Lo sbarco in Sicilia di Stoltenberg con i nuovi droni
Visita ufficiale in Italia del segretario generale della Nato
Jens Stoltenberg. Stoltenberg è giunto ieri sera a Sigonella e stamani
parteciperà alla cerimonia ufficiale di consegna dei nuovi droni d’intelligence
Ags dell’Alleanza atlantica. La stazione aeronavale siciliana è stata prescelta
infatti quale sede del centro di comando e controllo del nuovo sistema di
«sorveglianza terrestre» della Nato e «principale base operativa» dei cinque
grandi velivoli senza pilota RQ-4D «Phoenix», due dei quali sono già giunti a
Sigonella tra novembre e dicembre 2019.
Alla cerimonia
d’inaugurazione dell’Alliance Ground Surveillance System, oltre al segretario
Stoltenberg parteciperà il presidente del Comitato militare della Nato Stuart
Peach e il comandante supremo delle Forze alleate in Europa, il generale
dell’US Air Force Tod Wolters.
«Con il trasferimento dei
primi due droni AGS si compie un’altra importante tappa nella realizzazione del
programma per dotare tutti gli alleati Nato di un sistema d’avanguardia
d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento», ha dichiarato il generale di US
Air Force Phillip Stewart, comandante della Forza Ags della Nato di stanza a
Sigonella. «Quando il progetto sarà completato, l’Italia ospiterà 600 addetti
circa dell’Alleanza, incluso un Centro di addestramento e utilizzo dati che sarà
in grado di formare sino a 80 studenti l’anno», ha rivelato il periodico Stars
and Stripes delle Forze armate Usa.
Dotati della piattaforma
radar MP-RTIP con sofisticati sensori termici per il monitoraggio e il
tracciamento di oggetti fissi e in movimento, i droni Ags potranno volare sino
a 18.000 metri di altezza e a una velocità di 575 km/h. I dati rilevati saranno
prima analizzati a Sigonella e successivamente trasmessi grazie a una rete
criptata al Comando JISR, Joint Intelligence, Surveillance and Reconnaisance
della Nato, con sedi a Bruxelles, Mons e The Hague. Oltre 16.000 km il raggio
d’azione dei nuovi velivoli senza pilota, così da consentirne l’operatività in
un’area geografica che comprenderà l’intero continente africano e il
Medioriente, l’Europa orientale sino al cuore della Russia. Grazie alle
informazioni raccolte e decodificate dall’Ags, la Nato potrà ampliare lo
spettro delle proprie attività nei campi di battaglia, potenziando la capacità
d’individuazione degli obiettivi da colpire con gli strike aerei e
missilistici.
I velivoli Nato opereranno
a Sigonella congiuntamente ai velivoli-spia Global Hawk di US Air Force e Broad
Area Maritime Surveillance di US Navy e ai famigerati droni killer “Reaper” che
mietono vittime tra i civili nei maggiori scacchieri di guerra internazionali,
consolidando così il ruolo della Sicilia di capitale mondiale dei velivoli
senza pilota da guerra.
Nello scalo siciliano dal
2018 è stato attivato inoltre l’UAS SATCOM Relay Pads and Facility per le
telecomunicazioni via satellite con tutti i droni che le agenzie di spionaggio
Usa e il Pentagono schierano in ogni angolo della Terra. La facility di
Sigonella consente la trasmissione dei dati necessari ai piani di volo e di
attacco dei nuovi sistemi di guerra, operando come “stazione gemella” del sito
tedesco di Ramstein e del grande scalo aereo di Creech (Nevada).
Gli altri tre droni AGS
giungeranno in Sicilia direttamente dagli Stati Uniti d’America entro il
prossimo giugno. Perché l’intero sistema di «sorveglianza terrestre» sia
realmente completato bisognerà però attendere il 2022, cinque anni dopo cioè,
di quanto era stato previsto dal contratto tra il comando Nato e l’industria
costruttrice, Northrop Grumman, valore 1,5 miliardi di dollari, il più costoso
di tutta la storia dell’Alleanza Atlantica.
Articolo pubblicato in Il Manifesto il 17 gennaio 2020, https://ilmanifesto.it/lo-sbarco-in-sicilia-di-stoltenberg-con-i-nuovi-droni/?fbclid=IwAR039PdAxVL9hHqjlj7RjJti5GQYnv-rxrhIrjC7Bk_JfwxZhfB56HDt_sQ
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