Elicotteri Agusta all’Uganda dei diritti violati
Nuovi
sistemi d’arma italiani per il continente africano. Il ministero degli Interni
dell’Uganda ha sottoscritto con il gruppo AgustaWestland (Finmeccanica) un
contratto per la fornitura di due elicotteri a favore dell’Uganda Police Force Air Wing, la
forza aerea della polizia ugandese. La consegna avverrà nel 2015, mentre sei piloti saranno addestrati alla guida degli
aeromobili sin dai prossimi giorni. Il contratto, reso noto al
Farnborough International Airshow - la
fiera mondiale dei sistemi di guerra aerea in corso in Gran Bretagna - è stato
acquisito da Pzl-Swidnik, società con sede in Polonia di proprietà di AgustaWestland.
“Continua il successo dei modelli di Finmeccanica e di Pzl-Swidnik nel mercato
commerciale e parapubblico africano, nell’attuazione di una vasta gamma di missioni
per le forze dell’ordine, servizi medici di emergenza, trasporto vip, pattugliamento
marittimo, off-shore e servizio-navetta per i piloti”, riporta l’ufficio stampa
di AgustaWestland.
In Uganda giungeranno un
elicottero bimotore leggero modello “GrandNew”
e un bimotore intermedio multiruolo W-3A “Sokol”. Il “GrandNew” è la versione
di ultima generazione del più noto elicottero da guerra AW109
e sarà assemblato presso lo
stabilimento Agusta di Vergiate (Varese). Con un costo
che sfiora di 8 milioni di dollari circa, il velivolo può trasportare sino a
sette passeggeri a una velocità di crociera massima di 289
km/h ed un range di 859 km. “Il
GrandNew è stato scelto perché fornisce
capacità di missione notevoli e sicurezza in condizioni operative difficili”,
spiega AgustaWestland. Le differenti versioni dell’elicottero AW109
possono essere armate di mitragliatrici da 7,62 e 12,7 mm e lanciatori di razzi
e missili “TOW”.
L’elicottero
W-3A
“Sokol” che sarà assemblato presso lo
stabilimento di Pzl-Swidnik (Polonia), consentirà alle forze di polizia
ugandesi di eseguire una vasta gamma di operazioni “in tutti i tipi di clima e condizioni
ambientali”, dal trasporto truppe e carichi militari, alla ricerca e soccorso, ecc.
Il velivolo ha una velocità massima di 260 km/h e un raggio operativo di 745 km,
ed è stato già acquistato dalle forze armate di una decina di paesi, tra cui la
Polonia (che ha utilizzato il “Sokopl” nel
conflitto in Iraq dal 2008), la Repubblica ceca, le Filippine, la Birmania e il
Cile. Recentemente anche l’Algeria ha ordinato ad AgustaWestland/Pzl-Swidnik sette velivoli W-3A.
L’Uganda è uno dei principali alleati Usa nelle
operazioni “antiterrorismo” in Corno d’Africa. Da diversi anni i militari e gli
agenti di polizia ugandesi vengono armati ed addestrati dal Pentagono per contrastare
l’organizzazione islamico radicale degli al-Shabab
che controlla una parte del territorio della Somalia. L’esercito ugandese è impegnato inoltre a fianco dei
marines Usa nella Repubblica Centrafricana contro le milizie del Lord’s Resistance Army, il gruppo
ribelle guidato da Joseph Kony.
Nonostante
gli appelli delle maggiori organizzazioni internazionali per i diritti umani,
il 24 febbraio 2014 il presidente ugandese Yoweri Museveni ha firmato la “legge
contro l'omosessualità” che criminalizza ulteriormente gli atti sessuali
consensuali tra persone adulte dello stesso sesso, prevedendo in alcuni casi
persino l’ergastolo. La nuova legge punisce duramente per la prima volta il
lesbismo e la “promozione dell’omosessualità” e impone la carcerazione per i
casi di “omosessualità aggravata” (attività sessuali con minori o con portatori
del virus Hiv). “Questo atto legislativo è un affronto ai diritti umani di
tutti i cittadini ugandesi”, ha dichiarato Gemma Houldey, ricercatrice sull’Uganda
di Amnesty International. “Ha un impatto
diretto sui difensori dei diritti umani e sulla somministrazione di cure mediche;
istituzionalizza l’odio e la discriminazione contro le persone lesbiche, gay,
bisessuali, transgender e intersessuali. La legge segna un momento molto grave
nella storia dell’Uganda e fa carta straccia dei diritti sanciti nella
Costituzione”. Nel 2013 il ministero degli Interni dell’Uganda (oggi acquirente
degli elicotteri Agusta) ha minacciato di rendere illegali 38 ONG, accusandoli
di “promuovere l’omosessualità”.
In
risposta alla ratifica della legge sull’omosessualità, un mese fa l’amministrazione
Obama ha reso nota la cancellazione di una vasta esercitazione militare aerea in Africa orientale, a cui avrebbero
dovuto partecipare le forze armate ugandesi e Usa. Washington ha inoltre
imposto una serie di restrizioni per la concessione di visti a favore di cittadini
ugandesi sospettati di violazioni dei diritti umani. “Queste misure intendono
rafforzare il nostro sostegno ai diritti umani di tutti gli Ugandesi indipendentemente
dal loro orientamento sessuale o identità di genere”, ha dichiarato la Casa
Bianca. Gli Stati Uniti hanno deciso infine di destinare ad altri paesi africani
gli aiuti economici per 118 milioni di dollari che erano stati previsti per le
autorità di Kampala. Non è certo invece se verrà sospesa la missione Usa avviata
a marzo in Uganda. Secondo il Washington
Post, quattro velivoli da trasporto CV-22 “Osprey”, alcuni rifornitori in
volo e 150 marines delle forze operative speciali erano stati messi a
disposizione della coalizione militare africana a guida ugandese, in guerra
contro il Lord’s Resistance Army in
Repubblica Centrafricana, Congo e Sud
Sudan. Anche questo intervento è stato duramente criticato da Amnesty
International. “Sono state documentate violazioni dei diritti umani da parte
delle forze armate dell’Uganda contro le comunità di civili in cui è presente l’LRA e contro i mebri di
questo gruppo che sono stati arrestati”, riporta l’ultimo rapporto annuale di
Amensty. “Sono continuate le restrizioni alla libertà di espressione e
associazione. Lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali sono
vittime di persecuzioni. La polizia e altri funzionari statali continuano a compiere
violazioni dei diritti umani, comprese torture, e i responsabili non vengolno
puniti. I giornalisti, i leader dell’opposizione e gli attivisti che criticano
le autorità sono esposti ad atti d’intimidazione e vessazione, come detenzioni
arbitrarie e false accuse. Ameno 70 giornalisti hanno denunciato di essere
stati oggetto di aggressioni fisiche e detenzioni arbitrarie nell’ultimo anno.
I tribunali civili e militari hanno continuato ad emettere condanne a morte
anche se non ci sono state esecuzioni nel 2012”. Un quadro a tinte fosche che non
sembra turbare in alcun modo i manager del complesso finanziario-militare-industriale
italiano.
Nel novembre 2007 la polizia ugandese aveva firmato con Finmeccanica un
contratto di 5 milioni di dollari per acquistare un elicottero monomotore
multiruolo AgustaWestland AW119 “Koala”. Selex Communications (oggi confluita
in Selex ES, Finmeccanica) ha venduto invece all’Uganda quattro motoscafi
intercettori superveloci e il sistema di comunicazioni “Tetra” per il
pattugliamento del lago Vittoria (valore complessivo 6 milioni di euro).
Commenti
Posta un commento