Supermercati da Terzo livello. E l’assessorato all’Urbanistica è casa loro…
Sette iper e supermercati in centro città e
provincia con insegna Despar, oltre
150 dipendenti e fatturati da capogiro. Uno dei maggiori business della
distribuzione alimentare nel messinese, con a capo due grandi società, Fi.Di.Al. S.p.A. e Fiorino S.r.l., interamente controllate dalla
storica famiglia dei Fiorino. Amministratore unico e titolare del capitale
sociale congiuntamente a fratelli e sorelle, l’imprenditore Antonio “Tony” Fiorino, pure amministratore
di una società di costruzioni, la Green Building Srl di Messina.
Antonio Fiorino è oggi uno dei personaggi
eccellenti dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Messina sul
cosiddetto Terzo livello che i primi
di agosto ha condotto agli arresti domiciliari l’ex presidente del Consiglio
comunale e candidata a sindaco alle ultime amministrative Emilia Barrile e
alcuni dei suoi più stretti collaboratori e consiglieri. A causa di certi suoi
discutibili (e consolidati) rapporti con l’esponente politica, il Giudice per
le indagini preliminari del Tribunale peloritano ha applicato al noto operatore
della distribuzione alimentare la misura cautelare del divieto temporaneo di
esercitare attività imprenditoriali e di ricoprire uffici apicali in seno ad imprese
e persone giuridiche. Le indagini sul Terzo
livello, infatti, avrebbero evidenziato indebiti scambi di favori che
Emilia Barrile, attraverso la sua ingerenza politica, avrebbe fatto a Fiorino nei vari uffici del Comune di
Messina.
“In più occasioni - scrive il giudice
nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari - Barrile, pubblico ufficiale,
quale Presidente del Consiglio Comunale di Messina, sfruttando relazioni
esistenti con altri pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio
riceveva dall’imprenditore Tony Fiorino, per sé o per altri, utilità economiche
o ne accettava la promessa, come prezzo della propria mediazione illecita,
interferendo sull’operato degli uffici comunali, in ordine alle pratiche
amministrative concernenti la realizzazione di un centro commerciale, in
località Sperone, di interesse di Tony Fiorino, sollecitandone sistematicamente
la trattazione, ed accompagnando personalmente l’imprenditore presso gli uffici
interessati, dispiegando sui funzionari incaricati la sua influenza al fine di
velocizzare le pratiche”.
L’esponente politica (eletta con il Pd e poi
transitata in Forza Italia sulla scia degli onorevoli Francantonio Genovese e
Franco Rinaldi), secondo gli inquirenti, sarebbe intervenuta “con pressioni,
false allusioni relative a pubblici interessi (asseritamente ad ella
rappresentati dai consiglieri di quartiere), dei quali ella faceva intendere,
falsamente, di rendersi portavoce come vertice del civico consesso, ed
ulteriori allusioni relative alla realizzazione di possibili abusi - sui
responsabili degli uffici comunali competenti, perché le fornissero
informazioni riservate sullo stato delle pratiche concernenti l’avvio di
iniziative imprenditoriali da parte di terzi, in concorrenza con attività
economiche del Fiorino, tentando di ostacolarne la nascita, ed interferendo, in
tal modo, sulla imparziale formazione della volontà della pubblica
amministrazione comunale”. L’esponente politica accedeva altresì “abusivamente
al sistema informatico del Comune di Messina, relativo ai dati anagrafici,
ottenendo informazioni riservate che forniva al Fiorino, per avvantaggiarne lo
svolgimento dell’attività economica; sollecitava - minacciando o sollecitando
ripercussioni sui dipendenti comunali, ove non accondiscendessero alla
velocizzazione da ella richiesta - la pronta trattazione di una pratica
relativa ad una richiesta di accesso agli atti, formulata dal Fiorino medesimo,
e concernente parimenti i suoi interessi economici: ricevendo, in
contropartita, dal Fiorino - oltre alla promessa di sostegno elettorale per le
elezioni regionali – l’assunzione di plurimi soggetti da ella segnalati presso
le imprese riconducibili al privato (o la promessa di sottoporli a colloqui per
successive assunzioni), la promessa che, nei lavori di realizzazione del centro
commerciale, sarebbe stata coinvolta un’impresa ad ella riferibile, in modo da
ottenere utilità economica e sostegno elettorale, e la corresponsione di
contributi economici in favore della squadra di pallamano ove militavano le di
lei figlie”. Ancora Barrile e Tony Fiorino, la prima in qualità di pubblico
ufficiale, il secondo quale privato istigatore, “tramite un dipendente comunale
- indotto ad effettuare gli accertamenti su richiesta della Barrile, visto lo
status di esponente di vertice nel Comune di Messina, si introducevano
abusivamente il 5 luglio 2016 nel sistema informatico, protetto da misure di
sicurezza, costituito dai registri anagrafici comunali, effettuando accertamenti
di interesse di Fiorino, concernenti la situazione anagrafica e familiare di
Tindara Aiello, i cui esiti venivano dalla Barrile riferiti al medesimo Fiorino”.
Quel
supermercato in via Botta non s’ha da fare
Stando alla ricostruzione della Sezione
Operativa di Messina della Direzione Investigativa Antimafia, Tony Fiorino
avrebbe richiesto la collaborazione di Emilia Barrile principalmente per
ottenere lo sblocco dell’iter autorizzativo per la costruzione da parte della
società Fi.Di.Al. SpA di un importante punto vendita nella zona nord del comune
di Messina, lungo il torrente Papardo, in località Sperone. Successivamente, il
noto imprenditore avrebbe chiesto una mano a Barrile per cercare di impedire
l’apertura di un supermercato concorrente proprio di fronte ad uno dei suoi
storici punti vendita nel centro città.
“Il 20
gennaio 2016 Barrile contatta l’ingegnere Francesco Clemente affinché anche egli contribuisca a verificare
qual è il problema che blocca l’iter della pratica autorizzativa presso i
competenti uffici tecnici del Comune”, annota la DIA. Lo stesso giorno Barrile
chiama l’amico commercialista Marco Ardizzone. La donna inizialmente lo informa
di avere appena incontrato Tony. Poi Barrile ricostruisce la vicenda di questo supermercato, il cui
iter realizzativo è stato avviato da oltre un decennio senza che Fiorino ne sia ancora venuto a capo.
“Ti devo dire una cosa...”,
esordisce Barrile. “In pratica, la persona che mi sono vista deve cominciare
ora, aspetta la concessione edilizia lì, a Sperone che stanno facendo un grosso
supermercato. E ora deve capire pure a chi darlo in gestione la costruzione
alla società… Qualcosa gliela sta seguendo Scoglio che è un ex avvocato, perché ora deve fare la convenzione con il Comune.
Gli stanno facendo fare la muffa… Dice: è dal 2006 che cerco questa
autorizzazione… Nel 2011 abbiamo fatto la delibera noi, ora vuole
una copia autentica per presentarla al notaio per fare questa convenzione e poi
chiedere la concessione edilizia per iniziare a costruire...”.
“Barrile – scrivono gli
inquirenti nell’Informativa riepilogativa delle indagini datata 6 ottobre 2017
- sempre in maniera estremamente farraginosa e continuando a raccontare il
dialogo che ha avuto con Fiorino, riferisce
che questi - per effettuare i paventati lavori di costruzione del supermercato
- le ha fatto il nome di una persona amica del suo onorevole (riferimento
all’on. Francantonio Genovese N.d.R.)
e molto amica anche di Clemente, mentre
lei gli ha fatto presente che preferirebbe che la scelta ricada su una persona
che lei già conosce, così un domani quando dovrà essere aiutata in alcune cose (elettoralmente
ndr), lei può agire direttamente ed in autonomia (…) Sempre nel contesto della
stessa telefonata, Barrile afferma
di aver detto all’onorevole Genovese che
Tony Fiorino è contento che lei
sia transitata in Forza Italia, precisando che l’imprenditore le ha assicurato
il suo appoggio affinché la stessa venga eletta alle elezioni regionali: Io
gli ho detto all’onorevole, l’unico
contento di questa cosa è Tony, perché lui è di destra come imprenditore… Poi me
l’ha detto chiaro: comunque su di te dobbiamo lavorare perché tu devi uscire
bene alle regionali ...”.
Il 29 gennaio 2016 Emilia Barrile contatta Fiorino e questi le propone un
incontro per il giorno successivo con la partecipazione anche dell’ingegnere Clemente. “Per la copia conforme della
delibera, non so se ci sono problemi
ancora all’urbanistica”, spiega l’imprenditore. “La donna conferma
l’appuntamento e lo informa che la copia conforme della delibera - di cui
avevano parlato nel precedente incontro - ...l’ha fatto il dirigente...,
e nello stesso tempo gli assicura che ora lei verificherà se la dovranno
ritirare loro o se verrà trasmessa direttamente d’ufficio”, riporta la DIA.
Nella stessa conversazione Barrile spiega
al suo interlocutore di non sapere quale sia il passaggio che bisogna fare per
il notaio, ma Fiorino la
rassicura dicendo che ora lui farà seguire la pratica al suo avvocato, Gianfranco Scoglio.
“Il ruolo che Clemente dovrà assumere viene in parte chiarito da alcuni dialoghi
intercettati a bordo della sua auto ed intercorsi tra lui e il costruttore milazzese
Vincenzo Pergolizzi”, si legge
nell’Informativa. “Già lo stesso pomeriggio dell’incontro, Clemente racconta a Pergolizzi che quella cosa di Fiorino
riguarda le opere di urbanizzazione, poiché comprende la realizzazione di
una strada e di una rotonda sul torrente Papardo e per i cui lavori servono circa 240 mila euro di computo metrico.
Spiega, tra l’altro, che Fiorino,
per la predetta opera, vuole che il calcestruzzo sia preso dallo stabilimento
di Saro Arcovito, titolare della
Bentocal Srl con sede a Pace del Mela. Clemente
aggiunge che Fiorino ha
dato a lui l’incarico di visionare tutte le carte relative alla
progettazione del predetto lavoro”.
Il giorno 30 gennaio, come da accordi
telefonici, Barrile e Fiorino si incontrano a Messina in un
bar del centro. “Le conversazioni captate già durante quest’incontro
chiariscono che i due si sono incontrati per discutere di problematica diversa
dalla costruzione del nuovo supermercato che, in quei giorni, attanagliava Fiorino, ovvero quella dell’imminente
apertura di un supermercato da parte di operatori della concorrenza nei locali
ove, in passato, vi era il negozio Euronics a pochi metri di distanza
dal supermercato Despar di via
Carlo Botta”, spiega la DIA. “Barrile, mentre
è ancora in compagnia di Fiorino, chiama
Salvatore (successivamente identificato in Salvatore Mastroianni, funzionario dell’ufficio Annona del Comune
di Messina), per chiedergli conto della vicenda. Pretestuosa, e meritevole di
attenzione, appare la falsa motivazione che Barrile fornisce a Mastroianni
per giustificare i motivi della sua richiesta. Barrile, infatti, facendo leva sulla sua carica di Presidente del
Consiglio Comunale e per fare pressioni sull’interlocutore, lascia intendere
che la costruzione di questo nuovo supermercato aggraverebbe la già precaria
situazione viaria della zona - carenza parcheggi ed elevato traffico - e
manderebbe in sofferenza i supermercati già esistenti. Analoghe
considerazioni Barrile le
esprimerà alcuni giorni dopo, parlando con un funzionario dell’urbanistica, l’ing.
Salvatore Parlato, al quale,
addirittura, lascia trapelare che dette sollecitazioni le sarebbero pervenute
direttamente dai consiglieri di quartiere…”.
L’impegno a tutto campo di Emilia Barrile per favorire Tony Fiorino trova
conferma nella sua conversazione del 23 febbraio 2016 con il commercialista
Marco Ardizzone. “Niente, ora vado al Comune, e mi faccio...,
e mi prendo... Vado con Cardile. Devo andare un attimo all’ufficio Annona... e
una cosa per Tony devo vedere”, spiega Barrile. Arrivata presso gli
uffici, la donna annuncia la sua
presenza al funzionario Mastroianni.
“Mentre è lì – annota la DIA - Barrile chiama
Fiorino per farsi dare il nome
della ditta concorrente e questi le risponde: E io non lo so, perché non so
con quale società stanno lavorando…; poi Barrile gli da il numero dell’ufficio di Carmelo Polito,
responsabile della Direzione Servizio gestione PEC – Medie strutture del Comune
di Messina e Fiorino la chiama
al fisso. Subito dopo aver parlato con Tony - ed avere appreso da questi il possibile nome della società che
doveva aprire il nuovo supermercato - Barrile
chiama Salvatore (Parlato
ndr) per chiedere se nei locali dell’ex negozio La Via Lattea in via Carlo Botta, stanno aprendo
un supermercato di generi alimentari con la denominazione Gicap o Capone,
e questi risponde che le farà sapere. Mentre la conversazione sta per essere
chiusa, Barrile afferma, come
già anticipato, che glielo chiedevano alcuni consiglieri di quartiere se era vero…”. “Io ho parlato... cioè l’urbanistica,
dovrebbe essere Parlato, ma dice che lui non si ricorda, ora guardava...”,
spiega subito a Fiorino. Quest’ultimo le domanda allora “se ha chiesto all’arch. Cutroneo, dirigente del Dipartimento
di Edilizia Privata, e Barrile risponde di No
e che innanzitutto: eh, là... là, la Cutroneo, però bisogna vedere se loro
hanno fatto l’autorizzazione per la concessione edilizia, per la sanatoria,
bisogna vedere che tipo di fascicolo hanno presentato”.
Emilia Barrile continua a prodigarsi
incessantemente per risolvere il problema
di Tony Fiorino ed il giorno
dopo lo chiama per comunicargli che l’indomani si sarebbe recata presso gli
uffici del Dipartimento di Urbanistica. “Perché sicuramente è tutto all’urbanistica, quella
situazione ancora...”, spiega
Barrile rassicurandolo che parlerà della questione anche con Eleonora Giovinazzo,
funzionaria dell’Area Coordinamento del Dipartimento Politica del Territorio e
responsabile della pratica relativa alla costruzione del supermercato a
Sperone. “Il 26 febbraio Barrile informa
Ardizzone che in mattinata si
sarebbe recata all’urbanistica per verificare lo stato di alcune pratiche
raccomandatele da più persone, perché c’è
da guardare come sono messe... da
tanto che devo farla, sopratutto quella
di Tony, che gliel’hanno ribloccata… Lui merita va!!!.”, riporta
l’Informativa. “Tre giorni dopo l’ing. Salvatore
Parlato riferisce a Barrile che
- con riferimento alla richiesta che aveva caratterizzato i loro precedenti
colloqui - in quegli uffici non c’è nessuna di cambio d’uso dei locali dell’ex
negozio La Via Lattea e che come Gicap risultano due pratiche: una che riguarda un punto vendita del
viale Giostra, e l’altra riguardante un punto vendita di Tremonti. Barrile ribadisce che a lei interessa
sapere solo se esiste qualche concessione che autorizza l’apertura di un
supermercato in via Carlo Botta e Parlato
risponde che dalla ricerca che sta effettuando in quel frangente, non
risulta nulla neanche come Capone. Il precitato continua
dicendo che risulta, invece, una richiesta formulata nell’anno 2012 da Franchina (oggi ed all’epoca dei fatti
titolare del negozio ad insegna Euronics
– La Via Lattea) per il cambio d’uso dei predetti locali e - alla donna che
afferma che potrebbe essere quella che interessa loro - spiega che la richiesta
l’ha formalizzata l’ing. Colonna per
conto di Franchina,
assicurandole che comunque continuerà la ricerca. Effettivamente, dopo meno di
10 minuti, Parlato ricontatta Barrile e le conferma il cambio d’uso
degli ex locali del negozio di via Carlo Botta precisando che, in data 6 marzo
2016, è stata rilasciata una concessione per l’utilizzo per uso parcheggio
dell’area di un fabbricato sito in via Del Bufalo, a circa 300 metri di
distanza dalla ex Via Lattea. Barrile
commenta negativamente questa circostanza ed addirittura si informa per
sapere se era stata rilasciata anche l’agibilità dei locali”.
Nella stessa mattinata del 26 febbraio, Emilia
Barrile informa Fiorino su quanto
appreso dal funzionario comunale. Nella stessa conversazione
l’imprenditore le chiede se lei è riuscita a parlare con la Giovinazzo, ma Barrile risponde di No ma che l’avrebbe chiamata al più
presto. “Nonostante le indagini di Barrile
ed i suoi tentativi di impedire l’apertura del supermercato in
concorrenza con Fiorino, alla
data odierna è stato aperto in via Carlo Botta il supermercato ad insegna Maxi
Sidis, con parcheggio in via Felice Bisazza, a poche decine di metri
dal Despar”, scrivono gli
inquirenti.
Il miracolo di santa Emilia a Sperone
Esaurito lo sforzo (inutile) di ostacolare i
diretti concorrenti in centro città, Tony Fiorino & C. si concentrano sul procedimento
amministrativo volto alla realizzazione del supermercato in località Sperone. “In
quegli stessi giorni Francesco Clemente
ha terminato l’esame della documentazione fornitagli da Fiorino ed ha preparato il preventivo
da sottoporgli, come si apprende da due dialoghi tra questi e la collaboratrice
Domenica Milioti in cui la donna
vorrebbe accompagnarlo a presentare l’offerta a Fiorino ma Clemente chiarisce
che la farà pervenire tramite Barrile e
per questo Milioti lo rimprovera”,
riporta la DIA. “Il 3 marzo 2016 si registra una conversazione in cui Clemente informa Fiorino di aver
completato quello studio lì e gli
chiede di vedersi il giorno seguente presso la sede dell’imprenditore a
Giammoro. Il giorno dopo questo incontro, Clemente, a bordo della sua autovettura, ne racconta al
costruttore Pergolizzi i passi
salienti. Di fatto Clemente riferisce
che Fiorino, dal mese di aprile
2006, attende di avere l’autorizzazione per l’inizio lavori per la costruzione
dell’ipermercato e che, sebbene abbia già speso 4 milioni di euro, ancora
non ha visto nulla. Fiorino gli
ha fatto inoltre capire che affiderà a lui la progettazione di quell’intervento
inerente il preventivo di 370 mila euro”.
Altri importanti spunti per comprendere
l’evoluzione della vicenda giungono da una conversazione captata tra i collaboratori
di Clemente, Domenica Milioti e Giuseppe Ruggeri. “Dobbiamo vedere se si
riesce a sbloccare la situazione, così ci possiamo sedere per organizzare i lavori”, spiega Milioti. “Tutto è
bloccato da circa 10 anni, perché dove si deve costruire è un posto dove
transitano gli uccelli migratori, vivono le lucertole e le formiche… Per
questo non gli hanno concesso le autorizzazioni per la costruzione, perché non
possono modificare lo stato dei luoghi”.
Parallelamente agli aspetti progettuali
portati avanti dall’ingegnere Clemente,
prosegue l’impegno di Emilia Barrile affinché
Fiorino ottenga tutte le
autorizzazioni. “Invero, l’8 marzo 2016, questi la stimola inviandole un sms
con il seguente testo: x la convenzione tempi esasperanti!, e lei, poco
dopo, per dargli piena soddisfazione e fargli percepire il suo concreto
appoggio, lo chiama e gli fa ascoltare parte della conversazione che, su un’altra
linea, sta conducendo con la dott.ssa Giovinazzo,
funzionaria che tratta la pratica di Fiorino
e che, quest’ultimo le aveva chiesto di contattare”, riportano gli
inquirenti. “Barrile proferisce
la seguente frase: speriamo in settimana di riuscirci, grazie dottoressa
Giovinazzo, buon giorno.... La donna, dopo aver concluso la telefonata,
chiede a Fiorino se ha sentito
il predetto colloquio e lui, soddisfatto, conferma di aver sentito tutto; lo
informa, altresì, che lei la settimana precedente ha parlato di lui anche con
l’arch. Schiera, dirigente
preposto al settore”. Il giorno dopo, Clemente
chiama Barrile e la
informa di essersi incontrato con Tony,
aggiungendo di avere riscontrato, nei documenti, che la causa di
tutto l’impasse burocratico deriva
dall’arch. Anna Maria Cacopardo, funzionario direttivo tecnico del Servizio Edilizia
del Comune. “Già gli ho telefonato
ieri e in settimana gliela da”,
risponde Barrile. “Il ritardo si è verificato perché dice che con il suo avvocato, hanno fatto tre
modifiche alla convenzione e quindi l’hanno dovuto rifare…”. Stando agli inquirenti, il
riferimento alla funzionaria Cacopardo fatto da Clemente, sarebbe però un errore: “tutto
il contenuto del dialogo si attaglia infatti alla figura della dottoressa Giovinazzo mentre l’architetto Cacopardo
non pare, dall’esame degli atti acquisiti, avere avuto alcun ruolo nell’iter
procedurale di questa autorizzazione”.
Sempre nel contesto del reciproco scambio di
favori ed interessi tra Barrile e
Fiorino, il 14 marzo 2016 la
donna chiama l’imprenditore e, con la scusa di sapere se abbia novità, gli
chiede quando possa mandare un ragazza
per un colloquio; Barrile sollecita
via sms questo colloquio anche nei giorni seguenti e giorno 17 Fiorino le risponde con il seguente sms:
Sì verso le 14.30 p.s. Se puoi
sollecitare la Giovinazzo. “Una
cosa ti volevo chiedere, è da tanti giorni veramente che ci penso, ma quella
cosa di Fiorino là con la Cacopardo com’è finita?”, domanda Clemente a Barrile nella
telefonata intercettata il 14 aprile 2016. “La donna gli dice che ha
saputo che la convenzione è stata firmata e che lei lo ha saputo da Scoglio (avvocato di Fiorino ndr)”,
riporta la DIA. “I due poi discutono dell’iter da seguire affermando che
adesso, che c’è la convenzione, bisogna procedere con la fase progettuale e
discutono anche dei pareri che mancano e che, secondo Clemente, sono marginali tranne solo quello della Viabilità. In effetti, a riscontro di quanto
sopra detto, in data 7 aprile 2016 è stata firmata la convenzione relativa al
piano di lottizzazione per la realizzazione di un centro commerciale in Messina
località Papardo – villaggio Sant’Agata tra la ditta Fi.Di.Al. S.p.A. ed il Comune di Messina”.
Nonostante la firma della convenzione, i
problemi burocratici di Fiorino non
vengono del tutto superati, in quanto alla sottoscrizione della convenzione
deve seguire l’approvazione del piano di
lottizzazione ed il rilascio del permesso di costruire. “Effettivamente, Barrile e Fiorino concordano un incontro la mattina del 18 aprile nel corso
del quale l’imprenditore ha, evidentemente, rappresentato degli ulteriori
problemi a Barrile; quest’ultima,
però, alcuni giorni dopo gli invia un sms tranquillizzandolo: Mi dicono
tutto ok. Martedì torno. Come promesso, il martedì seguente, giorno 26
aprile, Barrile telefona a Fiorino per avere conferma che fosse
tutto a posto e questi, però, le dice che è ancora in attesa della concessione
edilizia; la donna lo rassicura: uhm, vabbè io domani mattina sono lì alle nove.... L’indomani Barrile si è recata all’urbanistica,
come risulta dalla conversazione con Marco Ardizzone. La donna racconta al suo interlocutore di essersi
recata presso l’ufficio Urbanistica con Ciccolo
per cercare degli atti che non ha trovato (si tratta dei documenti di
conformità dell’abitazione di proprietà di Ciccolo che Barrile sta acquistando
per la figlia Rosaria Ndr), e mi
sono fatte quelle cose di Sergio, quella là di Tony e me ne sono andata e lui è
rimasto là…. Lo stesso giorno Barrile chiama Fiorino e
fa presente che il problema potrebbe essere legato ad un pagamento mancante e
che potranno andare a parlare con la Giovinazzo
il lunedì successivo, così il martedì gli consegneranno l’autorizzazione-concessione.
Così, il lunedì 2 maggio, Fiorino contatta
Barrile per andare presso gli
uffici comunali; nell’occasione Barrile
si vanta del fatto che la pratica aveva subito un forte rallentamento e
che lei, grazie al suo interessamento ed alle lusinghe fatte proprio alla
signora Giovinazzo, era riuscita
a sbloccarla, lasciando sottintendere che, in precedenza, vi erano stati
dei problemi tra Scoglio -
l’avvocato che stava seguendo la pratica per conto di Fiorino - e quest’ultima; in conclusione dice che se ne occuperà
lei e gli farà sapere”. Come d’accordo, Emilia Barrile più tardi ragguaglia l’imprenditore Fiorino sulla necessità di effettuare i
versamenti dovuti, perché la cosa è pronta...”.
La mattina seguente la donna ricontatta Fiorino
per concordare un appuntamento presso il Dipartimento Urbanistica per
ritirare la concessione edilizia. “Quando Fiorino spiega che, per non disturbarla, potrebbe andarci da solo,
Barrile ribatte dicendo: No,
no, io devo venire perché sono andata all’Inps, quindi ora sto venendo là all’Urbanistica”, annotano gli inquirenti. “Qualche
ora dopo Barrile telefona ad Ardizzone e lo informa che ho
risolto quella cosa di Tony. Era contento..., anche se c’è un’altra
procedura e pertanto si devono vedere, con gli impiegati dell’ufficio
urbanistica, martedì prossimo. Però, già il giorno seguente Fiorino chiama Barrile per chiederle se lo può accompagnare dall’ing. Nunzio Santoro, coordinatore del settore
Dipartimento Attività Edilizia del Comune, perché ha necessità di chiarire
alcuni aspetti della Dichiarazione Inizio Attività (DIA). La donna, che però si
trova a Roma, manifesta subito la sua disponibilità ed addirittura lo esorta ad
andarci anche da solo perché lui non ti crea problemi, ci possiamo sentire
alle otto, otto e mezza, io gli faccio uno squillo...”.
Barrile non si disinteressa tuttavia
dell’esito della vicenda e alcuni giorni dopo telefona a Fiorino per ricordargli di recarsi a ritirare
la concessione edilizia. “Va bene domani
pomeriggio, fammi sapere se vuoi che venga anch’io”, chiede la donna.
“Sì, mi serviva poi fare una
chiacchierata con… come si chiama… per vedere che documentazione...”,
risponde l’imprenditore. Barrile fissa
l’appuntamento per le nove dell’indomani mattina e poi andare insieme a parlare
nel preposto Ufficio del Dipartimento Urbanistica. “Il motivo della visita
all’urbanistica si esplicita in una conversazione di Barrile con Ardizzone, il
10 maggio 2016, nel corso della quale quest’ultimo chiede quale sia la
necessità di accompagnare Fiorino
e la donna precisa che non si deve solo ritirare la concessione, ma poi deve parlare sotto pei i piani di
lottizzazione là, deve fare un’altra domanda, lui ha avuto la concessione
edilizia, ora deve presentare il piano di urbanizzazione, perché lui deve fare
dei lavori di compensazione...”, spiega la DIA. “In pratica, bisogna avviare l’iter per
le opere di compensazione urbanistica e queste pratiche vengono trattate dall’altro
dipartimento ubicato sempre nello stesso palazzo; Barrile afferma che necessitano degli approfondimenti tecnici, devono dare la risposta altrimenti se non
rispondono entro settantacinque giorni c’è il silenzio assenso quindi...
vediamo come conviene meglio, per cui Fiorino verrà accompagnato dal suo tecnico che ha bisogno di
sapere alcune cose; chiude l’argomento affermando: intanto gli ho fatto il miracolo”.
E la Presidente
diede la scossa agli impiegati
comunali
Barrile e Fiorino non si sentono per buona
parte dell’estate, ma dalla fine del mese di agosto 2016, i contatti tra i due
diventano costanti, soprattutto
perché l’imprenditore ha bisogno dell’esponente politica per sbloccare le
autorizzazioni definitive per i lavori di urbanizzazione presso il torrente
Papardo e per altri piccoli favori in Comune. “Ancora una volta Fiorino chiede alla Barrile un intervento per velocizzare
l’iter burocratico”, riporta la DIA. “Al fine di riscontrare il contenuto dei
dialoghi si è acquisita, in data 26 settembre 2016, presso gli uffici del
Dipartimento Politiche del Territorio del Comune di Messina, la documentazione
riconducibile alle richieste effettuate da Tony Fiorino. Tra queste, vi era quella relativa al piano di
lottizzazione presentato dalla ditta Fi.Di.Al.
SpA nell’anno 2006. L’analisi del relativo incartamento non ha
evidenziato i motivi per i quali, nell’arco di un decennio, non erano state
rilasciate le autorizzazioni richieste. Parte dei pareri erano stati raccolti
negli anni fino al 2009 e poi, in data 20 aprile 2011 e il Consiglio Comunale
dell’epoca aveva emesso una deliberazione, divenuta esecutiva il 10 maggio 2011,
con cui approvava il piano di lottizzazione. Dopo questo atto, però, la pratica
ha rallentato in maniera evidente e fino al termine del 2015 - quando la Fi.Di.Al. SpA, rappresentata dall’avv.
Gianfranco Scoglio,
ritrasmetteva parte della documentazione, già trasmessa negli anni precedenti,
con lettera del 2 dicembre 2015, nulla di nuovo era avvenuto”.
“Alcune settimane dopo questa lettera, Fiorino coinvolge attivamente Barrile, e questa a sua volta Clemente, e la pratica accelera in
maniera significativa; gli atti amministrativi, che hanno atteso anni, vengono
cadenzati quasi mensilmente e sembra proprio il miracolo di cui si vanta Barrile nella conversazione con Ardizzone”, proseguono gli inquirenti.
“Nello specifico in data 8 febbraio 2016 viene rilasciata l’Attestazione di destinazione
urbanistica con annessa attestazione di linea di demarcazione; in data 7aprile
2016, presso gli uffici del Dipartimento Politiche del Territorio, viene
firmata la convenzione tra la ditta Fi.Di.Al.
rappresentata da Antonino
Fiorino, ed il Comune di Messina, rappresentato dall’arch. Vincenzo Schiera (l’atto è redatto dal notaio
Alessia Marsiglio); in data 4 maggio 2016, il Dipartimento Politiche del
Territorio di Messina ha rilasciato l’autorizzazione
per la lottizzazione dei terreni n. 56”.
L’emissione dell’autorizzazione non ha però posto fine alle richieste di Fiorino e la Barrile “per i
motivi/interessi alla base della sua disponibilità, a sua volta continua sempre
ad assecondarlo ed a favorirlo”. I due si sentono e pianificano incontri anche
nei mesi di settembre ed ottobre 2016. Alla fine di novembre, Barrile chiama Fiorino e questi le dice
che in un modo o l’altro devo
avvicinare, perché bisogna capire là all’urbanistica come si sta muovendo per
una pratica.... La donna però gli fa presente che vi è una novità,
cioè che gli uffici hanno predisposto la delibera da presentare in Consiglio
Comunale. Il pomeriggio dell’1 dicembre 2016 l’uomo ritelefona a Barrile per chiederle informazioni su una
delibera sui parcheggi e questa risponde che potrà trovarle sul sito del Comune
perché l’ha approvata la Giunta! Una a giugno e una ad agosto mi pare... Sì,
perché loro già l’hanno votata! Il consiglio ancora no!
“Le attività tecniche concluse alla fine
dell’anno 2016 non hanno fornito ulteriori significativi spunti sulla
costruzione del centro commerciale”, annota la DIA. “A riscontro, si segnala
che in data 9 agosto 2017 personale dipendente si è recato in località Sperone,
lungo il torrente Papardo, constatando che erano in corso i lavori di
realizzazione di una rotatoria, con bitumazione e creazione della viabilità di
accesso ai terreni nei quali dovrà sorgere il centro commerciale. Sul posto non
erano presenti cartelli identificativi del tipo di lavori e delle relativa
autorizzazioni. Gli accertamenti sugli autoveicoli e sui mezzi d’opera presenti
nell’area di cantiere hanno consentito di individuare e di ricondurre gli
stessi alle ditte Venumer (amministratore
unico Stefano Venuto) e Bitumer (amministratore
unico Giuseppe Venuto)”.
Nel mese di dicembre 2016 Fiorino richiede l’intervento di Barrile per ottenere della
documentazione dagli uffici del Dipartimento Edilizia Privata del Comune di
Messina. “Tale richiesta nasce dall’intenzione di Fiorino di proporre un ricorso al TAR contro un qualche
provvedimento amministrativo, emesso verosimilmente da tale ufficio, in favore
di un terzo che non viene esplicitato
nei dialoghi”, spiegano gli inquirenti. “Dal contenuto complessivo delle
intercettazioni, l’intenzione di ricorrere potrebbe però essere legata al
provvedimento che ha consentito l’apertura del supermercato ad insegna Maxi Sidis, in concorrenza con il punto
vendita di proprietà di Fiorino in
via Carlo Botta, per il quale aveva già interessato Barrile alcuni mesi prima
(…) Il 13 dicembre 2016 Fiorino chiama Barrile per informarla che l’impiegata Maria Luisa Martino (Direttore
di Sezione amministrativa del Dipartimento Edilizia Privata del Comune di
Messina) ha detto, alla persona da lui incaricata del ritiro dell’accesso agli
atti, tale Teresa Passaro, che lei non era al corrente di alcuna documentazione
da consegnare. Ovviamente Barrile rimane
sorpresa ed infastidita, ed assicura che la farà richiamare. Immediatamente la
donna telefona ad Antonella, identificata in Antonina Cannavò, e le chiede di chiamare dove hai telefonato ieri che devono consegnare quei
documenti, dice che non sanno nulla e quello è là che aspetta, quella di Fiorino,
della Despar. Continua dicendole di controllare perché la dottoressa
Martino ha detto, alla persona
inviata da Fiorino, che lei non
sa nulla delle carte che dovevano essere consegnate. Cannavò, sorpresa, risponde che sono
state loro (le persone dell’ufficio cui fa capo Martino, ndr) che le hanno detto che gli avevano mandato pure la
comunicazione”. Dopo sette minuti circa Teresa
Passaro chiama Barrile;
quest’ultima invita l’interlocutrice a recarsi dalla dottoressa Martino per il ritiro della
documentazione. “Ci sono andata ma mi
ha detto che non è stata ancora protocollata...”, risponde la
collaboratrice di Fiorino. “Ma se ieri mi ha detto
che possiamo andare... Va bene, in caso mi fai sapere e avvicino io, perché non
è che si può strafare così”, replica Barrile.
“Il tam tam di telefonate si sussegue, ma Teresa
Passaro non riesce a ritirare il documento sebbene Barrile si sia spesa con numerosi dipendenti comunali, funzionari
e dirigenti”, riporta l’Informativa. “In particolare il 13 dicembre 2016 la
donna telefona all’architetto Antonella Cutroneo (Dirigente del Dipartimento
dell’Edilizia Privata del Comune) e le spiega che sta andando da lei una
signora che aveva fatto una richiesta di accesso agli atti. Barrile le
chiede di firmargliela subito perché la richiedente entro domani ha bisogno di
queste carte. Cutroneo l’assicura che lei sta per arrivare in ufficio. A
distanza di otto giorni Fiorino telefona
a Barrile lamentando che: io
ho problemi sempre con l’ufficio per ottenere quegli atti che ho fatto
richiesta ufficiale… Mi dispiace disturbarti ma non so che fare…. Sono sempre
le stesse carte, quelle di allora non me le hanno date, perché dice che
dovevano passare i termini per fare la comunicazione alla controparte e va bene
quello ci sta, ora invece ieri siamo andati di nuovo e manca la dirigente per
firmare. Fiorino continua spiegando a Barrile che le carte gli servono per presentare il ricorso al TAR.
La donna assicura che
all’indomani se ne sarebbe occupata lei chiamando il dirigente preposto”.
Il 22 dicembre Teresa Passaro informa Barrile che quella mattina aveva
telefonato alla dottoressa Martino e
questa le aveva detto: che la comunicazione dell’accesso agli atti è stata
firmata, eh la devono solamente protocollare! Quindi ora ho chiamato quella che
fa il protocollo, la segretaria della dirigente! Mi ha detto: ah guardi, non lo
so qual è, mi richiami... Barrile ribatte
affermando che avrebbe chiamato lei la dirigente; infine convengono che Passaro avrebbe fatto sapere la
risposta ricevuta dagli impiegati del predetto ufficio tecnico. Successivamente
Barrile parla con l’arch. Cutroneo. “Senti, sta venendo questa persona che deve ritirare degli atti,
quelli che ti ho detto l’altra volta”, spiega Barrile. “Non mi ricordo
la società, comunque erano Fiorino, che dovevano fare un ricorso al TAR ed
avevano chiesto dei documenti. Non vorrei alle tre questa viene e non glieli
danno, perché non si fa così... Martedì li deve dare all’avvocato...”. “Eh, io gli avevo parlato, ora però devo vedere...”, risponde la
dirigente. “Non so se si doveva fare la comunicazione all’altra parte, che è
per legge... Ora vediamo. Chiamo alla Martino glielo chiedo e ti richiamo, va
bene?”. Prima di concludere la telefonata, Emilia Barrile, con tono di autorevolezza, replica:
“Ogni tanto a questi impiegati una
scossa bisogna darla, mi sa che si cullano troppo”. In serata Barrile telefona
a Teresa Passaro: “Poi tutto apposto al Comune vero?”.
“Sì, c’è stato qualche altro intoppo ma comunque è superato!”, risponde grata,
l’impiegata di Fiorino…
Articolo pubblicato in Stampalibera.it, il 26 settembre 2018, http://www.stampalibera.it/2018/09/26/i-documenti-inediti-supermercati-da-terzo-livello-e-lassessorato-allurbanistica-e-casa-loro/
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