La lesa maestà del sindaco di Falcone
“Il giornalista, seppur utilizza
toni particolarmente forti ed espressioni suggestive, a parere di
quest’ufficio, non travalica il limite di critica politica/storica posto che
nella ricostruzione della storia del Comune di Falcone richiama fatti da sempre
ricollegati al paese nonché problematiche sociali che attengono alla realtà del
territorio locale”. Così scrive la dott.ssa Francesca Bonanzinga, Pubblico
ministero del Tribunale di Patti (Messina), nella richiesta di archiviazione
depositata il 7 febbraio 2013 nei confronti del giornalista Antonio Mazzeo,
querelato dal Comune di Falcone per un’inchiesta pubblicata sul periodico I Siciliani giovani (n. 7 luglio-agosto
2012), dal titolo “Falcone comune di mafia fra Tindari e Barcellona Pozzo di
Gotto”.
L’inchiesta giornalistica si era
soffermata su una serie di vicende che avevano interessato la vita politica,
sociale, economica ed amministrativa della piccola cittadina della costa
tirrenica del messinese (speculazioni immobiliari dalle devastanti conseguenze
ambientali e paesaggistiche; lavori di somma urgenza post alluvione del 2008 dal
forte impatto sul fragilissimo territorio; ecc.); alcuni passaggi erano stati
dedicati inoltre alle origini e alla dinamica evolutiva delle organizzazioni
criminali presenti nel territorio, organicamente legate alle potenti cosche
mafiose di Barcellona Pozzo di Gotto.
“Nel caso di specie – prosegue il
PM del Tribunale di Patti – la critica mossa dal giornalista non si risolve in
un attacco sterile e offensivo nei confronti del denunciante ma in una amara
riflessione sulla storia del Comune di Falcone, ove, il denunciante viene
menzionato solo perché facente parte della gestione dell’Amministrazione
Comunale”. Per tutto questo, conclude la dott.ssa Bonanzinga, “non sussistono,
pertanto, elementi sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio nei confronti
dell’odierno indagato per il reato di cui all’. art. 595 c.p. (diffamazione a mezzo stampa)”.
Il 24 agosto 2012, una settimana
dopo la pubblicazione dell’inchiesta, la Giunta comunale di Falcone con il
Sindaco avv. Santi Cirella, aveva deliberato all’unanimità – onde tutelare l’immagine e la rispettabilità
del paese – di conferire l’incarico all’avv. Rosa Elena Alizzi per sporgere
querela nei confronti del giornalista. Il 20 ottobre 2012, la denuncia-querela,
a firma del sindaco e della legale incaricata, veniva presentata al Comando
Stazione dei Carabinieri di Falcone. Contro la richiesta d’archiviazione
depositata dal Pm di Patti, l’avv. Alizzi ha presentato opposizione il 29
dicembre 2012. “Nell’articolo pubblicato, il giornalista Mazzeo non è rimasto
affatto imparziale, dimostrando di aderire, sic et simpliciter, alla tesi
propugnata da rappresentanti dell’opposizione politica dell’attuale
amministrazione, non rispettando i limiti di verità e continenza indefettibili per
il legittimo esercizio del diritto di cronaca”, scrive la legale del Comune di
Falcone. “Titolo, catenacci, aggettivi sovrabbondanti, accostamenti suggestionali,
decontestualizzazioni, omissioni, tutto conducente in un’unica direzione,
quella manifestata nelle righe conclusive, del pezzo: annullare la volontà
popolare”. Per l’avv. Alizzi e il comune tirrenico, “l’unica finalità
dell’articolo è l’abbattimento dell’attuale Amministrazione e dell’odierno
Sindaco”.
Guai dunque a provare ad
analizzare le contraddizioni sociali e le infiltrazioni criminali di un
territorio, dar voce alle opposizioni o porre interrogativi sulle scelte e gli
interventi di chi governa l’ente locale. Specie poi se le “presunte” vicende
criminali o le perplessità e i dubbi sull’operato politico-amministrativo
trovano eco sui media nazionali o nelle sedi istituzionali. “A riprova della
grande capacità lesiva della condotta dell’indagato – conclude l’avv. Alizzi - non
si può non evidenziare la circostanza che in data 20 novembre 2012, l’on. Antonio
Di Pietro abbia presentato un’interpellanza parlamentare indirizzata a vari organi,
in cui, richiamando espressamente l’articolo in questione, ha chiesto l’accesso
della commissione prefettizia per valutare la sussistenza dei requisiti
finalizzati allo scioglimento degli organi politici del comune di Falcone”.
Al
fine di decidere sulla richiesta di archiviazione, il Giudice delle indagini
preliminari del Tribunale ordinario di Patti ha fissato l’udienza in Camera di
Consiglio, il prossimo 22 gennaio. Antonio Mazzeo sarà assistito dall’avv.
Carmelo Picciotto del Foro di Messina.
Per saperne di più: https://www.copy.com/s/XGvYnTnVAtxntzYQ
Commenti
Posta un commento