Obiettivo Iran per i cacciabombardieri USA di Aviano
Protocollo Opsec per tutti i militari USA della base aerea di Aviano (Pordenone). Con un messaggio postato sul profilo ufficiale facebook del Comando di US Air Force è stato ordinato a tutto il personale che opera nello scalo friulano di mantenere il massimo stato d’allerta, “distruggere documenti, criptare le email e non discutere di operazioni fuori dal lavoro” e contattare immediatamente la postazione di pronto allarme Eagle eyes in caso si notino “comportamenti sospetti” da parte di chiunque.
Nonostante le assicurazioni da parte dell’esecutivo Conte che nessuna installazione italiana partecipa alle operazioni di guerra in Medio Oriente, l’allarme rosso ad Aviano è l’ennesima prova del coinvolgimento diretto delle basi USA e NATO del nostro paese nell’escalation militare anti-Iran. Come per Sigonella centro strategico planetario per le operazioni dei droni killer USA, i cacciabombardieri di Aviano hanno giocato un ruolo chiave nella preparazione del raid a Baghdad del 3 gennaio scorso ed è certo che lo avranno anche nelle prossime ore se Trump decidesse di rispondere all’attacco missilistico iraniano di ieri notte. Da metà novembre 2019 i cacciabombardieri F-16 a capacità nucleare del 555th Fighter Squadron di stanza ad Aviano sono stati trasferiti presso la grande base aera di Al Udeid in Qatar, la stessa da dove – secondo fonti britanniche e arabe – sarebbero decollati i due droni Reaper che hanno assassinato Sulejmani.
Il trasferimento ad Al Udeid degli F-16 dall’Italia era stato spiegato in una nota dell’Air Forces Central Command per “assicurare la deterrenza e la potenza aerea necessaria a vincere la guerra”. US Air Force aggiungeva che “è la prima volta che il 555th Fighter Squadron – che è parte del 31° Stormo di Aviano noto con il nome di Triple Nickel – ad essere chiamato ad operare nell’area compresa tra Iraq, Arabia Saudita e Qatar.
“Triple Nickel si muove con rapidità e noi siamo letali e pronti ad eseguire funzioni multiruolo aria-terra e aria-aria e lanciare munizioni ovunque”, aveva dichiarato il colonnello Beau Diers, comandante del 555th, al momento di lasciare Aviano per il Qatar. “Lo stesso spirito di corpo e la mentalità da guerrieri esistono nello squadrone sin dalla Seconda Guerra mondiale e dal conflitto in Vietnam e proseguono oggi con lo schieramento nell’area mediorientale”.
A fine maggio erano stati trasferiti nella grande base qatarina due bombardieri strategici B-52 e a giugno anche un gruppo di cacciabombardieri F-22 “Raptor”, poi utilizzato per numerosi strike USA in Siria. Secondo la CNN che ha citato fonti top secret del Pentagono, il 7 gennaio altri sei bombardieri a capacità nucleare B-52 sono stati trasferiti nella base militare di Diego Garcia, nell’Oceano Indiano, pronti ad essere utilizzati per eventuali attacchi in Iran. La scelta di Diego Garcia, a più di 3.000 miglia di distanza dalle coste meridionali dell’Iran, assicurerebbe al micidiale dispositivo di morte di tenersi a debita distanza dalla portata dei missili balistici a medio raggio in dotazione alle forze armate di Teheran.
Articolo pubblicato in Il Manifesto il 9 gennaio 2020, https://ilmanifesto.it/caccia-anti-iran-da-aviano-in-qatar/
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