Educazione e retorica di guerra alla vigilia del 4 novembre
Perché è dovere di tutte le educatrici e tutti gli educatori boicottare le iniziative del Ministero della Difesa e del Ministero dell’Istruzione e del “Merito” il 4 novembre "Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate".
In questi anni abbiamo provato a documentare le finalità e la metodologia con
cui le Forze Armate sono andate all'assalto del sistema scolastico nazionale,
imponendo un pericolosissimo processo di militarizzazione della scuola e della
didattica. E proprio in queste settimane lo stiamo provando a fare nei corsi di
formazione “la Scuola laboratorio di Pace” per il personale scolastico, promossi
in tutti Italia dal CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica)
Quanto sta accadendo in questi giorni in Italia alla vigilia delle
"ricorrenze" per il 4 novembre è davvero inquietante.
Alzabandiera con studenti e
militari all’ingresso di scuola, il “Treno del Milite Ignoto” che ha
attraversato il paese intero (un dispendioso viaggio di oltre 5.000 km), sono
alcuni degli esempi più eclatanti di un progetto assai poco mascherato di
riprodurre il processo di fascistizzare e militarizzare della società e della
cultura italiana di un secolo fa, dopo la sanguinosa tragedia della Prima
Guerra Mondiale. A proposito è utile ricordare che proprio l’Alzabandiera negli
istituti scolastici fu un “rito” imposto nelle scuole del Regno durante il
Ventennio fascista, congiuntamente al “culto” dei valori dell’identità
nazionale (obiettivo “pedagogico” delle odierne mille iniziative delle forze
armate con bambini e preadolescenti), del militarismo e dei “martiri” della
Grande Guerra.
Stamani ho avuto modo di
leggere il fumetto pubblicato dal Ministero della difesa e in via di
distribuzione alle alunne e agli alunni delle scuole, dal titolo "La
Storia del Milite Ignoto". Si tratta di un’irresponsabile orgia di
retorica bellico-nazionalista dove vengono esaltate, tra l’altro, alcune delle
peggiori figure della storia del fascismo e delle forze armate italiane, dal
generale Giulio Dohuet (il primo militare a teorizzare i bombardamenti aerei
sulle città e le popolazioni inermi, ritenendoli gli strumenti più idonei per
vincere le guerre moderne, al parlamentare fascista Cesare Maria De Vecchi, quadrumviro
della Marcia su Roma, poi ministro nei governi Mussolini (anche all’Educazione
dove contribuì alla rapida “fascistizzazione” della scuola italiana) e pure “governatore
della Somalia italiana” dove si rese responsabile di inauditi crimini e feroci
repressioni della popolazione civile.
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