Caccia F-35 italiani in Israele, un occhio all’Iran e l’altro alla guerra nucleare
Quattro cacciabombardieri F-35 dell’Aeronautica militare in Israele per partecipare a una complessa esercitazione aerea nel deserto del Negev con i velivoli “cugini” delle forze armate israeliane utilizzati nel sanguinoso conflitto in Siria.
Il comando dell’Israeli
Air Force ha reso noto che martedì 23 luglio ha preso il via nel sud di Israele
l’esercitazione bi-nazionale Lightning
Shield (letteralmente Scudo di Fulmine).
Le attività addestrative avranno la durata di una settimana e vedono la
partecipazione di un imprecisato numero di cacciabombardieri F-35I “Adir” del
118th Lions dello Squadrone Sud e del
140th Golden Eagle Squadron dell’Aeronautica
israeliana e quattro caccia F-35 del 13° Gruppo Volo del 32° Stormo dell’Aeronautica
italiana di stanza nello scalo aeroportuale di Amendola (Foggia). Tutti i
velivoli sono stati trasferiti nella base aerea di Nevatim
(denominata in codice Air Force Base 28),
localizzata nei pressi della città di Be’er Sheva nel deserto del Negev.
All’esercitazione partecipa anche il 122nd Nachshon Squadron israeliano,
reparto d’eccellenza delle più moderne guerre elettroniche, che opera con gli aerei
“Gulfstream G-500” nelle tre varianti Eitam
(CAEW) Shavit (intelligence) e Oron (l’ultima acquisita dall’Israeli
Air Force che ha enormemente potenziato
le capacità di intelligence, sorveglianza
e riconoscimento). Come sottolinea il sito specializzato The Avionist, gli italiani “hanno una grande familiarità con questi
aerei dato che l’Aeronautica militare utilizza la
variante CAEW”. Tra l’altro proprio un Gulfstream G-500 del 14° Stormo di
Pratica di Mare, con una sofisticata apparecchiatura elettronica a bordo di
produzione israeliana, viene impiegato quasi con frequenza quotidiana per
operazioni top secret nel Mar Nero e in Est Europa dopo lo scoppio del
conflitto in Ucraina.
“L’esercitazione
Lightning Shield rappresenta una
pietra miliare nella continua collaborazione tra le nostre forze armate, mentre
rafforza il legame unico tra le nostre nazioni”, riporta in un tweet l’Aeronautica
israeliana. “Essa contribuirà inoltre a migliorare le competenze dell’F-35 “Adir” e a espandere le sue capacità a
possibili scenari operativi”. L’Israeli Air Force non fornisce altri
particolari sulle finalità addestrative di Scudo
di fulmine, ma come rileva ancora The
Avionist è prevedibile che l’esercitazione sia stata pianificata in vista
dell’impiego dei cacciabombardieri in “un’ampia varietà di teatri operativi”,
dato che l’F-35 è considerato “un aereo
ominruolo contro differenti minacce aeree e terrestri avanzate”.
La
versione “Adir”, nota anche come The Mighty One (Il Potente) è unica nel suo genere tra i cacciabombardieri F-35 di
quinta generazione adottati da nove paesi e che sono in grado di svolgere gli
strike con armi nucleari. Israele ha sottoscritto un accordo con Lockheed-Martin,
l’holding statunitense che ha prodotto i velivoli da guerra, per ottenere modifiche
specifiche all’architettura del caccia, ai sistemi di comunicazione e
intelligence e alle suite per la guerra elettronica, con l’aggiunta di pod per
il lancio di missili aria-aria.
“Fino
ad oggi Israele rimane l’unica nazione che ha utilizzato l’F-35 Lightning II in operazioni di
combattimento”, scrive l’analista Maya Carlin del Center for Security Policy di Washington. “Nel 2018 I’Aeronautica
militare israeliana ha impiegato la sua flotta di F-35I Adir per portare a
termine una serie di attacchi aerei in Siria. Il generale Amikam Norkin ha inoltre
dichiarato che l’Israeli
Air Force sta volando con gli F-35 in tutto il Medio oriente
e ha anche attaccato un paio di volte in due differenti fronti, senza però
aggiungere altri dettagli”.
Sempre
secondo l’analista Maya Carlin, anche se Israele non ammette che Lightning Shield
è diretta contro le minacce che potrebbero giungere
dall’Iran, è “però certo che l’Aeronautica vuole perfezionare le capacità
necessarie a potenziali situazioni di guerra con il principale paese nemico”. Carlin
aggiunge che lo scorso mese di maggio Israele ha svolto un’esercitazione lunga
un mese in cui sono stati simulati attacchi contro
l’Iran con l’impiego di armi nucleari. “L’attività addestrativa congiunta
israelo-italiana Lightning Shield svilupperà
ulteriormente e perfezionerà le qualità dei caccia dell’Israeli Air Force”, conclude l’analista del Center for Security Policy.
Nel giugno 2021 sei cacciabombardieri F-35
israeliani hanno partecipato all’esercitazione aeronavale Falcon Strike
nei cieli dell’Italia meridionale, congiuntamente ai velivoli di guerra delle
aeronautiche di Italia, Stati Uniti d’America e Regno Unito. I velivoli dell’Israeli Air Force furono trasferiti ad
Amendola insieme ad alcuni cacciabombardieri F-16 A/B del 116th Squadron e a un G550 del 122th
Squadron. Falcon Strike ha avuto come
obiettivo centrale “l’integrazione degli aerei da guerra di quarta e quinta
generazione così come lo sviluppo della cooperazione tra le forze aeree partner
per sviluppare l’interoperabilità durante le operazioni”, come ha riferito lo
Stato maggiore dell’Aeronautica italiana.
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