In Sicilia meno libri e più moschetto per lo studente-soldato perfetto
Cuochi e camerieri per le mense degli ufficiali; hostess per
mostre e convegni su armi ed eroiche imprese di guerra; fabbri, falegnami e
verniciatori per le officine di riparazione di vecchi blindati e carri armati. Grazie
al Protocollo d’Intesa firmato a Palermo
l’11 aprile 2019 dal Comando Militare dell’Esercito e l’USR - Ufficio
Scolastico Regionale per la Sicilia, un centinaio di studenti delle scuole
secondarie superiori dell’Isola potranno sperimentare per qualche settimana un’attività
lavorativa non retribuita in una delle caserme della brigata Meccanizzata “Aosta”
a Palermo, Catania e Trapani. La Sicilia piattaforma per le operazioni militari
nazionali, USA e NATO nel Mediterraneo, dall’anno scolastico 2019-2020 diviene
così la prima regione d’Italia ad avere istituzionalizzato la figura del soldato-studente, tragica reminiscenza di
quella che fu l’opera balilla del ventennio fascista.
Motivazioni, finalità ed obiettivi della partnership siciliana
scuola-forze armate sono illustrati senza troppi giri di parole nella premessa al
Protocollo che reca in calce le firme
del direttore generale di USR Sicilia Maria Luisa Altomonte (da qualche mese in
pensione) e il generale di brigata Claudio Minghetti, già Comandante del
Contingente multinazionale schierato nella regione ovest dell’Afghanistan e dal
settembre 2019 nuovo comandante del Ce.Si.Va. - Centro Simulazione e
Validazione dell’Esercito di Civitavecchia. “Il Comando militare dell’Esercito riserva
particolare attenzione al mondo scolastico, accademico e scientifico per la
diffusione dei valori etico-sociali, della storia e delle tradizioni militari,
con un focus sulla funzione centrale
che la Cultura della Difesa ha svolto
e continua a svolgere a favore della crescita sociale, politica, economica e
democratica del Paese”, esordisce il documento d’intenti. “Il Comando pianifica
e conduce annualmente molteplici attività di comunicazione istituzionale
espressamente dedicate alle studentesse e agli studenti delle università e
delle scuole di ogni ordine e grado attraverso eventi espositivi, conferenze
divulgative, visite presso Enti della Forza Armata ed altre forme di
collaborazione nel settore sportivo, sociale e formativo; ricerca e applica
soluzioni comunicative interattive espressamente rivolte alle nuove
generazioni, per affermare la conoscenza e il ruolo dell’Esercito al servizio
della collettività e divulgare le opportunità professionali e di studio
riservate alle fasce giovanili di riferimento; intende confermare e ampliare le
consolidate sinergie con il sistema educativo di istruzione e formazione, per
contribuire con proprie risorse, esperienze, conoscenze scientifiche,
tecnologiche e gestionali, al miglioramento della formazione tecnico-professionale,
tecnologica ed operativa delle studentesse e degli studenti delle istituzioni
scolastiche secondarie di secondo grado”.
Dal maggiore ufficio di gestione dell’intero sistema
scolastico regionale, l’Esercito viene visto come un’entità chiave ed imperdibile
occasione per “promuovere azioni di coordinamento dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento” (si
chiama così adesso la squalificata Alternanza
scuola-lavoro, NdA) e “formulare progetti di inserimento nell’ambito delle
attività previste dalla legge 107/2015 (la famigerata Buona Scuola di Renzi & C., NdA), al fine di aumentare
l’offerta degli istituti di istruzione secondaria superiore della regione”. USR
Sicilia, in particolare, “considera l’apprendimento basato sul lavoro un
pilastro strategico delle attuali riforme della scuola e del lavoro che
individuano nel rafforzamento della relazione tra scuola e lavoro uno strumento
chiave per contribuire allo sviluppo culturale e sociale del paese”; inoltre “garantisce
e sostiene, in coerenza con le priorità strategiche di Europa 2020, l’acquisizione delle competenze di cittadinanza per
rispondere alle richieste di nuove competenze” (assunto contorto e ripetitivo ma
che ha il pregio di affermare l’assoluta
leadership del termine mutuato dal mondo della produzione e del lavoro all’interno
della scuola del neoliberismo imperante, NdA). E, ancora, con il Protocollo d’Intenti, USR Sicilia “intende
rafforzare la correlazione fra i sistema educativo (sic) e la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e
naturalistico del territorio, anche attraverso interventi mirati e puntali”
(incomprensibile come ciò si possa fare con l’Esercito che utilizza vasti territori
in Sicilia di straordinario pregio naturale e paesaggistico per war games ed
esercitazioni, NdA).
“Visto il Protocollo siglato tra Ministero della Difesa,
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca il 13 dicembre 2017, teso a Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo
del lavoro, le predette Istituzioni convengono e stipulano il seguente
protocollo il cui oggetto è la promozione, su tutto il territorio siciliano di
Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento presso o in
collaborazione con Enti, Distaccamenti, Reparti e Comandi della Forza Armata di
stanza in Sicilia”, si spiega nell’accordo scuola-esercito. “Tali Percorsi sono
rivolti a studenti frequentanti le terze, quarte e quinte classi delle scuole
superiori; a tal fine, il Comando Militare dell’Esercito curerà la promozione
della massima partecipazione al progetto da parte di tutte le Unità
dell’esercito in Sicilia, quali soggetti ospitanti; la realizzazione e l’aggiornamento
costante di un congruo pacchetto di offerte formative disponibili da dette
realtà locali; il coordinamento e monitoraggio di ogni sviluppo dell’attività
formativa, in termini di orientamento a monte a supporto della controparte, di eventuali
correttivi ai singoli progetti, la raccolta di feedback a fine attività; la promozione di eventuali diverse forme
di collaborazione, rivolte a studenti e docenti, atte a favorire attività di
formazione”. Ruolo tuttofare dunque per il Comando militare, sia in fase di
programmazione dei contenuti e delle attività
didattico-educative, che nella realizzazione di esse e della valutazione
finale dei risultati. Ad URS Sicilia è attribuito di contro il mero impegno residuale
di “svolgimento delle attività di promozione e pubblicizzazione delle
opportunità dei Percorsi” di alternanza scuola-lavoro, “offerti dall’Esercito
presso tutte le scuole superiori della Sicilia”. Da qui la circolare inviata il
21 novembre 2019 ai dirigenti scolastici degli istituti secondari delle
province di Catania, Palermo e Trapani dal neodirettore dell’Ufficio regionale
Raffaele Zarbo (al momento la sua nomina risultava “congelata” dal MIUR e
successivamente revocata) con relativo elenco delle infrastrutture militare
individuate per ospitare gli aspiranti studenti-soldato.
Da segnalare infine come all’articolo 6 del Protocollo d’Intenti c’è pure l’obbligo per
le istituzioni scolastiche e gli eventuali docenti referenti a conformarsi al
dovere di segretezza tipico degli appartenenti agli apparati armati dello Stato.
“Le Parti si obbligano, altresì, a prendere ogni necessaria e/o opportuna
precauzione al fine di adempiere all’obbligo di riservatezza, ivi compreso
quello di portarlo a conoscenza del personale che, di volta in volta, verrà
coinvolto nell’esecuzione del presente Protocollo e che venga dal medesimo
osservato”, si legge testualmente. “Gli obblighi di riservatezza nascenti dal Protocollo
dovranno essere rispettati dalle Parti per la durata di tre anni successivi al
termine del presente accordo”.
Unica nota non del tutto negativa della partnership
tra scuole ed esercito in Sicilia è la sua limitata estensione temporale. “Il
presente Protocollo è strettamente
legato alla durata del Protocollo a
livello ministeriale, valido, al momento, fino a dicembre 2020”. Sufficiente, dunque,
per dar vita ad una campagna di mobilitazione di studenti e insegnanti contro una
eventuale riedizione del modello caserma-scuola
e contro ogni forma di militarizzazione dell’educazione e del sapere.
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