Italia-Israele. La cooperazione aerospaziale rafforza l’alleanza politica, economica e militare
Domenica 26 settembre sono esplosi alcuni impianti all’interno di un complesso industriale ad ovest di Teheran. Il grave incidente ha causato la morte di due operai. Ad oggi le autorità iraniane non hanno chiarito le possibili cause dell’esplosione ma gli analisti militari occidentali non scartano l’ipotesi dell’attentato. In Iran si registrano con sempre più frequenza “strani” incendi in impianti e terminal petroliferi e gli attacchi cyber ai complessi industriali strategici. Il dito è puntato contro Israele, ossessionato dalla corsa al nucleare del regime iraniano. Il conflitto in atto non è solo militare: campagne mediatiche e propaganda ideologica inaspriscono ogni giorno le relazioni israelo-iraniane.
Proprio il misterioso incidente al complesso industriale
del 26 settembre segna l’ultimo atto dello scontro tra le due parti. Iran International, la
rete televisiva anti-governativa che trasmette da Londra e le maggiori testate
israeliane hanno mostrato le immagini satellitari dell’area devastata dall’incendio,
spiegando che si trattava di una facility militare, più precisamente una installazione missilistica segreta.
Alla base delle rilevazioni il rapporto prodotto da ISI - ImageSat International, società con quartiere generale
a Tel Aviv che opera in campo aerospaziale e nella gestione di sistemi
satellitari per conto delle forze armate e di alcune aziende commerciali
internazionali. “L’esplosione ha riguardato gli impianti dello Shahid Hemmat
Industrial Group che è parte dell’Organizzazione delle Industrie Aerospaziali
iraniane, responsabile della produzione di carburante liquido per il programma
dei missili balistici, compreso quello per il missile a medio raggio Shahab-3”,
ha riferito il portavoce di ImageSat International. (1)
Vero? Falso? Rispondere è
impossibile, oggi. Ciò che è certo invece, è che la società preposta a
catturare e trasmettere le immagini via satellite è una delle protagoniste degli
ambiziosi programmi israeliani finalizzati al controllo dello spazio e alle
future star wars, nonché una delle
partner privilegiate delle industrie militari e dell’agenzia spaziale italiane.
A fine luglio 2021, ISI - ImageSat
International ed e-GEOS, azienda leader nella geoinformazione controllata per
l’80% da Telespazio (Leonardo-Thales) e il restante 20% dall’ASI - Agenzia
Spaziale Italiana (ente pubblico nazionale), hanno firmato un accordo strategico per offrire i
dati della costellazione satellitare di Osservazione della Terra più
avanzata al mondo. “La costellazione virtuale è composta da otto satelliti
complessivi, tra cui cinque satelliti dual-use con tecnologia radar
(SAR-Synthetic Radar Aperture) COSMO-SkyMed e COSMO-SkyMed di seconda
generazione - di proprietà dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Ministero della
Difesa italiano, e di cui e-GEOS è distributore esclusivo - e tre satelliti
EROS Next Generation ottici di produzione israeliana”, riporta la nota stampa
emessa da Telespazio SpA. “Grazie all’accordo di partnership, le due società
saranno in grado di offrire ai loro clienti, attuali e futuri, l’accesso a
fonti di informazioni, analisi e dati di livello mondiale. La combinazione di
satelliti di diverse tecnologie di rilevamento garantisce infatti capacità di
acquisizione ad altissima risoluzione, con bassi tempi di rivisita durante il
giorno, la notte e in ogni condizione atmosferica”. Sempre secondo i manager di
Telespazio la costellazione satellitare italo-israeliana è destinata ad
espandersi nei prossimi anni con il lancio di nuovi elementi, tra cui ulteriori
satelliti COSMO-SkyMed, più quattro nuovi satelliti ISI, due del modello EROS C
ad altissima risoluzione e due EROSAR.
Nonostante
l’enfasi sulle funzioni duali della nuova costellazione satellitare, saranno le
forze armate e le centrali d’intelligence di Israele, Italia e paesi partner ad
avvantaggiarsene per ovvi fini di superiorità militare-strategica. “L’alleanza
consolida le capacità industriali di e-GEOS e ISI con particolare attenzione ai
servizi e alle soluzioni rivolte al mercato della Difesa e dell’Intelligence”,
ha spiegato Paolo Minciacchi, amministratore delegato di e-GEOS e direttore del
settore geoinformazione di Telespazio. “Abbiamo
dato vita a una delle realtà di intelligence commerciale tra le più importanti
al mondo, con una capacità di raccolta e competenze finora nelle mani delle
sole superpotenze”, ha dichiarato Noam Segal, amministratore
delegato di ISI - ImageSat International ed ex colonnello dell’Aeronautica
militare israeliana (controllo operativo dei velivoli senza pilota) (2)
Per
la cronaca, l’accordo tra i due gruppi industriali è stato sottoscritto meno di
un mese dopo l’incontro a Roma tra Bruno Tabacci, sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio con delega alla programmazione economica, l’ambasciatore di
Israele in Italia, Dror Eydar e il responsabile agli Affari economici e
scientifici dell’Ambasciata Raphael Singer. Al centro dei colloqui ci sono stati
proprio i temi relativi alla cooperazione nel settore aerospaziale, l’ultima grande frontiera dell’alleanza politica,
economica e militare tra Italia e Israele.
Dal 2009, in particolare, l’Agenzia Spaziale Italiana è partner dell’Israel
Space Agency (ISA) nello sviluppo e implementazione di programmi comuni nel
settore dell’osservazione terrestre dallo spazio.
La società e-GEOS S.p.A, è
stata costituita nel 2000 proprio dall’Agenzia Spaziale Italiana, che ha
selezionato il socio privato – la società Telespazio – a seguito di bando di
gara internazionale, e con cui ASI ha sottoscritto un accordo di joint venture
finalizzato a costituire e regolare un rapporto associativo per la promozione e
lo sviluppo delle applicazioni e dei servizi nel settore dell’osservazione
della Terra e dell’acquisizione ed elaborazione dei dati satellitari.
Attraverso il proprio Centro Spaziale di Matera, e-GEOS processa, archivia e
distribuisce tutti i dati telerilevati dai principali satelliti della
costellazione COSMO-SkyMed o
da sistemi radar, aerei e droni. A e-GEOS è stata pure assegnata la gestione dei
servizi relativi alla stazione terrestre ASI di Malindi, in Kenya.
ISI -
ImageSat International è stata fondata invece nel 1997 dalle maggiori aziende
del complesso militare-industriale israeliano (IAI - Israel Aerospace
Industries ed Elbit Systems Ltd) e da un gruppo di investitori statunitensi ed
europei, con la supervisione del Ministero della difesa di Israele,
inizialmente con lo scopo di commercializzare la linea dei satelliti spia Ofek,
prodotti dalle industrie aerospaziali IAI e lanciati in orbita dalla base aerea
di Palmachim a partire della fine degli anni ottanta. Oggi l’azienda è
tra i leader mondiali nella produzione e
analisi di immagini della superficie terrestre ottenute dallo spazio e nella
fornitura a governi, forze armate, di sicurezza e intelligence di soluzioni e
servizi geospaziali basati sulla costellazione di satelliti ad altissima risoluzione EROS (Earth Remote Observation Satellites). ISI
fornisce inoltre software, programmi di geoinformazione insieme alle stazioni
terresti di controllo integrate e ai sistemi avanzati basati sull’intelligenza
artificiale. Oltre che con l’Italia sono stati sottoscritti accordi di
cooperazione con le agenzie militari e civili di Angola, Argentina, Australia, Canada, Corea del Sud, India, Giappone, Russia,
Svezia, Singapore, Sud Africa, Taiwan e Venezuela.
I satelliti EROS A sono stati
lanciati in orbita dalla base siberiana di Svobondy
a partire della fine del 2000; gli EROS B sono operativi dal 2006; il primo EROS
C è stato lanciato invece nel 2018. “L’EROS C è l’ultimo NG, cioè di nuova generazione, ed è un satellite di
grandi performance ed altissima risoluzione”, spiegano i manager dell’azienda
israeliana. “E’ di altissimo livello strategico e consente alle organizzazioni
della difesa e d’intelligence di condurre operazioni in completa
confidenzialità e protezione dati, così come di eseguire missioni indipendenti
senza preavvertimento e in pieno controllo”. I satelliti di osservazione
terrestre di ISI sono stati utilizzati per
monitorare i programmi nucleari dell’Iran e la presenza di velivoli e unità
navali russe nel Mediterraneo orientale e nel teatro di guerra siriano. Nel
maggio 2018 l’azienda ha presentato un report con le immagini rilevate dai
satelliti sulla presenza nella base aerea siriana di Latakia degli aerei radar A-50 dell’Aeronautica militare della Russia. Nel marzo
2019, ISI ha invece presentato un report su un impianto industriale nel
nord-est della Siria, nei pressi della città di Safita, che sarebbe stato
impiegato per la produzione di sistemi missilistici superficie-superficie, su
licenza iraniana “e in cooperazione con il gruppo terroristico libanese
Hezbollah”. “Il modello di costruzione, la localizzazione dell’impianto e le immagini
delle attività in corso nell’area accrescono le probabilità che si tratti di un
sito per la costruzione di missili”, hanno dichiarato i responsabili di ISI - ImageSat
International. “L’impianto presenta anche tre grandi hangar ed è possibile che
due di essi siano utilizzati per la produzione della linea di missili e il
terzo per il loro assemblaggio”. Il rapporto è stato rilanciato con particolare
enfasi dalla rete televisiva israeliana The
Channel 12. “La produzione di missili di alta precisione accresce
drammaticamente le minacce contro Israele dal sud del Libano”, ha affermato
l’emittente. “L’Iran ha così potuto aggirare le sanzioni internazionali grazie
ad una serie di aziende istituite in Siria dallo Scientific Studies and
Research Center (SSRC), l’agenzia governativa che produce sistemi d’arma
utilizzati ripetutamente in passato contro Israele. Queste aziende hanno
importato componenti missilistiche dall’Italia, dalla Cina e da altri paesi
dell’Asia orientale”. (3) Mere speculazioni, sufficienti tuttavia a
giustificare i più recenti attacchi aerei israeliani in Siria, Libano e Iran.
Le immagini rilevate dalla
costellazione satellitare in mano all’azienda israeliana sono state utilizzate
dal Comando delle forze armate statunitensi in Europa e dalla NATO per accusare
la Russia di accrescere il proprio arsenale nucleare nel Baltico. In
particolare nell’ottobre 2018 la CNN ha mostrato alcune foto di
un’installazione militare nei pressi di Kaliningrad, exclave russa tra la
Polonia e la Lituania, che secondo gli analisti di ImageSat International “evidenzierebbero
i lavori di realizzazione e ammodernamento di una quarantina di bunker ove
ospitare testate nucleari”, L’azienda israeliana ha pure fornito le immagini sulla
base di Chernyakhovsk, sede della 152^ Brigata missilistica della Federazione
russa che “avrebbe ricevuto a febbraio i missili a capacità nucleare Iskander”.
(4)
Nel
luglio 2021 ISI - ImageSat International ha siglato un contratto d’acquisto di
un payload ottico ad altissima risoluzione con un’altra azienda italiana,
Officina Stellare SpA, leader nella progettazione e produzione di
strumentazione opto-meccanica nei settori dell’Aerospazio e della Difesa. “Il
sistema di imaging orbitale grazie al
telescopio spaziale progettato e realizzato da Officina Stellare è destinato a
un innovativo insieme di servizi di monitoraggio e intelligence che il cliente
offrirà agli utenti finali, inaugurando una nuova gamma di satelliti per l’osservazione
della Terra”, ha commentato Noam Segal, amministratore delegato di ISI. Il
valore complessivo della commessa è di circa 1.000.000 di euro e la consegna
della strumentazione è prevista per il quarto trimestre del 2022. (5) Fondata
nel 2009, Officina Stellare SpA ha sede a Sarcedo (Vicenza); presidente
del consiglio d’amministrazione è Riccardo Gianni, vicepresidente Giovanni
Dal Lago.
In Italia, ISI può contare
pure sulla partnership con MapSAT S.r.l., azienda di Milano che cura lo
sviluppo di sistemi di controllo e monitoraggio terrestre e marino. sistemi di sicurezza
urbana, infrastrutture elettriche e prevenzione dei disastri. Tra i principali
clienti di MapSAT si annoverano l’Agenzia Spaziale Europea, le Nazioni Unite,
l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne Frontex, l’Agenzia
europea per la sicurezza marittima EMSA e gli enti governativi e militari di
alcuni paesi nordafricani e dell’est Europa. L’azienda gestisce una stazione
terrestre a Benevento con due antenne X-band prodotte dalla statunitense Sea
Space Corporation, abilitate alla raccolta e trasmissione dei dati della NASA e
dei satelliti israeliani EROS A ed EROS B. Dal 2009 il centro beneventano di
MapSAT è certificato dai tecnici di ISI quale Stazione EPOD (Exclusive Pass
on Demand), dal nome del programma che consente alle installazioni di
ricevere direttamente le immagini acquisite e operare autonomamente all’interno
della costellazione satellitare EROS B. (6)
Nell’ambito
dell’Accordo di cooperazione firmato dall’Agenzia Spaziale Italiana e da quella
israeliana, entro la fine del 2022 sarà lanciato in orbita un satellite con a
bordo tecnologie iperspettrali
necessarie a svolgere attività di supporto in diversi settori come la “difesa
ambientale”, la “prevenzione dei disastri”, la “produzione agricola”. La
missione è stata denominata “Shalom” (acronimo di Spaceborne Hyperspectral Applicative Land And Ocean Mission) e
prenderà il via dalla base di Kourou, nella Guiana Francese. Il lancio del
satellite avverrà con il vettore “Vega”
sviluppato dall’ASI e dall’Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con la
società Avio S.p.A. di Colleferro, Roma. (7)
(1) https://www.iranintl.com/en/20211001127160
(2) https://www.telespazio.com/it/press-release-detail/-/detail/e-geos-image-sat-pr?f=%2Fhome
(4) https://edition.cnn.com/2018/10/17/europe/russia-kaliningrad-military-buildup-intl/index.html
(6) https://www.ice.it/it/sites/default/files/inline-files/Catalogo_Italian_Space_Industry_2020.pdf
Articolo pubblicato in Pagine Esteri il 4 ottobre 2021, https://pagineesteri.it/2021/10/04/primo-piano/italia-israele-satelliti-militari-cooperazione-scientifica/
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