Escalation del conflitto libico. Marina militare USA e forze armate italiane in prima linea

 

Ennesima escalation militare in territorio libico mentre le forze armate USA intensificano le attività di intelligence a largo delle coste della Tripolitania. La mattina del 18 agosto gli analisti di ItaMilRadar hanno tracciato la presenza nel Canale di Sicilia di due velivoli in forza alla Marina militare degli Stati Uniti impegnati in operazioni sigint (spionaggio di segnali elettromagnetici) contro obiettivi top secret in Libia.

Nello specifico si è trattato di un aereo da ricognizione, pattugliamento marittimo e lotta antisommergibile Lockheed EP-3E (registrato con il codice 161410), decollato dallo scalo aeronavale di Souda Bay (Creta, Grecia) e di un drone di nuova generazione MQ-4C “Triton” di Northrop Grumman (reg. 169659), decollato invece dalla base siciliana di Sigonella. I due velivoli hanno effettuato lunghi voli orbitali in prossimità della capitale Tripoli.

“Se non è inusuale monitorare queste due tipologie di aerei con e senza pilota in attività a largo delle coste della Libia, è abbastanza raro tracciarli simultaneamente”, riferiscono gli esperti di ItaMilradar. “Ciò è un’ulteriore conferma che la situazione in Libia rimane altamente incerta e critica”.

Nel paese nordafricano è in atto un’offensiva delle milizie del generale Khalifa Haftar verso l’oasi di Ghadames, al confine con Algeria e Tunisia, a 580 km a sud-est di Tripoli. I reparti sarebbero guidati da Saddam Haftar, figlio di Khalifa, e conterebbero sul sostegno militare e logistico di contractor russi, già al soldo del gruppo Wagner. Secondo Nigrizia, le milizie punterebbero al controllo di un’ampia regione del confine occidentale libico, in modo da circondare Tripoli, sede del governo di Abdulhamid Dbeibah, sostenuto dalla comunità internazionale e dalla Turchia, principale rivale del leader della Cirenaica.

Anche le forze armate italiane seguirebbero con particolare attenzione le evoluzioni belliche in territorio libico. Sempre ItaMilRadar ha segnalato il volo “inusuale” di un aereo cargo dell’Aeronautica Militare sulla rotta Italia-Libia, la mattina di domenica 28 luglio.

Nello specifico un Lockheed C-130J (registrato con il codice MM62179) è decollato dallo scalo aereo di Pisa San Giusto (sede della 46^ brigata aerea) per atterrare poi a Benghazi “aeroporto di destinazione assai raro nelle missioni aeree italiane, dato che normalmente esse raggiungono in Libia gli scali di Tripoli o Misurata”, come riporta ItaMilRadar.

Il C-130 dell'Aeronautica italiana è rimasto in pista a Benghazi per circa un'ora per poi ripartire alla volta dello scalo sardo di Decimomannu (nei pressi di Cagliari) e infine rientrare a Pisa nel pomeriggio. Ovviamente nessuna spiegazione è stata fornita dal Ministero della Difesa sugli obiettivi dell’operazione militare.

Di contro lo Stato Maggiore con un comunicato del 18 agosto ha fatto sapere che nelle settimane precedenti la Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (MIASIT) ha portato a termine due corsi di formazione a favore dei militari libici, il primo sul “Metodo di combattimento militare" e il secondo denominato “Recon” (per operazioni speciali e ricognizione avanzata, nda).

Sono complessivamente 29 i corsi di formazione svolti nel 2024 dai Mobile Training Team della Difesa italiana”, spiega lo Stato Maggiore. “I corsi di formazione, avviati secondo il Piano di Cooperazione 2024, sono stati svolti da personale proveniente da diversi enti di formazione e reparti operativi italiani e hanno riguardato vari settori. Ad esempio, lEsplorazione Tattica Terrestre e, altresì, corsi a favore del costituendo Centro di Eccellenza C-IED (Counter-Improvised Explosive Device) di Tripoli”.

La Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (MIASIT) fornisce assistenza e supporto al Governo di Accordo Nazionale in Libia ed è frutto della riconfigurazione, dal 2018, della precedente Operazione “Ippocrate”. MIASIT svolge, tra l’altro, attività di formazione, addestramento, supporto e mentoring a favore delle forze di sicurezza e delle Istituzioni governative libiche, in Italia e in Libia, al fine di incrementarne le capacità complessive.

Il Comando della Missione è schierato a Tripoli, mentre a Misurata è presente un distaccamento operativo.​ La consistenza massima annuale autorizzata dal Parlamento per il contingente nazionale impiegato in Libia è di 200 militari.

Il contingente comprende​ unità con compiti di formazione, addestramento consulenza e assistenza (compresi i Mobile Training Team); unità per assistenza e supporto logistico, infrastrutturale e sanitario; personale di collegamento presso dicasteri e stati maggiori libici; unità con compiti di Force Protection del personale nelle aree in cui esso opera; tecnici e specialisti contro minacce chimiche-biologiche-radiologiche-nucleari (CBRN); team per ricognizione e per comando e controllo.

 

Pubblicato in Pagine Esteri, il 21 agosto 2024, https://pagineesteri.it/2024/08/21/mediterraneo/escalation-del-conflitto-libico-marina-militare-usa-e-forze-armate-italiane-in-prima-linea/

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