negata ai minori, i farmaci e l’assistenza
ospedaliera a buona parte della popolazione. Una moltitudine di invisibili, il
surplus di un modello neoliberista criminale e liberticida. Il carcere per chi
si oppone ed invoca giustizia e uguaglianze, la criminalizzazione delle
differenze, delle resistenze, dei movimenti sociali. Territori sempre più
militarizzati, territori espropriati. Come quello che vi e ci appartiene, la
straordinaria riserva naturale di Niscemi che lo Stato e la Regione hanno sacrificato
al MUOStro a tre teste e a stelle e strisce per le guerre globali del XXI
secolo. La “Sughereta” che anche voi donne e mamme di Niscemi avete fatto conoscere,
apprezzare e amare. E di cui oggi avverto la lontananza. Nostalgia degli odori
primaverili, quando nel Grande Campo Usa trionfa l’arcobaleno floreale, la
rivincita di Madre-Terra-Natura-Vita contro il dio Marte e i suoi micidiali terminali
che dirigono verso la Morte sottomarini atomici e droni.
Vi sono grato di tutto. Sono grato a voi, donne e
madri, perché vi siete prese carico della sopravvivenza di tutte le figlie e i
figli del pianeta, sacrificando attimi e attenzioni alle creature a cui avete
donato la vita. Ho imparato tanto. Vi devo tanto. E spero di poter continuare a
sognare con voi, ancora, la Pace. E invocare un mondo diverso. Senza guerre e
senza armi. Un mondo per tutte e tutti. Un mondo giusto, migliore.
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