Quando i Militari Russi piacevano tanto ai ministri Guerini e Di Maio
Da
quando la Russia ha invaso l’Ucraina, tra le personalità più bellicose in
Italia compaiono il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (Pd) e quello degli
Esteri Luigi Di Maio (M5S).
Eppure
proprio loro due il 18 febbraio 2020 nel corso di un vertice a Roma con i
"colleghi" della Federazione Russa (il ministro degli Esteri Sergey
Lavrov e quello della Difesa Sergey Shoygu) avevano espresso grandi speranze di
cooperazione diplomatica-industriale-militare con Mosca e Putin.
"Il
Progetto europeo e l’Alleanza Atlantica sono un pilastro fondamentale della
nostra architettura di sicurezza, ma occorre anche sviluppare un dialogo
concreto con i principali attori dello scenario internazionale, sempre in
un’ottica di sicurezza cooperativa e di tutela degli interessi strategici del
Paese, e Mosca è certamente uno di questi”, aveva dichiarato Lorenzo Guerini.
Al
collega Shoygu - informa l'ufficio stampa della Difesa - il ministro Guerini ha
rimarcato che l’Italia sostiene, in ambito Nato, un approccio improntato al dialogo:
“riteniamo che il NATO-Russia Council
sia uno strumento di grande importanza per favorire la trasparenza e mantenere
un canale di confronto aperto su temi fondamentali per la sicurezza
internazionale”.
“Un
dialogo opportuno - aggiunge la Difesa - anche in virtù della coincidente
presenza di militari russi e italiani in molte aree, tra le quali Mediterraneo,
Medio Oriente e Africa per esplorare forme di coordinamento e di mutua
assistenza in caso di incidenti o situazioni di emergenza”.
Al
centro del colloquio bilaterale sui temi della “difesa”, i conflitti in Libia,
Siria, Sahel e Iraq e la “sicurezza marittima”.
A
conclusione della nota stampa del ministero della Difesa si precisa che tra le
forme di collaborazioni militari in atto tra Italia e Russia compaiono in
particolare “anche quelle di natura scientifica, ad esempio, nella regione
Artica dove recentemente sono state condotte attività di ricerca
idro-oceanografica”. Guerini ha infine auspicato lo scambio di esperienze “circa
il comune impegno nel contrasto alla pirateria marittima”.
Grande
credito al governo Putin anche da parte del ministro Di Maio. “Pur nella
consapevolezza delle differenze di posizioni su svariati temi, riteniamo
essenziale continuare a sviluppare un dialogo franco e costante con la Russia
su tutte le questioni di rilevanza strategica per i nostri interessi nazionali”,
riporta la nota della Farnesina. I temi di confronto comune con Mosca? “Situazione
in Libia, Ucraina, Medio Oriente, nonché in tema di stabilità strategica,
controllo degli armamenti e sicurezza europea”.
Nonostante
la stretta e le sanzioni UE e NATO contro
Mosca dopo l’annessione della Crimea, la “cooperazione tecnica-militare” tra
Italia e Russia non è mai stata né sospesa né ridotta. Sul sito del Ministero
della Difesa italiano compare una scheda descrittiva sui memorandum sottoscritti
e i programmi in corso con le forze armate della Federazione Russa.
Nello
specifico si spiega che con la Russia sono in vigore due accordi, il primo sulla
“cooperazione nel campo della Difesa”, e il secondo sulla “cooperazione nei
campi tecnico-militare e dell’Industria per la Difesa”, firmati entrambi a Roma
il 14 novembre 1996 e ratificati - rispettivamente con Legge n. 397 e 398 del
14 ottobre 1999.
“Nel
campo della cooperazione per l’Industria della Difesa, è stata costituita una
Commissione Mista che è presieduta, per la parte italiana dal Segretario
Generale/DNA e che si riunisce con regolarità ogni anno”, aggiunge la Difesa. “Numerose
sono le collaborazioni industriali nel settore aeronautico, con la stipula di Technical Agreements tra Società
italiane e Russe, nel settore delle telecomunicazioni satellitari, nel settore
della navigazione satellitare, nel settore spazio, guerra elettronica,
controllo del traffico aereo. Sono in atto programmi di ricerca e sviluppo di
particolare interesse nel settore dei sistemi propulsivi aeronautici, nel campo
tecnologico delle costruzioni navali, nel campo delle missioni spaziali”.
Il
ministero della Difesa si sofferma poi sui “rapporti in campo operativo” tra le
forze armate di Italia e Russia. “Essi sono riconducibili alle operazioni dove
reparti dei due Paesi operano congiuntamente: in alcune missioni condotte sotto
la guida delle Nazioni Unite (U.N. Truce
Supervision Organization UNTSO - U.N. Mission for the Referendum in Western
Sahara MINURSO - U.N. Mission in Kosovo UNMIK - U.N. Mission in Sudan UNMIS);
nella missione condotta sotto la guida della UE European Union Police Mission EUPM in atto in Bosnia”. Tra le
singole forze armate – conclude la Difesa – “sono da evidenziare :incontri
periodici bilaterali; reciproca partecipazione ad esercitazioni militari; scambio
di studenti fra le Accademie, i collegi ed i corsi addestrativi avanzati,
incontri tra esperti di dottrine militari”.
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