Processo Terzo livello. Quelle anomalie nelle assunzioni indirette all’Atm Messina
Da sempre al centro di denunce per gravi inefficienze e
disservizi, sprechi milionari, assunzioni clientelari, violazioni dei diritti
sindacali, ecc., l’Atm – Azienda Trasporti di Messina ha fatto gola a tutti i
politici di razza della città dello Stretto. Un ambitissimo bacino elettorale
che ha drenato enormi risorse finanziarie, contribuendo al dissesto de facto
dell’amministrazione comunale e che adesso sindaco Cateno De Luca e consiglio
comunale hanno messo in liquidazione per accelerare la privatizzazione del
sistema dei trasporti locali. Intanto si moltiplicano le azioni giudiziarie di
quei precari “assunti” con contratti-capestro attraverso le agenzie di lavoro
interinale e con un bando concorsuale finito in uno dei fascicoli
dell’inchiesta Terzo livello su
malapolitica e affari. Il processo in corso presso il tribunale peloritano vede
imputati, tra gli altri, l’ex presidente del consiglio comunale Emilia Barrile
(già Pd, poi Forza Italia, infine in corsa da indipendente alle ultime elezioni
a sindaco di Messina) e il dottore Daniele De Almagro, prima direttore
amministrativo e poi direttore generale dell’Atm.
Daniele De Almagro ha condotto il carrozzone-trasporti di
Messina negli anni della sindacatura di Renato Accorinti dopo aver ricoperto
l’incarico di direttore generale e amministrativo di Gesip Palermo S.p.A. (la
società di gestione del verde, pulizia scuole e uffici e trasporto disabili,
con socio unico il Comune del capoluogo siciliano). Odierno tesoriere di Asstra
Sicilia, l’associazione che raccoglie tutte le imprese di trasporto regionale,
Daniele De Almagro è stato anche funzionario del Comune di Palermo per la
riscossione Ici ed ex ragioniere capo del Comune di Raddusa (Catania), liquidatore
della Servizi per l’occupazione S.r.l. (la società interamente controllata da
Gesip che dal 2004 al 2010 ha gestito il Piano
per l’occupazione dei soggetti svantaggiati dell’area metropolitana di Palermo)
e per un breve periodo anche direttore finanziario di Aeroviaggi S.p.A., tra i
più importanti tour operator siciliani. Al processo Terzo livello deve rispondere dell’accusa di aver “agevolato” – su
pressione dell’allora presidente del consiglio Barrile – uno dei candidati al
concorso per l’assunzione “temporanea” di autisti dell’Atm.
Con lui o con lei,
basta che a comandare ci resto io…
Lo scorso 3 luglio, la controversa gara concorsuale è stata
ricostruita in parte all’udienza del processo Terzo livello dall’ispettore Giannantonio Spadaro, in servizio
presso la sezione operativa D.I.A. di Messina. “L’attività che ho svolto io era
quella relativa all’induzione indebita a dare o promettere utilità in relazione
all’interesse di Emilia Barrile nell’assunzione di personale presso l’Azienda
di Trasporti Municipalizzata Atm di Messina”, ha esordito l’inquirente. “Premetto
che nel periodo di intercettazione operato nei confronti della signora Barrile
si ha avuto modo di censire diverse conversazioni tra le quali una è avvenuta
con il signor Daniele De Almagro che all’epoca dei fatti era il direttore
amministrativo in carica dell’Atm, nominato a seguito della delibera
commissariale n. 48 del 13 maggio 2015. Egli aveva vinto un bando di concorso
con contratto a tempo determinato per tre anni, dal 4 giugno 2015 al 3 giugno
2018. Le conversazioni sono state captate a cominciare dal 21 gennaio 2016. In
quell’occasione la Barrile è stata contattata tramite un’utenza dell’Atm. La
persona che si è presentata in questa telefonata era il dottore De Almagro. Chiedeva
alla donna d’incontrarsi nella stessa mattinata in piazza Antonello. Dopo il
contatto con De Almagro, Emilia Barrile telefonava immediatamente a Marco Ardizzone,
indagato anch’egli in questo procedimento, riferendogli di essere stata chiamata dal direttore dell’Atm e
che le aveva chiesto un incontro. Poi ha aggiunto di sapere già che era da
alcuni giorni che lui le voleva parlare. Ardizzone le consigliava di mettere in
atto una serie di cautele perché non conosceva direttamente la persona e quindi
di verificare quello che vuole e di
parlare sempre con una certa attenzione… Specificatamente le diceva: La gente non sai chi sono e quindi fai molta
attenzione. Il motivo dell’incontro richiesto da De Almagro era finalizzato
ad ottenere una copia degli emendamenti al contratto dei servizi che era stato
votato perché, le aveva detto, non
riusciva ad averli. Ardizzone allora domanda perché non li aveva chiesti con
una domanda ufficiale e la donna gli rispondeva che doveva fargli solo una cortesia e che per lei non era un problema
trovargli questi emendamenti. Come poi riferito dalla Barrile ad Ardizzone
subito dopo l’incontro con De Almagro, quest’ultimo le avrebbe riferito che
presso l’Azienda Trasporti Messina doveva essere bandito da lì a breve un
concorso per la selezione di un difensore e di un revisore contabile. Quindi
dice: Cercano un avvocato e un
commercialista con un indennizzo annuale. Barrile aggiunge che, se fosse ancora interessata, riferendosi
verosimilmente all’avvocato del foro di Messina Elisa Ardizzone, sorella di
Marco Ardizzone, avrebbe potuto farla
partecipare. Alla richiesta di Ardizzone di cosa si trattava e della ciccia, riferendosi alla retribuzione,
Barrile gli rispondeva: Dieci all’anno.
Verosimilmente dovrebbero essere diecimila euro l’anno. Da questa conversazione
appare evidente che la richiesta delle delibere era solo una scusa…”.
“Nella stessa giornata, la signora Barrile ha provveduto a
recuperare le delibere e ha fissato un appuntamento per consegnarle a De
Almagro nei pressi del cinema Apollo in via Cesare Battisti, esercizio ubicato
poco distante dall’abitazione della donna”, ha aggiunto l’ispettore Spadaro. “Dopo
qualche giorno Emilia Barrile fa una telefonata con Elisa Ardizzone. Nel
colloquio l’Ardizzone le dice che era intenzionata a fare un concorso presso
l’avvocatura dello Stato. La signora Barrile le suggeriva di partecipare ad
esso e contestualmente le diceva: Guarda,
oltre a questo qua, dovrebbe uscire a breve un concorso locale, forse in
settimana e quindi lo devi presentare. La Barrile si era poi lamentata sul
malfunzionamento del telefono cellulare e quindi la invitava ad incontrarsi di
persona nel pomeriggio, verosimilmente per evitare di parlarne al telefono.
Prima di chiudere le dice: Questa cosa è
discretuccia, mi hanno chiamata appositamente perché tu la faccia”.
Il 4 febbraio del 2016 gli inquirenti registrano una
telefonata di Emilia Barrile a Daniele De Almagro per fissare un nuovo appuntamento.
“Mentre squillava il telefono si sentiva la signora Barrile che conversava con
un altro soggetto non identificato”, ha riferito l’inquirente. “Così sono state
captate in modalità ambientale delle frasi dove si parlava di assunzioni
all’Amam e all’Atm in qualità di autisti. Questa persona con cui conversava la
signora Barrile le diceva che era da diversi anni che non lavorava e quindi
aveva la necessità di trovare un’occupazione. Lei rispondeva: Va bene, ora vediamo, due mesi saranno...
Quindi era evidente che l’interesse di Emilia Barrile verso Daniele De Almagro
era anche quello di creare un canale diretto per il concorso che sarebbe uscito
a breve per l’assunzione di persone presso l’Atm. A distanza di poco tempo,
infatti, la Barrile viene chiamata da tale Francesco Macrì. Dopo aver discusso
del più e del meno, la donna gli chiede se avesse effettuato il concorso, se
avesse presentato la domanda… Emilia Barrile si riferiva in questo caso alla
presentazione dell’istanza per partecipare al concorso per la selezione di
autisti per l’Atm. Ciò grazie alla registrazione da parte del candidato su una
piattaforma online di una società, la Temporary S.p.A., che aveva vinto il
bando per la selezione del personale (Il bando era stato emesso a seguito della
deliberazione commissariale dell’Atm, la n. 124 del 2 dicembre 2015, avente per
oggetto l’Impegno di spesa per
l’affidamento del servizio di somministrazione lavoro a tempo determinato per
n. 20 unità da adibire alla guida dei mezzi aziendali, per la durata di mesi
quattro, termine poi prorogato, N.d.A).
In seguito a questa conversazione, il 16 febbraio 2016 la signora Barrile
contatta telefonicamente De Almagro per chiedergli d’incontrarsi. Durante la
conversazione De Almagro le dice però che non
vorrebbe entrare al Comune perché vorrebbe evitare di farsi vedere in compagnia
della Barrile, preferendo un posto più riparato nei pressi del teatro Vittorio Emanuele. L’esito di questo incontro,
avvenuto in un pub, viene poi riferito dalla Barrile ancora una volta a Marco Ardizzone.
Nello specifico gli racconta che si è fatta spiegare da De Almagro alcune cose
inerenti l’iter del concorso per l’assunzione degli autisti. Barrile riferisce
altresì che De Almagro le aveva fatto uno strano discorso in merito al loro
rapporto di amicizia. Il direttore dell’Atm le aveva detto che l’amicizia doveva rimanere segreta in
quanto lui era stato nominato dall’amministrazione in carica all’epoca dei
fatti, quella con il sindaco Renato Accorinti, mentre Emilia Barrile era in una
situazione contrastante con l’amministrazione. In quel momento la situazione
politica era abbastanza traballante; vi era il rischio che potesse decadere il
sindaco e quindi tutta la giunta e De Almagro, nominato dal sindaco Accorinti,
poteva anch’egli perdere tale occupazione. In questa conversazione la Barrile
quasi fa capire a De Almagro che se rimangono
amici tra di loro, nel caso in cui il sindaco Accorinti vada via, lei,
avendo delle forti conoscenze, potrebbe aiutarlo a farlo rimanere nel suo
incarico o, eventualmente, a fargliene concedere altri. Lo sai che gli ho detto a lui?, riferisce testualmente la donna. Ma è anche vero, tu hai un contratto a tre
anni, no? Possibilmente rinnovabile, è facile che un altro anno
l’amministrazione se ne va, giusto? Come si dice, poche parole, no? In base
a quello che la Barrile dice ad Ardizzone, il signor De Almagro si manifesta in
maniera assolutamente disponibile per questa prospettazione”.
Un cugino tu, un figlio
lei, un amico suo…
Nei giorni successivi Emilia Barrile fissa nuovi incontri con
Daniele De Almagro anche per conoscere meglio le procedure previste per
l’assunzione dei nuovi autisti. “Nel pomeriggio del 25 febbraio 2016, l’esponente
politica si reca all’Atm per parlare direttamente con De Almagro, ma anche
stavolta preferiscono vedersi all’esterno, di fronte la Banca Sviluppo”,
aggiunge Giannantonio Spadaro. “Durante una conversazione si sente in modalità
ambientale Barrile discutere con una terza persona di un’assunzione. Lo prendono a tempo indeterminato… Ora
vediamo, sto un po’ pressando perché lo facciano a contratto definito, dice
la donna. Il succo delle sue conversazioni è quindi sempre legato all’Atm. Infatti
da poco è stato pubblicato il bando e inizia la vera vicenda della selezione
del personale che diventa sempre più centrale nelle comunicazioni tra la
Barrile e De Almagro. In questa fase, Daniele De Almagro si fa parte attiva
promettendole di interessarsi a raccomandare direttamente presso la società
incaricata le persone da lei segnalate. Il 26 febbraio, cioè il giorno seguente
all’incontro con il direttore dell’azienda trasporti, mentre Emilia Barrile si
trova in auto con l’ingegnere Francesco Clemente, la donna gli chiede se un suo
parente ha fatto l’istanza per partecipare alla selezione presso l’Atm. Espressamente
gli dice che la settimana successiva gli deve dare i nomi. Pochi istanti
prima Francesco Clemente le aveva detto: Senza
che ti angosci, che ti fai. Mia mamma era andata perché ora abbiamo il figlio
del fratello di mia mamma a carico. E la Barrile: E’ autista, mi dicevano. Ma l’ha fatto il coso all’Atm? Non l’ha fatta
l’iscrizione? Francesco Clemente: Forse
l’ha fatta, non lo so. Lo deve fare? La
sera prima Emilia Barrile si era incontrata con De Almagro e quest’ultimo le
aveva chiesto i nomi delle persone da segnalare a chi gestiva a Palermo la
società di selezione, cioè il direttore Orazio Giordano. La società ha la sede
legale a Milano ma una delle diverse sedi operative è a Palermo ed è quella che
si era aggiudicata il bando di gara per il personale per l’Atm. Da qui si
capisce l’interesse vero e proprio di De Almagro… Egli era originario di
Palermo, aveva avuto già incarichi presso vari enti pubblici palermitani e
quindi si muoveva su Palermo anche per questo…”.
“Sempre in riferimento alla situazione di Francesco Clemente,
a distanza di qualche giorno Emilia Barrile contatta il professionista e gli
chiede il nominativo del cugino e se
questi avesse alla fine presentato l’istanza per il concorso”, ha aggiunto
l’inquirente. “Clemente le risponde che aveva provveduto a trasmetterla tramite
pec. Per ricordare l’impegno con la Barrile, il 2 marzo 2016 l’ingegnere
Clemente le invia un sms con il nome del cugino: Giuseppe Antonuccio. Lo stesso giorno Daniele De Almagro contatta
la Barrile e utilizzando un linguaggio criptico le chiede i nominativi a cui
lei era interessata. Le propone di incontrarsi per poter ricevere quelle tre delibere che mi dicevi che mi
possono essere utili. L’ipotesi investigativa è che le tre delibere si riferiscano ai tre soggetti che sono stati segnalati
dalla Barrile, cioè Giuseppe Antonuccio, Francesco Macrì e Giuseppe Cannaò. Di
questi tre, solo uno, Francesco Macrì, alla fine verrà effettivamente assunto”.
Alla presidente Emilia si dovrebbe fare una statua…
Dopo la prima fase di selezione, il gruppo di candidati
promosso viene convocato per il 7 aprile 2016 per svolgere un colloquio con la
società Temporary presso l’Europa Palace Hotel di Messina. “Alla vigilia di
quell’appuntamento si registrano una serie di conversazioni tra il signor
Francesco Macrì ed Emilia Barrile e parallelamente vi sono altre conversazioni tra
quest’ultima e Daniele De Almagro”, ha precisato Spadaro. “In particolare, il 5
aprile De Almagro contatta la Barrile e le chiede di vedersi presso il bar Fumia,
vicino al Municipio. Nel pomeriggio della stessa giornata ci sarà un altro
incontro tra la Barrile e Francesco Macrì. Il giorno del colloquio, prima di
recarsi all’Europa Palace Hotel, Macrì va direttamente in Comune a parlare con
la signora Barrile. Concluse le prove di selezione, Francesco Macrì chiama
nuovamente l’esponente politica che gli dice: domani mi vedo, riferendosi con ragionevole certezza al signor De
Almagro, al fine di acquisire delle notizie circa l’esito del colloquio. Emilia
Barrile non ha fatto specificatamente il nome, ma dovrebbe essere lui. In
realtà che cosa accade? Che la Barrile e De Almagro si vedono lo stesso
pomeriggio nei pressi dell’Apollo. Prima di raggiungere l’uomo, Emilia Barrile
chiama Macrì per dirgli di raggiungerli. E quindi si incontrano il signor
Macrì, la Barrile e De Almagro. In serata Macrì chiama nuovamente Emilia
Barrile e le spiega che non poteva
scrivere una lettera per l’indomani, facendo riferimento anche ad una visita che lui doveva fare al cuore,
verosimilmente una visita medica per la presentazione di documentazione
inerente alle prove selettive. Anche in questo caso la signora Barrile si mette
a disposizione… Il giorno seguente al colloquio, l’8 aprile, De Almagro
contatta la Barrile e, parlando in modo criptico, le chiede se tutto andava per il verso giusto. De
Almagro le chiede pure se avesse già
fatto quella cosa, e la Barrile lo rassicura dicendo che aveva fatto anche un’altra cosa che gli
avevano chiesto. Verosimilmente si riferivano sempre al Macrì e all’iter di
questo concorso. La settimana successiva avvengono ancora altri incontri. L’11
aprile, in particolare, De Almagro chiama Emilia Barrile per vedersi con il suo amico la sera stessa. L’amico a cui si riferiscono era certamente
Francesco Macrì perché a distanza di qualche minuto da questa conversazione, la
Barrile chiama Macrì e lo invita a venire per
le 20 davanti al cinema Apollo, specificando che ci sarebbe stato anche quell’altro suo amico, cioè De
Almagro. Di questo la signora Barrile prontamente dà notizia a Marco Ardizzone
dicendogli che si doveva vedere con
quello dell’Atm insieme a quel ragazzo. Dopo l’incontro, Emilia Barrile informa
Ardizzone del buon esito dell’accordo e che verosimilmente sarebbe stata
effettuata l’assunzione di Macrì. Gli dice nello specifico: Tutto fatto, penso che questa cosa l’ho
fatta e che è tutto a posto. Ne abbiamo sistemato un altro…”.
Il 22 aprile 2016, la società di selezione invia una mail ai
candidati risultati idonei convocandoli per una visita medica da svolgere a
Catania nei giorni 28 e 29 aprile. “Il giorno stesso, la signora Rosalba
Cattareggia, madre di Giuseppe Cannaò, contatta Emila Barrile, sua conoscente,
per verificare se nella lista dei candidati idonei vi fosse il figlio”, ha
riferito l’inquirente. “L’esponente politica le risponde che le sembrava troppo presto per questa cosa, ma
la Cattareggia si lamenta che il figlio non risultava in questa lista e che la
notizia gli era stata data da persone che erano all’interno dell’Atm. Emilia
Barrile replica che ancora la cosa non
era definita o che comunque poteva non essere veritiera, dando, tra
virgolette, delle speranze all’interlocutrice. Subito dopo, comunque, la Barrile
chiama direttamente De Almagro chiedendogli informazioni sulla lista. De Almagro
le dà conferma della sua pubblicazione e della prossima convocazione a Catania
dei candidati risultati idonei. Il 3 maggio 2016 c’è un nuovo contatto
telefonico tra Emilia Barrile e Daniele De Almagro. Lei gli ricorda che
aspettava ancora una risposta: Quel nome
lì che c’era, che dovevamo vedere un attimino…. I due decidono d’incontrarsi
nel pomeriggio. Il giorno successivo viene pubblicata la graduatoria definitiva,
con l’ordine di servizio n. 60 a firma del direttore amministrativo Daniele De
Almagro e del direttore generale Giovanni Foti. Tra questi candidati, alla
terza posizione, si trova il signor Francesco Macrì, che appena saputa la
notizia contatta la Barrile per ringraziarla. Volevo darti due baci, dice espressamente Macrì. A tale affermazione
la donna capisce qual era il motivo della telefonata e quindi gli chiede se
fosse stata pubblicata la graduatoria e quando avrebbe iniziato a lavorare.
Macrì non nasconde la gioia di aver vinto il concorso ma dice che ancora non
sapeva e che doveva presentare qualche altra pratica burocratica. La notizia l’ho comunicata anche a Nazzareno
e lui mi ha detto che ti dovrei fare una statua, aggiungeva Macrì. Alla
fine i due prendono accordi per risentirsi nei giorni successivi”.
Le varianti in corso
d’opera del concorso anomalo
Da quel momento in poi non si registreranno più contatti tra
Emilia Barrile e Daniele De Almagro. Solo il 4 luglio 2016 sarà captata una
chiamata della Barrile in cui si chiedeva un appuntamento a De Almagro presso un
bar di Piazza Cairoli. “Due giorni prima l’esponente politica si era sentita
con Francesco Macrì per fissare una cena”, ha riportato Giannantonio Spadaro. “I
contatti tra Macrì e Barrile proseguono invece nel tempo, anche perché questo
concorso aveva una durata prestabilita di quattro mesi. Il 16 novembre 2016, quando
stava per scadere il termine del contratto, ecco che Macrì chiama la Barrile per
chiederle ancora aiuto in vista di una proroga per altri due mesi. Durante
queste conversazioni la Barrile gli diceva di non preoccuparsi, che al 90% per
lui non ci sarebbero problemi e che avrebbe provveduto a contattare anche De
Almagro per verificare un po’ la situazione”.
Su domanda del Pubblico ministero Fabrizio Monaco,
l’ispettore Spadaro si è soffermato sulle procedure adottate dal concorso per
la selezione dei nuovi autisti Atm. “Noi abbiamo effettuato una serie di
acquisizioni di documentazioni iniziando da quelle inerenti l’espletamento
della gara per la scelta della società a cui affidare la selezione dei
candidati”, ha specificato l’inquirente. “Si è appurato che la gara per il
valore di duecentomila euro è stata aggiudicata alla Temporary S.p.A., agenzia
per il lavoro. La Temporary aveva ottenuto lo stesso punteggio dell’altra
società partecipante, mi sembra la Gi Group. Quindi si è proceduto a sorteggio
e la Temporary ha ottenuto la procedura. Come abbiamo detto si trattava
dell’assunzione di venti autisti presso l’Atm, di un contratto per quattro mesi
successivamente prorogati. Abbiamo sentito pure a sommarie informazioni il
signor Orazio Giordano, legale rappresentante della Temporary S.p.A., filiale
di Palermo, quindi la persona che si è interfacciata con Daniele De Almagro
circa l’iter espletato per la selezione del personale. Dall’esame dei documenti
e della tabella con i nomi dei settanta candidati idonei per la prosecuzione
dell’iter di selezione, si sono rilevate delle incongruenze sia nella fase
selettiva che nel metodo per l’assegnazione dei punteggi. Quando viene
individuata la Temporary, viene fissato l’intero iter che essa dovrà svolgere
per selezionare il personale. Si prevedono quattro step: analisi, ricerca,
selezione e presentazione dei candidati. Dovevano essere fatti dei test psicoattitudinali,
screening, curricula, interviste, ecc.. Questo in teoria. In pratica succede
che una volta terminata la presentazione delle domande il 17 febbraio 2016, ci
sono 588 domande. In data successiva, la direzione dell’Atm di Messina
trasmette via mail all’attenzione del signor Orazio Giordano, responsabile
della Temporary, una nota – classificata come n. 5 del 2016 - in cui si spiega inizialmente
come essa nasceva da un incontro tenutosi tra il direttore amministrativo De
Almagro, il direttore generale Foti e il direttore della Temporary di Palermo, in
cui erano stati stabiliti i nuovi sistemi di selezione, totalmente diversi da
quelli che erano stati valutati positivamente dalla commissione appositamente
creata per valutare la società a cui affidare la selezione. Nello specifico
venivano stabiliti per l’attribuzione del punteggio tre criteri aziendali e tre
criteri sociali, uno legato all’esperienza lavorativa di autista di mezzo di
trasporto di persone, un altro all’età, l’altro ancora alla residenza, all’anzianità
di disoccupazione, ecc.. Tutti gli altri step di selezione originariamente
indicati, la somministrazione di test psicoattitudinali, le prove tecniche,
ecc., vengono invece eliminati totalmente. Effettivamente si crea una procedura
molto più fluida rispetto a quella concordata in precedenza, situazione che ci è
apparsa abbastanza strana (Secondo quanto rilevato nel corso del controesame
del teste da parte dall’avvocato Andrea Schifilliti, legale di Danilo De Almagro,
in data 15 febbraio 2016 l’Atm aveva inviato alla Temporary S.p.A. una nota con
protocollo 4/2016 in cui si chiedeva di “conoscere anticipatamente alla fase di
selezione, i criteri che la società intende adottare per la selezione dei
curricula dei candidati e le modalità di definizione del punteggio”. Nella
nota, il direttore generale Giovanni Foti e il commissario speciale Domenico
Manna scrivevano inoltre che “in accordo
con l’amministrazione comunale, sarebbe auspicabile dare preferenza ai seguenti parametri:
esperienza di guida di bus; età; residenza anagrafica ecc.”. La nota è stata prodotta
in sede processuale NdA)”.
“In una prima fase vengono selezionati cinquanta candidati su
588 curricula presentati, quelli che avevano ottenuto il maggior punteggio”, ha
aggiunto Giannantonio Spadaro. “Essi vengono sottoposti ad un colloquio in cui
veniva attribuito un punteggio da parte dei selettori. Nel proprio curriculum, il
signor Francesco Macrì attestava tra le esperienze lavorative di essere titolare
dell’impresa individuale Ciservice, con inizio attività nel gennaio 2012 e
cancellata il 2 novembre 2016. L’attività prevalente dell’azienda era quella di
vigilanza privata, esercitata anche con trasporto di taxi e noleggio
autovetture con conducente. Nel periodo compreso tra il 2010 e la data di
presentazione del curriculum alla società selettrice, Macrì asserisce di
svolgere l’attività di noleggio con conducente e tra le altre attività
lavorative espletate negli anni precedenti nessuna di esse riguarda la guida di
autobus, quella per la quale effettivamente viene bandito il concorso dall’Atm.
Quando Macrì supera le prime fasi delle selezioni, il 14 marzo 2016 produce una
dichiarazione sostitutiva di certificazione nella quale attesta di essere
disoccupato dal 31 luglio 2009. Questa certificazione permette al Macrì di
ottenere, in base agli indici di valutazione stabiliti dalla nota n. 5 del
2016, un punteggio pari a 5, ovvero il massimo ottenibile. Differentemente, se
avesse dichiarato che sino al 7 dicembre 2015, data di uscita del bando di
concorso, era regolarmente occupato in quanto titolare di un’impresa
individuale, Macrì avrebbe ottenuto come punteggio zero. Abbiamo fatto anche un
altro accertamento chiedendo all’Inps di verificare la disoccupazione. Ebbene
anche l’Inps ci attesta che l’uomo risultava effettivamente impiegato in
qualità di titolare di una società. Quindi in questo caso non poteva produrre
quell’attestazione. Abbiamo fatto infine gli accertamenti per verificare quali
veicoli fossero a lui riconducibili per accertare il criterio aziendale
dell’esperienza lavorativa di autista di mezzi di trasporto. Anche in questo
caso egli ha ottenuto un punteggio elevatissimo, dieci, il massimo ottenibile, sulla
base anche di un’interpretazione benevola del suo curriculum vitae. Lui viene
valutato infatti come un autista di mezzi di autobus mentre effettivamente
svolgeva l’attività alla guida di taxi. Così alla fine Francesco Macrì ottiene
quindici punti in più rispetto ad altri. Non abbiamo però fatto un confronto
tra il punteggio del Macrì e quello degli altri soggetti che hanno vinto il
concorso perché il nostro interesse investigativo in quella fase era solo il soggetto
in questione, dati i riscontri telefonici con Emilia Barrile. Non abbiamo
verificato in verità neanche i curricula e le dichiarazioni sostitutive
dell’atto di notorietà degli altri diciannove soggetti avviati al lavoro…”.
Sin qui il racconto dell’ispettore Giannantonio Spadaro della
D.I.A. di Messina. In realtà il capitolo Atm non sembra mostrare l’incisività e
la completezza degli altri filoni chiave dell’indagine Terzo livello (ad esempio quelli sui presunti pressing da parte di
alcuni imputati sugli uffici comunali e/o sull’Azienda Meridionale Acque
Messina per accelerare l’iter di delibere e licenze, pagamenti, ecc..). Eppure
non erano mancati in passato gli affondi da parte di consiglieri comunali degli
opposti schieramenti e di sindacalisti contro le modalità con cui erano state
scelte le figure guida dell’Azienda trasporti o lo stesso iter concorsuale per
l’individuazione dei nuovi autisti a tempo determinato. Ad accendere le micce,
l’1 febbraio 2016, erano stati in particolare i consiglieri comunali Francesco
Pagano e Daniele Zuccarello che in un’interrogazione al sindaco Accorinti
lamentavano l’anomalia di affidare alla Temporary
S.p.A. la selezione degli autisti Atm, stigmatizzando in particolare quanto
affermato in II^ Commissione consiliare dall’allora assessore responsabile e
vicesindaco Gaetano Cacciola (“la scelta
di servirsi di una società di lavoro interinale e non di un bando per un
concorso pubblico è stata fatta per motivi di tempo”). Nell’atto ispettivo
Pagano e Zuccarello chiedevano inoltre come mai l’Atm non si fosse rivolta
direttamente a un ente regionale come il Centro per l’impiego invece di
ricorrere ad un’agenzia milanese. Un mese dopo erano i consiglieri Nina Lo Presti e Gino Sturniolo
(eletti con la lista Cambiamo Messina dal Basso e successivamente dimessisi per
l’insanabile frattura politica con l’amministrazione Accorinti), a rilevare
gravi lacune finanziarie nei piani industriali dell’Atm e perfino alcune
questioni di legittimità nella stessa governance dell’azienda. “Giovanni Foti ha i requisiti previsti dallo Statuto dell’Atm per ricoprire l’incarico di direttore
generale?”, chiedevano Lo Presti e Sturniolo. “E’ legittima la sospensione del bando di concorso pubblico per
la figura di direttore che l’Atm aveva avviato nel febbraio 2014 per poi ritirarlo
appena due mesi dopo su input dell’amministrazione? Ed è legittima la
permanenza del Commissario straordinario Domenico Manna, nominato in virtù
dello stato d’emergenza traffico nella città di Messina dichiarato dalla
presidenza del Consiglio dei ministri e poi cessato il 30 settembre 2012?”.
Come abbiamo visto, l’intero iter concorsuale era stato “legittimato” proprio
da una serie di delibere commissariali.
Il 14
novembre 2016 era il segretario regionale dell’organizzazione sindacale OR.S.A.,
Mariano Massaro, a chiedere formalmente la revoca del bando di affidamento
all’agenzia di lavoro interinale per nuove assunzioni di personale Atm,
denunciando come questo procedimento stesse creando “un danno per i
contribuenti e la collettività” (secondo Massaro, l’Atm aveva impegnato in
bilancio di 1.105.000 euro a favore delle agenzie interinali in previsione di
37 nuove assunzioni a tempo determinato, 435.000 euro in più se l’azienda
avesse adottato altre formule di assunzione). Nelle stesse settimane anche il
consigliere Libero Gioveni esprimeva il proprio dissenso sull’intenzione da
parte dell’amministrazione comunale e dei vertici Atm di ricorrere alle agenzie
interinali per le assunzioni indirette,
dato che le ingenti somme destinate “potevano
permettere un’assunzione diretta tramite concorso pubblico a tempo determinato
per un anno garantendo senz’altro più trasparenza e meritocrazia fra i
partecipanti”. L’ultima stoccata, in ordine cronologico, giungeva nell’autunno
del 2016 dopo la pubblicazione della graduatoria finale del personale
selezionato da Temporary S.p.A.. La consigliera Donatella Sindoni denunciava
infatti che tra i nominativi risultati idonei “c’erano alcuni figli di
personale già impiegato e prestante servizio presso l’Atm”. Donatella Sindoni esprimeva
pure forti perplessità sulla legittimità del bando di gara con scadenza il 7
dicembre 2016 per la “somministrazione lavoro a tempo determinato per 37
autisti (30 per dodici mesi e 7 per mesi sei)”, in quanto il contratto
nazionale per la categoria prevedeva che “nel caso di cessazione di appalti
pubblici nei quali l’ente appaltante proceda ad una nuova aggiudicazione ad
agenzia anche diversa dalla precedente, l’agenzia è tenuta a garantire il
mantenimento organico di tutti i lavoratori già utilizzati”. Ai rilievi dei
consiglieri e dei sindacalisti, amministratori locali ed Atm hanno risposto
innalzando un enorme muro di gomma…
Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 2 agosto 2019, http://www.stampalibera.it/2019/08/02/processo-terzo-livello-quelle-anomalie-nelle-assunzioni-indirette-allatm-messina/
Commenti
Posta un commento